ESCE DI STRADA CON L'AUTO MUORE UN RAGAZZO DI 19 ANNI

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  1. <kikkina>
     
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    Altra tragedia stradale nella Marca ed ennesima giovane vittima. È accaduto ieri alle 13.45 - in una giornata limpida e con la sede stradale perfetta - a Sant’Alberto di Zero Branco dove ha perso la vita Enrico Tosatto, residente a Levada di Piombino Dese, ma con molti amici e frequentazioni nel Trevigiano. Il giovane è uscito di strada con la sua auto, una Fiat Marea Sw, che pare fosse lanciata ad alta velocità. Tosatto, secondo il racconto del "Gazzettino", proveniva da Scandolara e sulla Provinciale 65 era diretto probabilmente nel Padovano. Nell’affrontare una semicurva ha perso il controllo della vettura dopo aver toccato il cordolo del marciapiede: la Marea, priva di controllo, s’è impennata e ha attraversato l’incrocio fra via Alessandrini e via Mascagni senza per fortuna trovare altre auto nella sua folle corsa che è finita dall’altra parte dell’incrocio. Prima ha divelto la rete di recinzione sbattendo poi violentemente contro il muro del rustico dove abita la famiglia Gasparin. Il capofamiglia Maurizio ha sentito un botto terribile e, accortosi dell’accaduto, ha dato subito l’allarme chiamando i soccorsi. Il ragazzo è stato estratto dopo circa un’ora dalle lamiere contorte della sua auto ormai riudotta a un rottame e alle 14.57 è giunto in rianimazione a all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove i sanitari hanno subito capito la gravità delle varie lesioni riportate. Poche ore dopo ha cessato di vivere. In ospedale sono subito stati chiamati i suoi genitori.


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    Auto fuori strada a Zero Branco, muore diciannovenne padovano

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    Enrico Tosatto, di Piombino Dese, nell'affrontare
    una semicurva si è schiantato contro il muro di un rustico


    TREVISO (19 ottobre) - Altra tragedia stradale nella Marca ed ennesima giovane vittima. È accaduto ieri alle 13.45 - in una giornata limpida e con la sede stradale perfetta - a Sant’Alberto di Zero Branco dove ha perso la vita Enrico Tosatto, residente a Levada di Piombino Dese, ma con molti amici e frequentazioni nel Trevigiano. Il giovane è uscito di strada con la sua auto, una Fiat Marea Sw, che pare fosse lanciata ad alta velocità.

    Tosatto proveniva da Scandolara e sulla Provinciale 65 era diretto probabilmente nel Padovano. Nell’affrontare una semicurva ha perso il controllo della vettura dopo aver toccato il cordolo del marciapiede: la Marea, priva di controllo, s’è impennata e ha attraversato l’incrocio fra via Alessandrini e via Mascagni senza per fortuna trovare altre auto nella sua folle corsa che è finita dall’altra parte dell’incrocio. Prima ha divelto la rete di recinzione sbattendo poi violentemente contro il muro del rustico dove abita la famiglia Gasparin. Il capofamiglia Maurizio ha sentito un botto terribile e, accortosi dell’accaduto, ha dato subito l’allarme chiamando i soccorsi.

    Il ragazzo è stato estratto dopo circa un’ora dalle lamiere contorte della sua auto ormai riudotta a un rottame e alle 14.57 è giunto in rianimazione a all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso dove i sanitari hanno subito capito la gravità delle varie lesioni riportate. Poche ore dopo ha cessato di vivere. In ospedale sono subito stati chiamati i suoi genitori.

    Enrico, passione per il computer e il teatro: «Un ragazzo speciale»

    Il computer la sua grande passione. E poi il calcio, l’attività in parrocchia e gli spettacoli con la compagnia teatrale locale “I Castigamatti”.
    Enrico Tosatto era un ragazzo impegnato, allegro e vivace. Lo testimoniano i ricordi nelle parole dei parenti, dei cugini e dei moltissimi amici accorsi ieri pomeriggio in via Carducci a Levada, dove abitano la mamma, Antonella Settimo, il papà Danilo, ed il fratello 14enne.

    Impossibile descrivere il dolore di una famiglia già provata dalla prematura morte della loro primogenita, avvenuta 20 anni fa, un giorno dopo la nascita. Solo lo zio paterno, Luciano Tosatto, riesce a parlare del nipote. «Enrico frequentava l’ultimo anno all’Itis di Castelfranco Veneto e quella per il computer era la sua grande passione. Aveva giocato a calcio nella società ed era partecipe alle attività in parrocchia. Era un ragazzo responsabile, allegro e vivace: era l’anima delle feste durante gli incontri di famiglia. Dire che era un bravo ragazzo è dire poco. Dell’incidente so solo che, dopo aver pranzato a casa con i genitori, stava andando a Marcon a trovare la sua fidanzatina. È un dolore troppo grande da sopportare».

    «Faceva parte della compagnia di teatro locale – interviene la cugina Valentina - eravamo molto legati e spesso uscivamo insieme. Enrico aveva fatto un paio di viaggi con la comunità ecumenica di Taizè. Era una ragazzo speciale!». Ieri sera la comunità di Levada si è riunita per la recita del rosario nella chiesa parrocchiale della frazione.
    Fonte:ilgazzettino.it
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