Un'incontro piacevole

racconti erotici lesbo

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    È una giornata splendida, piena di sole con un cielo sereno, mi sono svegliata con una calma infinita. Mi sento come un bradipo, faccio tutto a rilento ahimé! Comunque stamattina ho deciso di uscire e andare in centro, visto che la giornata promette bene ne approfitto per fare una lunga passeggiata. Mentre camminavo per strada i miei pensieri si contorcevano l'uno con l’altro, quasi come se stessero litigando per chi dovesse prendere il sopravvento, intanto guardo il mare, si vede che è calmo come se fosse una giornata d'estate con 20° altro che inverno! Mentre cammino spedita verso il lungomare, noto dei camper nei parcheggi, più mi avvicino e più sono curiosa, direte come mai? Ci sono dei camper particolari ma quello che mi colpisce di più è quello rosso metallizzato. Ma che figata è?! Il mio passo accelera con molto interesse e la mia camminata diventa un po’ bizzarra. Alzo gli occhi che prima stavano guardando l’orizzonte, e vedo scendere da quel camper una ragazza sulla quarantina, mora con i capelli lunghi e mossi, occhi verdi, alta con delle curve messe al posto giusto… wow! Esclamai esterrefatta. Rimasi in silenzio e senza pensare finché non ero a pochi passi da lei. Più mi avvicinavo e più la osservavo senza distogliere lo sguardo da quello che stava facendo. Ad un certo punto mi accorsi che anche lei mi fissava, così mi girai verso il mare facendo finta di scattare qualche foto. La mia faccia aveva una tonalità di bordeaux che neanche immaginate! Continuai a camminare finché non ero a pochi passi da lei, la vedo che mi punta e mi chiede con disinvoltura “sei del posto”? Piacere Claudia! Piacere mio Tatiana. Io paonazza in viso rispondo con un filo di voce di si, e piano piano ci addentrammo in una conversazione interessante, parlammo delle sue radici, del luogo dove fosse nata, dei genitori, della natura fino ad arrivare alla viticoltura e tutto quello che riguarda i vini. Quell’accento tedesco le donava (sorrido come una cretina), anche il suo sorriso era dolcissimo e delicato. Alla fine mi ha invitata a cena nel suo camper per domani sera, “e che fai?! Non ci vai?! Certo che si”…
    Parlammo per tutto il tragitto del lungomare, aveva una felpa arancione col cappuccio e dei jeans effetto consumato. I miei occhi credo che parlassero da soli, chissà quante cose gli stessero dicendo! E lei se ne sarà accorta?! O mio Dio! Divento rossa di nuovo e stavolta mi domanda che ho da arrossire, porca paletta! La prima cosa che mi viene di dirle è stata “sono un po’ timida con la gente che non conosco", che bugiarda che sono! (Sorrisino malizioso). Il sole picchia e un gruppo di gabbiani volano su di noi. La passeggiata è finita, mi ricompongo in modo serioso e la saluto avvicinandomi piano alla sua guancia sfiorandola appena con un dolcissimo bacio e lei non fece altro che ricambiare.
    Era pomeriggio tardi, stava tramontando il sole, di sto periodo lo si può vedere dalle 17:30 in poi. Con fare garbato quasi come se stessi saltellando tipo un cerbiatto mi accingo verso la mia casina. Non posso che pensare a lei e alla bella chiacchierata che ci siamo fatte. Arrivo e subito m'infilo in doccia, mentre l'acqua mi scende addosso, socchiudo gli occhi e m'insapono prima i capelli e sciacquo e poi il corpo facendo tanta schiuma, mi diverto come i bambini con poco, facendo dei disegni sulla mia pelle pensando sempre a lei e alla sua bellezza da nordica. Tra un pensiero e l’altro la mia fantasia corre e anche la mia mano non è di meno, scendendo lungo il mio piacere. La serata era trascorsa tra un film e l'altro e la mia ispirazione più profonda era dedicata a lei! Buonanotte!
    La notte volò via e l'alba mi diede il buongiorno. Tuta, calzettoni e via a camminare come dice il detto “il mattino ha l'oro in bocca!”. Ogni scusa è buona per poterla vedere, come infatti, eccola là, seduta fuori con una tazza di caffè fumante che lo sorseggiava. Quando mi ha vista mi ha salutata e mi ha offerto il caffè ma gli dissi che passo dopo aver finito la camminata. Prenderò una tranvata colossale, avevo questo brutto presentimento che cercavo di allontanare da me. Inutile parlare con me stessa, tanto sono testarda e faccio quello che sento, l'istinto non mi ha mai tradita, “c’è sempre una prima volta" mi ripetevo tra me e me…

    Eccomi qui, mi invita a sedermi e mi offre il Pharisäer, (non so manco come si pronuncia) una tazzona enorme, con tutto questo caffè tirerò le pietre! Le chiedo com’è fatto, e lei mi dice che in Germania ci sono due modi di prendere il caffè, il primo quello menzionato sopra: il caffè lungo viene corretto con del rum e arricchito con panna montata e cacao; il secondo è un classico frappè preparato con caffè freddo, gelato alla vaniglia, panna montata e cioccolato in polvere.
    Ben tornate calorie! Ce la farò a perdere peso? Comunque ritornando a noi, ci siamo infilate di nuovo in una piacevole discussione parlando dei diritti sui gay. Non nego che si fece accesa da entrambe le parti, e allora pensai “vuoi vedere che magari è”… Ci salutammo per poi rivederci la sera.
    Oh mamma! Cosa mi metto? Guardo dentro l’armadio e non ho una vasta scelta di magliette. Allora vado di jeans semplici e un maglioncino bordeaux, così sarò in pendant se dovessi diventare rossa dalla vergogna. Prendo una bottiglia di vino della zona, un passito da bere col dolce, due mono porzioni di cheesecake. Credo sia perfetto! Lo spero! Arrivo con una bici prestatami da mia mamma. Mi invita ad entrare e noto con gradevole entusiasmo delle candele e delle lucine che creano quell’atmosfera “perfetta”. Le do le cose, lei molto cortese mi dice che non dovevo ed io le rispondo che qui in Calabria si usa così, l’ospite porta sempre qualcosa e le sorrido. Mette tutto sulla tavola ed io l'aiuto anche se gli spazi sono ristretti e ci muoviamo appena. Arriva il momento dell'impiattamento “gli Spätzle”, gnocchetti a base di farina di grano tenero, uova e acqua. Erano Deliziosi preparati con la salsa al formaggio e le cipolle croccanti. Io verso il vino finché non finiamo la bottiglia, parliamo tanto e ridiamo…mentre sto bevendo vedo lei che allunga la mano verso la mia bocca e con un dito mi asciuga la gocciolina di vino che avevo sul bordo del labbro inferiore, non nascondo l'imbarazzo ma la guardo con gli occhi accesi di passione me lo sento sul volto, ero come la ragazza del ritratto in fiamme. Mi viene spontaneo girarmi sfiorarle con la bocca semi aperta il suo dito sottile. Aveva delle mani delicate e curate con uno smalto altrettanto semplice come appariva lei. Questa volta è lei che mi guarda accesa, e si avvicina verso di me iniziando un discorso dal nulla dell’erotismo femminile e su quanto sia magico provarlo con la persona che s’incastra col nostro essere. Beh! Io annuisco ad ogni sua dichiarazione, ero folgorata, colpa del vino sicuramente! Si avvicina ancora di più spostando interamente il suo corpo verso di me, china la testa e mi bacia sul collo, io respiro il suo profumo, era afrodisiaco, aveva delle fragranze floreali che mi attizzavano insieme a tutto il resto, allora la bacio vicino l’orecchio, mentre lei si sposta sulla mia bocca e mi gusta come un Chupa Chups alla fragola e panna. Cosicché mi sciolgo tra le sue mani, i miei occhi non si scollano dai suoi, è allora che mi lascio andare ai suoi tocchi e la bacio anche io sfiorandole la schiena, scendo sui suoi fianchi e risalgo sul suo seno piccolo, palpitante, turgido, colmo, anelante, erto, procace, ansante e discinto. Lo strizzo con delicatezza tenendolo nel palmo della mia mano, e prendo il suo capezzolo intorno alle mie labbra che lo torturano in diversi modi fino a leccarlo avidamente. La sua mano copia quello che faccio io…insieme poi decidiamo di far scivolare le nostre mani rispettivamente nei pantaloni di ognuna. La mia schiena s'inarca al suo tocco, ed è così magicamente paradisiaco! Le nostre bocche si cercano, incastri perfetti, l'intrecciarsi delle nostre lingue e dei nostri corpi, ci muoviamo all'unisono.
    Un piacere che cresce sempre più, quasi come se fosse un peccato lussurioso, ma si, chi se ne frega!? Non c’è cosa più meravigliosa che trovare una persona con la quale ti puoi sentire te stessa senza fisime mentali, senza paure e dubbi o perplessità, ma semplicemente ti lasci andare fino alla profondità della sua anima. Ecco che la mia mano si fa spazio scivolando tra le sue gambe arrivando all’epicentro del suo godimento. La sento fremere ad ogni tocco, geme di piacere, la osservo e sembra in un alone di beatitudine angelica. Lei fa lo stesso con me, mentre le sue dita scivolano avanti e dietro dal mio clitoride super eccitato, continua a farmi impazzire e ne sento tutta la smania di fare altrettanto con lei. Ci diamo l’una all'altra fino ad arrivare insieme al picco più alto del godimento, eccoci svenute ed abbracciate teneramente. Le candele si sono consumate e noi rimaniamo al buio, domani sarà un altro giorno!
     
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