Una nuova, intensa, scoperta

racconti erotici lesbo

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    Il giorno che scoprimmo i nostri veri sentimenti iniziò per noi una nuova avventura.
    Finalmente eravamo state oneste con noi stesse e sempre con meno timore riuscivamo a comportarci come due semplici ragazzine innamorate e perfettamente consce della nostra reale sessualità.
    Passarono alcuni anni e finalmente sia Simon, che io, Roberta, riuscimmo a raggiungere senza problemi la maturità. Eravamo complici anche nello studio, riuscivamo a superare ogni difficoltà senza quella paura tipica di chi crede di non farcela.
    In quegli anni continuammo anche a giocare nella stessa squadra di pallavolo e la nostra relazione sembrava non risentire mai del fatto che eravamo quasi sempre insieme, non ci sentivamo oppresse l’una dall’altra.
    Non ci davamo neanche l’occasione per essere gelose, visto che non frequentavamo molto spesso altre amiche o amici.
    Come in ogni rapporto di coppia che si rispetti l’attività sessuale era piuttosto regolare, ci amavamo e non ci eravamo mai spinte oltre lo squirting o al godimento con vari giocattolini.
    Spesso stimolavamo le nostre fantasie pensando ai corpi delle nostre compagne, ridavamo dei difetti di questa o di quella o ci eccitavamo parlando delle loro forme sinuose.
    A volte ci spingevamo perfino a pensare quanto sarebbe stato eccitante giocare con i loro seni o le loro vagine e come sarebbe stato stimolante penetrare quei perfetti sederini con le nostre lingue o con qualche dildo.
    Con il tempo anche Simon aveva apprezzato la gioia di lasciarsi andare all’intensità di uno squirting e ci divertivamo un sacco nello sfidarci a chi schizzava più pipì sul corpo ed il viso dell’altra.
    Spesso le nostre labbra si scambiavano lunghi baci solo dopo essersi ben inumidite con gli schizzi di pipì fortuiti che andavano ad inumidirle.
    Esplodevamo in fragorose risate solo perché ci vedevamo completamente fradice, mentre altre volte ci leccavamo fino allo sfinimento, mentre in altri momenti ci strofinavamo così tanto da arrivare ad intensi orgasmi senza mai esserci penetrate con qualche dildo vibrante.
    Passammo interi fine settimana chiuse in camera o nei posti più assurdi a darci piacere, spesso rischiammo pure di farci beccare in flagrante.
    Sovente le nostre vagine finivano così arrosate da non poter essere sfiorate per giorni e questo avveniva perchè la nostra foga superava spesso ogni limite.
    Una sera, saranno state le 23, ci recammo nella lavanderia a gettoni del palazzo, in Belgio, in cui avevamo affittato un appartamento per un paio di settimane.
    Era il viaggio regalo che ci avevano fatto i nostri genitori per festeggiare la maturità.
    Avevamo deciso di lavare i numerosi asciugamani che utilizzavamo dopo i nostri frequentissimi giochetti bagnati.
    Decidemmo di farlo a quell’ora tarda perché ci accorgemmo di non averne più nemmeno un asciugamano a disposizione per farci una doccia o semplicemente per lavarci mani e viso.
    Non si sentiva volare una mosca, così scendemmo con l’ascensore fino nel seminterrato.
    Non ci stancavamo mai di baciarci o di strofinare i nostri corpi, lo facemmo anche quella volta nell’ascensore. Non ci accorgemmo neanche di essere arrivate a destinazione fino a quando la luce del vano non si spense.
    Dopo esserci ricomposte uscimmo dallo stesso e, mano nella mano, ci incamminammo verso la porta della lavanderia che si trovava in fondo ad un lunghissimo corridoio.
    Portavo io la bacinella carica di asciugamani bagnati e il peso iniziava a farsi sentire.
    Passammo almeno altre due porte prima di giungere sull’uscio della lavanderia.
    All’interno c’era una luce soffusa, alcuni neon non funzionavano, così ci recammo ad una delle lavatrici più in penombra, quasi fossimo ben consce di quello che avremmo combinato successivamente.
    Erano macchine con la carica dall’alto, ce ne erano almeno 4 allineate sul lato destro de locale mentre altre due asciugatrici, si trovavano sul lato opposto, in una zona ben illuminata da neon dalla luce bianchissima.
    In un altro angolo del vano lavanderia, semi nascosti dall’oscurità, si trovavano un dispenser di detersivi, una macchina per il caffè ed un dispenser di preservativi.
    In Italia mai ci era capitato di vedere un’organizzazione del genere.
    Riempimmo la lavatrice più grande con tutti gli asciugamani e con molti dei nostri completini intimi e avviammo il ciclo.
    La lavatrice non era certo delle più moderne, ad osservarla avrà avuto almeno 15 anni, ballava che era un piacere.
    Restammo ad osservare quei movimenti per parecchi minuti, poi, senza che nessuna delle due dicesse una parola sfilammo entrambe prima i pantaloncini, che finirono sul pavimento poco distanti da dove eravamo, poi i perizomi di pizzo trasparenti che indossavamo dal pomeriggio.
    I profumi che sprigionavano le nostre vagine e i nostri perizomi erano intensi, inebriavano tutta l’aria di quella parte del locale.
    Entrambi i perizomi erano inumiditi di liquidi trasparenti e fu un immenso piacere scambiarceli per poi leccare bene gli umori l’una dell’altra.
    Unimmo successivamente le nostre bocche in un lungo e appassionato bacio, cercavamo con intensità le nostre avide linguette.
    Se un uomo o un’altra donna ci avessero viste in quel momento si sarebbero masturbati così intensamente da esplodere in un fragoroso orgasmo.
    La complicità che avevamo quando si trattava di darci piacere era totale, eravamo fatte l’una per l’altra, su questo non c’era alcun dubbio.
    Sussurrai all’orecchio di Simon una frase e subito lei obbedì, posò il suo splendido culetto sopra la lavatrice e spalancò le sue gambe.
    Poi appoggiò delicatamente le sue gonfie labbra vaginali sulla superficie tremolante della lavatrice.
    Assecondava ogni movimento della macchina premendo con forza la sua fighetta rasata sulla gelida superficie.
    Il suo viso si era completamente arrossato e dalle sua labbra iniziavano ad uscire dei bellissimi gemiti di godimento. Nel frattempo mi ero sistemata davanti a lei, su una sedia di legno con quattro gambe piuttosto assottigliate e da li mi godevo lo splendido spettacolo.
    Eccitata come non mai sollevai lo striminzito reggiseno che indossavo, anche quello di pizzo trasparente, e iniziai a massaggiare i miei piccoli seni oltre che a pizzicarmi di continuo i capezzoli sempre più turgidi.
    Il mio viso era all’altezza della vagina già bella bagnata di Simon e avevo una voglia matta di leccare ogni singolo rivolo di liquido che si intravedeva tra le sue piccole labbra.
    Allo stesso tempo, però, la vagina mi prudeva intensamente quindi mi chinai, la adagiai su una delle gambe della sedia, strinsi bene le gambe, ed iniziai un frenetico strofinamento. Godevamo entrambe come delle pazze, stavamo entrambe per giungere all’orgasmo quando sentimmo dei passi veloci che si avvicinavano al vano lavanderia.
    Fummo prese dal panico. Simon saltò giù dalla lavatrice come una gatta impaurita e in fretta e furia ci infilammo entrambe gli slip ed i pantaloncini.
    Dopo pochi secondi vedemmo il viso di un ragazzo guardare all’interno del locale, ci saluto chiese la cortesia di spegnere tutte le luci quando avevamo finito di fare il bucato, ci augurò la buona notte e se ne andò.
    Era il portinaio che faceva il solito girò prima di terminare il suo turno.
    Fortunatamente le luci soffuse non lasciarono intravedere i nostri volti sconvolti e non si accorse nemmeno di come eravamo piuttosto trasandate, io avevo perfino il reggiseno che sbucava sopra la scollatura della magliettina che indossavo.
    Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere come delle pazze.
    Più tardi terminammo di darci piacere nel nostro appartamento e ci rendemmo conto di come quella situazione ci avesse eccitate così tanto da farci avere un orgasmo come non si era mai visto.
    Alla fine eravamo così esauste ed appagate da cadere in uno sonno profondo senza nemmeno esserci prima asciugate e lavate.
    Quella nuova, intensa, scoperta fu l’ennesimo cambiamento nelle nostre abitudini sessuali, divenimmo sempre più audaci e cercavamo con sempre più frequenza le più strane situazioni per avere degli orgasmi sempre più potenti.
    Fino a quando, una delle ultime sere in quel palazzo.....
     
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