Prima volta lesbo con Celeste

racconti erotici lesbo

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    Ho sempre pensato che la mia prima volta sarebbe stata con un ragazzo, immaginavo un'esperienza dolorosa e in generale spiacevole, anche se a dirla tutta non avevo ancora conosciuto Celeste.
    La prima volta che l'ho vista era a scuola, entrambe frequentavamo il liceo scientifico, ma lei era un anno più grande di me. Di lei mi ha sempre attirato l'atteggiamento sicuro di sé, non era sfacciata ma non aveva nemmeno filtri. Non ha mai nascosto a nessuno di aver avuto esperienze con ragazze così come con ragazzi, poi le voci in corridoio giravano velocemente e Celeste era stata etichettata come la bisessuale di turno. Onestamente non ho mai capito perché dovesse essere qualcosa di imbarazzante o addirittura scandaloso. Io la guardavo con ammirazione, era bellissima... Aveva i capelli castano scuro alla lunghezza delle spalle, anche se la maggior parte dei giorni erano legati in una coda alta. I suoi occhi erano dello stesso colore dei capelli,con qualche paglietta dorata vicino alla pupilla. Ciò da cui non riuscivo proprio a staccare gli occhi era il suo corpo. Era più alta di me di quasi una spanna, aveva un fisico asciutto ma allo stesso tempo tonico, le spalle larghe e un seno abbastanza piccolo, forse una seconda. Non era il tipico fisico che le ragazze desiderano ma per qualche motivo mi attraeva sempre di più, eppure non ero lesbica, o almeno così pensavo.
    Il nostro primo incontro effettivo avvenne in gita scolastica, le quarte e le quinte che erano andate a Parigi, tra cui la mia quarta del tempo, si trovavano nello stesso corridoio.
    La terza sera ero rimasta da sola in camera perché le mie compagne erano uscite di nascosto, lasciando però la porta aperta. Io ero seduta sul letto a gambe incrociate a leggere quando sentii delle voci dal corridoio, qualcuno stava litigando, quindi mi sporsi per vedere chi fosse attraverso lo spiraglio della porta. Non ebbi il tempo di realizzare cosa stesse succedendo che le voci si zittirono, una persona si allontanò e qualcuno urlò "Hai finito di fissarmi?". Era Celeste, si avvicinò alla mia stanza, indossava solo una maglietta oversize bianca, senza reggiseno sotto perché si intravedevano i capezzoli.
    Io provai a scusarmi, a dire che non era mia intenzione, ma lei arrivò alla porta e disse "oddio scusami, pensavo fossi un'altra persona! Un tuo compagno di stanza mi tormenta da due giorni...".
    Appena sentii quelle parole mi tranquillizzai, in effetti anche io la fissavo ogni volta che eravamo vicine ma forse non se ne era accorta. La invitai dentro spiegandole che ero da sola tutta la sera e lei accettò di rimanere con me a guardare un film sull'ipad.
    Mentre sceglievamo il titolo mi fece una domanda che mi lasciò di stucco, "toglimi una curiosità Franci, come mai a scuola mi fissi sempre? Non è che ti piaccio?" Chiese ridendo. Io arrossì, non sapevo proprio come risponderle, lei era davvero stupenda ma... era una ragazza e non pensavo fosse normale esserne attratta. Nonostante il disagio riuscì a tirare fuori qualche parola "m-m-ma va'!!! No io.. io non penso proprio, non sono... come dire..."
    "Lesbica?" Mi interruppe lei
    "No, cioè non lo so...non ho mai avuto esperienze ..."
    "Ti piacerebbe provare?"
    A quel punto diventai rossa come un papavero e lei chiaramente se ne accorse perché rise e aggiunse "cavolo, per arrossire così devo piacerti proprio tanto... Mi sa proprio che dovrò darti un bacetto per farti decidere, posso?"
    Non riuscivo a rispondere, non sarebbe stato il mio primo bacio ma con una ragazza era diverso, per qualche motivo la sola idea delle sue labbra sulle mie mi eccitava e per quanto la mia testa insistesse nel rifiutare, istintivamente avvicinai la testa alla sua e lei lo prese come un consenso.
    Mi mise una mano dietro al collo e mi tirò a sé, iniziò a baciarmi lentamente sul collo, salendo piano fino alle mie labbra e continuando per cinque minuti buoni.
    Mi stava piacendo molto più di quanto pensassi, era passionale ma aveva la dolcezza che le ragazze sanno darti.
    Da subito avevo sentito che mi ero bagnata ma dopo cinque minuti ero davvero eccitata e misi una mano sui leggings corti aderenti che indossavo, ormai fradici, volevo soltanto toccarmi in quel momento.
    Celeste lo notò, si staccò da me ed esclamò "vedo che ti piace eh, potrei andare un po'oltre con te? Penso proprio che ti farò divertire stasera", per poi sdraiarsi sopra di me sul letto.
    Io lo volevo, davvero sapevo che era il momento giusto ed ero pronta ma ero comunque spaventata e riuscì a sussurrare "non l'ho mai fatto, non so cosa bisogna fare". Che stupida. Con tutto quello che potevo dire ho detto proprio questo ... Lei si è lasciata scappare una risatina e ha risposto "prima volta, ci andrò piano allora... Non preoccuparti di nulla piccola, pensa solo a farti stare bene stasera".
    Non aveva nemmeno finito la frase che già mi aveva tolto i leggings e le mutandine, lasciando in bella vista un pube al naturale, con una peluria bionda mai toccata. Mi mise la testa in mezzo alle gambe e mi disse di chiudere gli occhi, io obbedì ed ebbi un sussulto nel sentire che stava leccando il mio sesso. Prima lentamente attorno alle grandi labbra, su e giù, poi era scesa fino alla mia vagina. Tornata su accelerò il ritmo e andò a stimolare il clitoride. Non lo nego, mi ero già toccata, ma non mi ero mai eccitata così tanto... Lei mi stava leccando da forse due/tre minuti ma ero già vicina, mancava poco e sarei venuta. Celeste lo sapeva, infatti si staccò di colpo e disse "oh no bimba, non così in fretta, tu potrai venire quando te lo dico io".
    Allontanò il viso dalla mia vulva e infilò prima un dito e poi il secondo nella mia vagina, continuando a stimolarmi dall'interno. Probabilmente notò che stavo tornando ad ansimare velocemente, non ce la facevo più, sentivo tutto il calore che si diffondeva dalla vulva, non riuscivo più a stare ferma, muovevo il bacino e mi tremavano le gambe, allora lei smise di stimolarmi da dentro e inizio a penetrarmi con le dita mentre riprese a leccarmi. Finalmente disse "ora va bene piccola puoi venire".
    Non me lo feci ripetere, sentivo l'inguine intorpidito e una sensazione di calore mai sentita prima, ogni volta che la sua lingua mi toccava mi dimenavo, quasi a non sopportare più il tocco, finché non esplosi in un fortissimo orgasmo. I miei gemiti in un attimo divennero grida di piacere, sentivo la vagina contrarsi e del liquido diffondersi nuovamente sulle dita di Celeste.
    Una volta finito l'orgasmo lei si mise sdraiata accanto a me, mi strinse a sé e commentò "come prima volta lesbica non male, o sbaglio?"
    Come potevo negarlo, ci mettemmo a ridere entrambe e dormimmo insieme quella notte, abbracciate l'una all'altra.
     
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