La prima volta

racconti erotici lesbo

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    “Ragazzi, a quanto pare da stamattina è iniziato lo sciopero dei professori di cui tanto si parlava nei giorni scorsi. Hanno scelto proprio l'inizio della settimana di questo periodo di fine maggio, in cui stanno iniziando gli esami, per essere più incisivi !” Fu ciò che disse uno studente della facoltà lettere, alla Bocconi, avvicinandosi ad un gruppetto di suoi compagni che si stavano avviando verso le aule.
    Tale notizia indusse Sonia a congedarsi quasi immediatamente dai suoi compagni e rientrare a casa di suo zio Sandro. Voleva prepararsi meglio per un suo imminente esame. La ventitreenne Sonia abitava con i suoi a Gallarate ma si era trasferita a casa di suo zio, a Milano, per frequentare l'università. Lui era un affermato e benestante avvocato, sposato con Lisa, una bella infermiera quarantacinquenne, che, indotta dallo stesso Sandro, si era dimessa dalla clinica dove aveva lavorato per parecchi anni. Arrivata a casa, Sonia capì che Lisa non aveva percepito i rumori provenienti dalla porta di entrata e quindi, intuendo che Lisa si trovasse al primo piano, si avviò verso le scale. La moquette, con cui era rivestito il pavimento, impedì che Lisa si accorgesse della presenza in casa di Sonia che, fermatasi presso la porta della stanza da letto e spinta dalla curiosità, volle udire parte della conversazione telefonica che Lisa stava sostenendo. Sonia capì immediatamente che sua zia stava parlando con una persona estranea e che inoltre, dietro dettatura, iniziò a scrivere un indirizzo ed un nome. < A presto cara, non vedo l'ora di conoscerti ! > furono le ultime parole di Lisa che intrigarono tanto Sonia, al punto da farla allontanare immediatamente dalla porta e uscire di corsa da casa, senza fare alcun rumore. Di nuovo fuori casa e dopo alcuni secondi, Sonia suonò il campanello un paio di volte e aprendo la porta chiamò ad alta voce, sua zia. Lisa scese dalle scale ancora in vestaglia e lieta di vederla, le si avvicinò accogliendola col suo consueto sorriso e a braccia aperte. Ambedue si abbracciarono e si baciarono.
    “Cara come mai sei rientrata così presto; è successo qualcosa ? ”
    “No zia, i professori hanno iniziato lo sciopero e sono rientrata per approfittare di studiare e prepararmi meglio all'esame. Sai bene che se non ho nulla da fare fuori preferisco stare a casa con te.” rispose Sonia mentre continuavano ad abbracciarsi e baciarsi.
    “So bene che ti piace stare con me; comunque, intanto che loro risolvono i loro problemi, dedicati a studiare. Sai bene che anche se sei mia nipote acquisita, ti ho molto a cuore e ci tengo a che ti laurei al più presto e a pieni voti. Hai già fatto colazione ?”
    “Si zia, anch'io ti voglio molto bene. Ho bevuto soltanto una tazza di latte e caffè e non voglio altro. Desidero iniziare a studiare subito.”
    “Allora ti lascio libera. Io intanto vado a farmi la doccia giacché devo andare all'ufficio del catasto e non so quanto tempo impiegherò. Comunque aspettami, in quanto sarò certamente di ritorno per il pranzo; ci sarà solo da scaldare la pasta al forno e l'agnello che sono rimasti ieri.”
    “Certamente zia, vado subito in camera mia.”
    Lisa si diresse verso la stanza da bagno e chiuse la porta. Sonia, aveva capito che sua zia aveva mentito e quindi si precipitò subito verso la stanza da letto dei suoi zii dove trovò il cellulare, che lei stessa le aveva regalato, ed un foglietto su cui vi era scritto, cit. Milena, quarto piano, lato A, ore 11 circa, Via G. Cerranese, 3, ed un recapito telefonico. Sonia si accorse che l'ultima telefonata effettuata, era indirizzata proprio al numero trascritto sul foglietto. Sonia rimase a riflettere un po' sul fatto che l'ufficio catastale non si trovava in Via Cerranese e che erano da poco passate le nove del mattino. Milena, chi era costei con cui aveva sostenuto una conversazione usando dolci parole e fissando un appuntamento a breve ? Ricordò che le ultime parole proferite da sua zia furono : < A presto cara, non vedo l'ora di conoscerti !>. Quindi Sonia, entro nella sua stanza e scrisse su di un foglio : < zia, sono appena uscita, sarò di rientro fra poco >. Piegò il foglio e lo conservò in una tasca dei suoi pantaloni.
    Quando Lisa fu pronta per uscire, salutò Sonia ad alta voce dal salotto. Sonia si apprestò subito a lasciare il foglio che aveva scritto, sul tavolo della cucina, e raggiunse sua zia in salotto per salutarla.
    “Zia vesti sempre molto elegante. Posso accompagnarti fino al garage ?” “Si cara, grazie !”
    La sua auto si trovava nel parcheggio all'aperto della villetta ed era costeggiato da un giardino ben curato. Sonia si chinò a raccogliere una margherita e gliela dispose delicatamente sui lunghi capelli. Poi, guardandola con molta tenerezza, baciò ed accarezzò ripetute volte il suo viso avendo cura di non struccarla.
    “Zia, sei tanto affascinante che se solo lo volessi, faresti innamorare chiunque, sia uomini che donne, ma con questa bella margherita, lo sembri ancora di più. Ciao !”
    “Grazie Sonia, per essere sempre tanto cortese. Aspettami per pranzare, mi occuperò io di scaldare la pasta. Ciao !”
    Subito dopo che l'auto di Lisa si allontanò, Sonia avviò il suo motorino e la seguì a discreta distanza per non farsi scorgere. Arrivate sul luogo, Sonia parcheggiò il motorino senza farsi scorgere e vide sua zia citofonare e subito entrare nello stabile.
    Notò immediatamente che Lisa indossava un paio di occhiali ed un berretto da baseball con un'ampia visiera che non aveva messi dopo essere uscita da casa. Era un palazzo signorile, ben tenuto ed ubicato in una elegante zona di periferia lontana dal caotico traffico. Di fronte ad esso vi era un elegante bar, consono con la zona e Sonia vi entrò ed ordinò un caffè accomodandosi in un tavolino da cui poter tener d'occhio l'entrata dello stabile. Erano poche le persone che varcavano il portone. Dopo circa un'ora e mezza, Lisa uscì dallo stabile e Sonia si accorse subito che non aveva più la margherita sui capelli ed inoltre la sua camicia si trovava all'esterno della gonna e non all'interno, come quando era entrata. Non vi era alcun dubbio che si fosse spogliata e rivestita. Ma chi era Milena, come l'aveva contattata e che avevano fatto insieme ? Furono queste, le domande senza risposta, che Sonia si pose. Vide Lisa dare un veloce sguardo in giro e poi ne diede in altro più attento e più lento. Entrò in
    macchina ed arrivata al vicinissimo incrocio, imboccò la strada di ritorno verso casa. Nuovamente, Sonia la seguì a distanza, col motorino. Prima di rientrare a casa, Sonia si diresse presso una pasticceria. Dopo circa un quarto d'ora, Sonia fece rientro a casa e capendo che Lisa si trovava sotto la doccia, andò in cucina a scaldare il pranzo ed imbandire la tavola. Appena uscita dalla stanza da bagno, Lisa si sentì chiamare da Sonia che si trovava già in sala da pranzo.
    “Zia, per favore vieni quando vuoi, ho appena finito di apparecchiare la tavola; il pranzo è pronto. ”
    Lisa entrò in sala da pranzo con addosso soltanto un lungo accappatoio bianco, un paio di ciabatte in spugna da bagno ed una asciugamano che le avvolgeva i capelli.
    Sonia le si avvicinò sorridente e si salutarono con un bacio.
    “Che sorpresa ! Perché ti sei disturbata a fare tutto da sola, ti avevo detto che me ne sarei occupata io ? Quando sono rientrata ti ho cercata ed ho letto il biglietto che hai lasciato in cucina.”
    “Zia, ero andata un attimo in pasticceria a comprare la crostata di mele che tanto ti piace ed al ritorno, ho pensato bene di scaldare il pranzo ed apparecchiare visto che eri di nuovo sotto la doccia. C'era molta gente nell'ufficio del catasto; hai fatto
    tutto ?”
    “Ti ringrazio per essere tanto affettuosa con me. Comunque era molto affollato e dopo aver atteso un bel po', ho deciso di ritornarvi domani. Uscirò più presto da casa per evitare lunghe file. Mi sentivo accaldata e ho voluto farmi un'altra doccia.”
    Lisa continuava a mentire ma Sonia fece finta di crederle. “Dai zia, accomodati e pranziamo.”
    “Sonia, prima vorrei vestirmi in quanto indosso soltanto l'accappatoio e dovrei anche asciugarmi i capelli.”
    “Zia, credo che non sia vietato pranzare con l'accappatoio. Comunque, se ti disturba l'asciugamano, lascia che ti asciughi velocemente i capelli e te li pettini.”
    “Va bene, e sia come tu vuoi.”
    Sonia andò a prendere un pettine ed asciugò appena i capelli di sua zia e la pettinò baciandola ripetutamente.
    “Zia, preferirei non asciugarti del tutto i capelli. Sai che sembri ancora più bella coi capelli bagnati e addirittura senza trucco ?”
    Subito dopo Sonia si chinò per continuare a baciare ed accarezzare ripetutamente il suo viso.
    “Sonia, fra noi due, sei tu la bella; sei un bellissimo bocciolo, l'ho sempre detto e lascia che te lo ripeta ancora una volta. Sei la mia nipote prediletta e ti voglio più bene degli altri. Già da bambina eri stupenda e adesso lo sei ancor di più !”
    “Zia, per favore, non esagerare. So che hai sempre avuto un debole per me e per la mamma, infatti, vi trattate come sorelle e non come cognate. Noi tre saremo sempre molto riconoscenti verso te e lo zio per essere stati gli unici a consolarci ed aiutarci in tutto dopo che la mamma ha chiesto il divorzio a quel tale, che purtroppo mi viene padre. Zio Sandro è stato molto bravo evitando che io e mio fratello vivessimo il trauma della mancanza di un padre. Noi due lo riteniamo come il nostro vero padre, al punto che, Ludovico si iscriverà alla facoltà di giurisprudenza, dopo aver conseguito la licenza liceale, per diventare avvocato come lui. Non concepisco come
    un uomo, che si ritiene tale, abbia potuto abbandonare una moglie e due figli per andare a convivere, e per di più, sposarsi con una donna molto maggiore di lui, solo per godere dell'agiatezza e la ricchezza che lei le offriva.”
    “Io e tuo zio abbiamo fatto tutto per affetto; non ce la siamo sentiti di abbandonarvi al vostro destino da soli. Tra l'altro, io e Vanessa, scoprendo di essere molto affini, abbiamo legato subito dal momento in cui ci siamo conosciute.
    Comunque, tralasciamo questo dolente argomento ed apprestiamoci a pranzare, prima che tutto si raffreddi.”
    Dopo aver pranzato, ambedue sparecchiarono tutto e una volta finito di lavare le stoviglie, Sonia disse che si sarebbe fatta la doccia e poi avrebbe ripreso a studiare in camera sua.
    “Bene Sonia, io ho bisogno di riposare per lo meno un'oretta ” disse Lisa.
    Appena finita la doccia, Sonia si rinchiuse in camera e dopo alcuni attimi di esitazioni, incertezze e paure, spinta dalla curiosità, anziché studiare, osò comporre il numero telefonico di Milena dal suo cellulare. Rispose la segreteria telefonica ma Sonia non volle lasciare alcun messaggio. Circa dieci minuti dopo e col fiato sispeso, Sonia riprovò a chiamare. Stavolta il telefono risultava libero.
    “Pronto !” rispose una voce da donna.
    “Buongiorno, mi chiamo Monica, avevo telefonato poco fa ma non ho voluto lasciare alcun messaggio presso la segreteria telefonica. Parlo con la signora Milena ?”
    “Sì, sono io. Mi dispiace ma ero occupata; comunque, dimmi pure !”
    “Ho avuto il suo recapito dalla mia amica Elisa, che spesso mi ha parlato molto bene di lei !”
    “Elisa ? Sinceramente non ricordo questo nome, in quanto capirai che, venendo in tanti, non riesco a memorizzare tutti i loro nomi. Dimmi pure Monica !”
    “Bene, volevo sapere se questo pomeriggio poteva ricevermi !” “Scusa, sei da sola oppure in coppia ?”
    “Sono da sola !”
    “Desideri un trattamento normale o qualcosa de particolare ? ” “Un trattamento normale !”
    “Dalla voce mi par di capire che sei alquanto giovane ! Mi sbaglio ? ” “Ho ventidue anni !”
    “E sicuramente un po' esitante giacché sei alle tue prime armi, vero ?” Sonia si sentì rabbrividire ma continuò a parlare anche se timidamente. “Sì è vero e mi sento un po' imbarazzata.”
    “Non preoccuparti; vedrai che saprò metterti a tuo agio. Elisa ti ha parlato della mia richiesta ?”
    “In realtà non glielo ho chiesto. Mi ha soltanto detto di essere di aver ricevuto un trattamento eccellente e che potevo affidarmi tranquillamente a lei.”
    “Sì Monica, non te ne pentirai. Comunque per un trattamento normale, di circa una mezz'oretta, 150 euro e 250 per un oretta con un trattamento particolare. Nel caso decidessi venire, non penso proprio che discuteremo riguardo qualche banconota in più o in meno !”
    “Infatti, signora Milena non è questo il punto !”
    “Monica, ti prego, dammi pure del tu e tralascia quel < signora >; vedrai che dopo diventeremo amiche ! Generalmente, dopo una prima volta, la gente ritorna da me. Io mi trovo a Milano da lunedì a mercoledì e a Varese, i giovedì e i venerdì. Scusa, da dove chiami ?”
    “Da Milano.”
    “Quando potresti venire ?”
    “Questo stesso pomeriggio se le è possibile.”
    “Ascolta, io ricevo dalle nove alle diciannove, ma ho un appuntamento intorno alle 17 con una coppia. Visto il tuo caso, ritengo opportuno concederti un trattamento particolare fatto con calma. Mi trovo in Via Cerranese, 3, lato A, al quarto piano di un bel palazzo signorile. Troverai scritto Milena sul citofono. E' una tranquilla zona residenziale; la strada è molto ampia e puoi parcheggiare senza problemi. Proprio di fronte al mio palazzo vi è un elegante bar – pasticceria con una vistosa insegna recante la scritta < Fragola d'oro >. Impossibile sbagliare. Abiti molto distante ?”
    “In realtà non tanto, ma se vuoi posso raggiungerti in meno di mezz'ora se ti sta bene !”
    “A me sta benissimo ! Dai vieni che ti aspetto. Ti accoglierò a braccia aperte e vedrai che ci divertiremo un mondo ! Ti comincio a baciare sin da adesso !”
    “Milena hai una voce molto rilassante; anch'io contraccambio i tuoi baci, indosserò le ali per volare da te !”
    “Angelo mio, allora vieni subito da me senza sprecare più tempo in quanto non vedo l'ora di abbracciarti e coccolarti !”
    “Sì, anch'io sento il bisogno di te; sarò da te prestissimo in quanto la tua voce sta cominciando ad eccitarmi, a presto cara, non vedo l'ora di conoscerti !”
    “Monica, interrompi subito questa telefonata e vieni immediatamente da me in quanto la tua voce ha cominciato ad eccitare pure me. Ciao, ti aspetto !”
    Sonia riagganciò e rifletté su ogni parola della conversazione. Non vi era alcun dubbio che Milena fosse una escort e sua zia Lisa, una lesbica. Ciò che la sbalordì fu però il suo proprio comportamento, infatti, si era comportata come se anche lei fosse una lesbica. Lei una lesbica ? Poteva mai essere possibile ? E da quando aveva iniziato a provare istintivamente attrazione verso un'altra donna ? In realtà, spesso si era soffermata a guardare, alcune sue compagne ed anche sua zia Lisa, con occhi diversi ed immaginare persino le loro parti intime. Che stava succedendo, a sua insaputa, dentro di lei, nel suo intimo ? Aveva forse tendenze saffiche e non se ne era accorta ? Aveva iniziato la conversazione con Milena spinta innanzi tutto dalla curiosità, pero man mamo, si era spinta oltre; ben oltre. Perché ? Erano questi i pensieri che la turbavano, che percorrevano senza sosta i meandri del suo cervello.
    Scrisse su un foglio : < zia sono andata alla biblioteca per consultare alcuni libri >. Dispose il foglio sulla porta con una striscia di carta adesiva ed uscì da casa. Si diresse a casa di Milena col suo motorino e dopo averlo parcheggiato accanto al portone di ingresso, sentì il bisogno di bere un po' d'acqua in quanto avvertiva che il suo cuore batteva a mille a causa del suo stato di ansia. Si recò quindi presso il bar e dopo aver bevuto alcuni sorsi d'acqua si diresse verso il portone del palazzo. Dopo alcuni ulteriori istanti di esitazione, si decise a premere il pulsante del citofono. In quel momento una ragazza uscì da una automobile che si era appena parcheggiata
    davanti il portone. Mentre Sonia stava chiudendo il portone, la ragazza le chiese di lasciarlo apertoin quanto anche lei stava per entrare. Già all'interno dell'androne, Sonia cercò con lo sguardo l'ascensore ma non lo trovò.
    “Scusa, sapresti dirmi dove si trova l'ascensore per il lato A?”
    “Sì, subito dopo le scale girando sulla sinistra. Comunque seguimi perché anch'io vado là. ”
    Era una ragazza fine, alta e snella dai capelli neri e lunghi. Indossava un paio di blue jeans ed una camicia bianca da cui traspariva il reggiseno nero. Aveva un'andatura alquanto lenta e sensuale, forse dovuta agli alti tacchi dei suoi eleganti sandali. Arrivate davanti la porta dell'ascensore, in attesa che esso scendesse, la ragazza chiese a Sonia a quale piano era diretta.
    “Al quarto, grazie !” rispose Sonia.
    “Ho capito, vai da Milena !” disse la ragazza.
    Sonia rimase alquanto imbarazzata dalla domanda e per un istante non seppe come rispondere.
    “Scusa, posso chiederti come hai fatto ad indovinare ?”
    “Non ho tirato ad indovinare. Nel lato A vi sono due appartamenti per ogni piano e l'appartamento adiacente a quello di Milena attualmente è vuoto in quanto si trova in vendita. E' da circa tre mesi che nessuno viene a vederlo a causa del suo esorbitante prezzo. Comunque è un piacere conoscerti, il mio nome e Danka. Dai entriamo, l'ascensore è già qui !”
    Danka la fece entrare nell'ascensore e premette il tasto del quarto piano.
    “Mi chiamo Monica ed anche per me è un piacere conoscerti ! Sei molto bella e simpatica sai ?”
    Danka le porse la la mano e le si avvicinò baciandola sulle labbra. Sonia rispose al bacio istintivamente e tanto spontaneamente che non poté fare altro che arrivare alla sola ed unica conclusione possibile : era lesbica e a sua stessa insaputa.
    “Grazie Monica, anche tu sei molto bella. Ma dì un po', hai appuntamento con Milena a quest'ora ?” le chiese Danka.
    “Si, ci siamo sentite per telefono e mi sta aspettando. Per caso anche tu hai appuntamento con lei adesso ?”
    Danka le accarezzò dolcemente la guancia e baciandola nuovamente sulle labbra le disse :
    “No cara, in realtà io lavoro con Milena e fra poco ho appuntamento con un tizio, ma per esserti sincera, preferirei far l'amore con te adesso, anziché con lui. Sei molto tenera !”
    “Sì, anche a me piacerebbe far l'amore con te !” disse Sonia timidamente. Danka scrutò velocemente gli occhi di Sonia ed infine le chiese a bassa voce : “Sonia, scusa la mia indiscrezione ma dal tuo atteggiamento posso intuire che
    questa sia una delle tue prime volte. Mi sbaglio ?” Sonia arrossì e rispose alquanto imbarazzata :
    “Danka, ti sbagli di poco; questa è la mia prima volta !”
    “Stai tranquilla e rilassati. Come prima volta, non potevi fare una scelta migliore di questa. Milena è meravigliosa e saprà condurti al settimo cielo ! Dai usciamo, siamo già arrivate al quarto piano.”
    Uscite dall'ascensore, Danka le prese la mano e la condusse verso una porta poco distante.
    “Scusa Danka, perchè vi sono tre porte in questo corridoio e non due. Mi avevi detto che vi sono due appartamenti per ogni piano o mi sbaglio ?”
    “Sì è vero, ma essendo l'appartamento molto grande, Milena ha fatto istallare una seconda porta di accesso e posso dirti che così è molto più comodo.”
    In quel momento Milena aprì la porta e si diresse verso Sonia a braccia aperte. “Milena, guarda che meraviglia di ragazza ti porto; ci siamo incontrate e
    conosciute nell'androne subito dopo aver varcato il portone del palazzo.” Milena abbracciò subito Sonia e la baciò sulle labbra.
    “Monica, ti trovo affascinante; ti aspettavo con ansia. Per favore, entra ed accomodati !”
    Sonia, aveva risposto sia all'abbraccio che al bacio di Milena e sentiva il suo cuore battere fortemente. Appena chiusa la porta, Danka e Milena si abbracciarono e baciarono. Mentre Sonia le guardava si rese conto che si stava eccitando e, fra sé e sé, concluse : < adesso veramente non ho più alcun dubbio, decisamente anch'io sono lesbica >.
    “Monica, per favore scusami ma prima di dedicarmi a te vorrei porre qualche domanda a Danka.” disse Milena rivolgendosi a Sonia.
    “Milena, fai pure liberamente.” le rispose Sonia.
    “Danka, come ti è andata con quell'americano in albergo ?” chiese Milena. “Milena, era un tizio un po' troppo particolare, un vero maiale. Dopo, mi ha
    addirittura invitata a pranzo in un ristorante. Prima di lasciarci mi sono fatta firmare un assegno per 450 dollari americani. Era il minimo che potevo chiedere ad un simile porco”
    “Danka, sei bravissima. Hai qualche appuntamento per questo pomeriggio ?” “Sì, fra poco arriverà un tizio e nel tardo pomeriggio ne aspetto altri due. Una
    signora mi ha invitato a cena e mi ha proposto di trascorrere l'intera notte assieme in albergo. Questi sono i miei programmi per oggi. Milena volevo dirti che Monica mi ha appena confessato che questa è la sua prima esperienza saffica. Se fossi libera le farei l'amore con molto piacere ed anche gratuitamente ma tra l'altro, ritengo giusto e corretto, che questo onore spetti a te.”
    “Grazie Danka. mi dedicherò a lei con molta cura e non le farò pagare neanche un euro, in quanto credo che in queste condizioni, dovrei essere io a pagare lei.”
    “Milena, non mi sono mai sbagliata nei tuoi confronti, reputandoti una vera ed eccellente signora. Questo è il motivo principale per cui ti voglio tanto bene e ti apprezzo a dismisura. Adesso scusatemi ma voglio cambiarmi gli indumenti prima che arrivi quel tizio; torno subito”
    Milena continuò a guardare teneramente Sonia e commossa le sedette affianco. Le accarezzò la guancia e poi gliela baciò; fece scivolare le sue labbra e la baciò in bocca. Sonia rispose al suo bacio e dopo lasciò scivolare il suo capo fin sul seno di Milena, la quale capì l'impellente bisogno che Sonia aveva, sia di lei, che delle sue coccole.
    “Monica per favore rilassati in quanto avverto che stai tremando.” disse Milena. “Milena tremo per l'emozione che provo standoti vicina. Ho bisogno di te.”
    “Sonia, capisco perfettamente il tuo stato d'animo e i tuoi bisogni. Quando ti sarai rilassata andremo in camera ed appagherò i tuoi più intimi desideri.”
    Rimasero in quella posizione circa un paio di minuti e quando Danka ritornò indossando soltanto una vestaglia che le copriva appena metà delle cosce, Milena le chiese di portare qualcosa da bere a Monica.
    “Milena ti avevo telefonato soltanto per togliermi un dubbio che avevo però, a poco a poco, mi sono accorta di avere certe tendenze. Risulterebbe un po' lungo raccontarti tutto.” disse Sonia a Milena
    “Monica, facendo questo mestiere, ho imparato a conoscere e capire le persone, in quanto trovano in me, non solo la puttana con cui possono esprimere e soddisfare i loro più nascosti ed inconfessabili desideri, per ciò che a sesso si riferisce, ma anche la donna a cui confidare i loro problemi personali e chiedere addirittura consigli. Con molti di loro siamo diventati addirittura amici. La gente con me si apre del tutto, come se fossi una psicologa, mi svelano i loro segreti e mi si mostrano proprio per quello che realmente sono.”
    Intanto Danka si avvicinò a Sonia portando acqua e thè freddo in un vassoio. Sonia ringraziò ed iniziò a sorseggiare il thè, Dopo Danka si rivolse a Milena.
    “Milena, credo che Monica abbia veramente bisogno di te sotto diversi aspetti. E' bene che ti dedichi a lei in un modo più che particolare come sei solita fare in certi casi.”
    “Sì Danka, hai ragione. E siccome nessuno ha mai parlato male di me, ti ripeto che inizierò col non chiederle neanche un euro e a dedicarle tutto il tempo e le attenzioni di cui ha bisogno.”
    In quel momento squillò il cellulare di Milena ma fu Danka a rispondere. Intanto Sonia continuava a sorseggiare il thè mentre Milena non lasciava di accarezzarla e guardarla con tenerezza.
    “Monica, devo confessarti che la tua fisionomia non mi è del tutto nuova. Ti avrò vista da qualche parte ma non ricordo, né quando, né dove.”
    “Milena, posso assicurarti che questa è la prima volta che ti vedo e per esserti sincera, mi dispiace non averti conosciuto prima in quanto mi sento molto bene in tua compagnia. Credimi !”
    “Monica, ti credo, anche perché mi accorgo che adesso sei molto più calma. E poi, non avresti alcun bisogno di mentire !” le disse Milena
    “Eppure ti ho mentito. E' stata una bugia insignificante che ti rivelerò senz'altro, ma era necessaria e grazie ad essa, ho potuto conoscerti. Prometto che ti spiegherò tutto.”
    Accortasi della sincerità con cui Sonia si esprimeva, Milena le rispose con un riconoscente sorriso. Intanto Danka porse il cellulare a Milena in quanto qualcuno desiderava incontrarla. Sonia si eccitava mentre ascoltava Milena parlare e prendere l'appuntamento col suo cliente. Quando Milena ebbe finito la conversazione, Sonia si rivolse a lei, dicendole :
    “Milena, mi credi se ti dico che mi sono appena eccitata ascoltando le tue parole ?”
    “Sì Monica ti credo; questo ti succede perché non sei mai stata in bordello e credo che in fondo, ti piace starvi. Beh, si tratta un mio cliente che conosco bene; so che è
    già eccitato e che mentre parlava si segava il cazzo. Gli ho fissato un appuntamento per le ore 19.”
    “Milena, hai ragione, mi piace stare in questo bordello assieme a voi due; per favore, aiutami a capire cosa mi succede. Spesso, guardando alcune mie compagne, comincio a fantasticare incontri molto intimi con loro. E' da tempo che anche guardo mia zia con occhi diversi e desidererei addirittura chiederle di dormire assieme a lei nel suo letto, quando mio zio si trova fuori città per motivi di lavoro, proprio come avviene in questi giorni. Milena, mi vergogno a chiedertelo, ma puoi spiegarmi cosa mi succede; secondo te sono lesbica ? Mi è piaciuto molto baciare sia Danka che te e mi piace sfiorare le mie guance contro le tue belle tette. Mi piace guardare le belle gambe affusolate di Danka, il suo bellissimo viso ed il suo particolare stile di camminare; quando poco fa si è allontanata per andarsi a cambiare, avrei avuto il piacere di essere io a spogliarla per dopo metterle addosso la vestaglia.
    Puoi spiegarmi se queste cose che mi succedono sono normali ?”
    “Mia dolce Monica, la tua tenerezza e spontaneità mi commuovono. Ritengo che sei molto sensibile e molto aperta al sesso. Qui con noi, non devi aver nessun pudore e tanto meno vergognarti di fare o dire qualsiasi cosa. Devi sentirti a tuo proprio agio, esprimerti molto liberamente e mostrarti per quello che realmente sei, proprio come fanno tutti gli altri. Voglio che qui ti senta una vera donna, una femmina a cui piace stare il bordello in quanto anche tu, nel tuo profondo, ti senti un po' puttana e addirittura ti piacerebbe essere una puttana proprio come me e Danka. Nessuno di noi sa quello che realmente vuole fino ad una certa età. Il sesso è strano e imprevedibile; non finisce mai di sorprenderci ed è bene che tu non perda mai nessuna occasione che possa contribuire ad appagare i tuoi desideri e le tu voglie. Cerca di andare a letto con chi vuoi sempre che sia possibile. Riguardo tua zia, ti suggerirei di scartarla ma se si trattasse una zia acquisita, sarebbe opportuno cercare di capire discretamente quali sono le sue nascoste esigenze sessuali e successivamente osservare bene il suo atteggiamento nei tuoi confronti. Alla tua domanda io rispondo, che decisamente, hai tendenze saffiche. Monica è vero, hai scoperto di essere ciò che prima non immaginavi essere o non volevi credere però in realtà, tu sei già una lesbica e per di più, sei pronta a qualsiasi esperienza, sei pronta a tutto !”
    Danka si avvicinò a Sonia e chinandosi la baciò sulle labbra.
    “Monica, se volevi spogliarmi me lo potevi dire in quanto, ti avrei concesso di farlo molto volentieri. Come ti avevo già detto, anche tu mi piaci molto e sin da ora ti chiedo di trascorrere una notte intera noi due da sole, a casa mia, quando tu lo desideri. Inizieremo spogliandoci a vicenda in quanto anche a me piacerebbe spogliarti proprio in questo momento però ritengo giusto che sia Milena a spogliarti per prima e a farti gustare determinati piaceri. Posso garantirti che lei è bravissima. Sonia, sei bellissima; sembri un bellissimo fiore appena sbocciato ed anch'io voglio cogliere questo fiore !”
    “Grazie Danka, accetto con immenso piacere il tuo invito, in quanto anch'io non vedo l'ora di godere assieme a te. Danka, sei splendida e mi fai innamorare.”
    “Monica, sei la seconda persona che oggi mi ha detto queste stesse parole, < mi fai innamorare >. Oggi, in tarda mattinata, è venuta una signora molto bella e raffinata, per un incontrarsi con Milena; era la prima volta che veniva da noi e per
    rompere il ghiaccio, abbiamo conversato un po' ed anche sorseggiato del caffè. Siccome un turista americano mi ha telefonato per un incontro in albergo, io sono dovuta andare via e poco prima che uscissi mi ha detto esattamente queste stesse parole : < mi fai innamorare; per favore fissami un appuntamento al più presto >.”
    Sonia capì che si trattava di sua zia Lisa in quanto ricordò che Danka era uscita dal palazzo poco dopo che Lisa vi era entrata. Sonia riuscì a trattenere la sua reazione e le chiese quale fosse stata la sua risposta.
    “Monica, le risposi che l'avrei ricevuta con molto piacere domattina.” “Quindi ritornerà domani !” esclamò Sonia.
    “Sì Monica, ne sono più che certa in quanto l'ho vista molto eccitata ed interessata a me. Le ho detto che non sarei arrivata prima delle dieci del mattino, in virtù della nottata che dovrò trascorrere con un'altra signora. Mi è sembrata una donna molto sensuale e bisognosa di una lesbica. La riceverò con molto piacere e la tratterò al meglio !”
    In quel momento si udì il campanello del citofono e Danka si avviò verso di esso. “Scusatemi, il mio cliente è appena arrivato; lo farò entrare dall'altra porta e lo
    porterò nell'altra stanza da letto affinché possiate stare più tranquille. Monica, ti raccomando di lasciarti guidare in tutto da Milena; lei saprà appagare i tuoi desideri. Nel caso che io perda molto tempo con questo mio cliente, fatti dare il numero del mio cellulare da Milena prima di andartene, in modo che tu mi possa telefonare quando lo desideri. Aspetterò con ansia la tua telefonata. Ciao e buon divertimento. ”
    “Grazie Danka, ti telefonerò per incontrarci al più presto E' stato un vero piacere cronoscerti, ciao !”
    Dopo aver esitato alcuni istanti, Sonia chiese a Milena se le fosse possibile parlarle brevemente di quella signora.
    “Monica posso solo dirti che è una persona eccellente, si chiama Lisa. Mi ha raccontato che è felicemente sposata con un noto avvocato che la tratta come una regina. Lui si reca spesso in altre città per motivi di lavoro, proprio come in questi giorni. Non lo ha mai tradito con nessun altro uomo, in quanto, lo considera come l'unico uomo della sua vita. Purtroppo parecchi anni fa sua cognata Vanessa, cui lei è molto legata, si è divorziata dal marito, un vero e proprio idiota che, innamoratosi di una donna molto ricca, ha abbandonato sia lei che i suoi due figli. Ricordo che il figlio maschio aveva cinque anni in meno della figlia femmina. Lisa e suo marito Sandro hanno aiutato molto Vanessa ed i ragazzi in ciò che hanno potuto. Circa due mesi dopo il divorzio, Sandro ottenne che un suo amico assumesse, presso la sua ditta di import-export a Varese, sua sorella Vanessa, che tra l'altro ha una laurea in economia, in qualità di assistente manager. Siccome subito dopo la separazione Vanessa era molto giù di morale, Lisa decise di trasferirsi da Vanessa, a Gallarate, per circa un mese con lo scopo di consolarla, aiutarla ed assisterla. Era praticamente Lisa ad occuparsi di tutto, persino dei ragazzi in quanto Vanessa si stava dando all'apatia. Lisa e Vanessa dormivano assieme ed una notte, istintivamente ambedue si diedero all'amore. In realtà nessuna delle due era lesbica, però il loro legame affettivo ed il naturale bisogno di sfogarsi sessualmente, fu tale che si abbandonarono l'una fra le braccia dell'altra con intensa passione. Da quella notte in poi diventarono amanti, ed io aggiungo, anche lesbiche. Secondo me, fu proprio questo loro intimo ed ulteriore
    approccio, a far sì che Vanessa si riprendesse. Dopo che Vanessa si ristabilì, Lisa rientrò a Milano da suo marito. Da allora in poi, ogni volta che si incontrano non perdono l'occasione di buttarsi a letto per sfogare la loro passione. Un giorno, dopo aver letto una mia inserzione su un portale di annunci porno a Varese, Vanessa mi telefonò e mi venne a trovare. Mi raccontò come lei e Lisa casualmente avevano iniziato ad amoreggiare e di essersi accorte della loro inclinazione verso l'amore saffico. Siccome da parecchio tempo, né lei né Lisa, avevano avuto l'occasione di poter stare da sole, per amarsi tranquillamente e sfogare i loro istinti, Vany ricorse ad un portale di annunci alla ricerca di una lesbica e così si imbatté con me. Ambedue scopammo in una maniera molto sublime e da allora in poi siamo diventate tanto amiche al punto che non ho più voluto che mi pagasse. Noi due spesso usciamo assieme e almeno una notte a settimana dormiamo assieme nel mio appartamento a Varese in quanto Vanessa non vuole che io perda i clienti che ricevo durante il giorno. E' da notare che Vanessa scopa solo con me e Lisa . Dietro insistenza, sia mia che di Lisa, Vanessa ha conosciuto un uomo, e spero tanto che sia proprio quello adatto a lei, in quanto, fino ad ora sembra affidabile ed ha dimostrato di amarla veramente.
    Lisa è da tempo a conoscenza della mia amicizia con Vanessa però purtroppo non ci eravamo mai incontrate. Siccome Lisa aveva una voglia matta di lesbicare e non aveva avuto l'occasione di andare da Vanessa, le ha chiesto il mio recapito e stamane Lisa mi ha telefonato. Per me è stato un vero piacere conoscerla e infatti, anche per rispetto verso Vanessa, non mi sono neanche fatta pagare. E' una donna stupenda ed abbiamo scopato con molta foga, passione e veemenza. Ambedue siamo rimaste molto soddisfatte. Lisa mi ha stimolato tanto abilmente da procurarmi ben tre orgasmi. In realtà il primo orgasmo lo ha avuto lei mentre le leccavo l'ombelico; siccome ne sono rimasta basita lei mi ha confessato che era quella la sua zona più sensibile; comunque ha una fica stupenda che ho succhiato intensamente. Sin da quando è entrata a casa ho notato che era molto lieta di conoscermi e mi ha confessato che la eccitava molto andare a letto con una intima amica di Vanessa ma era anche molto eccitata a causa di sua nipote Sonia, che prima di venire da me l'aveva colmata di baci e carezze. Lei le vuole molto bene in quanto è la sua prediletta, e siccome frequenta l'università qui a Milano, è alloggiata casa sua. A quanto pare, lei la adora, al punto da desiderare ardentemente portarla a letto per colmarla di coccole ed amarla con frenesia, pero è costretta a reprimere questo desiderio, in quanto teme la sua reazione. E' rimasta colpita da Danka e le ha subito chiesto di fissarle un appuntamento al più presto. Quando Danka se ne è andata, lei mi ha confessato che le ricordava molto la sua diletta Sonia e che quindi non vedeva l'ora di scopare con Danka. Oltre a ciò mi ha confessato di non aver mai accennato una parola a sua cognata Vanessa, riguardo il suo desiderio nei confronti di Sonia, per delicatezza e timore allo stesso tempo. Lei prova un vero amore sia verso Vanessa che verso Sonia. Ti confesso che non mi sono sentita di darle alcun suggerimento in quanto anch'io ignoro quali reazioni potrebbero avere madre e figlia. Le ho soltanto consigliato di scopare con Danka, che tra l'altro è anche molto brava e comprensiva. Ho conosciuto Danka, per puro caso a Bari, mentre batteva il marciapiede. Mi ha colpito la sua bellezza e l'ho abbordata chiedendole di avere un rapporto con me. In realtà volevo solo parlare con lei e mentre eravamo in macchina lei mi confessò di
    essere tenuta come una prigioniera da un branco di delinquenti albanesi e costretta a restituire loro tutti i suoi incassi. Le proposi di liberarla immediatamente dai suoi sfruttatori portandola via immediatamente lontano da quel posto. Lei mi ringraziò ed accettò molto volentieri di venire a lavorare qui con me.
    Volli aiutarla e rischiai di fare quel lungo viaggio fino a casa; un viaggio che poteva essere molto insidioso. Feci molta attenzione durante tutto il tragitto da Bari fin qui, uscendo ed entrando diverse volte dagli svincoli autostradali. Arrivata nei pressi di Piacenza ed essendo più che sicura di non essere inseguita, mi diressi direttamente a casa mia a Varese. A quel punto, il nostro lungo viaggio finì e con esso finì anche la fuga che Danka tanto desiderava e considerandosi già libera dai suoi sfruttatori, per ringraziarmi, quella notte si concesse a me con molta passione. Due giorni dopo la condussi qui a casa mia e rimase ad abitarvi per ben due anni. In quel periodo guadagnò tanto denaro, che acquistò in contanti, un piccolo ma confortevole appartamento qui vicino.”
    Proprio in quel momento squillò il cellulare e Milena rispose. Sonia riconobbe la voce di sua madre e subito provò un'emozione ed una gioia tali che non le permisero di prestare molta attenzione al loro amichevole e confidenziale dialogo. < E' proprio vero che sono amiche; Milena è sincera e le vuole veramente bene; sa molte cose, troppe, addirittura più di me > erano queste le considerazioni che Sonia faceva. Si accorse che anche lei stessa stava iniziando a voler bene a Milena che nonostante, facesse la puttana, aveva ciò che conta realmente, aveva un cuore aperto.
    Istintivamente le baciò la mano, le spostò appena la vestaglia per estrarle teneramente un seno dal reggiseno che iniziò a succhiare delicatamente come se fosse una bambina. Sentì la mano di Milena accarezzarle il capo e trattenerlo contro il suo seno. Presa sempre dall'emozione, riuscì soltanto ad udire le ultime parole di Milena, prima della fine della breve conversazione : < ciao carissima Vany, a sabato sera >.
    Dopo Milena disse a Sonia :
    “Era Vanessa, io uso il diminutivo, Vany. Le sue telefonate sono sempre state brevissime in quanto sa che uso il cellulare per lavorare. Ha detto che Lisa le ha appena telefonato per ringraziarla di averci fatto conoscere e della fantastica scopata che si è fatta con me. Ha aggiunto che non vede l'ora di scopare anche con Danka in quanto le ha lasciato un'ottima impressione.”
    “Scusa la domanda indiscreta, per caso Vanessa conosce anche Danka ?”
    “No Monica, non si conoscono in quanto Danka lavora soltanto qui a casa mia e non viene a Varese con me i giovedì ed i venerdì. In quei giorni, Danka lavora qui da sola. Sono però sicura che, anche se si conoscessero, Vany non scoperebbe mai con Danka in quanto, per esserti sincera, io e Vany siamo talmente intime amiche che praticamente ci amiamo. In buona sostanza, Vany scopa soltanto con me e con Lisa. E se Lisa vuole scopare con Danka, lo fa soltanto perché le ricorda sua nipote Sonia e come ti dicevo, non le si propone, in quanto ne teme la reazione. Questo è tutto !”
    “Scusa Milena se ho iniziato a leccare e succhiare la tua bella tetta senza chiedertelo ma l'ho fatto istintivamente e non ho potuto trattenermi.”
    “Monica con me puoi fare ciò che vuoi senza chiedere alcun permesso. Mi accorgo che sei molto emotiva. Adesso spegnerò il cellulare in quanto voglio dedicarmi completamente a te senza essere disturbata, tanto, chi mi cerca, capirà che
    sono occupata e ritelefonerà. Sono molto eccitata, che ne pensi di andare in camera adesso ?”
    “Scusa Milena, prima di andare in camera ritengo opportuno che sappi la mia verità, in quanto, se non te la dicessi, mi farei letteralmente schifo. Ti reputo una persona per bene e, nonostante svolga quest'attività, hai i tuoi valori. Comunque sarò brevissima come lo è Vanessa.”
    “Scusa Monica, quale verità puoi mai nascondermi, non farmi impensierire ?” “Ricordi che poco fa ti ho confessato di ricorrere ad una bugia per togliermi una
    curiosità e che, grazie ad essa, ho avuto il piacere di incontrare e conoscere la splendida persona che sei ?”
    “Sì, certo ! Ricordo anche che una volta, qualcuno scrisse, che il fine giustificava i mezzi. Se conoscendomi, tu hai provato molto piacere, bene, credimi che il mio, è stato molto più grande. Quindi posso soltanto concludere che hai fatto molto bene a mentirmi. Reputi proprio necessario parlarmi della tua bugia, che dopo tutto, l'hai detta a fin di bene ?”
    “Certamente Milena, in quanto, se non lo facessi sarebbe come ingannarti e tu non meriti proprio che io ti inganni.”
    “Dai Monica, confessa questa bugia.”
    “Comincerò col dirti che non ho nessuna amica col nome di Elisa e che ho ottenuto il tuo recapito telefonico semplicemente copiandolo dal cellulare di un'altra persona, invadendo così, la sua riservatezza.”
    “E chi potrebbe essere mai questa persona ?” chiese Milena alquanto turbata. “Milena, parlo di una persona cui voglio molto bene, troppo bene !”
    “Monica per favore, continua.”
    “Monica ? No Milena, scusami tanto anche per questo; Monica non è il mio vero nome e tu lo conosci bene; devi soltanto guardarmi e cercare di ricordare meglio.”
    “Scusa ma non riesco a concentrarmi bene.”
    “Milena, ti aiuterò un po'. Ho copiato il tuo numero dal cellulare di mia zia e poco fa hai anche detto che la mia fisionomia non ti era nuova.”
    Milena collegò subito le parole < zia e fisionomia > ed anche la curiosità che ebbe Sonia riguardo Lisa nonché l'attenzione con cui aveva seguito il suo racconto.
    “Non è possibile, resisto a crederci. Mi vengono i brividi a pronunciare quel nome ma allo stesso tempo mi ricolma di gioia !”
    “Sì Milena, sono proprio io !”
    “Sonia ? Tu Sonia ? Sonia, amore mio, che immenso piacere conoscerti dopo tanto tempo !”
    “Sì cara Milena, sono Sonia ed anch'io provo un immenso piacere di averti conosciuto anche perché mi hai appena messo a conoscenza di argomenti che io ignoravo del tutto. Sono realmente lieta di averti conosciuto e di starti accanto !”
    Sonia si alzò e si sedette a cavalcioni sulle cosce di Milena; si guardarono profondamente negli occhi e si baciarono appassionatamente. Dopo quel lungo bacio si accorsero che le loro lacrime di gioia avevano bagnato i loro volti. Dopo Sonia le raccontò dettagliatamente tutto ciò che era successo quella mattina, dal momento in cui era rientrata a casa, quando salendo al primo piano ascoltò sua zia Lisa fissare l'appuntamento, quando la inseguì col motorino, quando pranzarono, e fin quando si
    imbatté con Danka.
    “Sonia, ti sono grata per avermi raccontato tutto così minuziosamente. Non devi scusarti di niente in quanto chiunque avrebbe fatto lo stesso. Vany ed io ci siamo scambiati anche alcuni regali, ma tu sei il più bel regalo che io abbia mai ricevuto in quanto provieni dal suo corpo, che conosco alla perfezione, e che tante volte ho ardentemente baciato dalla testa ai piedi. Sono felice e commossa allo stesso tempo, di ricevere questo sublime regalo che Vany, a sua insaputa, mi fa. Io so tutto di te perché tu e tuo fratello siete i suoi argomenti preferiti. Sono stata soltanto una volta a casa tua anni fa per evitare che, qualcuno riconoscendomi, potesse pregiudicare la reputazione di Vany. Sono entrata nella tua stanza e conosco addirittura i giocattoli con cui giocavi da bambina ed anche la tua interessante biblioteca. Sono veramente fiera di averti conosciuta. Avevo visto la tua foto sul tuo comodino; per questo motivo la tua fisionomia non mi era nuova, ma sono passati molti anni da allora.
    Poco fa Vany mi ha detto che sabato sera verrà a Varese e mi ha invitato a cenare in un ristorante e dopo ad andare al teatro, che tanto le piace. Concluderemo andando a casa mia per trascorrere l'intera nottata amandoci con lo stesso ardore con cui lo abbiamo sempre fatto. Domenica mattina rientrerà a Gallarate per trascorrere la giornata col suo fidanzato. Sarà molto difficile per me, nasconderle la gioia che mi hai procurato, ma dovrò riuscirci. Credo aver commesso un errore raccontandoti le mie intime vicende vissute con tua madre. Mi spiace averti messo involontariamente a conoscenza riguardo la sua intima e segreta vita privata e per tale motivo ti chiedo di non dirle nemmeno una parola. Vany ha molta fiducia in me e se lo venisse a sapere non so come reagirebbe.”
    “Milena, stai tranquilla, non le dirò nulla; il nostro incontro ed il nostro rapporto rimarranno un nostro segreto. Io voglio amarti più di quanto ti ama mia madre; voglio ringraziarti per tutto ciò che hai fatto per mia madre concedendomi completamente a te. Però va aggiunto che, tralasciando mia madre, anch'io, come donna, sento il bisogno di scopare con te; per favore, esaudisci questo mio desiderio. Desidero imparare a farti l'amore come più ti pace e per tale motivo ti prego di istruirmi al meglio. Io ti offro tutta me stessa con immenso piacere e mi abbandonerò completamente fra le tue braccia. Sarà un vero piacere per me, poter assaporare e leccare la tua fica, che ha accolto e fatto godere tanti cazzi. Ho molto bisogno di leccare il tuo stupendo corpo come credo tante volte lo ha fatto anche mia madre e stamane pure mia zia Lisa. Milena, sono molto emozionata ed eccitata; mi sento tremare tutta”
    “Rilassati Sonia, anch'io lo sono, e molto. Sai che molte Vany si siede a cavalcioni sulle mie cosce proprio come sei messa tu adesso ? Andiamo a distenderci sul mio letto dove, oltre ad amarti, esaudirò ed appagherò tutti i tuoi desideri !”
    Si alzarono e strettamente abbracciate si avviarono verso l'accogliente camera da letto che fu l'unica testimone della passione e della veemenza con cui si amarono e appagarono i loro più intimi, nascosti e proibiti desideri. Dopo un lungo amplesso, compiaciute e soddisfatte si alzarono dal letto
    “Congratulazioni Sonia, sei stata bravissima ! Ho contato fino a tre orgasmi, e dopo ho smesso di farlo in quanto me ne procuravi uno dietro l'altro. Considerati una donna che sa soddisfare a pieno un'altra donna.”
    “Milena ti ringrazio ma so che ho ancora molto da imparare !”
    Dopo Sonia scorse e riconobbe una margherita posta sul comò. Milena se ne accorse e le disse :
    “Sì Sonia, è proprio la margherita che le hai messo tra i capelli stamattina. Lisa mi ha anche parlato questo e mi ha confessato che, mentre gliela sistemavi tra i capelli, si è dovuta frenare dal baciarti appassionatamente e dal condurti a letto per esprimerti tutto l'amore amandoti come una donna ama un'altra donna. Lisa è ossessionata da te e non desidera altro che scopare con te. La margherita le è scivolata senza accorgersene mentre scopavamo e poi si è dimenticata di cercarla per rimettersela in quanto ci siamo baciate appassionatamente diverse volte. Dopo che se ne era andata, io l'ho trovata e l'ho lasciata sul comò. Gliela restituirò quando ritornerà. Lisa è pazza di te; ti vuole troppo bene, sia come nipote che come donna.”
    “Sì Milena, anch'io le voglio molto bene. Ritieni opportuno che io scopi con lei ?” “Sonia, lei non desidera altro, non aspetta altro. Lei ama te e Vany con la mente,
    col cuore e con la figa. Secondo me, visto che anche tu la desideri e che si tratta di una zia acquisita, potete trattarvi anche come due normali lesbiche che, con molto entusiasmo, hanno un'impellente bisogno di scopare. Però, in fin dei conti, la decisione è solo tua.”
    “Sì Milena, scoperò con lei, in quanto, oltre al sentirne anch'io il bisogno, ritengo che sia giusto compiacerla abbandonandomi interamente a lei in quanto se lo merita.” Dopo essersi rivestita, Sonia abbracciò e baciò Milena appassionatamente. Prima che Sonia uscisse, Milena tornò ad abbracciarla e baciarla dicendole :
    “Sonia, chiamami e ritorna da me quando lo desideri. Io non posso fare altro che ringraziarti per l'inaspettato ed immenso piacere che mi hai procurato !”
    “Ti ringrazio di cuore; mi manterrò in stretto contatto con te. Ritornerò con la gioia nel cuore, e sin da adesso, considerami come una tua intima e devota amica !”
    Appena chiuse il portone di quel palazzo, si avviò al bar ed ordinò un bicchierino di Grand Marnier dicendo a se stessa : < brindo a te Sonia, adesso sì che sei una vera e completa donna in grado di saper appagare anche i desideri di un'altra donna e che provi piacere sia con un uomo che con una donna. E' bene però ritornare da Milena per imparare molto di più da lei ed anche per coltivare sempre più la sua amicizia, visto che ama tua madre e che sta iniziando ad amare anche te ! >.
    Si recò quindi presso un centro commerciale dove acquistò una corta gonna in tessuto jeans con un generoso spacco frontale, una maglietta in jeans che le lasciava l'ombelico scoperto, con un generosa scollatura e provvista di due soli bottoni. Dopo acquistò un paio di sandali aperti e senza cinghietta nel tallone con tacchi alti. Infine acquistò due eleganti cavigliere in argento e quindi si diresse a casa. Trovò un biglietto sul suo letto in cui Lisa la informava di essersi recata al supermercato.
    Quindi si fece una doccia e quando finì andò in cucina trovandovi Lisa intenta a sistemare i suoi acquisti. Subito le corse incontro abbracciandola e baciandola.
    “Zia possiamo andare a cenare in pizzeria stasera ?” “Certamente Sonia, andrò subito a vestirmi.”
    Quando Lisa fu pronta scese al pianterreno e vide Sonia, che davanti lo specchio, stentava ad annodarsi il retro dei capelli.
    “Zia, per favore puoi aiutarmi a fare quel bel nodo, che tanto ti piace sul retro dei
    capelli, quello che ha la forma del numero otto? Ricordo che quando vai dalla mamma te lo fai sempre !”
    Dopo un attimo di perplessità, Lisa le si avvicinò e le annodò i capelli. “Sonia questo è uno dei più belli e semplici nodi celtici.”
    “Grazie zia, vorrei imparare a farlo da sola, visto che sai come fartelo.”
    “Sì Sonia, ti mostrerò subito come farlo in quanto non è poi tanto difficile come sembra.”
    Dopo che Lisa le ebbe spiegato come farlo, Sonia le disse che aveva acquistato due cavigliere identiche, una per ciascuna, e che sarebbe stata contenta di mettergliela subito; quindi la fece accomodare sulla poltrona e le si inginocchiò davanti. Le sollevò delicatamente il piede e le agganciò la cavigliera.
    “Zia, ti piace questa schiava ? Come vedi è in argento ed è identica a quella che io indosso.”
    “Sonia è bellissima. Ti ringrazio molto. Scusa, perché le hai comprate uguali ?” “Semplicemente per apparire come te.”
    Dopo qualche attimo di esitazione, Lisa le chiese :
    “Allora Sonia, vediamo se hai imparato a fare il nodo celtico. Per favore fallo anche a me, così sembreremo un po' più simili.”
    Sonia le teneva ancora sollevato il piede e passando ancora le sue dita lungo la schiava notò che Lisa era un po' trepidante. Si alzò, raccolse due fasce di capelli dalle tempie, le portò sul retro e gliele annodò. Lisa si girò verso lo specchio e contrapponendone un altro, notò che il nodo era perfetto.
    “Sonia, sei stata bravissima, lascia che ti ringrazi con un un bacio.”
    Quindi si avvicinarono e si baciarono. Ambedue avvertirono di essere emozionate ma non dissero nulla. Lisa guardò la gonna che Sonia aveva appena acquistato e le disse :
    “Sonia, ti sta molto bene questa gonna. Io ne ho una molto simile.”
    “Zia l'ho vista esposta in un negozio poco fa, dopo essere uscita dall'università. Mi sono ricordata che tu ne hai una simile e l'ho comprata di proposito. Ti andrebbe di indossarla adesso che andiamo in pizzeria ?”
    “Certamente Sonia, anzi, indosserò anche un paio di sandali simili ai tuoi.” Lisa salì subito in camera per cambiarsi e quando scese le disse :
    “Adesso l'unica differenza del nostro abbigliamento è la camicia in quanto non ne ho in tessuto jeans.”
    “Zia non importa, in quanto questa camicia bianca ti sta molto bene.” “Dai Sonia, andiamo in pizzeria.”
    “Sì zia, andiamo.”
    Arrivate nella zona parcheggio della villetta, Sonia raccolse una margherita dal giardino e gliela pose tra i capelli.
    “Sonia stamane, non so né come né dove, ho perso la margherita che mi avevi messo. Comunque adesso ne metterò una anche nei tuoi capelli.”
    Subito dopo, si accomodarono in macchina e si diressero in una pizzeria poco fuori città. Quando rientrarono a casa Sonia le propose di andare in cucina a sorbire un gelato e Lisa accettò di buon grado. Quindi Sonia la fece accomodare, estrasse una vaschetta di gelato dal freezer e ne preparò due porzioni. Nel frattempo si
    accorse di come Lisa la stesse divorando con gli occhi e, sicura di sé stessa, quando le si avvicinò per porgerle la coppetta, le chiese se poteva sedersi a cavalcioni sulle sue cosce. Lisa dopo un attimo di esitazione le disse :
    “Certamente Sonia, quando eri bambina solevi farlo spesso.”
    Sonia le sorrise e sedendosi sulle sue cosce iniziarono a sorbire il gelato. “Sì zia, ricordo che giocavo con te e poi ti abbracciavo e ti baciavo.” “Sì, eri un amore, come del resto lo sei tuttora.”
    “Solo che adesso non sono più una bambina, guarda che seno che ho, mi sembra un po' esagerato. A me piace un seno come il tuo, della tua stessa misura. Nei negozi stento a trovare modelli di camicie e camicette che mi piacciono appunto per la mia quinta misura, proprio come con questa camicia; in assenza della quinta misura, ho dovuto rinunciare ad indossare il reggiseno altrimenti non avrei potuto abbottonarla. Mi sembra che le tette stiano per uscirmi fuori dalla camicia da un momento all'altro. Secondo te, questa camicia mi sta bene ?”
    “Sonia, il tuo seno è identico a quello di tua madre; tale madre, tale figlia. Io indosso la terza misura ma credimi che vorrei avere un seno come il vostro in quanto lo trovo molto più bello ed eccitante. Mi accorgo come, sia uomini che donne per strada, te lo guardano. E poi trovo che questa camicia è molto seducente in quanto incrementa di più il tuo fascino.”
    “Fascino ? Mi trovi per caso affascinante ?”
    “Certamente Sonia, sei molto affascinante e credo che chiunque vorrebbe andare a letto con te !”
    “Zia, in realtà io trovo te affascinante, sei bellissima !” “Non proprio, Sonia, non proprio:”
    “Scusa zia, ti dispiacerebbe toglierti la camicia e mettere i nostri seni a confronto ?
    Forse questa è l'unica maniera per convincerti che il tuo è più bello del mio !” “Sonia, che dici ? Io sono tua zia !” affermò Lisa.
    “In realtà sei mia zia acquisita e volendo, in un certo senso, possiamo considerarci anche come persone estranee ed in questo non vi trovo nulla di male, giacché, alla fine, siamo fra donne e nessuno ci sta guardando !”
    Lisa si mostrava apertamente sconvolta a rimase allibita a guardare ed ascoltare Sonia. Sonia si fece coraggio e posò la coppa di gelato sul tavolo. Decisa su ciò che stava per fare e senza proferire nessuna ulteriore parola, si sbottonò la camicia e se la tolse rimanendo completamente scoperta. Si accorse quindi di come Lisa, guardandola, trattenne la sua gioia. Di seguito, tolse la coppa di gelato dalle mani di Lisa e la pose sul tavolo. Senza indugi e senza dire nulla, sbottonò lentamente la camicia di Lisa, che sollevando le braccia fece sì che Sonia gliela togliesse con più facilità. Dopo le tolse il reggiseno ed ambedue rimasero a torso nudo.
    “Zia, ti accorgi che le tue tette sono più belle delle mie ?”
    “Sonia, sono sempre del parere che siano le tue molto più belle e sode !”
    Dopo Sonia mise i loro capezzoli a stretto contatto ed ambedue fremettero di desiderio al punto che si abbracciarono e si abbandonarono ad un lungo ed appassionato bacio. Senza proferire parola, Sonia si alzò e prendendo delicatamente la mano di Lisa, la fece alzare e la condusse lentamente in salotto fermandosi sull'elegante ed ampio tappeto. Sonia si tolse la gonna lasciandosi addosso soltanto il
    suo ridottissimo perizoma di pizzo ed i sandali. Dopo si avvicinò a Lisa e le tolse gonna. Anche Lisa indossava un ridottissimo perizoma.
    “Zia, hai un corpo curatissimo e bellissimo !”
    Lisa era tanto stupita che neanche aveva il fiato di parlare. Credeva di sognare. “Zia un volta ho trovato casualmente il tuo perizoma nella tua stanza da letto ed
    ho voluto acquistarne uno molto simile per me. Adesso che siamo quasi nude una di fronte l'altra, sono profondamente emozionata. Vorrei che adesso tu esaudisca un mio desiderio.”
    “Quale, bambina mia ?”
    “No Lisa, non sono più una bambina. Sono già una donna e quando ci troviamo da sole voglio chiamarti Lisa e non più zia. Voglio che diriga il tuo sguardo verso quel grande specchio. E' abbastanza grande e rispecchia due donne abbracciate che indossano appena un ridotto perizoma ed un paio di alti sandali dotati soltanto di una stretta cinghietta all'altezza dell'avampiede. In esso non vedo nessuna bambina e nessuna zia ma solo due donne spudorate, due lesbiche che hanno una voglia matta di scopare. Ho voluto che mi facessi il nodo celtico nei capelli in quanto tante volte anche tu lo porti. Voglio che questo nodo e la schiava che ho messo nella mia caviglia simboleggino la mia appartenenza a te. Sto per toglierti il perizoma e per favore fai lo stesso col mio. Ho bisogno di sentire il tuo folto pube contro il mio, la tua bella fica contro quella mia, le tue tette contro le mie. Il mio amore per te mi ha fatto diventare lesbica e voglio amoreggiare e scopare con te adesso ed in qualsiasi momento tu lo desideri. Non considerarmi più come una nipote ma come una donna che brama per te e che ti appartiene. Chiedimi ciò che vuoi in quanto da adesso in poi, voglio essere la tua puttana, in quanto solo ad una puttana può venir in mente di spogliare spudoratamente e voler scopare con sua zia. Se vuoi, anziché Sonia, chiamami pure puttana giacché è ciò che realmente voglio essere per te. Ti prego di scoparmi per terra, sopra questo soffice tappeto, proprio come lo faresti con una qualsiasi puttana. Sono felice ed emozionatissima di starti di fronte e sentire come la tua pelle sfiora la mia. Perché ti sei messa il perizoma stasera ? Te lo sei messa per me ?”
    Sonia quindi abbracciò e baciò Lisa appassionatamente e subito dopo le tolse il perizoma. Lisa rispose al suo bacio e dopo averle tolto il perizoma, le disse :
    “Sonia, è da tempo che desidero scopare con te ma non ho mai avuto il coraggio di chiedertelo. Sì, ho indossato il perizoma per te, come l'ho fatto tante volte in quanto ho sempre desiderato scopare con te. Ti ringrazio per avermi messo la schiava nella caviglia. Anche per me, il nodo celtico ai capelli e la schiava alla caviglia, vogliono simboleggiare la mia appartenenza a te. Quei capelli annodati a forma di un otto orizzontale sono il simbolo dell'infinito, come infinita dovrebbe essere la capacità di relazionarmi con te offrendoti tutte le mie energie positive. Considerami come la tua troia e devota schiava. Abbandoniamoci ai nostri lussuriosi desideri, visto che ne abbiamo un impellente bisogno, visto che siamo due lesbiche. ”
    “Visto che siamo anche due autentiche e vocate puttane Lisa, perché solo due puttane fanno ciò che noi stiamo per fare !”
    “Sì Sonia, hai proprio ragione, siamo due troie assetate di fica !”
    Quindi si distesero sul tappeto dandosi a lungo, all'amore e alla lussuria. Sonia
    iniziò a stimolarla leccando lentamente ogni millimetro del suo corpo con ardore e devozione. Insistette molto sul suo ombelico e sulla fica facendo sì che Lisa raggiungesse subito alcuni orgasmi. Lisa rispose con tutto il suo ardore di donna agli stimoli di Sonia. Una volta esauste rimasero distese sul tappeto abbracciate.
    “Grazie Sonia per l'immenso piacere che mi hai dato e che non credo di aver meritato. Da oggi in poi, puoi spogliarmi e scoparmi in qualsiasi momento lo desideri !”
    “Lisa, sono io che devo ringraziarti, in quanto grazie a te, ho scoperto la mia vera natura, la mia inclinazione verso l'amore saffico e te ne sono riconoscente. Adesso so di essere una vera lesbica ed anche di amarti profondamente !”
    “Sonia, voglio che quando tuo zio è altrove, costretto a pernottare in altre città tu dorma assieme a me nel mio letto, a cominciare da stanotte stessa.”
    “Sì Lisa, farò tutto ciò che desideri con infinito piacere in quanto, come ti ho detto, ti appartengo incondizionatamente e sarò tua leale e fedele serva, schiava, confidente, donna e puttana. Scusami se non ho avuto il coraggio di farlo prima. !”
    “Sonia, non so come ringraziarti. Considerami anche tu, come totalmente tua !”
    Ambedue erano troppo emozionate. Lisa si alzò da terra e porse la mano a Sonia invitandola ad alzarsi; la condusse al primo piano ed entrate che furono nella sua camera da letto, aprì un cassetto del comò dal quale estrasse un piccolo cofanetto in cui vi erano due braccialetti identici in argento con motivi celtici.
    “Sonia, ti torno a ringraziare per avermi regalato la schiava che mi hai messo nella caviglia. Io voglio aggiungere ed associare il tuo regalo ad uno mio. Avevo acquistato questi braccialetti per regalartene uno in occasione del tuo compleanno.
    Come ben sai, i nodi celtici simboleggiano anche la forza e l'unione. Trovo che questa sia l'occasione più propizia per darti questo regalo anche se non è il giorno del tuo compleanno. Voglio mettertelo al polso in questo momento e voglio che anche tu metta l'altro braccialetto nel mio polso. Voglio che questi braccialetti rappresentino il simbolo della nostra unione.”
    Prese da una forte emozione, ognuna pose un braccialetto nel polso dell'altra e con le lacrime agli occhi si abbracciarono e baciarono appassionatamente.
    “Lisa, visto che adesso i nostri rapporti sono radicalmente cambiati, reputo che sia giusto e corretto non nasconderci niente. Da questo momento in poi saremo l'una per l'altra e quindi è bene che ti confessi alcune cose che, in qualità di mia amante, tu debba sapere.”
    “Sonia, hai pienamente ragione; non devono esserci né segreti né ombre tra noi due. Mi hai dimostrato che, oltre ad essere una donna coraggiosa e intraprendente, sai come stimolare e far godere un'altra donna. Ho molto da raccontarti; molte cose che non potevo dirti; molti argomenti, che essendo avvolti nella segretezza più totale, fino a poco fa non avrei avuto il coraggio di rivelarti. Visto che già sei una donna in tutto e per tutto, aperta a tutto e consapevole dei bisogni di una donna, mi sento obbligata a farti delle rivelazioni senza celarti nulla. E' bene però, che ciò che sto per dirti, rimanga segreto tra noi due, sempre che tu lo approvi, in quanto, se reputi che tali segreti non lo siano più, allora accetterò la tua decisione. Sei una donna che oggi sa perfettamente ciò che vuole e sa prendere le opportune ed esatte decisioni.”
    “Lisa, ti ringrazio a priori per la fiducia che deponi in me. Siccome abbiamo
    molto da dirci, considero opportuno per prima cosa, rinfrescarci, bevendo qualcosa di freddo, poi farci una rilassante e piacevole doccia assieme ed infine ritornare in questa stanza, che sarà testimone della nostra prima notte di amore e lussuria, per raccontarci tutto.”
    Nonostante tutto ciò che era successo tra loro due, Lisa era timorosa riguardo la reazione di Sonia una volta messa a conoscenza di tutto. Al tempo stesso Sonia aveva cose da dirle. Cosa mai avrebbe dovuto dirle ? Oltre tutto Sonia non aveva mostrato alcuna premura di conoscere i segreti di cui sarebbe stata messa a conoscenza, anzi, sentiva il bisogno fisico di bere e lavarsi; si prendeva tutto il tempo necessario per fare le cose con assoluta calma. Non vi era dubbio che Sonia era troppo sicura di se ed infatti aveva appena dimostrato di essere più donna di lei, molto più di lei; Sonia la aveva spogliata, decisa e senza esitazioni.
    “Sì Sonia, è proprio un saggio suggerimento; mi stupisci ad ogni momento che passa ed ammiro la sicurezza che hai in te stessa. Sì, anch'io ho sete e bisogno di una doccia; della nostra prima doccia fatta assieme e che non dimenticherò mai !”
    Scesero in cucina a bere del thé freddo e poi risalirono al primo piano entrando nel bagno privato della camera da letto. Si insaponarono e lavarono l'un l'altra come nessuna delle due lo aveva mai fatto; non si asciugarono ma si pettinarono soltanto i capelli lasciandoli bagnati.
    “Lisa, sdraiamoci comodamente sul letto senza asciugarci, in quanto, vedendoti così bagnata, mi ecciti di più. Lisa, non hai idea di quanto ti ami e di quanta voglia ho di amoreggiare con te ! Adesso ascolterò ciò che volevi dirmi. Se ti va, posso iniziare io per prima !”
    “Sonia, vorrei iniziare io, in quanto, sono argomenti troppo delicati che ti sono stati nascosti per molto tempo, ma adesso che siamo diventate amanti, è giusto che tu ne venga a conoscenza, augurandomi che dopo, tu voglia continuare ad essere la mia amante.”
    “Lisa, non c'è niente che possa impedirmi di amarti ed appartenerti. Dai, inizia pure, in quanto dopo toccherà a me e sinceramente, non vedo l'ora di continuare a scopare con te.”
    Lisa le raccontò dettagliatamente tutte le pene, i dissapori e le vicissitudini di Vanessa dal momento in cui suo marito l'abbandonò, ciò che accadde tra loro due nel periodo in cui rimase a casa loro a Gallarate e della piega che presero i loro rapporti. Sonia la ascoltava commossa prestandole la massima attenzione. Quando Lisa, continuando il suo racconto, fece riferimento alla conversazione telefonica con Milena, Sonia la interruppe dicendole :
    “Lisa, per favore fermati, ti ringrazio per avermi raccontato tutto. Da questo punto in poi vorrei essere io a continuare il tuo racconto.”
    “Scusa Sonia, come potresti mai continuarlo; è impossibile che tu ne conosca il seguito !”
    “Lisa ti sbagli, in quanto sapevo già tutto ciò che mi hai raccontato e per di più, so anche come avresti continuato. Questo era appunto ciò che volevo dirti.”
    “Scusa Sonia, come fai a conoscerne il seguito ? Di ciò che è successo stamane ?” “Lisa, so tutto. So anche che Danka ti aspetta a braccia aperte domattina verso le
    dieci. Lei stessa mi ha confessato che le hai fatto un'ottima impressione e che ti
    tratterà al meglio ”
    “Sonia, come fai a saperlo ?”
    “Lisa, ho ascoltato di nascosto la parte finale della tua telefonata e spinta dalla curiosità ti ho seguita fino in Via Cerrarese,3 dove Milena ha il suo elegante bordello. Sono entrata nel bar di fronte ed ho atteso che uscissi. Ho capito che ti eri spogliata in quanto eri entrata con la camicia posta all'interno della gonna e uscendo era posta all'esterno. A proposito, quel bel berretto da baseball dall'ampia visiera che indossavi, ti sta molto bene e ti rende ancora più sexy. Mi sono trattenuta dal correrti incontro per abbracciarti e baciarti proprio là, davanti al portone, in quanto mi sono eccitata moltissimo al vederti. Dimenticavo a dirti che Milena ha trovato la tua margherita e l'ha posata sul comò. Mi ha detto che te la renderà non appena tu ritorni da lei. Dopo pranzo ho telefonato a Milena e lei mi ha ricevuto subito. Mi sono presentata sotto falso nome ed abbiamo iniziato a conversare. Passando quindi da un argomento ad un altro e per puro caso, Milena, ignorando la mia identità, mi ha raccontato tutto riguardo Vany, sua amica ed amante. Dopo la mamma le ha telefonato per ringraziarla di averti offerto gratuitamente la sua prestazione e per riferirle che tu eri rimasta molto soddisfatta e compiaciuta. A quel punto ho ritenuto opportuno svelarle la mia identità e poi abbiamo scopato sullo stesso letto dove prima voi due avevate scopato. Ho fatto subito amicizia con Danka che mi ha pure invitato a trascorrere gratuitamente una notte d'amore con lei nel suo appartamento. Milena, come te, mi ha anche fatto riferimento all'attuale fidanzato della mamma dicendomi che trascorreranno assieme la prossima domenica. Per questo motivo la mamma e Milena usciranno assieme sabato sera e poi passeranno la notte a scopare nel suo bordello a Varese. Questo è tutto Lisa.”
    Lisa la ascoltava attentamente e poi le disse :
    “Sonia, mi accorgo che sei molto ben informata e di aver accettato tutto con molta comprensione e serenità. Tutto è accaduto a causa di tuo padre.”
    “Mio padre ? No Lisa, quello non ha la minima idea di ciò che significa essere padre in quanto ha dimostrato essere un miserabile stronzo ed idiota. Ti racconterò ciò che è successo l'ultima volta che mi sono imbattuto con lui e con la sua troia; mi prometto però di non parlarne mai più. Qualche mese dopo il divorzio ed avendo io già diciotto anni, fissai un appuntamento con l'avvocato Enrico Mantovani che mi conosceva da parecchi anni, in quanto intimo amico di zio Sandro. Gli chiesi se era possibile stilare un documento mediante il quale mio padre e la sua ricca troia si compromettessero ad elargirmi immediatamente un assegno per la quantità di trentamila euro in qualità di donazione spontanea ed inoltre a versare mensilmente un importo pari a tremila euro per i prossimi dieci anni in un conto corrente che avevo appena aperto. Quindi mi recai a casa di quella troia e chiesi loro di apporre la loro firma su quel documento. Ambedue si rifiutarono in quanto ritennero che si trattava di somme inammissibili in quanto già il giudice aveva stabilito gli importi per il mantenimento. Feci capire loro che la mia richiesta era aggiuntiva al mantenimento. Visto il loro continuo rifiuto iniziai a sputtanarli di brutto ed inoltre giurai che non avrei dato più pace a nessuno dei due da quel momento in poi. Mio padre conosceva bene il mio carattere e sapeva che non scherzavo; capiva e sapeva che, come una tigre ferita, avrei reagito ferocemente. Poi mi calmai un po' e chiesi un bicchiere d'acqua
    che la sua troia mi portò subito.
    “Pensate andare da qualche parte stasera ?” chiesi sorridendo.
    “Dopo cena andremo al cinema ! Vuoi accompagnarci cosi ti rilassi un po' ?” mi chiese la troia.
    “No grazie, se voglio andare al cinema preferisco andarvi da sola. Meglio soli che male accompagnati ! In realtà ve l'ho chiesto per semplice curiosità in quanto volevo suggerirvi di chiamare un taxi giacché prima di entrare in questa villetta ho notato che le vostre due automobili, parcheggiate davanti casa, hanno tutti gli pneumatici sgonfi ed in aggiunta i fari anteriori distrutti. Certo, bisognerà attendere qualche giorno prima che qualsiasi negozio di autoricambi possa fornirvi i fari originali per le vostre lussuose Jaguar.”
    “Sonia, perché ci hai procurato tanti danni ?” mi chiese quell'idiota.
    “Ascolta bene stronzo ! Perché prima non provi a chiederti il motivo per cui hai procurato tanti danni a tua moglie e ai tuoi due figli che ti veneravano come un dio ?”
    “Sonia, sei troppo giovane per capire, come vanno certe cose. Ci sono determinate circostanze che ….”
    “Perché ti sei fermato ? Dai stronzo, continua a parlare guardandomi in faccia, di quali cazzo di circostanze si tratta ? Te ne parlo io delle circostanze se vuoi. Posso capire che tra due coniugi possano affiorare delle discrepanze tali da ricorrere al divorzio; i figli però sono un'altra cosa e non vanno abbandonati alla propria sorte evitando addirittura di incontrarli come nel tuo caso. La verità è che sei un perfetto stronzo, pusillanime ed irresponsabile. Sei un uomo per il solo semplice motivo che ti ritrovi un pezzo di carne a dondolarti tra le cosce”
    “Sonia, vi ho lasciato l'appartamento e provvedo al vostro mantenimento; che altro volete da me ?”
    “Non chiedere cosa volete, bensì, cosa vuoi; sono io e non noi tre; ed io voglio semplicemente cominciare a romperti i coglioni, rompere i tuoi patetici coglioni giorno dopo giorno, fin quando tu e la tua troia non firmiate quel cazzo di documento. Sappi però che né la mamma, né mio fratello Ludovico, vogliono più pronunciare il tuo nome e che dietro quel documento ci sono soltanto io. Gli pneumatici sgonfiati ed i fari delle due auto rotti, sono appena un insignificante e trascurabile inizio ed assaggio del martirio cui da oggi in poi ti sottoporrò. E non pensare di denunciarmi alla polizia per gli pneumatici ed i fari in quanto ti ripeto, che non ti darò pace; tu sai che non mento in quanto conosci il mio temperamento. Ti tormenterò tanto da non farti dormire bene la notte e ti farò pentire persino di avermi fatto nascere. Stronzo !”
    A questo punto, la sua troia uscì dalla stanza e rientrò dopo qualche minuto con il blocchetto degli assegni. Compilò un assegno per trentamila euro a nome mio ed ambedue firmarono il documento, di cui lasciai loro una copia.
    “Le mensilità anticipate di tremila euro, cada una, iniziano oggi, quindi è bene compilare un altro assegno per tremila euro adesso, così vi evito di andare in banca domattina, visto che le vostre automobili, nelle loro attuali condizioni, non possono circolare.”
    La sua troia compilò l'altro assegno e me lo porse. A quel punto mi alzai per andarmene ed arrivata alla porta mi sentii chiamare dalla sua troia.
    “Sonia, questa è la prima volta che ti incontro. Ti chiedo umilmente scusa perché
    tutto è accaduto per colpa mia innamorandomi di tuo padre ma, come sai, al cuore non si comanda. So che non dovevo farlo assolutamente e che ho sbagliato. Hai ragione al darmi della troia e come vedi, non mi sono lamentata, in quanto ammetto di essermi comportata come tale, da vera troia. Sappi però che ti ammiro, che oltre e più della tua bellezza ammiro la tua grinta, la tua tenacia, il tuo coraggio, il tuo essere donna e la sicurezza che hai in te stessa. Non ti ferma nessun ostacolo. Ti invidio, vorrei essere come te; sarei stata orgogliosa di avere una figlia come te. Vorrei tanto abbracciarti e baciarti ma so che non me lo permetteresti mai in virtù del danno che ho fatto a te e ai tuoi. Sarei stata felice di averti conosciuta in altre circostanze, ma purtroppo questa è la vita. Quando ho scritto l'assegno non l'ho fatto con rabbia ma con dolore; dolore verso me stessa per avervi causato tanti danni. Sonia, stai uscendo da casa mia con trentatremila euro in borsa e la certezza che mensilmente te ne accrediterò tremila, ma so che non vi sono soldi sufficienti per pagare i danni che vi ho fatto. Spero tanto che un giorno possiate perdonarmi. Oggi posso solo dirti che ho sbagliato e pago. Vi auguro il meglio e che possiate godervi questi soldi. L'averti conosciuta mi ha fatto capire che tuo padre non merita affatto una figlia come te.
    Credimi che se tu fossi stata mia figlia, non ti avrei mai abbandonata neanche per tutto l'oro del mondo. Ti chiedo solo di dimenticarlo; lui non ti merita affatto.
    Sonia, adesso vai per la tua strada e sii felice !”
    “Probabilmente anch'io avrei voluto conoscerti in altre circostanze; scusa ma la mia ferita attualmente sanguina troppo.”
    “Sonia, ti capisco e non oso chiederti nulla. Ti auguro buona fortuna !” Dopo lo stronzo fece qualche passo verso me dicendomi :
    “Sonia, per favore perdonami, hai ragione, sono uno stronzo !” “Fermati dove sei; ho qualcosa da darti prima di andarmene.”
    A quel punto gli mollai un calcio con tutte le mie forze centrandolo in pieno nei coglioni. Cadde rivoltandosi più volte per terra a causa del fortissimo dolore e a stento mi disse :
    “Sonia non posso biasimarti, in quanto merito molto di più di un simile calcio !”
    A quel punto la sua troia, ancora col volto bagnato in lacrime, mi si avvicinò velocemente e bloccandomi le spalle con le mani mi baciò e si allontanò subito dicendomi :
    “Brava Sonia, hai fatto benissimo. Sei molto più coraggiosa di quanto pensassi.
    Allontanati di corsa da questa casa, allontanati da noi che neanche meritiamo guardarti. Non girarti e corri con la pace nel cuore verso la felicità e la serenità di cui hai tanto bisogno e che tanto meriti !”
    Io me ne andai e appena fuori dalla porta le dissi solamente :
    “Mi dispiace veramente per te; meritavi un uomo migliore al tuo fianco. Addio !” “Addio Sonia, addio e buona fortuna !”
    “Bene Lisa, fu così come andarono le cose. Qualche giorno dopo mi incontrai con zio Sandro e gli chiesi di accompagnarmi in banca per collocare quei trentatremila euro in assegni nel migliore dei modi. Dopo andammo assieme dal suo amico Enrico e lo zio Sandro lo ringraziò e gli confessò che lui non avrebbe mai osato stilare un documento simile. Il suo amico gli disse queste parole : Sandro ascoltami bene, conosco Sonia da parecchio tempo ed ero sicuro che se la sarebbe cavata bene in
    quell'incontro. Quei due non l'avrebbero mai denunciata per estorsione in quanto consapevoli del danno che le avevano causato e per tal motivo mi sono azzardato a stilare quel documento. Sonia mi ha confessato di non essersi rivolta a te in quanto siamo in molti a ritenerti una persona troppo onesta e corretta. Sandro, sai che già molte voci di corridoio mormorano con insistenza che fra qualche anno ti nomineranno giudice ?”
    “Sì, ho sentito qualcosa al riguardo, ma non mi illudo in quanto sono solo voci !” “Sandro, già che sei qui avrei bisogno di un tuo consiglio riguardo un caso troppo
    complesso, che ne dici se vi invito a pranzo e ne parliamo ?”
    “Certamente Enrico, ma invito io e pago io, dai andiamo tutti e tre al ristorante !” “Va bene Sandro ed approfitteremo quest'occasione per fare un brindisi di buon
    augurio a Sonia per essersi iscritta all'università ! Sonia hai la grinta di un avvocato, sei proprio sicura di aver scelto bene la facoltà di lettere ?”
    “Si Enrico, ne sono più che sicura !”
    “Sono sempre stato del parere che con la tua intelligenza e le nozioni aggiuntive che, sia io che tuo zio avremmo avuto il piacere di trasmetterti, saresti arrivata molto in alto ! Vero Sandro ?”
    “Enrico, concordo pienamente con te. Sonia sarebbe stata un'eminente giurista !” “Quindi ci recammo al vicino ristorante e lo zio volle farmi una squisita aragosta.
    Bene Lisa, fu così come si svolse tutto.”
    “Vanessa e Sandro mi hanno parlato di questa faccenda molto sommariamente in quanto neanche io volevo saperne molto di tuo padre. Sei stata tu che adesso mi hai messo a conoscenza di tutti questi dettagli che in realtà ignoravo e volevo ignorare.”
    “Enrico e lo zio erano gli unici che sapevano tutto ciò che ti ho raccontato, in quanto, rientrando a casa, sia la mamma che Ludovico, dopo aver visto gli assegni, mi dissero che non volevano sapere niente riguardo quell'incontro e che non volevano più sentirmi parlare di papà. Mi suggerirono di parlarne con lo zio affinché noi due decidessimo il da farsi. Ho voluto e dovuto raccontarti tutto in quanto voglio che non vi siano segreti tra noi due. Comunque mi prometto e ti prometto di non parlare più di quello stronzo.”
    “Sì Sonia, chiudiamo e dimentichiamo definitivamente questo brutto capitolo del cazzo che tanto ci ha fatto soffrire. Non vale la pena rivangare un simile passato.”
    “Sì Lisa, basta e non parliamone proprio più. Milena mi ha detto che la mamma ti aveva dato il suo numero telefonico affinché la contattassi e scopassi con lei giacché avevi bisogno di scopare con la mamma e ti era impossibile andare a Gallarate da lei. Per me sei libera di andare a scopare con la mamma quando vuoi, visto che vi amate. Penso pure che la mamma sia contenta che tu è Milena diventiate amiche. Lisa, le mie odierne esperienze che mi hanno fatto capire come una donna possa soddisfare completamente un'altra donna meglio di un qualsiasi uomo, in quanto, conoscendone tutte le sue zone sensibili, sa anche come stimolarle meglio. A me è piaciuto molto scopare con Milena in quanto mi sono accorta che è una vera esperta nell'arte amatoria e che posso imparare molto da lei. Mi propongo diventare anche sua intima amica. Ho trovato molto emozionante scopare, sia con Milena che con te, anche perché ho potuto leccare le fiche che la mamma ha leccato tante volte. Lisa io voglio che tra noi due vi sia un rapporto molto stretto e particolare, di cui ne voglio parlare
    dopo. Intanto vorrei sapere se trovi qualcosa in contrario riguardo il rapporto che voglio instaurare con Milena in quanto mi considero di tua proprietà.”
    “Sonia, anch'io mi considero di tua proprietà. Non vedo nulla in contrario riguardo te e Milena in quanto, oltre a trovarla molto onesta e bella, ti confesso che oggi abbiamo goduto molto insieme. E' giusto dire che le sono molto riconoscente per aver assistito molto Vanessa e che sono contenta che loro due siano diventate amanti. Anch'io penso coltivare la sua amicizia.”
    “Sì Lisa, lei è molto aperta nei tuoi confronti. Oltre ad essere un bella donna, è una brava persona nonostante faccia la troia.”
    “Sì Sonia, hai ragione. Vorrei parlarti di Danka, ti scoccia se me la scopo ? Mi è piaciuta molto in quanto mi ha ricordato te giacché siete alquanto simili. Le ho anche detto che mi stava facendo innamorare.”
    “Lisa, lo so in quanto lei stessa me lo ha detto; posso dirti che anche a me è piaciuta molto; è una ragazza buonissima. Scopatela e poi mi dici com'è.”
    “Vedo che sai proprio tutto. Grazie Sonia, per il tuo consenso; sarò molto lieta di scopare con lei . Sai che mi è piaciuto molto stare nel bel bordello di Milena ?”
    “Sì anche anche a me è piaciuto molto. Milena mi ha raccontato come è riuscita a portare Danka fino a Milano liberandola da dei delinquenti che la sfruttavano e che la tenevano a battere sul marciapiede a Bari. Dopo il loro lungo e pericoloso viaggio, iniziato a Bari, Danka ha respirato l'aria di libertà quando sono arrivate nel bordello di Milena a Varese. Comunque Danka ti aspetta verso le dieci del mattino ma sinceramente mi dispiace che non te la possa scopare visto che domattina devi ritornare all'ufficio del catasto. Ti suggerisco di uscire da casa all'alba così quando arriverai al catasto lo troverai ancora chiuso e sicuramente sarai tra le prime della fila; credo che sia l'unico modo affinché tu possa arrivare puntualmente da Danka.”
    “Sonia, che puttana che sei ! Avvicina le tue labbra alle mie, troia, e fammi sentire come la tua febbrile lingua serpeggia a contatto con quella mia. Dai troia, fammela assaporare subito !”
    “Sì, ai tuoi ordini, puttana mia ! Sono la tua troia, pronta a soddisfare tutti i tuoi morbosi desideri !”
    Si abbandonarono quindi ad un lungo ed intenso bacio appassionato. Dopo alcuni minuti trascorsi a guardarsi intensamente negli occhi e ad accarezzarsi delicatamente, trasmettendosi così la loro fervente voluttuosità, Lisa le rivolse alcune dolci parole :
    “Sonia, molto sono felice di stare assieme a te in questo momento. I nostri sguardi sinceri sostituiscono le parole. I nostri occhi comunicano tra loro come migliaia di parole non riuscirebbero mai a farlo !”
    “Sì Lisa, anch'io sono molto felice di starti accanto. Come avevo accennato poco fa, vorrei che il nostro legame fosse molto più stretto e particolare.”
    “Dimmi ciò che vuoi, farò ciò che vuoi, in quanto, sono tua devota troia e serva.” “Lisa, prima vorrei andare in veranda a gustarci tranquillamente una sigaretta.”
    Giunte in veranda, Sonia accese due sigarette porgendone una a Lisa. Ambedue si accomodarono sulle poltrone poste l'una di fronte l'altra.
    “Bene Sonia, ti ascolto.”
    “Lisa io ti amo e voglio amarti più di mia madre al punto che bramerei mischiare il mio sangue col tuo. Ti andrebbe di farlo ?”
    “Sì Sonia, lo accetto commossa e con tutto il mio cuore; il nostro legame si rafforzerebbe ancor di più. Ti prego, facciamolo subito !”
    “Ti ringrazio per desiderarlo anche tu. Continuiamo intanto a gustarci le nostre sigarette.”
    Ambedue sedevano con le gambe accavallate. Lisa ad un tratto spostò una gamba appoggiando il piede a terra e aprì le sue cosce, con molta grazia, in modo che Sonia avesse una visione completa della sua fica. Subito dopo, anche Sonia adottò la stessa posizione come a volerle dire, < sì, guarda la mia fica, anche lei è aperta a te >.
    “Lisa, hai una fica bellissima. Il tuo peloso pube mi fa impazzire; ti ringrazio per farmi capire, senza parlare, che posso accedere alla tua fica quando voglio.”
    “Sonia, ti ringrazio per aver assunto la mia stessa postura facendomi così capire le stesse cose. La mia sigaretta è già finita.”
    “Sì Lisa, un'ultima boccata e spengo anche la mia. Dai rechiamoci subito nella stanza da bagno.”
    Giunte che furono nella stanza da bagno, Sonia passò più volte l'estremità di una forbicina sulla fiammella di un accendino e dopo la disinfettò con l'alcool.
    “Lisa, non ti farò male, sarà soltanto un piccolissimo taglietto sull'areola di un tuo seno e poi farò lo stesso su una mia. Non appena fuoriuscirà qualche goccia di sangue dalla tua areola, la metterò in stretto contatto col sangue che si verserà da quella mia e le manterremo sotto pressione, l'una contro l'altra, per poco tempo.
    Dunque Lisa, sei decisa e convinta di ciò che stiamo per fare ?”
    “Dai Sonia, desidero che il nostro sangue fluisca subito da un corpo all'altro attraverso quei taglietti; il mio cuore accetterà il tuo sangue di buon grado e con tanto amore.”
    Ambedue premettero le loro tette affinché il sangue sgorgasse con più forza e strinsero un'areola contro l'altra, all'altezza dei taglietti, in modo che il sangue dell'una penetrasse dentro l'altra. Ambedue si trattennero in quella posizione per più di un minuto, come non volendosi staccare. Una volta separatesi notarono che non fuoriusciva più sangue e guardarono le loro tette compiaciute. Lisa si chinò a succhiare e leccare l'areola di Sonia, la quale, fece lo stesso con l'areola di Lisa. Si guardarono a lungo e dopo si abbandonarono ad un lungo ed appassionato bacio; le loro lingue rimossero il sangue coagulato rimasto sulle loro labbra. Né sulle areole, né sulle labbra era rimasta alcuna traccia di sangue; esso era stato assorbito dalle loro lingue e dai due taglietti.
    “Lisa, sono troppo emozionata per ciò che abbiamo appena fatto in quanto è molto significativo !”
    “Sonia in realtà questo è stato il culmine più significativo di una lunga giornata già di per se, molto significativa, in quanto molto ricca di inaspettate e piacevolissime emozioni; ricca di avvenimenti che non avrei mai pensato che potessero accadere né in una sola giornata né mai. Qualcosa di simile possibilmente lo avrò soltanto sognato ma oggi, si è semplicemente e felicemente concretizzato !”
    “Lisa, culmineremo la giornata e trascorreremo la nottata a letto scatenando tutta la nostra indescrivibile e irrefrenabile passione. Lisa, per favore, avviamoci subito in camera da letto in quanto ho un improrogabile bisogno di distendermi sul tuo letto ed amarti veementemente ed ardentemente senza arrestarmi neanche per un momento !”
    “Sonia, anch'io sono preda della tua stessa ansietà, però vorrei fare come tu fai a volte, vorrei fare mio uno dei tuoi metodi.”
    “Fare come faccio io ? Uno dei miei metodi ? Lisa per favore, spiegati meglio !” “Sonia, vorrei semplicemente prendermi il mio tempo !”
    “Scusa Lisa, in che senso vuoi prenderti il tuo tempo ?”
    “Bene Sonia, prima di andare a letto, per sfogare tutta la nostra morbosità, vorrei andare in salotto a sorseggiare un gradevolissimo bicchierino di Grand Marnier !”
    Sonia irruppe in una risata e le si avvicinò. Dopo un lungo e appassionato bacio le disse : “Lisa, che troia che sei !”
    “Anche tu Sonia, sei una troia bellissima ! Dai, andiamo in salotto !” “Lisa ho un'idea migliore !”
    “Dimmi, puttana mia, che idea migliore hai ?”
    “Lisa, portiamoci l'intera bottiglia di questo eccellente liquore in camera ed anziché sorseggiarlo dai bicchierini, ce lo versiamo addosso e lo sorseggiamo morbosamente sui nostri corpi. Ti piace quest'idea ?”
    “Sonia, rimango basita; non finisci mai di stupirmi. Mi piace la tua peculiare idea.
    Ti verserò il Grand Marnier dappertutto e dopo ti leccherò tutta fino ad ubriacarmi. Non immaginavo proprio che fossi anche una porcellina !”
    “Sì lo sono ed anch'io ti leccherò tutta imbevuta di liquore. Dì un po', dopo lo farai anche con mia madre ?”
    “Sonia, visto che già non possiamo né dobbiamo nasconderci nulla, voglio confessarti che io e tua madre lo abbiamo fatto più volte, in quanto sai bene, che anche a lei piace il Grand Marnier. Ti informo che Vanessa è anche una gran porca !”
    “Allora Lisa è proprio il caso di dire : porca la madre, porca la figlia ! Vero ?” “Sì Sonia, è vero, come lo è anche che : chi va con la madre, va con la figlia !” “Scusa Lisa, posso farti gentilmente una domanda ?”
    “Certamente puttana mia, chiedimi ciò che vuoi !”
    “Lisa, ho una voglia matta di leccarti la fica ! Fino a quando pensi farmi soffrire ? Quando ti deciderai a portarmi in camera da letto ? Hai finito o no di prenderti il tuo tempo ?”
    “Sì, troia, ho finito ma dammi almeno il tempo di darti un altro bacio !”
    “Lisa, che puttana che sei ! Suvvia, diamoci un altro bacio e andiamo a scopare in quanto già mi sento la fica tutta bagnata ed i miei capezzoli sono già troppo turgidi !”
    Si diedero un altro lungo ed appassionato bacio e dopo si diressero lentamente verso la camera da letto. Lisa teneva il braccio sinistro sulle spalle di Sonia e nella mano destra sosteneva una bottiglia di Grand Marnier. Entrate che furono nell'ampia stanza, Sonia si fermò per un attimo, chiuse la porta e girò la chiave nella serratura.
    “Anche se siamo da sole in casa, non voglio che neanche ci scocci una mosca. ” “Hai ragione; di un po', hai qualche impegno domani ? ” le chiese Lisa. “Assolutamente no; e come sai, all'università c'è lo sciopero, quindi, disponiamo
    del tempo necessario per concederci la nostra dovuta e meritata luna di miele ”
    Ambedue molto commosse si diedero subito all'amore in quella sontuosa stanza fiocamente illuminata che era diventata il loro nido d'amore.
     
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