Aveva sparato pallini in faccia alla prof: promosso con la media dell’8 e 9 in condotta, nessuna piunizione per lui

Il provveditore scolastico: “Scelta basata sul rendimento”

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    Ha sparato in classe pallini di gomma alla prof diffondendo il video sui social, ma lo studente in questione ha una pagella eccellente ed è stato promosso a pieni voti. Così come i compagni che avevano ripreso tutto con il cellulare. Uno schiaffo morale per la docente Maria Cristina Finatti, presa di mira lo scorso 11 ottobre da tre alunni dell’Itis Viola Marchesini di Rovigo, che aveva rischiato di perdere un occhio.

    Da quanto riportato dal Corriere del Veneto, ora l’insegnante, 61 anni, ha intenzione di mandare una lettera al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara facendogli presente quanto accaduto. Non solo infatti chi ha sparato è stato promosso, ma sembra che l’istituto non sia mai intervenuto applicando le sospensioni previste e che le famiglie non si siano mai scusate.

    I pallini di plastica della pistola ad aria le avevano colpito il volto e la testa e il video della docente scossa e delle risate in classe era stato diffuso comunque. Scioccata e sconvolta da quanto accaduto in aula, la donna in questi mesi aveva confidato in un iter che andasse oltre alla valutazione matematica del rendimento scolastico.

    Invece lo scorso 8 gennaio, non ricevendo nessuna scusa e vedendo che la scuola non aveva preso nessun provvedimento, ha denunciato l’intera classe per lesioni personali, diffamazione a mezzo social e atti persecutori: tutti sarebbero stati complici.

    Gli avvocati della donna, Tosca Sambiello e Nicola Rubiero, hanno effettuato una richiesta di accesso agli atti per verificare tutti i documenti che avrebbero portato alla promozione con 9 in condotta e la media dell’8. Una volta visionata tutta la documentazione e quali misure effettive sono state prese all’epoca per punire l’azione contro la docente, si procederà a chiamare in causa il Ministero.

    Intanto il legale del ragazzo Nicola Bergamin spiega che quanto accaduto a ottobre è un episodio isolato che rischiava di compromettere il percorso dello studente che è sempre andato molto bene a scuola. Sul fatto che non siano mai stati presi provvedimenti è intervenuto anche il provveditore scolastico di Padova e Rovigo Roberto Natale che ha difeso la promozione dicendo che è una scelta basata sul rendimento e che, invece di sospendere o bocciare, si è preferito optare per un percorso educativo interno che coinvolgesse i ragazzi nelle attività dell’Istituto, seguiti da specifici educatori. Una decisione che non trova d’accordo Finatti, pronta ora a contattare il ministro in persona.
     
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