Napoli, minacce per la festa scudetto a Bergamo e in altre città

Da Varese a Torino, passando per Bergamo e Salerno: «Restate in casa»

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    Da Bergamo a Varese, passando per Torino e non solo. Se Napoli si prepara alla grande festa scudetto, attesa da oltre 30 anni, in alcune città italiane si esorta addirittura i tifosi azzurri a non scendere in strada a manifestare tutta la propria gioia per il trionfo della squadra di Spalletti. Da una parte un bel capitolo di sport, con una città traboccante di gioia, dall’altra una brutta pagina — culturale ancora prima che calcistica — da cancellare quanto prima. Sui social, per esempio, ha fatto molto discutere un volantino dal titolo «Bergamo non festeggia». Un documento da non ricollegare agli ultras dell’Atalanta, dal momento che non c’è nessun legame ufficiale con la Curva Nord nerazzurra. Un’iniziativa però che, a prescindere da chi l’abbia ideata, resta da condannare: «In questa terra non possono essere tollerati festeggiamenti per la squadra partenopea — si legge — Ricordiamo ai ristoratori, baristi, pizzaioli che per festeggiamenti e pagliacciate varie riceveranno adeguate risposte alle loro attività anche a distanza di tempo».

    Minacce e avvertimenti ai tifosi del Napoli

    Un messaggio simile è comparso a Varese. In questo caso la mano che c’è dietro è ben riconoscibile, si tratta di alcuni gruppi di tifosi di estrema destra: «Varese tifa Varese. Festeggiamenti di altre squadre nella nostra città non sono graditi. In particolar modo quelli del Napoli», si legge nel messaggio scritto con un font molto diffuso tra le organizzazioni neofasciste. A Torino, invece, il gruppo ultras Primo Novembre 1897 ha minacciato serie ripercussioni su chi non se ne starà a casa: «A Torino ci sono solo due squadre che possono colorare le piazze. Già quando lo fanno i nostri i cugini per festeggiare le loro promozioni dalla B alla Serie A facciamo fatica a contenerci e a non scendere, ma è anche la loro città. Questa non è la vostra città, quindi evitate perché non ve lo permettiamo».

    Qualche settimana fa si era espressa anche la tifoseria organizzata della Salernitana: «Tra qualche settimana il calcio italiano vedrà, molto probabilmente, una squadra riscrivere la storia e rimettere in discussione la potenza dei club del Nord Italia. Napoli sta per vivere il suo sogno, com’è giusto che sia, ma questo non ci appartiene. Al raggiungimento di questo importante traguardo dovrà farla da padrona il rispetto nei confronti della città e di tutti i tifosi della Salernitana, ciò si dimostra riponendo eventuali sciarpe e bandiere azzurre nel cassetto e non certo sui balconi di Salerno. Ognuno festeggi a casa sua!»
     
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