Gli indimenticabili motorini degli anni ’80 e ’90

Dal Fifty al Si, una carrellata di ciclomotori cult che hanno segnato indelebilmente l'adolescenza di tanti di noi

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    Tra il 1980 e l'inizio degli anni ’90 fu il boom dei motorini 50 cc, i cosiddetti “cinquantini”. Rappresentavano il chiodo fisso dei 14enni di allora, appassionati di motori, nonché il primo vero mezzo di accompagnamento verso l’età adulta. Consentivano la libertà di spostarsi da una località all'altra ma anche di andare al lago o al mare in compagnia, e hanno segnato l'adolescenza degli italiani. Il Sì Piaggio, il Malaguti Fifty, l'Aprilia SR, sono solo alcuni dei modelli più in voga in quegli anni. In questo articolo cercheremo di farvi rivivere la magia dei “tuboni” che mancano tanto agli adulti di oggi…

    Malaguti Fifty Top

    La sua ultima evoluzione risale al 1994, anno in cui è stato commercializzato quello con la caratteristica colorazione bordeaux e fregi grigi e giallo shocking. Differiva dal precedente per una carena completa e per la ricca strumentazione. Il motore Morini abbinato a un cambio a quattro marce e la grande sella completavano il quadro di uno dei “tuboni" più riusciti di sempre.




    Piaggio Si

    Il motorino per eccellenza. Leggero, pratico e maneggevole, il Piaggio Si, prodotto dal 1978, ha contrassegnato l'epoca dei motorini “semplici”. Era equipaggiato con un motore del precedente Ciao ma si differenziava per la forcella anteriore telescopica, il monoammortizzatore posteriore, i fanali anteriore e posteriore di disegno diverso, la sella più lunga munita di un piccolo vano sottosella e per i cerchi a 4 razze.



    Yamaha MBK Booster

    Altro che terza dose, il vero Booster è lui. Lo Yamaha BW's è uno scooter 50 cc prodotto dalla casa giapponese dal 1988, principalmente nello stabilimento francese MBK. In Europa è stato distribuito anche come MBK Booster ed è con questo nome che lo conosciamo noi europei. Particolarmente apprezzato dal pubblico femminile, si caratterizzava per avere le ruote alte e tassellate.



    Piaggio Vespa

    Con la Vespa entriamo in una categoria “stand alone”. Stiano infatti parlando del ciclomotore più famoso di sempre, nonché quello con il design più iconico, simbolo dell'italianità nel mondo. Il disegno della Vespa venne brevettato il 23 aprile del 1946 su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio. Sono state prodotte diverse serie di Vespa, che viene realizzata ancora oggi (è presente anche una versione elettrica). Quella raffigurata in foto è la Vespa Special seconda serie. Si distingueva per le ruote da 10 pollici con cinque dadi di fissaggio, il nasello e il copristop grigio chiari, le scritte orizzontali in stampatello minuscolo, alimentata da un motore 50 cc abbinato a un cambio a tre marce.



    Aprilia SR 50 Europe

    Era il 1992 quando l'Aprilia presentò l'SR, lo scooter che di fatto ha aperto la strada a un nuovo filone di scooter con soluzioni mutuate dal mondo delle moto, come per esempio il freno a disco anteriore e la livrea ispirata alle Aprilia da competizione. La prima serie era alimentata con un motore Morini raffreddato ad aria di 49,3 con avviamento elettrico tramite pulsante posto sul manubrio o "pedalina" posta sul carter.



    Atala Califfone

    Prodotto dal 1972 in diverse versioni. La versione a marce dell'Atala Califfone era alimentata da un motore Minarelli da 50 cc abbinato a un cambio manuale a 4 marce. Nel 1979 è stato introdotto il Califfone Più, con una linea più aggressiva e ruote con cerchioni a razze.



    Aprilia Red Rose

    Una moto 50 cc per chi sognava le Harley Davidson. In realtà più che moto era un ciclomotore, alimentato da un motore monocilindrico Minarelli con raffreddamento ad acqua. Red Rose si caratterizzava per avere vistose cromature presenti su faro e strumentazione, oltre che per il baricentro molto basso.



    Yamaha CR50Z

    Questo scooter compatto della Yamaha presentava forme squadrate e una livrea che richiamava quella delle moto sportive della casa giapponese. Il baricentro basso lo rendeva desiderato anche dal pubblico femminile.



    Aprilia RS 50

    Un altro sogno proibito dei 14enni dell'epoca. L’Aprilia RS 50 era la versione in “miniatura” delle moto di cilindrata maggiore. La ciclistica e le soluzioni erano tuttavia molto raffinate, pur trattandosi di un semplice ciclomotore. Con i modelli della serie RS, termine tedesco “Rennsport”, corrispettivo dell'italiano "Corse", l'Aprilia seguiva il filone delle moto da strada derivate dalle competizioni. Questa serie fu pensata sia per sostituire l'ormai datata AF1, sia per sfruttare i successi che la casa di Noale stava ottenendo nelle competizioni motociclistiche.



    Malaguti Phantom F12

    ll Malaguti Phantom è uno scooter prodotto dalla casa italiana dal 1993 al 2011 in oltre 450 mila esemplari. Il Phantom ha incontrato un buon successo tra il pubblico giovanile, anche grazie a un'impronta estetica molto ben caratterizzata, con un frontale e una linea che si ispiravano agli aerei.



    Fantic Motor Caballero

    Il primo Caballero venne lanciato al Salone del ciclo e del motociclo di Milano nel 1969. Aveva la classica impostazione di una moto più grande da fuoristrada, che all'epoca erano chiamate di regolarità, oggi invece da enduro. Si distingueva per il telaio alto da terra, parafanghi alti sulla ruota e per il motore a due tempi prodotto dalla Motori Minarelli. Negli anni '80 imperversava ancora serenamente nelle campagne di tutta Italia.



    Malaguti Grizzly

    Un altro cinquantino spettacolare. Come si può vedere dalla foto, si tratta di una moto da cross ultracompatta alimentata da un motore 50 cc. Consentiva di assaporare il motocross “vero”, grazie alle sospensioni dall'ampia escursione.
     
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