Se avete in mente di andare in vacanza per Halloween, siete appassionati di horror e avete una buona dose di coraggio potete pensare di “sfidare” McKamey Manor, a San Diego, California. Chi c’è stato garantisce che si tratta di un’esperienza che può terrorizzare anche i meno impressionabili.
McKamey Manor è una “casa dell’orrore” che punta ad essere la più terrorizzante del mondo. “Attenzione, questa non è una comune casa dell’orrore. E’ un evento con partecipazione del pubblico in cui TU vivrai il tuo horror personale. E’ un’esperienza dura, intensa e sinceramente impressionante”, spiega il sito. Tutta l’avventura è filmata, così che i visitatori possano godersi nuovamente lo spettacolo, questa volta più comodamente seduti in poltrona.
Cosa c’è di così “duro” in quello che propone McKamey Manor? Non è facile dare una risposta perché il tema cambia ogni anno, pur sulla base di una stessa leggenda che fa da filo conduttore: la storia dice che McKamey Manor era un manicomio dove le guardie clonavano i pazienti per poi venderne gli organi. Una dei pazienti sarebbe fuggita, facendo a pezzi il guardiano con un ascia, e ora impersona la direttrice del manicomio, alla ricerca di nuove vittime.
I visitatori (che possono accedere un massimo di due per volta) lo scorso anno erano legati e imbavagliati, e le loro teste sono state infilate in gabbie di serpenti. Inutili le grida dei visitatori che chiedevano di essere lasciati andare via: una volta entrati, a meno che non vi sia un problema medico serio, non si può uscire fino alla fine della “performance”, che può durare dalle 4 alle 7 ore.
Finora però nessuno spettacolo è però arrivato fino alla fine: Russ McKamey, creatore di McKamey Manor, ha raccontato che per una ragione o per l’altra hanno sempre dovuto interrompere la performance, anche nel caso di alcuni marine che avevano provato il tour. Per alcuni il problema è stato medico, altri erano sull’orlo di un collasso psicologico.
Nonostante questo le recensioni dei visitatori, una volta ripresisi, sono sempre state estremamente positive: “Sapevano che volevamo emozioni forti, e ce le hanno date”, scrive uno dei visitatori. E a ulteriore dimostrazione del successo dell’iniziativa, il fatto che la lista d’attesa per poter essere ammessi tra i visitatori è estremamente lunga, nonostante chi si prenota è ben consapevole di cosa lo aspetta.
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