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Non ho intenzione di soffermarmi sul come successe, vi basti sapere che Robert, quella sera, morì.
Penso, invece, sia doveroso narrarvi di quella manciata di secondi precedenti e antecedenti all'ultimo respiro.
Robert aveva ormai preso coscienza del fatto che gli stimoli esterni erano inutili.
Era cieco, sordo, non poteva più sentire né sapori né odori e soprattutto non aveva a disposizione il tatto. E fu proprio in questa situazione che fece la domanda più appropriata.
- È ora?
- Sì.
La risposta, priva di suono, riecheggiava nella mente di Robert. E fu proprio in quella situazione che fece la domanda meno appropriata.
- Non è... presto?
E morì.
Prima di continuare con la narrazione, è doveroso, farvi presente che chi scrive non è un dio, né tanto meno la morte o qualunque altra entità astratta. Se necessario ai fini del racconto mi mostrerò direttamente a voi.
Riprendiamo.
- Non sei ancora morto. Non del tutto.
Ancora privo di un qualunque senso di percezione, Robert, silenziò.
- Questa piccola sosta non è speciale e non ti darà la possibilità di tornare indietro. Penso però che sia giusto fare qualche precisazione.
Il corpo, immobile, prestava grande attenzione.
- Non c'è un'ora.
In quel momento ogni barriera morale, ogni convinzione, la fede e le speranze di Robert spirarono.
- Cosa intendi? Non c'è alcun tipo di forza maggiore, nessun destino?
- Credi in un qualche dio? Esiste, qualunque nome tu gli abbia dato. E, sì, c'è un destino e, sì, non può essere cambiato.
- E allora cosa, o chi, decide qual è il... momento in cui tutto finisce?
- Un errore.
- Di chi?
- In cosa, più che altro.
Robert si distrasse per pochi attimi, pensando che, se ne avesse avuto la percezione, la testa gli starebbe esplodendo.
- Nessuna morte è programmata. Nessuno decide quando è tempo di esalare l'ultimo respiro.
Continuò a spiegare La morte.
- Ci convivete ogni giorno, da quando vi svegliate a quando andate a dormire e il tutto continua anche nelle fasi oniriche o di incoscienza. È una sensazione.
- Tristezza? Che porta al suicidio?
- Non esattamente. È come una richiesta.
- Ma io non volevo morire!
- Non ti preoccupare, capirai.
Così La morte portò con sè il ragazzo.
Robert, dunque, fu svegliato dalla moglie. Era ora di andare a lavoro.
Quando, lavandosi la faccia, si guardò allo specchio, capì e proseguì la sua vita terrena.
Spero di non averti annoiato col mio racconto. Ora sta a te, fare le dovute considerazioni.
Spero tu, poi, capisca.
Fonte: Creepypasta Italia Wiki
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