Otto von Bismarck

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    "Gli stupidi dicono che imparano dall'esperienza, io preferisco imparare dall'esperienza degli altri."



    Otto von Bismarck-Schönhausen nasce il giorno 1 aprile del 1815, a Schönhausen (Germania), da una famiglia della borghesia terriera. Avviato alla carriera diplomatica, diviene deputato alla Dieta prussiana, l'Assemblea costituente tedesca, nel 1848.

    Grazie alle sue abilità ed al suo prestigio, nel corso degli anni colleziona titoli nobiliari: è conte nel 1865, principe nel 1871 e duca nel 1890. Animato sin da giovanissimo da un profondo attaccamento alla sua Germania, che vede in un'ottica unitaria e di grande potenza, dedica il suo impegno politico all'affermazione di tali idee attraverso il ridimensionamento dell'Austria rispetto alla Prussia.

    Nel 1851 Federico Guglielmo IV lo invia, quale ministro plenipotenziario, alla dieta di Francoforte (1851-1859), grato per le sue battaglie contro i liberali. Bismarck è poi ambasciatore in Russia e in Francia. Nel 1862 il re e futuro imperatore Guglielmo I gli conferisce l'incarico di Primo Ministro con il mandato specifico di consolidare la potenza militare della Prussia.

    Nonostante gli ostacoli incontrati in Parlamento, riesce nell'intento e nel 1864 ne sperimenta l'efficacia nella guerra contro la Danimarca ed al fianco dell'Austria per la "questione dei ducati danesi", risoltasi l'anno successivo con la spartizione degli stessi tramite la convenzione di Gastein. Bismarck, che di quella convenzione rimane insoddisfatto e risentito nei confronti dell'Austria, decide che è giunto il momento di dare avvio al suo progetto di una nuova confederazione germanica sotto l'egemonia prussiana e non più austriaca.

    Si allea dunque con Francia ed Italia, promettendo a quest'ultima il Veneto, e determina una guerra che l'Austria perde in maniera disastrosa nella battaglia di Sadowa, il 3 ottobre 1866. L'Italia ottiene il Veneto e Bismarck l'agognata egemonia prussiana. L'anno successivo riunisce 22 Stati nella Federazione del Nord, sotto la presidenza di Guglielmo I. La successione al trono di Spagna, nel 1868, dopo la cacciata dei Borboni, determina fra Napoleone III e la Prussia un duro scontro che genera un nuovo conflitto.

    Dopo varie e rovinose sconfitte della Francia, l'impero ne esce distrutto e Bismarck raccoglie i risultati del suo genio politico. A Versailles, il 21 gennaio 1871, nasce il II Reich germanico, con Guglielmo I che diviene imperatore di Germania e Bismarck Gran Cancelliere dell'Impero. Per conservarne l'integrità si scontra prima con i cattolici e poi con i socialisti. Attua importanti riforme sociali.

    Nel 1872 si riavvicina all'Austria ed alla Russia, concludendo l'"Alleanza dei tre imperatori". Con il Congresso di Berlino, da lui presieduto nel 1878, per la definizione della "Questione d'Oriente", cioè della spartizione dell'Africa, fa della Germania anche una potenza coloniale. Nel 1882 stabilisce la nuova Triplice Alleanza, con Austria e Italia, che va a contrapporsi all'intesa tra Francia e Russia.

    Dopo la morte di Guglielmo I, avvenuta nel 1888, non ritrova la stessa intesa né con Federico III, che peraltro regna per soli tre mesi, né con Guglielmo II. Il 20 marzo del 1890 si dimette da Cancelliere e si ritira a Friedrichsruh. Qui Otto von Bismarck si spegne il 30 luglio 1898, all'età di 83 anni, ma fa in tempo a pubblicare "Pensieri e ricordi", il libro delle sue memorie, che riscuote notevole successo ed è tradotto in molte lingue.

    Bismarck rimane uno dei principali protagonisti dell'Ottocento europeo: grande statista e finissimo stratega, la sua opera è valsa a porre fine al bonapartismo ed allo strapotere austro-ungarico, sconvolgendo gli equilibri preesistenti e dando definitiva dignità al suo popolo ed alla sua nazione.
     
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