Droga dello stupro, allarme pedofilia

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    La droga dello stupro non fa vittime solo tra le donne. Queste sostanze, infatti, vengono utilizzate anche dai pedofili per abusare dei minori o per realizzare filmati e materiali pedopornografico da immettere nel circuito del mercato illegale.

    83 CASI DENUNCIATI IN UN ANNO

    L’allarme è stato lanciato nel corso del convegno “Droga dello stupro: conoscere per prevenire” tenutosi a Roma il 20 ottobre per iniziativa dell’Ecole Universitaire Internationale e rivolto ad operatori sanitari, educatori e genitori. Le sostanze che inibiscono in chi le assume qualsiasi forma di resistenza all’atto sessuale sono in rapida diffusione nel nostro Paese: secondo quanto emerso nel corso del meeting, nel 2013 in Italia 83 donne sarebbero state vittime della droga dello stupro, di cui 53 casi accertati. Si tratta, è bene chiarirlo, soltanto di quei casi che hanno sporto denuncia. Il “numero occulto”, quindi, potrebbe essere molto più alto se si considera che la vittima non è in grado di ricordare quanto accaduto. La tragica conseguenza è la mancata denuncia agli organi competenti che, di fatto, non possono indagare a pieno sul fenomeno. L’identikit del soggetto che somministra la droga dello stupro (anche nel caso del pedofilo), è molto variabile, ma le statistiche confermano che molto spesso chi agisce è una persona insospettabile, tranquilla, apparentemente equilibrata. Oltre alla violenza sessuale in sè, dunque, la somministrazione di queste sostanze viene utilizzata per realizzare materiale pornografico e pedopornografico diffuso in Italia e all’estero. Una sottile pratica di prostituzione è quella di non violentare in prima persona la vittima, ma di somministrare la droga al minore di turno per poi “venderlo ad altri”. Il soggetto agente, quindi, potrebbe preoccuparsi solo di somministrare la giusta sostanza, magari anche più volte, e poi cedere a terzi, previo pagamento, il minore.

    COSA SUCCEDE INGERENDO LA DROGA DELLO STUPRO

    Ribadito che si tratta di sostanze per definizione incolore, inodore e insapore (ecco perché sono definite droghe furbe, per la facilità con cui si possono occultare), le discoteche, i pub, i discobar, le feste private sono solo alcuni dei luoghi in cui può avvenire la somministrazione di quegli stupefacenti. Le droghe sotto accusa vengono aggiunte alla bibita della vittima e raggiungono il loro effetto in 6-8 minuti provocando, tra le altre cose, l’aumento di eccitazione ed euforia, compiacenza, eloquenza, disinibizione, maggiore disponibilità all’approccio sessuale, aumento della soglia del dolore, insensibilità degli organi sessuali e genitali, aumento della sensibilità tattile, maggiore sensibilità, irrequietezza, aumento del battito cardiaco, aumento della sudorazione, pelle fredda.

    Le “droghe dello stupro” sono diverse ma più strettamente inserite in questo contesto, perchè favoriscono l’abuso sessuale e non lasciano il ricordo, sono il Ghb (acido gammaidrossibutirrico), il Gbl (acido gammabutirrolattone) o composti vari che attivano la vittima e poi cancellano quello che è successo.
     
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