Scopata con mia figlia e il ragazzino superdotato

racconto erotico incesto sesso a tre

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    11,422

    Status
    I primi giorni come Direttore Generale presso la sede di Bologna furono molto duri.
    Era certamente una grossa soddisfazione essere lì a disporre tutto il lavoro degli altri dirigenti e di sapere che sopra di me, in quella sede, non c'era nessuno, ma come spesso succede quando arriva un nuovo dirigente, tutt'attorno c'è un certo senso di perplessità dovuto al dubbio che tutti gli altri hanno; sarai capace di mandare avanti l'azienda con la bravura e le capacità decisionali del direttore precedente?
    Sicuramente io mi ritenevo all'altezza della situazione, conoscevo molto bene il mio lavoro e anche naturalmente gli obiettivi che l'azienda madre voleva raggiungere, quindi in questa direzione cercavo di agire con fermezza e decisione.
    Dopo circa una settimana, cominciai a vedere che alcune barriere si stavano man mano sgretolando e che alcuni uomini importanti dell'azienda iniziavano a venire nel mio ufficio per conoscere le mie decisioni in merito ai vari problemi che di volta in volta si venivano a presentare. Ebbi anche uno scontro a muso duro con il direttore del personale, ma alla fine gli dimostrai numeri alla mano che la ragione stava dalla mia parte.
    Mi era stata assegnata una nuova segretaria, carina, molto magra, con poco seno, ma un bel sederino a mandolino e delle lunghissime gambe ben tornite; portava gli occhiali e aveva un non so che di porcella stampato sul viso. La mia mente traviata la immaginò inginocchiata davanti a me, dopo che aveva appena finito di farmi un pompino, con le lenti degli occhiali ricoperte interamente di sborra. In effetti a parte questa mia maialissima impressione, lei era, al contrario, molto professionale e ligia al dovere.
    La sera rientravo a casa un po' nervoso, questo era dovuto, oltre che al lavoro, anche all'assenza di Eloisa che era dovuta tornarsene a Milano in treno perché la sua amica Letizia aveva avuto un incidente in moto con il suo ragazzo ed era ricoverata in ospedale per fortuna in non gravi condizioni. Mia figlia aveva comunque ritenuto necessario andare da lei e rimanere a Milano qualche giorno.
    Una di queste sere, il responsabile del magazzino, sapendomi solo mi invitò a casa sua a cenare. Non mi piaceva molto fraternizzare troppo con i miei sottoposti, non perché me la tirassi, ma per mantenere quel giusto distacco che ci deve essere tra chi comanda e chi esegue gli ordini. Ero solo e per cambiare un po' i miei noiosissimi ritmi di vita, accettai l'invito. Era di venerdì sera ed arrivai con Melchiorre, a casa sua, mi presentò la moglie, la figlia piccola appena quattordicenne e il figlio coetaneo di Eloisa. La moglie era una discreta donna, la figlia invece assomigliava purtroppo a lui ed era parecchio bruttina.
    A parte la signora, l'unico che si salvava era il figlio Vanni; un bel ragazzino, alto e biondo, occhi scuri e viso d'angelo, gran fisico d'atleta, insomma un bel fighetto.
    La moglie era una bolognese doc, brava cuoca, molto ciarliera, spiritosa, sempre cordiale, disponibile e sorridente. Melchiorre mi trattò come se fossi il presidente della Repubblica, offrendomi tutto ciò che di meglio aveva in casa. Trascorsi così un'ottima serata e verso la mezzanotte, per non essere di troppo disturbo, mi accomiatai e feci ritorno a casa.
    Al mattino seguente, anche se in pratica l'azienda era chiusa, feci un giro per vedere che fosse tutto a posto, sbrigai qualche pratica urgente che avevo trascurato in settimana e poi finalmente libero da impegni lavorativi me ne tornai a casa e mi misi comodo.
    Ad un certo punto guardai l'ora, erano le dodici e quarantacinque, tirai fuori dal frigo, una di quelle buste di cibo precotto e mi apprestai a mettere il tutto in pentola.
    Mi parve di sentire lo scatto del cancelletto automatico e mi affacciai al terrazzo, era Eloisa che senza avvisarmi era tornata in largo anticipo. Arrivò in casa e fu come un tornado.............

    “Papiiiii... papiiiii..... quanto mi sei mancatoooo!!!!!!”

    Mi buttò le braccia al collo e con le gambe mi avvinghiò i fianchi rimanendo appesa a me.....

    “Eloisa, piano, mi ammazzi se fai cosììì!!!!”

    Mi rispose baciandomi voluttuosamente in bocca per un paio di minuti buoni, poi si lasciò cadere con i piedi a terra e mi prese il capo tra le mani baciandomi nuovamente con estrema intensità e passione.
    Rimisi la busta di cibo precotto in freezer e le dissi.......

    “Andiamo al ristorante???”

    “Si dai, ho una fame!!!!”

    La portai al ristorante dove negli ultimi giorni ero andato spesso da solo.
    Durante il pranzo mi raccontò tutto sull'incidente e sulle condizioni fisiche della sua amica Letizia e poi mi disse che aveva dormito da lei la prima notte dopo che l'avevano dimessa. Fu allora che le domandai.......

    “Avete solooo............... dormitooo?????”

    Non era capace di mentire e mentre lei mi diceva di si io compresi che la risposta vera era invece no !! Eloisa, perché mi racconti le bugie???

    “No papi è vero, abbiamo solo dormito...”

    Mentre parlava non mi guardava negli occhi, teneva al contrario lo sguardo fisso nel piatto.............

    “Guarda bimba che se anche avete fatto qualcosa, non è che io me la prendo sai??”

    “Sul serio non ti offendi???”

    “Perché dovrei scusa?? !!! “

    “Beh papi, abbiamo giocato un po'....”

    “Giocato cosa vuol dire, spiegati, con il rapporto che abbiamo io e te pensi forse che mi scandalizzi se mi dici la verità e mi racconti i particolari....”

    Abbassò il tono della voce e questa volta mi guardò fisso negli occhi.........

    “Ci siamo baciate tantissimo.........”

    “Tutto lì???”

    “No, no, ci siamo baciate e poi ci siamo toccate laaaa........”

    “Eravate a letto??? Nude?? Vi siete toccate la figa con le dita? Oppure anche ve la siete leccata??? Le hai toccato e leccato anche il buchetto? Te lo sei fatto toccare e leccare??? “

    Sempre bisbigliando........

    “Wow papi, madre mia quante domande..... Dunqueeee …........ Si eravamo nude a letto....... Prima si, con le dita, poi abbiamo fatto un sessantanove e ci siamo toccate e leccate la fighetta e anche il forellino dietro..... “

    “Ah però, avete proprio fatto tutto allora....... “

    “Beh lei a casa sua ha un coso finto, sai di quelli che vibrano.........”

    “Si, so cosa sono, un vibratore insomma......”

    “Si lei lo chiama dildo, comunque è una specie di cazzo finto.......”

    “E ve lo siete infilato nella figa???”

    “Si, e lei ha voluto che glielo mettessi anche............”

    “Nel culo????”

    “Già proprio lì......”

    “Tu nooo??? “

    “No, no, ho provato qualche volta con il ditino ma non mi piace, sento che mi fa un sacco male...”

    “Beh, un po' fa male ma poiii............”

    “Noooo, non ci credo sai, Letizia mi ha detto che le prime volte il suo ragazzo gli ha fatto malissimo.......”

    “Si va beh, gli ha fatto malissimo ma intanto........... “

    Si mise a ridere e mi disse..........

    “Lei del suo sedere ne può fare tutto ciò che vuole, io anche e per me in quel posto lì non lo prenderò mai......”

    “Va bene, le tue opinioni e i tuoi desideri meritano rispetto, però nella vita non si deve mai dire mai....... “

    Lei lasciò cadere il discorso e altrettanto feci io; iniziammo così a parlare d'altro e arrivammo a fine pranzo, rimanemmo ancora un po' a parlare, fin quando il proprietario del ristorante ci fece chiaramente intendere che loro dovevano chiudere. Tornammo a casa e ci sedemmo fuori sul terrazzo a prenderci un altro caffè, anche perché quello sorbito al ristorante era stato una vera schifezza.
    Lei si era messa comoda ed aveva indossato una maglietta lunga che le ricopriva appena il sedere, si sedette come al solito davanti a me e la mia bella porcellina divaricò le gambe mostrandomi con malizia la sua fighetta completamente nuda.....

    “Che c'è papà, sei diventato paonazzo, che ti succede???”

    “Succede che sei una maialina, si può mostrare la figa a tuo padre in questa maniera???”

    “Ummmhh, papiii, non ti piace più la tua fighetta ???”

    “La adoro la tua figa, ma così tu prima o poi mi farai venire un infarto!!!”

    “Vieni qui papi, voglio che me lo metti dentro......”

    “Andiamo in camera da letto, è meglio.....”

    “Adesso, qui, subito, ficcamelo dentro la figa !!!!!”

    Mi alzai e mi avvicinai a lei, mi sbottonò i calzoncini e mi sfilò la maglietta, poi si tolse del tutto la sua e fu nuda, guardai il balcone di fronte, non c'era nessuno. Mi inginocchiai davanti a lei, la presi per i fianchi e l'attirai verso di me, la figa sul bordo della poltroncina e il mio cazzone pronto a penetrarla. Mi chinai e la leccai un po', era già comunque bagnata, glielo infilai dentro di brutto e lei ad ogni mio affondo iniziò ad emettere gridolini continui..............

    “Ah,ah,ah,ah,ah,ah,ah.....................”

    Volsi il mio sguardo al lontano balcone e lo vidi, il nostro voyeur era là che ci spiava con il suo binocolo. Lo dissi a Eloisa e lei aprì gli occhi e gli sorrise, poi continuò a godere come una matta.............

    “Ti amo papiii, amo il tuo cazzoooo, lo amoooo, è bello il tuo cazzoooo, è bellissimooo....... vengo papiii, vengooooo, vengooooo, vengoooooo..........”

    La forzata astinenza dell'ultima settimana portò rapidamente anche me sull'orlo del baratro e all'ultimo momento feci marcia indietro e le sborrai una dose massiccia di sperma sul pancino.....

    Il ragazzo continuava a masturbarsi, Eloisa se ne accorse e girò la sedia in direzione del giovane, spalancò le cosce e con la mano raccolse la sborra dalla sua pelle e se la portò alla bocca ingoiandola. Guardai ancora il ragazzo e come la volta precedente vidi la sua cappella quasi tra le sbarre dell'inferriata e i suoi zampilli fuoriuscire e disegnando un arco, cadere nel vuoto.

    “Eloisa, cosa ne pensi se invitassimo una volta quel ragazzo qui da noi.........”

    “No papi, non mi va, si mi piace mostrarmi e farlo venire ma vorrei che fossi solo tua, io amo te non lui......”

    “Ok, ok, mi sembra una risposta sensata, ma sai molte donne dicono che con due maschi contemporaneamente si gode molto di più.....”

    “Beh pà, come dici tu, mai dire mai!!!!”

    “Già..... ok.. ok....”

    La sera, vidi la mia giovane figliola apprestarsi in cucina, a preparar qualcosa per la cena.
    Io, avevo invece voglia di andare da qualche parte a mangiare alla casalinga e così dissi ad Eloisa di andarsi a preparare che saremmo andati a mangiare fuori.
    Telefonai al mio amico Melchiorre e gli chiesi se mi sapeva indicare un ristorante, magari fuori Bologna dove si poteva mangiare bene e alla casalinga.
    Mi indicò senza pensarci due volte l'agriturismo “GUARDASTELLE” a Monte San Pietro. Mi feci spiegare a grandi linee la strada migliore per arrivarci e ottenni anche il numero di telefono. Fui fortunato perché pochi minuti prima due persone avevano disdetto la loro prenotazione e così presi al volo il loro tavolo prenotando per due persone e fissando l'orario alle ore diciannove. Misi il mio “iphone” in tasca della giacca e in quel momento vidi comparire la mia bambolina. Indossava un vestitino nero con dei motivi bianchi, sopra scollato a “V” con un fiocco bianco al vertice dello scollo stesso. A vita la corta gonna si allargava con volant ondeggianti e terminava con una sottilissima riga ancora di colore bianco. Le gambe nude e quella gonna larga invitavano a metterci sotto una mano per toccare e assaporare il fresco e fragrante frutto dell'amore.
    Mi chiese maliziosamente perché la guardassi in quel modo, io le risposi solo con.......

    “Sei bellissima......”

    Mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla bocca, poi io ebbi la forza di staccarla da me e la presi sottobraccio spingendola allegramente verso la porta di casa. Montammo in macchina e ci avviammo per raggiungere il nostro agriturismo. Un po' per colpa della tortuosità della strada e un po' per colpa dello sconcissimo abbigliamento di mia figlia, sbagliai strada un paio di volte e infine mi inerpicai su per la collina e raggiungemmo finalmente la meta. Si arrivava in uno spiazzo con la ghiaia in terra, il locale era in effetti un vecchio casale ristrutturato e circondato da prati ben curati, un viottolo portava ad un gazebo circolare in metallo, sotto ad esse si trovava un unico tavolo apparecchiato, attorno al quale una giovane coppietta cenava romanticamente a lume di candela. Il panorama era mozzafiato, con immense praterie digradanti da tutte le parti, Eloisa ed io guardammo il cielo; il nome a quel ristorante era più che indovinato. L'imbrunire mostrava nella volta celeste una miriade di stelle piccole e grandi e la mia bambina rapita da tanto spettacolo appoggiò il suo capo sulla mia spalla e rimase romanticamente a guardare le stelle, mentre io poco romanticamente sbirciai nella sua scollatura accarezzando con lo sguardo i suoi sodissimi globi bianco latte.

    Entrammo all'interno e fummo condotti nell'unica saletta. Tavoli con una sola colonnina centrale al posto delle quattro gambe, apparecchiati in stile country, tovaglie a quadretti bianche e rosse, cestini contenenti il pane casereccio, piatti bianchi, due bicchieri, un calice e uno normale, le posate e due bottiglie d'acqua minerale, di cui una gassata e una naturale. Il pavimento era in cotto marrone chiaro, pareti beige e il soffitto con mattoni e travi a vista. Da quel momento, fin oltre fine pasto, fummo serviti e coccolati alla grande, antipasti fantastici, un tris di primi presentati in modo impeccabile e così pure i secondi e i dolci. Il tutto fu innaffiato da un ottimo “Cabernet Sauvignon” dei colli bolognesi. Ebbi l'impressione d'essere tornato indietro nel tempo, credo che pochissimi ristoranti in Italia siano in grado di fornire così tanta qualità del cibo, abbinata ad una così squisita cortesia, specie da parte dei titolari. Mentalmente ringraziai il mio amico Melchiorre per il prezioso suggerimento.
    Era mezzanotte quando chiesi il conto e quando me lo portarono, mi venne il dubbio che si fossero sbagliati. Sessanta euro in due. Per mangiare non così bene, a New York, al ristorante “ Le Bernardin” avrei speso quattrocento dollari per due persone!!!
    Entrambi soddisfatti, salimmo in macchina e ci avviammo verso casa. Il Cabernet comunque un po' mi dava alla testa e mi accorsi che la mia guida era leggermente troppo spavalda. Dopo essere scesi dai tornanti della collina e finalmente tornati in pianura, guidai con più prudenza e così raggiungemmo sani e salvi la nostra abitazione.
    Appena entrati in casa Eloisa.......

    “Papi, vado in bagno mi scappa la pipìììì..............”

    “Anche io devo pisciare bimba.......”

    “Eeeehhhh ci sono prima iooo.........”

    Entrai in bagno dopo di lei, la vidi tirare sul il vestito e abbassare le minuscole mutandine, poi si sedette e lo scroscio mi fece capire che la stava facendo......

    “Madre mia, ma quanta ne avevi da fare????”

    “Dieci litri papi!!!!”

    SI alzò dalla tazza e senza tirarsi su le mutande si accomodò sul bidet, mentre pisciavo la vidi con le gambe aperte e la sua mano destra fra le gambe mentre si lavava, l'orlo della gonna tenuto pizzicato sotto il mento, che libidine !!!! Il cazzo, quasi senza rendermene conto mi divenne duro in mano e quando mi girai lei alzò lo sguardo e mi vide, così eccitato e voglioso che........

    “Papà, che cosone che hai, vieni qui dammelo in bocca......”

    “Aspetta Eloisa, un attimo che mi do una lavata nel lavandino......”

    “Vieni qui papi, te lo pulisco per bene io il tuo bel cazzone!!!!”

    “Ma come hai fatto a diventare così porcella in poco tempo???”

    “Me l'avrai trasmessa tu con il tuo DNA.........”

    “Cosa ti avrei trasmesso io????”

    “La maialaggine acuta!!!!!”

    Me lo prese in bocca e me ne ingoiò poco più della metà, poi cominciò un lento va e vieni, io sentivo la cappella sbattere contro la sua gola e contro il suo palato, ero eccitatissimo e avevo voglia di scoparmela.........

    “Eloisa andiamo in camera dai..........”

    “Uuummhhhh, pa...uuummmm...”

    La condussi in camera, le aprii la zip laterale e le sollevai il vestito, quindi glielo tolsi del tutto. In un attimo terminò di spogliarsi da sola e si buttò a pancia sotto sul letto. Mi liberai dei miei indumenti e con il cazzo teso in avanti la raggiunsi........

    “Che culetto che hai amore mio!!!!”

    Lei maliziosa lo muoveva ed arcuava la schiena appoggiando le tette sul lenzuolo, vidi il suo culo li proteso ed offerto al mio cazzo vibrante. La figa sottostante brillava di liquidi umori, le labbra appoggiate una all'altra sembravano aprirsi come delle morbide valve, le appoggiai il cazzo allo sfintere e lei prontamente me lo abbrancò da sotto le sue gambe e se lo appoggiò all'antro della figa. Spinsi un po' ne inserii un centimetro forse due, poi mi ritrassi, ancora le strusciai la cappella al buco del culo, un filo di bava uscì dal meato e si depositò filante sul suo anello roseo. L a manina sua ancora me lo spostava da quello strettissimo anfratto, invitandomi mutamente a scoparla nella fighetta fradicia, lo immisi nuovamente un paio di centimetri all'interno, spinsi pochissimo, quel che bastava per farne entrare ancora un centimetro poi lo ritrassi del tutto.
    Lei si lamentò mugugnando, lo voleva dentro, voleva sentire la mia dura barra piantata nella sua vagina che intanto vedovo assai colante. Mi piaceva farla soffrire un po' darglielo e non darglielo spingere e ritrarsi....... Glielo rimisi ancora una volta appena appena dentro e le infilai nel culetto il polpastrello del dito mignolo.........

    “No papi, lasciami stare il culetto, ti prego mettimelo dentro la mia cosina, ho tanta voglia.........”

    Sento la mia voce parlare e quasi non mi riconosco.......

    “Voglio romperti il culo bambina mia!!!!”

    “Non mi entra, il tuo cazzone non mi entra ed ho un casino paura che mi fai male papi!!!”

    “Per il tuo papi potresti fare un piccolo sacrificio........... Il tuo è il culo più bello del mondo!!!!”

    “Mettimelo nella figa daiii, ti pregoooo...........”

    Misi la mia bocca sul suo tenero buchetto e iniziai a leccarla. La bagnai con tanta saliva e poi tentai di infilarci il dito medio. Era veramente strettissimo, non riuscivo a penetrarci nemmeno con il dito.........

    “Mi fa male papà, mi fa male!!!! Scopami davanti ti prego........”

    Glielo ficcai nella figa e cominciai letteralmente a sbatterla forte, le mie cosce sbattevano contro le sue con un ciac continuo, un paio di volte nella foga il cazzo uscì fuori ed io glielo infilai nuovamente al volo. Con quelle chiappe in aria e i suoi gemiti sempre più forti, stavo impazzendo del desiderio. Non capivo più niente e per la prima volta invece di chiamarla bambina, bambolina, bimba mia, la chiamai troia e anche puttanella, poi mentre lei godeva e veniva io mi dimenticai di toglierlo e le sborrai dentro la figa. Appena si riprese si voltò e mi chiese........

    “Papà, ma è normale che mi dici tutte quelle parolacce mentre mi scopi???”

    Ansimante ed esausto le risposi..........

    “Si, si dicono nei momenti in cui uno è tanto eccitato, non sono insulti, tu non sei una troia, sono parole che attizzano, che fanno venire ancora più voglia......”

    “Per fortuna che mentre aspettavo che tu tornassi dagli Stati Uniti sono andata al consultorio e mi sono fatta prescrivere la pillola, se no a quest'ora aspetterei un figlio da mio padre......”

    “Prima ero fuori controllo, è colpa tua che sei così ben fatta, il tuo corpo è una melodia, una musica celestiale per i miei occhi.....”

    “Grazie papi, anche tu non sei niente male, sei un po' fissato per mettermelo nel culo ma.... sei un bravissimo amante........”

    “Se tu fossi un uomo capiresti, avere il tuo sedere messo in quella posizione è come far vedere un bel dolce ad un goloso!!!”

    “Comunque papà scordatelo, io nel sedere non lo prenderò mai, quindi mettiti l'animo in pace!!!”

    “Mai dire mai, ricordatelo...........”

    “Va beh lasciamo perdere......”

    Guardai l'ora, erano le tre e mezza, andammo entrambi in bagno e dopo una veloce rinfrescatina, mentre Eloisa si attardava a lavarsi più a fondo, io tornai in camera, mi buttai sul letto e istantaneamente mi addormentai.

    Al mattino, la sveglia suonò alle sette, Eloisa dormiva profondamente, io, a malincuore, mi trascinai fuori dal letto e senza nemmeno sbarbarmi mi catapultai in ufficio. Che brutta giornata il Lunedì !! Mi trascinai fino a mezzogiorno, andai al bar e ingurgitai senza molto appetito un panino con dentro qualcosa di indefinito e poi tornai nel mio ufficio, chiusi dall'interno la porta e mi sdraiai sulla poltrona girevole reclinando all'indietro il sedile. Mi svegliai che il telefono sulla mia scrivania trillava a più non posso, con la voce assonnata risposi, era la mia segretaria che mi diceva di aprirle la porta che mi doveva portare delle pratiche da sbrigare. La feci entrare e dietro di lei entrò anche un giovanotto che io non avevo ancora mai visto. La donna, dopo essersi raccomandata che io leggessi ciò che mi aveva portato e che controfirmassi il tutto rapidamente, se ne andò, non prima però di annunciarmi la visita di quel giovanotto......

    “Dottore, c'è questo... eemmhhh..... signore..... cheee..... vorrebbe parlarle, ha insistito tanto e........”

    “Ok, grazie Mariella, vada pure......”

    Il ragazzo rimase in piedi tra una poltrona e l'altra, di fronte alla mia scrivania. Lo guardai e gli dissi.......

    “Dimmi, cosa posso fare per te???”

    Con voce flebile e piuttosto poco mascolina mi disse.......

    “Mi scusi, io sono quel ragazzo che abita di fronte a lei e......... insomma.... ho visto lei e la sua fidanzata fare....... l'amore sul terrazzo e....... poi ho chiesto alla custode del mio condominio e mi ha detto che lei lavorava qui e............ ho visto che mi guardate e........... se lei vuole io... cioè.. ecco..... mi piacerebbe...... non so se mi sono spiegato ecco..........”

    “Ti piacerebbe cosa????”

    “Beh, a me piace guardare e invece di stare a casa mia, io potrei guardare più da vicino....... ecco... mi scusi, se crede che me ne devo andare io vado via subito, io non sapevo che lei era il capo qui e mi vergogno un po' ma la sua fidanzata è così bella che..........”

    “Ragazzo, parliamoci chiaro, io e la mia..... eeehmmmmm....... fidanzata, t'abbiamo visto che ci guardavi ma questo non vuol dire che tu puoi guardarci e farti le seghe alla faccia nostra.........”

    “Si ha ragione, mi scusi, ma voi... ecco..... voi lo fate sul terrazzo e io vi vedo e non c'è niente di male se vi guardo........”

    “Comunque tagliamo la testa al toro, per me è no, ne parlerò con mia fi.......... voglio dire con la mia fidanzata e poi domani ti dico qualcosa......”

    “Non stasera???

    “Stasera???”

    “Beh si, se la sua fidanzata vuole lei mi fa segno dal terrazzo e io arrivo........”

    “Dai adesso vattene, comunque non venire più qui, non bisogna mescolare il lavoro con il privato.......”

    “Va bene, mi scusi.......”

    “Ma scusa tu quanti anni hai???

    “Ne ho fatto diciotto giovedì scorso.....”

    “Capito.... Emmm... come ti chiami.....”

    “Luca, mi chiamo Luca........”

    “Va bene ok, vai, adesso vai.......”

    Diciotto anni, mah!! Ne dimostrava non più di sedici, mi ripromisi che prima di fare eventualmente qualcosa con lui gli avrei chiesto di farmi vedere un documento d'identità.
    Sembrava proprio un bambino, biondino, capelli lunghi, bel viso d'angelo, magrissimo, vestiva con dei jeans larghissimi e una t-shirt altrettanto ampia, scarpette da ginnastica bianche e camminava in modo dinoccolato e stanco.
    Mi ripromisi di parlarne con Eloisa poi mi immersi nuovamente nelle mie pratiche da firmare.
    Uscii alle diciassette e tornai a casa. Eloisa mi venne ad aprire con indosso una maglia delle mie e nient'altro addosso, mi abbracciò e ci scambiammo un bacio attorcigliando le nostre lingue e scandagliandoci lungamente il cavo orale.
    Lasciai passare una buona mezzora poi spiegai a Eloisa per filo e per segno la visita del ragazzo.......

    “E' venuto nel tuo ufficiooo???”

    “Si oggi pomeriggio.......”

    “Tu cosa vorresti fare??”

    “Non lo so, devi decidere tu, per me andrebbe anche bene, tanto lui mi ha detto che vuole solo guardare... quindi.......”

    “Ti eccita papi???”

    “E' carino, ha un viso che sembra un bambino, ti dirò la verità, mi incuriosisce, mi piacerebbe vederlo nudo......”

    “Ma tu papi sei bisex?”

    “Mah, no, non lo so, io ti confesso che una volta quando ero ragazzo ho fatto delle cose con un mio compagno di squadra, quando giocavo a calcio...”

    “Delle cose cosa??? “

    “Eravamo in ritiro e dormivamo nella stessa stanza e abbiamo iniziato a farci ognuno una sega, poi lui è venuto nel mio letto e ci siamo segati, insomma, io il suo e lui il mio, poi alla fine ci siamo fatti un pompino......”

    “Ah!! Il mio papi ha fatto sesso gay......”

    “Una esperienza sola in tutta la mia vita e poi anche tu con la tua amica Letizia.......”

    “Va beh, comunque se vuoi fallo venire il ragazzo......”

    Cenammo e poi accesi la luce del salone ed uscii fuori sul terrazzo, Luca era lì in attesa, gli feci cenno formando un ok con la mano destra e lui scomparve immediatamente e rientrò in casa. Trascorsero appena tre quattro minuti e il campanello suonò, andai io ad aprire e il ragazzino timidamente entrò in casa. Lo invitai ad accomodarsi, era vestito esattamente come quando era venuto da me in ufficio........

    “Vieni Luca, accomodati, fra un attimo arriva Eloisa, la mia ….. fidanzata...... Scusa, ti volevo chiedere una cosa, solo per tranquillità. Mi hai detto che hai diciotto anni, ma visto che ne dimostri massimo massimo sedici, vorrei vedere un tuo documento d'identità se non ti dispiace....”

    “Ah, si, va bene, non c'è problema.......”

    Si alzò da dove s'era appena seduto ed estrasse dalla tasca dietro dei jeans un portafogli consunto e da lì estrasse una carta d'identità diligentemente infilata dentro ad auna custodia di plastica trasparente.....

    “Ecco, guardi pure.......”

    La guardai, feci rapidamente i conti e mi accorsi che aveva diciotto anni da appena cinque giorni.......

    “Appena compiuti eh???”

    “Si, però sono maggiorenne, quindi...... posso restare???”

    “Si, si era solo per stare tranquillo..... Siediti fra un po' conoscerai da vicino la mia...... fidanzata Eloisa”

    “Ok, grazie........”

    La mia “fidanzata” arrivò dopo una decina di minuti, senza un filo di trucco, sembrava una bambina, capelli raccolti dietro con due trecce legate con degli elastici, una camicetta azzurrina “distrattamente” lasciata parecchio aperta sul davanti, una gonnellina a quadroni bianche e azzurri e dei calzettoni a righe orizzontali azzurre chiare e azzurre più scure. Ai piedi delle scarpe basse sempre di colore azzurro.

    “Eloisa, ti presento Luca..... Luca, ti presento Eloisa.......”

    Lui si alzò in piedi e le tese la mano lei gliela strinse, le diedi due baci sulle guance e quindi si sedette sulla poltrona di fronte a lui.
    La mia bella maialina teneva le gambe semiaperte e forse gli mostrava le mutandine o forse gli mostrava invece l'implume fighetta...

    “Ragazzi, vado un attimo in bagno, tanto voi..... familiarizzate.....”

    Mi allontanai apposta per consentire loro di fare amicizia e magari di iniziare a conoscersi un po' meglio. In fondo erano tutti e due adulti e soprattutto a conoscenza del significato di quell'incontro... Tornai dopo aver passato buoni quindici minuti seduto sul water a rimirare il muro di fronte. Mi accorsi che Eloisa, sentendomi arrivare, si era seduta repentinamente sulla sua poltrona. Arrivando, vidi entrambi con il viso arrossato e lui che si teneva le mani sul basso ventre affinché io non potessi vedere la sua esuberante erezione. Forse mi sbagliavo, ma ero convinto che lui fosse molto ben messo in quella zona del corpo. In verità l'avevamo già visto sul balcone di casa sua con il cazzo fuori, ma, data la distanza, non eravamo riusciti a capirne le reali dimensioni.......

    “Tutto apposto ragazzi???”

    Eloisa rispose per tutti e due............

    “Eeemmmhhh...... si, si, eemmhhh tutto a posto.......”

    Mi sedetti sul bracciolo della poltrona di Eloisa e l'abbracciai con un braccio dietro le spalle.........

    “Allora?? Che si fa???”

    “Non so papi, decidi tu......”

    “Emmhhh, Luca non ti stupire.... la mia …. fidanzata... vista la differenza d'età mi chiama sempre papi..........”

    “Ah, capito......”

    Eloisa non disse nulla, ma comprese il senso del discorso e tacque... Mi decisi e presi l'iniziativa. Chinai il mio volto verso mia figlia e la baciai sulla bocca, intanto la mia mano sinistra si mosse al fine di sbottonare i pochi bottoncini della camicetta. Eloisa come sempre non aveva indossato il reggiseno e in un attimo le sue rigogliose tette furono belle libere e offerte alla visione del ragazzino. Di sfuggita notai le sue mani che stringevano il fusto del cazzo da sopra i jeans. Sfilai del tutto la camicia ad Eloisa e continuando a baciarla insinuai la mano sotto la gonna sollevandola. No, non indossava le mutandine, la figa era molto umida e le sue cosce si divaricarono ampiamente per favorire la mia manovra. Il mio udito finissimo, intercettò il rumore caratteristico di una zip che si abbassava, smisi di baciare la mia bambina e mi voltai verso di lui. Il giovanotto si bloccò e avvicinò i lembi della patta, allora io presi il toro per le corna e mi alzai dal bracciolo e mi avvicinai a lui..........

    “Luca, non ti devi vergognare, non ti preoccupare per me, tranquillo tiralo pure fuori, guarda, adesso lo faccio io così magari ti senti più a tuo agio......”

    Mi slacciai la cintura dei pantaloni e in men che non si dica mi liberai delle mutande e degli stessi calzoni. Il mio cazzo era durissimo e puntava dritto verso di lui che fortemente attratto me lo osservava attentamente.........

    “Anche lei ce l'ha lungo......”

    “Senti Luca, non mi sembra il caso che continui a darmi del lei, il mio nome è Massimo......”

    “Ah va bene, ok mi scusi...... eemmhhh, scusami......”

    “Ti piace il mio cazzo??? E tu come ce l'hai???”

    Incerto sul da farsi il tenero ragazzino prese coraggio e si aprì la patta dei pantaloni tirandoseli un po' giù. Sotto indossava dei boxer elasticizzati di un colore viola impressionante; prima che se lo coprisse con le mani mi parve di vedere sulla sua destra un cilindro molto lungo e anche assai grosso........

    “Dai su, tiralo fuori......”

    Poi decisi di far finire quella pantomima e con fare deciso gli presi l'elastico dei boxer e glielo tirai giù, quindi gli arrotolai le mutande lungo le cosce e gliele sfilai dai piedi assieme ai jeans.
    Madonna che cazzo!!!!! Bello duro e dritto, di forma cilindrica quasi perfetta, gli stava impennato contro il ventre e la cappella superava di tre o quattro centimetri l'ombelico.........

    “Ma, quanto ce l'hai lungo????”

    “Veramente non me lo sono mai misurato........”

    “Strano, tutti i maschietti prima o poi se lo misurano.......”

    Detto questo mi spostai rapidamente in cucina, dove mi ricordavo d'aver visto in un cassetto, un metro da sarta. Lo trovai e tornai da Luca. Eloisa intanto era semisdraiata sulla poltrona, s'era tolta la gonna del tutto e, a parte i calzettoni a righe, era completamente nuda, la mano destra fra le cosce e il dito medio unito all'anulare si stavano dando da fare sul suo prominente grilletto. Mi inginocchiai davanti a Luca e glielo presi in mano, lo tastai per bene poi lo lasciai appoggiato al suo ventre, quindi accostai il nastro giallo del metro alla base del pube e lo srotolai fino alla cappella.
    Ventitré centimetri e mezzo!!! Circondai con il metro stesso il fusto e lessi ad alta voce la misura della circonferenza............

    “Diciotto !!!!”

    “Papi, ma ce l'ha molto più grosso più del tuo !!!!”

    “Si amore, molto di più ........”

    Glielo presi in mano e lo scappellai poi.........

    “Guarda Eloisa, ti piacerebbe prenderti nella fighetta questo cazzone mostruoso????”

    Luca si impossessò del suo cazzo e si mise a masturbarsi lentamente, prima con una sola mano poi con tutte e due. Aveva le mani magre e le dita lunghe e sottili e faceva impressione vedere che per coprire quella mazza non sarebbe bastato aggiungerci un'altra mano. …..

    “Vieni qui Eloisa, a Luca piacerà sicuro se glielo prendi un po' in bocca !!!”

    La mia creatura con lo sguardo fisso su quel pitone si alzò dalla poltrona e si inginocchiò di fianco a me, Luca lasciò libero il cazzo e lei se ne impossessò, gli avvicinò la bocca e abbassandogli la pelle ingoiò interamente il grosso fungo della cappella rossa e violacea.
    Lui abbandonò il capo all'indietro e contemporaneamente aprì la bocca ed emise lunghissimi e ripetuti sospiri di piacere........

    “Aaaaahhhhhhhhhhhh........ aaaaaaahhhhhhhhhh............ mmmmmmmmmhhhhhhh.......”

    Feci per alzarmi da quella scomoda posizione e andarmi a sedere a mia volta in poltrona quando Eloisa, liberando per un attimo la sua bocca......

    “Papi non te ne andare, stai qui vicino a me a darmi una mano........”

    Rimasi così lì vicino a lei e la mia fanciulla con uno sguardo malizioso si tolse il “pane” di bocca e me lo porse, io attratto da tanta potenza, avvicinai le mie labbra al glande e a mia volta lo avvolsi infilandomelo in bocca. Eloisa con voce sensuale mi disse......

    “E bravo il mio papi che succhia il cazzo al ragazzino!!!!”

    “Uuuummmhhhhh, uuuuummmhhhh, uuuuummmhhhh........”

    Io non ero gay, ma quel ragazzo era così bello e attraente e poi aveva quell'arma che era veramente letale, ed io ne ero fortemente attratto, era come se quel corpo efebico appartenesse ad una giovanissima femmina.

    “Vieni Eloisa, succhiaglielo anche tu..........”

    Lui, nonostante il fatto di stare lì praticamente nudo, d'essere così esposto ai nostri sguardi e alle nostre intime attenzioni, pareva sempre un ragazzino timido e introverso, sembrava subire le nostre avance, godendo si del piacere intenso che le stavamo dando, ma mantenendo al contrario un certo “aplomb”. Il cazzo di marmo testimoniava però esattamente il contrario, indiscutibilmente lui gradiva il trattamento che gli stavamo riservando e a testimonianza di ciò, finalmente si mosse appoggiandomi una mano sulla nuca e invitandomi silenziosamente a continuare il pompino. Eloisa si alzò e si sedette sul bracciolo della poltrona e poi si sdraiò sinuosamente sul suo torace. Con l'altra mano lui l'abbracciò e i due iniziarono a palparsi e a baciarsi con foga. Lottando contro il vomito spinsi la sua cappella in fondo alla gola e mi accorsi che almeno cinque sei centimetri mi rimanevano fuori dalla bocca. Mancavano pochi centimetri ad un vero pompino tipo “Gola profonda”, ma ero certo che non sarei stato capace di metterlo in atto.
    Compresi dai suoi gemiti e dai suoi sospiri affannosi che il trattamento gli piaceva assai e mi impegnai ancora di più per farlo godere. Poi di colpo lui mi allontanò il capo dal cazzo e spostando Eloisa si alzò in piedi, quindi con inaudita autorevolezza disse............

    “Voglio scopare.......”

    Guardai mia figlia e le dissi......

    “Eloisa tocca a te........”

    Lui era in piedi tra me e mia figlia, i nostri cazzi si toccavano, lei li impugnò entrambi e cominciò una duplice sega........

    “Eloisa, vuoi farci sborrare tutti e due??? Luca mi sa che ti vuole scopare però!!”

    Lei lasciò il mio cazzo e inaspettatamente Luca me lo impugnò e cominciò a masturbarmi. In vita mia non avevo mai baciato un uomo in bocca ma questa volta mi sentii attratto e lo baciai, lui non si tirò indietro e rispose con passione al mio bacio. Eloisa allora........

    “Beh, fate pure, io vi sto a guardare........”

    Luca ed io continuammo a baciarci ormai strettamente abbracciati, il cazzi durissimi imprigionati tra i nostri corpi. Era una poesia lui, il corpo glabro, liscio come la seta, quell'arma meravigliosa che in qualche modo strideva in confronto al suo magrissimo, adolescenziale e acerbo corpo. Poi ci slegammo e accogliemmo tra di noi Eloisa, le mani di tutti e tre a carezzare e lambire tutto ciò che i sensi ci dettavano di fare.
    Ad un certo punto presi una decisione...........

    “Ragazzi andiamo in camera, lì staremo più comodi......”

    Mi seguirono, io entrai in camera e accesi il grosso lampadario che centralmente pendeva dal soffitto. Con la stanza così illuminata a giorno, mi preoccupai di chiudere le tapparelle e poi raggiunsi Eloisa e Luca che, sdraiati sul letto, già si stavano dando da fare. Presi il comando delle operazioni, feci sdraiare supina Eloisa e dissi a Luca......

    “Dai è tutta per te.... Ficcagli quel bel cazzone nella figa e falla godere......”

    Lui divenne nuovamente incerto e tentennò.........

    “Ma scusa Luca.... Non hai mai scopato una ragazza ????”

    “No Massimo, mai.........”

    “Non hai mai scopato nessuno fino ad ora????”

    “Beh, proprio nessuno no, ma una ragazza mai......”

    “Hai............ inculato... un maschietto????”

    “Emmhhh, si ecco, pochi giorni fa......... un mio compagno di scuola.......”

    Era paradossale la cosa, tutti e tre nudi, noi maschi entrambi con il cazzo durissimo, stavamo lì, a chiacchierare amabilmente, come se fossimo nel salotto del Presidente della Repubblica.

    “Vorresti comunque sbatterti Eloisa????”

    “Oh, si, si, certo che lo voglio.......”

    “Dai fatti guidare da lei e ficcaglielo dentro, la mia troietta è sicuramente bagnata fradicia, scopala dai!!!”

    Eloisa, gli prese il cazzone in mano e se lo guidò contro la fighetta vogliosa, poi lo abbrancò per i fianchi e lo attirò a se facendoselo sprofondare nella vagina stracolma di umori.

    “Ohhhh, papi, ooohhhhh..... che cazzone che ha!!!! Wowww, sbattimi forte Luchetto bello..........”

    Da dietro vedevo fra le gambe di lui le sue palle e il gigantesco tronco che affondava nella figa spalancata della mia bambina. Poi soffermai il mio sguardo sul culetto di Luca. Era un sederino da urlo e aveva il buco del culo leggermente arrossato e senza nemmeno un piccolo pelo attorno. Mi misi dietro di lui e gli avvicinai la cappella alla rosetta, lui percepì il contatto e si voltò a guardarmi poi aprì di più le gambe divaricando così un briciolo di più le fantastiche natiche. Gli bloccai un attimo i fianchi e glielo spinsi nel culo e lui inaspettatamente............

    “Siiii, Maxy, siiiii...... belloooo, belloooo........

    Lui con il suo randello conficcato a fondo nella figa di Eloisa ed io con il mio batacchio infilato nel suo stretto culo. Lui dopo qualche minuto.............

    “Sto per venire, lo tolgo, lo tolgo..........”

    “Nooo, vienimi dentro, vienimi dentro, pren....doooo..... la pillo.....laaaaa.........”

    “Sto per venire Eloisaaa, sto per venireeee......”

    “Anch'io Luca, anch'io, anchioooo, vengoooo, vengoooo, vengoooo.........”

    Pazzamente eccitato sentii a mia volta la sborra salire dai coglioni e schizzai una ingente quantità di sborra nel culo di Luca.

    Era stata una bellissima cosa e tutti e tre eravamo palesemente soddisfatti e contenti.
    Dopo una necessaria e tonificante doccia, ci sedemmo nudi come vermi nuovamente sulle poltrone del salotto.
    Luca ci spiegò delle sue relazioni omosessuali e della sua innata timidezza che spesso l'aveva portato ad evitare le donne con le quali non era mai riuscito ad instaurare un rapporto veramente soddisfacente. Io raccontai anche a lui quella che fino a poche ore prima era stata la mia unica relazione omosessuale. Anche Eloisa riferì dei suoi rapporti lesbici con Letizia e così in pratica stabilimmo che tutti e tre eravamo tranquillamente bisessuali.
    Dopo una mezz'oretta, vidi che mentre parlavamo di queste cose il cazzone di Luca si stava lentamente risollevando..........

    “Luca ti stai eccitando di nuovo?? Vedo che la tua proboscide si sta rialzando......”

    “Con 'sti discorsi.........”

    “Ti è piaciuta la tua prima scopata con una femmina???”

    “Si, tantissimo.... Eloisa è fantastica..........”

    “Luca, adesso che siamo così in confidenza ti confesso una cosa.......”

    “Dimmi Massimo.........”

    “Eloisa ed io non siamo fidanzati..... Ecco, noi siamo padre e figlia !!!”

    “Veramenteeee???????”

    “Già, veramente, lui è mio padre, è una storia lunga da raccontare... Ma, un giorno se avremo tempo magari........”

    “A me non importa niente, per me siete bellissimi tutti e due e poco importa se siete padre e figlia......”

    “Anche tu sei bellissimo sai Luca??? A me piacciono moltissimo le donne, ma stasera ho fatto una eccezione per te.........”

    “Questa eccezione mi ha provocato un po' di male al buco del culo maaaaa....... poco importa è bellissimo conoscervi........”

    Il biscione di Luca intanto si era sollevato quasi del tutto e anche Eloisa teneva ormai stabilmente e attivamente una manina fra le cosce aperte. A mia volta avevo il cazzo mezzo barzotto e compresi che sarebbe bastato pochissimo per farmelo indurire ulteriormente.

    “Mi sa che quasi, quasi potremo tornare in camera da letto..... Giovani, ce la fate a farlo un'altra volta???”

    “Papi, per me più che volentieri.........”

    “Tu Luca???”

    “Guarda come ce l'ho duro!! Ecco la mia risposta!!!”

    Ridendo ci alzammo quasi contemporaneamente dalle poltrone e ci infilammo ancora una volta in camera da letto........
    In testa avevo una idea che da parecchio tempo mi frullava in testa: Inculare mia figlia!!!!

    Feci così mettere supino sul letto il giovane Luca e dissi ad Eloisa di “sederglisi” sopra, lei ubbidiente si calò sul cazzone di Luca e se lo infilò profondamente in figa. Io iniziai con il leccare i coglioni di lui, la figa di lei e anche il suo bel buco del culo strettissimo.
    Dopo averglielo insalivato bene infilai piano piano un dito e cominciai a entrare ed uscire delicatamente.......

    “No, pa....pi, nooo..... ooohhhh Lu...caaaa.... siiiii....... Pa....piiii.... to.....gliii..... quel di....toooo, lo saiii che mi fa ma.....leeeee......... oooohhhh Lu........caaaaa”

    “Poco poco dai, tu l'hai infilato a me l'altra volta e adesso tocca a te...... “

    “Io ho il...... ahhhhhh Luchinoooo ..... bu....coooo.... stre.... ttoooo......”

    Dovevo approfittare del fatto che lei stesse godendo con il cazzone di Luca infilato in figa e continuai nella mia opera di introduzione, provai con due dita e trovai che il culetto di Eloisa era veramente una fortezza impenetrabile. Eppure me la dovevo inculare, che lo volesse o no!! Un giorno mi avrebbe ringraziato per averle aperto una nuova strada di goduria infinita...

    “Papiiii, mi fai maleeeeeee........ Luca mi tolgo, mi tolgo...........”

    La tenni con la mano fortemente appoggiata sulla schiena abbracciata al giovane ragazzo e continuai ad esplorarle con le dita dell'altra mano lo stretto sfintere......

    “Papi, non mi piace... non mi ooohhh..... Lucaaaaa....... pia....ceeee.........”

    “Brava, stai brava, goditi il cazzone di Luca!!!!!”

    “No papi, è doloro..... sooo...... ahhhhh, aaaaahhhh...... Lucaaaa........”

    Glielo insalivai ancora e poi ancora, quindi ci infilai due dita e lei continuò a lamentarsi.....
    Ero sempre stato un tipo cocciuto e testardo, uno che nella vita, quando aveva voluto ottenere qualcosa c'era sempre riuscito. Così nonostante le sue forti lamentele continuai la mia opera, L'avrei inculata a costo di sfondarle irrecuperabilmente il culo.
    Decisi che era giunto il momento di ficcarle dentro il cazzo, glielo puntai contro l'ano e lei urlò ancor prima che io iniziassi a spingere. Poi con un colpo deciso la cappella si fece strada entrando per metà dentro al suo angusto anello........

    “Aaaaggggghhhhhhh......... papiiiiiiiii, aaaaaaggghhhhhhh.........”

    “Tranquilla amore, tranquilla ti sto solo rompendo il culetto!!!!!!”

    “Papiiii sei un figlio di puttanaaaaaa......”

    “Muoviti sopra di me, voglio godere Eloisaaaaa!!!!!”

    “Bravo Luca diglielo alla puttanella che deve pensare a farti godereeee!!!!”

    “Siiiii daiiii zoccolettaaaa, fammi sborrare nella tua figaaaa”

    “Bastardiii, siete due bastardiii, aaaaggghhhhh......... togli quel coso dal mio culoooooo......”

    “Zitta porcellina, zitta che adesso te lo spalanco per bene il tuo culoooo!!!!”

    La cappella lentamente dilatò l'anello ed entrò all'interno, la mia piccola urlava per il forte dolore, ma io non ebbi pietà e continua a tenerla ferma spingendoglielo dentro.
    Vidi un filo di sangue sul bordo destro dello sfintere lacerato, ma nemmeno questo riuscì a fermare la mia bestiale penetrazione..........

    “Puttanella miaaa...... ti sto rompendo il culoooo........ Te lo sbatto tutto dentrooooo........
    Goditi due cazzoni assiemeee...... Hai tutti e due i tuoi buchi pieni di cazzoooo!!!!”

    “Aaaaggghhhhhhh........... togliloooo ti pregooooo ti pregooooo..... Ti odioooo, ti odiooooo......”

    “Che culo che hai........ che culooooo...... che culooooooo”

    “Sei un lurido stupratoreeee...... Bastardooooo........”

    “Siiii, sono un bastardo lurido stupratore e ti sto dilaniando il culooooooo..... Mi fai godereee, più ti lamenti e più godooooooo.........”

    “Dai muovi sta figa Elooooo........ Fammi sborrareeee, fammi sborrareeee.........”

    “Luca sei un gran figlio di puttana anche tuuuu........”

    Con il mio cazzo dentro al culo le sue natiche erano separate e sembravano due corpi a se stanti, due magnifici, invitanti e irresistibili globi sporgenti. Spinsi ancora e vidi che il mio cazzo stava a mano a mano scomparendo del tutto nel suo intestino dilatato.
    Mai ero entrato in un buco così stretto, il culo di Luca in confronto a quello di Eloisa, m'era parso una caverna spalancata. Affondai ancora e poi iniziai a farlo scorrere avanti e indietro, prima lentamente poi aumentando la velocità di escursione. Lei continuava ad insultare me e anche Luca, ma intanto stava lì in mezzo a noi presa a sandwich, senza possibilità di scampo. Forse perché entrambi noi maschietti eravamo già venuti prima, che continuavamo a pomparla senza cedimenti alcuno. Dopo una ventina di minuti di questa cavalcata, quando cominciavo a sentire i primi sintomi di orgasmo alle porte, compresi che la mia piccola fanciulla iniziava poco alla volta a gradire il nostro intenso trattamento.......

    “Fai... pianooo …..papiii.....aaahhhhhh......aaahhhhhh.....aaahhhhh..........”

    “Comincia a piacerti vero????”

    Non rispose, ma vidi che arcuava al massimo la schiena tenendo il suo culo alto e ben offerto. Ormai io stavo a gambe aperte, con le ginocchia appena piegate, a cavallo del suo sedere e con il cazzo ben conficcato nel suo sfintere. Lo spinsi ancora più a fondo e sentii i coglioni sbattere sulla sua figa. All'interno, appena separati da una sottile membrana, percepivo il membro di Luca strusciare contro il mio e pensavo al piacere che poteva provare Eloisa, penetrata così a fondo da due cazzi contemporaneamente.
    Quasi a leggermi nel pensiero........

    “Papiiii...... sei grandeeee.... sei grandeee.... è bellissimoooo.... ooohhhhhh siiiii Lucaaaa, siiiii papiiiiii...... siiiiiiiiii......... ancoraaaaa....... ancoraaaaaaa....... datemi i vostri cazzoniiiii, siiiiii........ daiiiiii continuateeeee...... continuateeee........... sto per godereeee...... godoooooo..... godooooo.... vengoooo..... oddioooooo..... vengoooooo..... Lucaaaaa che cazzo che haiiiiii....... papiiii tuttooooo, mettimelo tuttoooooo..... oooohhhhh....ooohhhhh...... vengooooooooooooooooooo.............”

    Avevo raggiunto il mio scopo che era quello di farla godere e di godere io. Lo ficcai nel culetto fino alla radice e le schizzai dentro un fiume di sborra. Sentii che anche Luca, il nostro ragazzino superdotato le stava venendo in figa, poi esausti e sudatissimi ci accasciammo supini uno a fianco all'altro con Eloisa in mezzo a noi. Occorsero almeno quindici, venti minuti prima che resuscitassimo dal coma e riprendessimo a respirare regolarmente. Era mezzanotte e mezza e dopo aver ringraziato e congedato affettuosamente il nostro ragazzino, lo congedammo e distrutti dalla strenua fatica ci mettemmo a letto e rapidamente ci addormentammo......
    La settimana seguente Eloisa mi chiese se potevo invitare a casa nostra il super cazzuto Luca ed io acconsentii con piacere....
    Il culetto di Eloisa era rimasto ancora leggermente dilatato e pensai che fosse ora che lo prendesse nuovamente nel culo, questa volta però non avrebbe preso subito il mio ma quello di Luca. Ero curioso di vederla alle prese con quel mostruoso palo, di circonferenza almeno il doppio del mio, conficcato profondamente in culo. Quando Luca arrivò, entrò in casa e subito mi disse all'orecchio.............

    "Chissà se mi permetti di metterglielo nel culo....."

    "Luca, se ci vuoi provare, io non ho niente in contrario, solo che tu hai un cazzone troppo esagerato, non so se riuscirai a ficcarglielo dentro!! "

    "Lei dov'è ?"

    "In camera sua, adesso arriva vedrai......."

    Quando uscì dalla camera ci lasciò entrambi a bocca aperta, indossava solo un minuscolo tanga nero, nient'altro !!!

    "Wowww..... gioia di papà sei splendida........."

    "Eloisa, ha ragione tuo padre, sei proprio bellissima!!!"

    "Sono contenta di piacervi bei maschioni miei....... "

    Si sedette sul divano a cosce spalancate e......

    "Vieni papi, leccami la fighetta come sai fare tu......"

    Mi avvicinai e mi inginocchiai sul tappeto, le sollevai le gambe sulle mie spalle e con la figa così ben in mostra iniziai a perlustrargliela con la lingua.
    Le infilai un dito dentro e la sentii già fradicia di umori. Lo stesso dito lo ficcai poi nel culo, lo girai all'interno del suo sfintere e la sentii gemere di piacere. Di fianco a me in pidi Luca si menava il cazzo, mi girai verso di lui e glielo imboccai. Succhiavo il cazzo del giovanotto e pompavo con due dita nel culo mia figlia. Entrambi mugolavano di estrema goduria. Poi mi girai nuovamante verso mia figlia e prendendole i polpacci con le mani le piegai le gambe quasi a toccarle il seno. Il mio cazzo durissimo si trovò così nei pressi del suo anello anale, spinsi un po' e glielo ficcai all'interno. Non si lamentava più, pareva anzi gradire che la stessi inculando e allora sprofondai in lei con forza........

    "Aaaaahhhhhhhh papiiiiiiiiii, aaaaaaahhhhhh........ aaaaahhhhhhhhh.........."

    Guardai alla mia destra e vidi Luca con il cazzo gocciolante, menarselo eccitatissimo. Ci scambiammo uno sgurado significativo ed io mi sfliai dal culo di Eloisa. Mi alzai in piedi e continuai a tenere le gambe di mia figlia contro il suo petto. Lui si accomodò al mio posto e appoggiò la cappella allo sfintere già ben aperto. La differenza era che il suo glande era il doppio del mio, lui bagnò il cazzo infilandolo in figa per qualche secondo poi lo estrasse bello lucido e lubrificato e lo poggiò sul culetto di Eloisa. Spinse e lei urlò dal dolore.........

    "Nooooooo Lucaaaaa....noooooooo è trop.....poooooo.... gro.....ssoooooo. mi faiiii maleeeeee......."

    "Fregatene Lucaaa, fregatene !!! Ficcaglielo tutto dentro spaccagli il culo per bene a sta troietta culorotto!!!!"

    Luca ascoltò i miei consigli e glielo ficcò dentro fino alla radice. Vidi l'anello dilatarsi ulteriormente e la sentii ancora gridare, ma lui ora, incurante dei suoi acuti lamenti, la stantuffava senza pietà. Il ragazzino troppo eccitato non resistette a lungo e le sborrò dentro grugnendo infoiatissimo. Fu allora che lui si tolse e infilai il mio. Mi pareva che il mio cazzo le ballasse dentro, che ci fosse troppo gioco talmente era slabbrato e allargato il culo. Le riempii a mia volta l'intestino di sperma e lei con ancora le lacrime agli occhi venne a sua volta urlando di piacere. Quando mi sfilai diedi un'occhiata al buco del culo di Eloisa e constatai che se avessi voluto ci avrei potuto infilare quasi tutta la mia mano.

    Mi alzai e mi lasciai cadere sul divano, guardai Luca abbandonato a gambe aperte sulla poltrona di fronte a me e rimasi nuovamente stupito nel vedere quella gigantesca arma che gli pendeva ormai molle, con la cappella che arrivava fin altre il bordo inferiore dello spesso cuscino della poltrona!!!!

    Luca io ed Eloisa diventammo un terzetto inseparabile e ci divertimmo per moltissimo tempo ancora.
     
    Top
    .
0 replies since 14/6/2014, 10:54   23177 views
  Share  
.