IL CUCKHOLD DI MIA MADRE TROIA

racconto erotico incesto madre figlio

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    Sentii un verso roco provenire dalla camera da letto, quando guardai
    all' interno il muscoloso ragazzo di colore si era appena tolto da
    sopra mia madre.
    Stava con le gambe oscenamente spalancate mentre la sborra le colava
    lentamente dalla figa rasata.
    "Fabio prepara un caffè al tuo nuovo papà!"
    Mia madre era una stronza schifosa, godeva nel mettermi in imbarazzo,
    ma non riuscivo a staccare gli occhi dal suo corpo bellissimo e
    volgare, i seni grossi e sodi, la pelle bianchissima e quei lunghi
    capelli rossi che la facevano sembrare una bellissima fata irlandese.
    "Aspetta, vieni qua un attimo amore mio...."
    Il nero che si era alzato dal letto si girò, aveva il cazzo di una
    asino, e lo sapeva usare a giudicare da come la mamma stava urlando
    poco prima.
    Un lungo filamento biancastro gli colava dalla cappella, ma prima che
    potesse cadere sul parquet Sonia si infilo' la cappella in bocca
    davanti ai miei occhi e la fece uscire pulita.
    Mia madre amava spudoratamente il sesso, dopo aver interrotto la sua relazione
    con Cesare era diventata la troia di chiunque le facesse due
    complimenti, pronta ad accogliere tra le cosce il cazzo di qualunque
    ragazzo giovane e prestante le sorridesse, tutti tranne naturalmente il
    mio.
    Nei perversi festini di Cesare, il suo ex compagno, ci aveva costretto a
    chiavare di fronte a tutti per eccitare i suoi amici con uno spettacolo
    particolarmente perverso.
    Fatta eccezione per quella volta, lei non mi
    aveva permesso mai neppure di sfiorarla, anche se il suo esibizionismo
    la spingeva a godere del fatto di sapere che mentre prendeva il cazzo
    io spesso la spiavo e mi masturbavo selvaggiamente.
    Quella sera a cena l'atmosfera era particolarmente tesa
    "Perdonami Fabio per quella battutaccia di stamattina, lo so quanto ci
    tenessi a tuo padre, ma ero su di giri e ho parlato senza pensarci,
    Omar mi aveva davvero sconvolta, hai sentito come mi ha fatto urlare?"
    Quel gioco perverso tra noi continuava da parecchio, io ero
    praticamente il marito cuckhold che lei non aveva più, questo ruolo per
    quanto lo detestassi mi eccitava in modo morboso.
    "Si ho sentito mamma, non smettevate più....."
    "E tu ti sei .....fatto?"
    Rimasi in silenzio un attimo, l'imbarazzo cresceva dentro di me mentre
    il cazzo mi esplodeva nella tuta che indossavo.
    "Si quando gli hai detto che eri la sua piccola padroncina bianca e
    volevi essere stuprata..... Ho fatto tutto nei boxer che ho messo di la
    da lavare, sono pieni"
    Abbassai gli occhi vergognandomi di come i suoi turpiloqui mi stessero
    eccitando anche in quello stesso momento.
    "Tesoro devo parlanti di un problema, e' arrivato il conto del
    meccanico, la macchina ha praticamente il motore fuso e la riparazione
    costa quasi 5000 euro, non so davvero dove andare a prenderli"
    Il ritmo di vita di mia madre era sempre stato al di sopra delle
    possibilità offerte dal suo stipendio da segretaria, in banca era
    costantemente in rosso e aveva già sforato più di una volta con i
    pagamenti dei mutui rendendole impossibile chiedere altri prestiti.
    Tra me e me pensai che le restavano solo gli strozzini o andare a
    battere per togliersi da quella situazione, ma come spesso accadeva,
    aveva gia' trovato una soluzione e naturalmente quella soluzione la aveva
    trovata alle mie spalle.
    "Fabio hai appena compiuto 18 anni, se mi fai da garante potremmo
    chiedere un prestito personale, mi serve solo la tua firma"
    Il ruolo di marito cornuto stava lasciando il posto a quello di "scemo
    che paga" ma l'idea di contrarre un debito che senza un lavoro non
    avrei mai potuto onorare mi fece gelare il sangue.
    "Io ti di 5000 euro e tu cosa mi daresti in cambio?"
    Sonia sorrise candidamente
    "Da mangiare tutti i giorni?cosa avresti in mente se no?e non dire
    delle stronzate che sono sempre tua madre"
    Un perverso brivido freddo mi attraverso' la schiena, dietro quella
    risposta spavalda avevo intravisto la possibilità di una trattativa, un
    perverso mercimonio che mi avrebbe permesso di trattare con mia madre
    come se fosse una puttana da strada.
    "Avrai quella firma ma ci sarà un prezzo da pagare"
    Mia madre deglutì, indossava dei leggins bianchi e una canotta a righe
    bianca e blu, sotto era evidente che non avesse niente, mi accorsi che
    i suoi grossi capezzoli si erano induriti.
    "Voglio il tuo corpo mamma...."
    Mi fisso' negli occhi con una tale intensità da costringermi ad
    abbassare lo sguardo.
    "Questo sai c'è non accadrà mai, ma so' quali sono le tue voglie, ho da
    farti un offerta"
    Stavo mercanteggiando la figa di mia madre e lei, come una pescivendola
    stava tirando il prezzo della sua merce.
    "Sai cosa e' un cuckhold amore mio?"
    Le feci cenno di si con il capo, lei intanto si era alzata e mi aveva
    messo una mano sulla nuca.
    "Ti piacerebbe stasera quando mi farò chiavare da Hammed essere li di
    fianco al letto e guardare mentre mi sventra con quel suo palo nero senza
    dover origliare da fuori la porta come un ladro?"
    Mi spiego' che se fossi stato un bravo cuckhold avrei potuto pulirle la
    figa una volta che il nero se ne fosse andato e se ne avevo voglia una
    volta leccato via tutto lo sperma dalle sue cosce mi avrebbe dato
    qualche colpo deciso per farmi sborrare, ma solo se le avessi promesso
    di non farle perdere troppo tempo e sopratutto di non toccarla mentre
    lo faceva.
    "Naturalmente non mi potrai mai penetrare e dovrai godere solo dei
    quello che vedrai, ma se ti abituerai al tuo ruolo proverai un piacere
    di cui difficilmente potrai fare a meno"
    La sera quando quando sentii suonare il campanello ero nervosissimo,
    andai ad aprire e mi trovai davanti un ragazzo di colore poco più
    anziano di me, era alto con un fisico tonico e possente, indossava
    jeans e una maglietta attillata che gli si tendeva sugli addominali.
    "Ciao Hammed, ti piace casa mia? Ti garantisco che è decisamente più
    comoda dei cessi dello studio.... A proposito questo e' mio marito,
    come vedi mi piacciono gli uomini giovani"
    Diedi la mano al ragazzo, mi disse che aveva 25 anni e si occupava
    delle pulizie nello studio dove lavorava Sonia.
    "Sonia mi ha detto che ti piace guardare, sai da lei a furia di scopare
    la polvere per terra ho finito per scopare tua moglie sulle
    scrivanie...."
    Mia madre esplose in una sonora risata, abbraccio' il ragazzo e gli
    stampo' un caldo bacio sulle sue labbra carnose.
    "Ora andiamo di la tesoro, sono in calore, e Fabio vuole una bella
    lucidata alle sue corna, voglio che mi riempi di sborra davanti a
    lui...."
    La vidi ancheggiare verso la camera da letto, si era tolta la camicetta
    bianca ed era rimasta con la gonna del tailleur e il reggiseno di pizzo
    nero.
    "Vieni, aiutami con la zip della gonna, un bravo maritino deve aiutare
    la sua donna quando è troppo agitata all'idea del cazzo che sta per
    sfondarla"
    Appoggiai le dita sul culo di mia madre, era burroso ma sodo, quando la
    liberai dalla gonna rimase con un perizoma nero che le divideva in due
    un culo che sembrava fatto per commettere peccato.
    Hammed era già nudo sul letto, Sonia si tolse le mutande e con ancora
    indosso il reggiseno si impalo' direttamente sul cazzo senza neppure
    lubrificarlo con la sua bocca.
    Dopo pochi istanti capii che non ce ne sarebbe stato bisogno, mia madre
    era fradicia e si stava impalando su e giù con la furia di una bestia in calore,
    la bega nera del ragazzo era lucida dei suoi umori.
    "Cosa aspetti amore vieni qua di fianco e sbottonati!"
    Il nero le aveva strappato il reggiseno e ora gli arpionava i capezzoli
    con sadica determinazione, Sonia ormai stava venendo e non aveva occhi
    che per quel torello d'ebano che la stava facendo sentire donna e
    puttana.
    Distrattamente chiuse la mano a pugno e mi rivolse un gesto volgare ed
    inequivocabile, io mi scappellai con decisione e iniziai a segarmi a
    pochi centimetri da lei.
    Hammed me la riempii davanti agli occhi senza troppi complimenti, la
    vidi stravolta dall' orgasmo levarsi dal cazzo per abbandonarsi ad un
    perverso 69 sotto gli occhi di suo figlio.
    "Non ti ci provare a sborrare se non ti do io il permesso capito?"
    Me lo disse guardandomi da sotto mentre con abili colpi di lingua aveva
    quasi fatto tornare di marmo il palo di carne del suo amante.
    Dopo la figa fu la volta del sedere, le leccate del ragazzo le avevano
    infradiciato per bene il buco del culo, Hammed si mise in posizione
    mentre lei glielo offriva oscenamente posizionata davanti a me, poi
    prima che lui la penetrasse Sonia lo fermo'.
    "Da bravo ora chiedigli per favore di inculare la tua mogliettina, poi
    prendiglielo in mano e puntamelo nel culo, sto bruciando......ho
    bisogno che mi pisci dentro per calmarmi!"
    Eseguii come un automa, il mio cazzo era fradicio di umori.
    "Ti prego daglielo nel culo,mia moglie ha bisogno che un vero maschio
    gli spenga le voglie che gli bruciano nell'intestino!"
    Il contatto con il cazzo di lui fu inebriante, era duro e venoso,
    quando lo infilai nel culo di mamma lei spinse le chiappe all'indietro
    inghiottendolo mentre lo tenevo ancora tra le dita.
    Sentii le mie dita appoggiarsi al suo culo, era fradicio e accogliente,
    il cazzo mi pulsava da impazzire.
    Dopo una monta di qualche minuto la sentii urlare di piacere, venne
    mentre Hammed le lavava l'intestino.
    "Sborra cornuto guarda come sono troia, sborrhhhhaaaaaaa!!!!"
    Le colpii viso e schiena con getti quasi solidi di piacere, dopo
    qualche istante vidi l'uomo rilassarsi e capii che il cazzo si era
    ammosciato dentro di lei a sufficenza ed ora le stava per pisciare nel
    culo.
    Quando Sonia si riprese dall' orgasmo mi disse di lasciarla sola con
    Hammed che ormai non servivo più.
    Verso l'una il ragazzo se ne andò chiudendo rumorosamente la porta.
    Io mi ero appisolato sul divano vidi mia madre in vestaglia sulla porta
    della camera da letto.
    La vestaglia era volutamente aperta, il suo
    corpo nudo mi attirava con una sirena con un marinaio sperduto nel mare su una zattera.
    "Vieni Fabio, la tua serata da cuckhold non è ancora finita, e' ora di
    pulirmi....."
    Si spogliò completamente nuda, mi diede una spugna imbevuta di acqua
    calda e bagnoschiuma che iniziai lentamente a passargliela sul collo e
    sulle spalle.
    "Ti è piaciuto fingere di essere mio marito? Io mi sono eccitata
    terribilmente, hai sentito come mi ha fatto urlare?"
    Feci cenno di si e le passai la spugna calda sui seni e sul sedere
    gusandomi la sua carne soda che puzzava ancora di sesso, quando arrivai
    a quel pasticcio di umori che era la sua fica mi fermò afferrandomi il
    polso.
    "Qui si usa la lingua amore, fallo bene e tieni fuori il pisello dalle
    mutande per favore"
    Lo tirai fuori e mi scappellai davanti a mia madre, poi mi acquattai a
    carponi come un bravo cagnolino ed iniziai a leccare la sborra del nero
    impastata sulla sua figa.
    "Da bravo anche li dietro....."
    Mentre leccavo eccitatissimo avvertii le sue dita sul cazzo, mi teneva
    come se fossi una vacca da mungere, pochi colpi secchi ed ero pronto a
    darle il mio latte.
    "Tutto.... Così..... Sporca i piedi della mamma e poi lecca
    bene....su!su!!"
    Mi abbandonai con un gemito roco, guardandola da sotto, alzaii in modo
    grottesco la gamba come avrebbe fatto un cane che stava per pisciare
    È le sborrai sui piedi.
    "Se prometti di stare al tuo posto tra quindici giorni vado a Cap
    d'Agle con una coppia di amici, per tutti potremmo essere marito e
    moglie se sei d'accordo"
    Iniziai a passarle la lingua sui piedi facendole emettere un brivido
    di piacere, mosse l'altro piede sotto la pancia, imbrattandomela con
    la mia sborra e andando a tormentarmi i testicoli ancora sensibilissimi.
    "Come vuoi Sonia, domani firmerò le carte come vuoi tu....."
    Lo dissi mette il suo piede mi segava lentamente il cazzo tornato duro,
    mia madre aveva un sorriso perverso mentre mi vedeva ansimare sotto i
    suoi splendidi piedi, non sapeva però che per guadagnarsi quella
    firma non le sarebbe bastata una sega.
     
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    solo che io sono cukold di mia moglie verrei farla chiavare con un altro cazzo
     
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