Una serata interessante..

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    Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino.

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    Un pomeriggio al bar, con un libro interessante e qualche ora da spendere in relax, nell'attesa dell'impegno che avevo più tardi. Ordino una birra, mi siedo al tavolo in fondo, al sicuro dal via vai di clienti che entrano, prendono il solito caffè, ed escono. Conosco il barista, è ormai qualche anno che frequento il suo bar, e spesso finiamo col chiacchierare, tra un astante e l'altro, di argomenti che spaziano dalle buffonate alla metafisica, senza soluzione di continuità.
    Quel giorno decide di parlarmi di una sua amica, che mi ha visto qualche tempo prima, e gli ha chiesto qualche informazione su di me..sono incuriosito, ma conoscendolo, presumo sia la solita presa in giro, che poi scade nelle alcoliche risate serali. Invece no. Parrebbe una cosa "seria", per cui comincio anch'io ad informarmi su di lei. Mi racconta che tipo è: non molto chiacchierone, ma adora discutere dei più disparati argomenti, un bel fisico e intelligente. Decisamente interessante. Decido di volerla incontrare di persona, preferisco le impressioni di prima mano a quelle raccontate.
    La sera stessa, dopo l'impegno, torno al bar, e li trovo entrambi impegnati in una discussione sull'ambiente. Interessante, ma troppo impegnativa. Mi avvicino, saluto, e prendo un bicchiere di vino. Scopro cosi che è una studente universitaria, che sa dosare con intelligenza parole ed orecchie e che è piuttosto decisa nelle sue opinioni.
    Si, mi piace. Ma è quasi l'ora di chiusura, di clienti non ce n'è più, e l'amico si appresta a chiudere. Faccio per alzarmi, ma mi blocca e mi dice che possiamo rimanere un altro po', tanto non è tardi e comunque il vino bisogna finirlo. Non è la prima volta che rimaninamo oltre l'orario, per cui accetto volentieri.
    Un'oretta di chiacchiericcio più o meno superficiale, il vino si fa sentire, gli sguardi diventano più lunghi delle parole..e ci scappa un bacio con la ragazza. L'amico ci guarda, si mette a ridere e versa un altro bicchiere, dicendo di voler brindare. E cosi continuiamo a tenere alto l'onore del "succo d'uva". Tempo di andare alla toilette, e lascio i due amici che argomentano sull'utilità di lasciare il vino a riposare un po' prima di berlo..

    Esco dal bagno, e vedo che si stanno baciando appassionatamente. Li resto a guardare, curioso, ma lei, senza staccarsi da lui, mi fa cenno con la mano di farmi più vicino. Seguo la sua richiesta, lei si gira verso di me e mi bacia, mentre lui si prende cura del collo e della camicetta di lei.
    Rimasta in reggiseno, si allontana da noi e ci dice "Baciatevi". Sul momento, io e lui ci guardiamo un po' stupiti, poi guardiamo lei, che ripete la richiesta. Per renderla più efficace, mette le mani sui nostri sederi e ci avvicina l'un l'altro; ci guardiamo di nuovo, sorridiamo, e ci baciamo, con lei che si unisce dopo essersi goduta lo spettacolo per un breve momento..

    Il bacio a tre con un ragazzo era una mia prima volta, ma mi stava facendo sentire un po' "dall'altra parte" dei miei baci passati: mi son sempre chiesto se facesse piacere alle ragazze la barbetta appena rasata, e devo dire che personalmente non mi dispiaceva. Forse un pensiero un po' stupido in quel momento, ma quando ci si gode davvero qualcosa, credo sia normale sentirsi liberi di fare e pensare ciò che si vuole.

    Staccandoci all'unisono dal bacio, dopo esserci assaporati con labbra e lingue, andiamo sul collo di lei, la portiamo vicino al bancone e la facciamo sedere sui tappetini in gomma (che mi son sempre scordato di chiedere esattamente a cosa servano..ma in quel momento forse non era davvero il caso di domandare); mentre lui si toglie la maglia e armeggia attorno alla cintura dei pantaloni in tela di lei, io faccio il giro del bancone e mi porto alle sue spalle, da dove elimino il reggiseno per dedicarmi alle sue spalle e alla sua schiena con le mani, massaggiandola dove sento che è più reattiva.

    In un'agile mossa lei appoggia la testa su una mia spalla, mi circonda con le braccia il collo, appone le due gambe sulle spalle del mio amico ed inarca la schiena, per facilitare lo svestimento da pantaloni e slip. La testa di lui svanisce subito alla vista, per ricomparire magicamente tra le gambe di lei, impegnato a baciarla appassionatamente sulle labbra, mentre io continuo a dedicarmi alla parte superiore di lei, senza dimenticare alcun punto "critico"..un passaggio con due dita sulle spalle, per raddrizzarle, ed un morso sul collo; una carezza sui seni ed una stretta delicata ma efficace sui capezzoli; una pressione sui muscoli della schiena con le dita, ed un passaggio a due mani, dalle reni fino al collo.

    In quel momento lei è la nostra dea, la stiamo adorando e pare che lei ne sia molto compiaciuta. E' una sensazione allo stesso tempo animalesca e poetica, di quelle che vorresti essere già subito nudo a possedere e godere chi hai vicino, ma al contempo vorresti non finisse mai quello che stai facendo. E la bellezza di essere in due a farlo, l'avere quattro mani e due bocche per fare quello che normalmente puoi fare solo con la metà di essi, il poter esplorare all'unisono tutto un corpo, senza dimenticare nessun punto per davvero, è quello che ti fa sentire di star dando tutto te stesso a qualcun altro. E quel qualcun altro è decisamente soddisfatto della situazione.

    Talmente soddisfatto che le sue mani scendono ai bottoni dei miei jeans, li slacciano e cercano di farli scendere. Mi accorgo della difficoltà nell'operazione, e le dò una mano facendoli scivolare a terra; lei mi allontana dolcemente dalla sua schiena, stringe le gambe intorno alla schiena di lui e scende con la schiena a toccare il bancone, arrivando con la testa esattamente all'altezza dei miei boxer. In quel momento, forse un po' stupidamente, ringrazio chiunque abbia pensato che i baristi abbiano bisogno di una pedana rialzata dietro il bancone. Era della misura esatta per quel momento. Ma lei non ha di questi pensieri e sollevando un lato del boxer, raggiunge il mio sesso e lo prende in bocca.

    Forse ci stava in qualche modo comandando telepaticamente, oppure con piccoli gesti guidava il nostro inconscio, tant'è che vedo l'amico barista staccarsi da lei, togliersi jeans e underwear e penetrarla. Forse un po' rudemente, ma non sembrava dispiacere a lei, ed in fondo lei era l'unica cosa che contava in quel momento. No, decisamente dallo scatto sul mio membro, non le era affatto dispiaciuto. E ad ogni spinta di lui, sentivo la bocca di lei stringersi, in maniera quasi irresistibile, ma incredibilmente accogliente, senza risparmiare nemmeno un po' di me. Cosi, lei non poteva far altro che stringere le gambe attorno alla schiena di lui e le braccia attorno al mio bacino, finendo per avvicinare i suoi due amanti, finendo per farli trovare talmente vicino da non poter evitare di baciarsi di nuovo, ma stavolta con più enfasi e trasporto, data la situazione e le sensazioni presenti.

    Sento che lei aumenta le pressioni sul mio pene e le strette sul mio sedere, vedo che inarca la schiena e che il mio amico sta accelerando..l'eccitazione sembra non avere un limite superiore, come se potesse salire ed aumentare sempre più, all'infinito, in un circolo continuo da lui a lei, da lei a me, per tornare da me a lei a lui, senza esaurirsi. Mi sembra di essere sul punto di venire da un'intera vita, come se si potesse vivere sull'orlo dell'orgasmo, in quel magico attimo in cui sai che non puoi far nulla per evitarlo, in cui non vedi l'ora che arrivi, in cui stai già sorridendo perchè sai che godrai da matti, ma un microsecondo prima che tutto ciò accada davvero, un infinitesimo di attimo prima del paradiso.

    E poi accade. Lui, lei, me. In che ordine? Non ha importanza, fatto sta che io e lui ci stiamo ancora baciando quando lo sento irrigidirsi e staccarsi di botto, piegandosi un po' all'indietro; sento lei che avidamente mi gusta con la bocca, mentre con le mani mi tira le braccia per farmi scendere a baciarla sulla pancia e sul pube. Vengo.

    Poi, qualche secondo di vuoto di memoria, l'orgasmo ha fatto spazio attorno a sè nei ricordi, in modo da essere ben notato e non dimenticato. Il ricordo successivo è di noi, ancora nudi, che beviamo un bicchier di vino seduti sul bancone coi piedi sugli sgabelli, felici e un po' brilli.
     
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