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La più grande cagata possibile: che il mare sia meglio. Tiro una bella boccata daria fresca, tira vento e qui ciò che tentra nei polmoni è energia pura, ti bastano due respiri a pieni polmoni per sentirti rinascere, cominci a ribollire da dentro, ti sentiresti pronto a fare una maratona. Due passi indietro e il precipizio si allontana, altri sette o otto verso destra e raggiungo gli arbusti. Volevo sedermi, ma ora che ci sono vicino, mi rendo conto che questo cespuglio è un ... pisciatoio pubblico, il tanfo è riconoscibile.
Torno indietro, verso la baita, allungo locchio sui corpi delle donne che prendono il sole, la seconda da destra è veramente una gran pezza di ... la pelle, troppo cotta al sole, sembrerebbe croccante o comunque cotta a puntino. Mi ci avvicino e la guardo meglio, senza lasciar possibilità di fraintendere la mia idea. Manco mi caga, la babbiona, se ne sta dormendo al sole come un ... di lucertola e allora le tiro un colpetto col piede alla gamba del lettino. Apre gli occhi e scocciata mi tira unocchiata di rimprovero, mi siedo e prendo una sorsata dal bicchiere del suo lettino. Un beverone alla frutta, una merda insomma.
ma cosa fa?
scusa bella, ho creduto che fosse il mio. Te ne prendo un altro se vieni al bar
La zozza mi segue, secondo me cha voglia!
Barista! Un bianco secco e un cocktail alla frutta per la signora.
Signorina dice ammiccando- sono qui con le amiche
Lei mi sorride, le indico il tavolo con un movimento degli occhi e della testa. Da quando apre la bocca, è una continua vampata di calore, il cuore pompa di brutto, il gallo già è gonfio e punta nei pantaloni mentre il calore del bagno di sole fa palpitare le sue tette. Lei tira fuori dalla borsa le chiavi della sua camera e mi mostra chiaramente la targhetta col numero 205. Poi si alza e se ne va via. Mi finisco il vinello e mi mangio due arachidi ancora, poi mi alzo e vado nel bagno, mi chiudo nel bagno, quello con il lavandino interno e mi tiro fuori la verga, lavo per bene e poi asciugo quel bitorzoluto salsicciotto, prima di confinarlo ancora nei pantaloni. Salgo alla 205 e busso. Entro. Questa sta seduta sul divano con le gambe incrociate, seminuda, appoggia la schiena contro lo schienale e la testa lha ben tirata indietro, mostra il corpo per la lunghezza e scopre il collo. ... Avvicino il bacino alla sua faccia, glie lo faccio annusare un po, poi mi chino e le metto la lingua in bocca, le ciuccio le labbra, mentre con le mani mi do da fare sulle tette, poi scendo e mi metto a leccare i capezzoli e con le mani scendo, scendo, è già tutta bagnata. Con le mani mi sbottona i pantaloni ed estrae il gladio dal fodero e si mette a poppare con forza. Cha fame di brutto. La prendo e la giro sul divano, mi ci tuffo sopra e poi dentro, il suo corpo freme e il suo torace trema scosso dai gemiti, mentre io pompo, poi la giro, poi stantuffo, poi la metto di palle e la prendo da dietro, gode, godo da morire.
Vienimi in bocca mi dice dio esiste una frase più bella?-
Le prendo la testa e me la metto proprio sulla punta, esplodo in un fiume, una tumultuosa tempesta di schizzi collosi le riempie il palato e questa geme come in un porno, mentre sborro di brutto.
Bel pomeriggio bella, laria di montagna fa proprio bene ai polmoni
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