la bella violentata nel bosco

racconto erotico shotacon

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    Giocavamo a guardie e ladri, nel bosco.
    Lo acchiappai buttandolo per terra. Mi sedetti su di lui per immobilizzarlo. Sentii il suo pacco gonfiarsi sotto il mio culo stretto dai pantaloncini. Come spesso accadeva durante i giochi, ci eccitavamo. Poi di solito ci facevamo le seghe a vicenda. Avrei voluto di più ma mio cugino si rifutava quando mi avvicinavo diversamente dal solito o mi strusciavo troppo le chiappe sul suo pacco. Non sono frocio, facciaoci una sega a vicenda e basta. Per poi dimenticarsi di masturbarmi l’uccellotto mentre io ero intento asegare anche con due mani il suo enorme uccello.
    Anch’io quasi Non volevo confessare a me stesso che morivo per il cazzone di mio cugino. Quel pomeriggio sentirlo indurirsi sotto di me mi eccitò all’inverosimile. Mi strusciai sopra il suo uccello che voleva venire fuori dalle sue mutande.
    “sei in arresto porco” dissi. Lo girai di schiena e lo ammanettai con la plastica delle lattine di birra.
    “alzati” a fatica riuscì a mettersi in piedi e notai la sua erezione. - Cosa è questo? - Dissi toccandolo con il bastone-manganello. Aprii le lattine di birra e iniziai a bere. -
    Siedi lì, marcirai in galera! - Dissi.
    Poi gli diedi un po da bere. Bevemmo.
    Devo pisciare disse. Lo feci alzare e poiché aveva le mani legate lo sbottonai facendo uscire il suo enorme uccellone mezzo gonfio. Lo tenevo con una mano mentre lui zampillava pipì.
    Poi lo sgrullai bene bene e infine lo innaffiai con la birra, il suo enorme batacchio mi provocava un forte complesso. ERA ENORME! Come quello dei giornali porno su cui sborravamo giorno e notte. Lo feci sedere a terra e mi inginocchiai a spompinarlo per bene. Mi riempivo la bocca di carne dura, solleticando le palle del mio cuginetto dal cazzo regale.
    No smettila, mugolava. Zitto porco. Dissi. Insalivavo tutto il cazzo e iniziai a infilarmi un dito bagnato nel culo.
    Gli uccelli cantavano nel bosco ed il suo ballava nella mia bocca. Non resistetti mi impalai sull’enorme batacchio. Fu bellissimo, la mia voglia di essere inculato era tanta, e le candele, le carote che mi infilavo di nascosto pensando ai cazzoni delle foto aveva allenato un poco il mio buchetto.
    L’uccellone nero del cuginetto affondo fra le mie chiappe, mi fece un po male all’inizio, poi iniziai a dimenarmi oscenamente sul cazzo, su e giù, godevo e parlavo come una troia.
    - Si sei una troia, frocione, puttana, cosa mi stai facendo, frocio, frocio, puttana! - mi diceva lui affondando nel mio culetto liscio liscio, con una veemenza inaudita.
    Non so come sborrai sena nemmeno toccarmi. Oh sto sborrando disse. Scesi dal cazzo e puntai la mia bocca famelica di cazzo sulla sua cappella. Dopo mezza ciucciata esplose un fiume di sborra che mi schizzò anche fuori dalla bocca traboccante di liquido seminale caldo e denso. Le guance, la fronte i capelli erano pieni di sborra, mio cugino non smetteva di sborrare, lo sperma mi colava sul collo fino al petto sudato, mi masturbai come un disperato e venni di nuovo.
    Ciucciando tutto il cazzo e le palle come un disperato mugolando davvero oscenamente come una troia.
    - Sei una troia sei un frocio - gridò mio cugino e strappando le finte manette di plastica fuggi verso casa. io rimasi li nel bosco, ttutto pieno di sborra, sudato ed estasiato dalla mia prima vera razione di cazzo nel culo.
    Dopo di allora mi feci scopare altre volte da mio cugino. E non solo.
    Ad esempio quella volta con il fidanzato della zia… ma quella è un’altra storia.
     
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