Il campagnolo

racconto erotico gay

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    L’idea fu del mio vicino di andare a pescare quel fine settimana e dato che non avevo altro da fare accettai.
    Finimmo in un piccolo cottage sulla sponda del fiume a pochi chilometri dalla città. Era un bel fine settimana e il mio vicino di casa era molto contento di stare seduto sulla riva del fiume con la sua canna da pesca mentre io andai a fare passeggiate nel bosco.
    Nel tardo pomeriggio di sabato stavo sedendo su una piccola rupe e guardavo una fattoria.
    Guardavo con interesse come il contadino ed i suoi figli stavano lavorando e pensavo alle loro vite tranquille in questo angolo di pace.
    Dopo un po' il contadino ed uno dei suoi figli se ne andò col trattore. L'altro figlio scomparve nel granaio. Alcuni minuti più tardi lo vidi riapparire tra le balle di fieno nel fienile superiore. Presi il binocoli per vedere meglio.
    Con molta sorpresa, il ragazzo si sdraiò sul fieno e cominciò a strofinarsi l’inguine; si tirò giù i jeans e tirò fuori una verga di campagna rigida pronta all’azione.
    Il ragazzo si attardò a carezzarsela e giocare con le palle. La vista mi eccitò, tirai fuori il mio uccello duro per accarezzarlo.
    Ad un certo punto sembrò che il ragazzo guardasse dalla mia parte, ma non mostrò alcuna reazione e pensai che non mi avesse visto. Presi la macchina fotografica e scattai alcune foto del ragazzo mentre giocava con se stesso.
    Lui allargò le gambe mettendo in mostra il culo. Con mia delizia fece scivolare una mano tra le natiche e si strofinò il buco del culo. Col teleobbiettivo presi un bell’ingrandimento delle sue chiappe di pesca. In seguito si aprì la camicia rivelando un giovane torace muscoloso. Giocherellò coi capezzoli mentre continuava a carezzarsi l’uccello. Il sole illuminò il suo corpo quasi nudo. Usai un intero rullino per catturare il suo innocente spettacolo.
    Lui guardò di nuovo verso di me. Ora avevo la camicia aperta ed i pantaloni intorno alle caviglie. Allargai le gambe in modo che se mi avesse visto avrebbe potuto dare una buona occhiata al mio pene eccitato. Lui guardò molte volte e senza dubbio mi vide. Rimase sdraiato quietamente immobile. Io allargai ulteriormente le gambe e mi lisciai scopertamente la carne. Lui mi fissava.
    Quasi venni sentendomi guardato, ma io volevo che riprendesse a masturbarsi così smisi di carezzarmi e giocai con le mie palle e le mie tette.
    Ci fissammo l'un l'altro e riprendemmo a carezzarci gli uccelli. Era così eccitante guardarci mente ci sparavamo una sega. Lui si alzò e si spostò all'orlo dell’apertura del fienile, gli piaceva mostrarmi il suo giovane uccello e quando voltai il binocolo verso di lui mi sembro realmente eccitato.
    Si pompò selvaggiamente il cazzo rigido e si tirò le palle.
    Si voltò anche ed allargò le natiche per me. Io ricaricai rapidamente la macchina fotografica e feci dei grandi scatti del suo buco del culo rosa e tenero.
    Quando finalmente spruzzò la sua crema, spinse in fuori le anche e sparò un impressionante carico fuori del fienile. Mentre lo guardavo abbandonarsi a terra io sparai un carico sull'orlo della rupe. Il ragazzo agitò la mano verso di me con un grande sorriso prima di scomparire nel granaio. Era piuttosto tardi così mi affrettai attraverso il bosco per tornare al cottage.
    Il giorno seguente passai la prima parte della mattina al fiume col mio vicino di casa.
    La mia mente era ancora al ragazzo della fattoria che avevo visto. A mezza mattina faceva piuttosto caldo ed io ritornai nei boschi.
    Ci folle mezz’ora per giungere alla rupe vicino alla fattoria che era silenziosa. Il mio primo pensiero fu che erano tutti in chiesa, ma la porta posteriore si aprì ed apparvero i due figli.
    Stavano correndo intorno all’aia coi cani quando il più giovane mi vide. Non disse nulla al fratello, ma continuò a gettare sguardi verso di me mentre giocava. Quando il fratello rientrò in casa, guardò verso di me e mi salutò con una mano. Io risposi allo stesso modo.
    Gettò uno sguardo verso i boschi, vi ci si diresse e mentre lo faceva, di tanto in tanto si fermava e mi guardava di sopra una spalla. Capii che voleva che lo seguissi.
    Mi alzai e mi incamminai per il sentiero tenendo d’occhio il ragazzo.
    Piano piano ci avvicinammo ed in breve fu solamente pochi metri davanti a me. Continuai a seguirlo, lui uscì dal sentiero, attraversò i cespugli fino ad una quercia enorme. C'erano gradini intagliati nel tronco ed in alto tra i rami una casetta sospesa. Salì rapidamente sull'albero e scomparve nella casa.
    Io lo seguii ma mi ci volle molto più tempo per scalare l'albero. Quando infilai la testa nella stretta porta della casa, il ragazzo era già completamente nudo. Stava seduto appoggiato alla parete più lontana a gambe spalancato. La sua pelle era completamente liscia senza peli e la sua verga dura di ragazzo spuntava diritta fuori da un inguine liscio e di seta.
    Entrai carponi nella casa e mi spogliai. Lui era come affascinato dal mio corpo virile come io lo ero delle sue fattezze da ragazzo. Estrassi la macchina fotografica e la puntai contro di lui. Lui sorrise mentre lo fotografavo.
    Il mio uccello stava diventando dannatamente duro, mi avvicinai a lui carponi sulle ginocchia e mi sedetti di fronte a lui, i nostri due uccelli duri quasi si toccavano. Mi avvicinai ulteriormente fino a che la testa del mio uccello strisciò contro il suo. Che brivido vedere il mio cazzo di uomo toccare il suo cazzo di ragazzo.
    Allungai la mano e gli toccai la cappella; era coperta da un prepuzio pallido e sottile. Lo feci scivolare indietro rivelando un glande rosa e tenero.
    Lui prese la mia cappella tra le dita e fece scivolare delicatamente indietro il grosso prepuzio fino a che il mio glande non fu scoperto completamente. Una grande goccia di pre eiaculazione colò fuori dal mio buco. Lui la toccò col pollice e strofinò il fluido appiccicoso sulla testa del mio uccello.
    Presi la sua asta liscia e raggiunsi la base del suo pene. Sentii le meravigliose palle di ragazzo nella mia mano e le feci rotolare tra le dita.
    La pre eiaculazione continuava a colare dalla mia cappella, il ragazzo ne era affascinato e continuava a strofinarla intorno alla cappella. Mi alzai sulle ginocchia e portai il pene di fronte alla sua faccia. Gli diedi l'opportunità di vedere il mio cazzo di uomo in tutta la sua gloria.
    Le sue mani di ragazzo scivolarono su e giù sulla mia asta, attraverso il mio cespuglio, intorno alle mie palle. Misi le braccia intorno alla sua testa e pigiai l’uccello contro la sua faccia. Tenendo la sua testa tra le mie mani, feci scivolare la cappella sulle sue labbra rivestendole di pre eiaculazione. Lui si leccò le labbra ed io le rivestii di nuovo.
    “Ti piace il sapore?” Gli chiesi. Lui accennò col capo. Pigiai la cappella appiccicosa contro le sue labbra e questa volta la sua lingua prese direttamente la pre eiaculazione dal buco.
    In breve stava leccando completamente la mia testa calda. Io pigiai più forte contro le sue labbra finché la cappella non entrò nella sua sua bocca. Poi iniziai a fottergli la bocca con il mio pene.
    La sua verga rigida stava pulsando di piacere. Io giocai con la sua asta liscia e di seta e con le palle mentre aravo con la mia grossa asta profondamente nella sua gola. Improvvisamente le sue palle si irrigidirono, la sua verga si scosse e le mie dita furono rivestite da crema di ragazzo calda. Lasciai andare un carico enorme di sperma nella sua bocca. A lui piacque ed ingoiò velocemente la mia sborra. Io leccai via il suo succo di ragazzo appiccicoso dalle mie dita e poi crollammo sul pavimento. Era grande giacere con il ragazzo nelle mie braccia.
    “Come ti chiami?” Gli ho chiesto.
    “Timmy.” Ha risposto.
    “Io sono John.” Gli ho detto. “Ti piace giocare con me, Timmy? Era bello?”
    “Sì!” Ha risposto. “Era grande!”
    Mentre eravamo sdraiati presi il suo culo tra le mie mani e gli strinsi le natiche.
    “Scommetto che hai un bel culo, me lo lasci vedere?”
    “Sicuro!” Disse.
    Lo feci sdraiare sulla schiena e gli alzai le gambe. Le sue natiche morbide erano squisite, le allargai con le mie mani mettendo in mostra un buco del culo tenero e dolce.
    “Hai veramente un bel culo!” Gli dissi sorridendogli. “Ti dispiace se ci gioco?”
    “No. Mi piace.”
    Gli colpii il buco roseo con un dito. Fortunatamente portavo sempre del lubrificante nello zaino. Ne imbrattai un po’ sul piccolo buco e lo massaggiai. Quando fu morbido e bagnato feci scivolare dentro il mio medio.
    “Ti piace?”
    “Oh, si!.”
    Lo guardai negli occhi mentre il mio dito arrivava profondamente nel suo culo caldo, era veramente stretto. Il mio cazzo presto ritornò ad essere duro ed a gocciolare pre eiaculazione, lo avvicinai all’ingresso del suo buco del culo e lasciai che la pre eiaculazione vi gocciolasse sopra mentre gli facevo il ditalino.
    Questo mio giocare col suo culo lo eccitò al massimo e presto furono due le dita che scivolavano dentro e fuori da quel culo rosa. Quando riuscii a metterne tre capii che sarebbe riuscito a prendere il mio uccello.
    Tolsi le mie ed appoggiai la cappella al suo buco, lo imbrattai con la mia pre eiaculazione e la spinsi delicatamente dentro. Era così eccitante vedere la mia testa penetrare il suo culo rosa e senza peli che quando il buco ingoiò la cappella venni.
    Sentii il mio sperma riempire il suo culo di crema di uomo. Ora lì dentro era caldo e bagnato ed io ero ancora duro.
    La mia crema rendeva più facile scivolare dentro. Quando il mio cespuglio strofinò contro le sue chiappe, lo strinsi con forza nelle mie braccia. Restai immobile col mio uccello che pulsava dentro il suo culo finché non capii che si era abituato ad un cazzo di uomo dentro di se.
    Lentamente cominciai ad alzare le anche. Ogni volta lasciai che il mio uccello scivolasse quasi fuori fino a che non mi trovai ad incularlo veramente.
    “Ti piace quello? Ti piace avere un cazzo in culo?”
    Lui si lamentò di piacere. Le sue braccia mi tennero stretto contro il suo corpo e le sue mani scavarono nella mia schiena. Mentre lo inculavo la sua verga strofinava contro la mia pancia. Il suo culo era così stretto intorno alla mia asta che lo martellava. Avrei voluto incularlo così per sempre.
    “Oh, sto per sparare ancora!” Cominciò a lamentarsi.
    “Sì, al mio uccello piace, huh. Il mio cazzo ti sta inculando!”
    “Oh, oh, oh!” Gridò e spruzzò un altro fiotto di crema di ragazzo contro la mia pancia.
    “Sì, anch’io sto per sborrare. Il mio cazzo sta per esplodere!” Mi sono lamentato.
    Il mio uccello esplose rivestendo di sperma l’nterno del ragazzo. Era come se non riuscissi a smettere di sparare.
    Restammo sdraiati esauriti ed ansanti. Ci succhiammo l'un l'altro e Timmy volle che lo inculassi ancora una volta prima che ci lasciassimo.
     
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