Un magnifico pompino

racconto erotico

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    Ero al centro commerciale con le mie amiche Monica e Maria ma da tempo le vedevo in disparte a bisbigliare, fin quando, con ira e curiosità, chiesi loro di dirmi cosa avevano da dirsi alle mie spalle. "Delia, dobbiamo parlarti."Mi disse Maria. Quel -dobbiamo parlarti- mi preoccupò perché è sempre stata una frase negativa, almeno per me. " Monica ha visto ieri sera Pierdavide con un'altra ragazza ad un bar e si sono baciati. Se non ci credi ti mostriamo la foto." La vidi...c'era lui che sorrideva a questa stronza e lei rideva. Troia. La cercai su facebook dal telefono per sputtanarla ma Maria mi bloccò dicendomi che dovevo lasciar perdere Pierdavide anche se prima avrei dovuto parlargli. Dopo mezz'ora, al centro commerciali, ci saremmo dovute vedere coi nostri ragazzi. Giorgio, ragazzo di Maria; Fabiano, ragazzo di Monica; Pierdavide lo stronzo e suo fratello Giulio, di due anni più grande. Erano arrivati. Non riuscivo a guardare in faccia quel cretino. Volevo ucciderlo, ma si allontanò con Giorgio e Maria per andare al reparto dei videogiochi, mentre Monica si allontanò con Fabiano in cerca di qualche libro. Io rimasi sola con Giulio. Lui, alto e moro, un fisico che tutti avevano invidiato e tutt'ora invidiano, di 25 anni, era rimasto con me. "Dove vuoi andare?" Mi chiese educatamente. Lo trascinai al reparto d'abbigliamento e subito fui incantata da un abito color panna. Mi chiusi in camerino e me lo misi addosso ma la verità è che mi chiusi perché volevo restare sola e piangere. Pierdavide aveva baciato un'altra ragazza e io ero cornuta. Era venuto lì allegramente come se nulla fosse e io volevo sotterrarmi...anzi, sotterrarlo, a lui e a quella troia con cui si vide. Dopo le mille lacrime versate mi accorsi che avevo un altro problema (sono ultra sfigata...): non riuscivo a far salire la lampo posta sulla schiena. Chiesi aiuto a Giulio che mi aspettava fuori dal camerino e lui, prontamente, si presentò come un super eroe pronto ad aiutarmi. Cercò di farlo ma lo sentii ridere. "Cos'hai?"Gli chiesi e, ridendo, mi disse "Nulla, ma è evidente che la cerniera non salisse dato che l'hai rotta." Il mio viso divenne pallido ed entrai nel pallone, non sapevo cosa fare. "Aiutami a toglierlo altrimenti faccio altri danni, poi lo rimettiamo a posto ben piegato così nessuno si accorge di nulla e andiamo via altrimenti se qualcuno si dovesse accorgere del guasto dovrei pagarlo e non voglio." Rise ma mi aiutò. Era terribilmente bello, ma in quel momento pensavo solo a Pierdavide e a quella troia. Quando mi tolse il vestito notai che osservava il mio seno coperto. "Cos'hai da guardare?"Dissi. E presi la mia maglietta per rimettermela, ma mi

    bloccò. "No aspetta, fammele guardare un altro po' ". Non riuscivo a crederci...l'uomo tanto ricercato era rimasto sbalordito dal mio seno. Non sapevo cosa fare. Numero uno, posare la maglietta e vendicarmi di Pierdavide tra l'altro godendo; Numero due, lasciare quella libidine invasiva e restare felicemente cornuta. Ovviamente la numero uno... Posai la maglietta a terra e mi tolsi il reggiseno. "Complimenti, sono proprio belle." Me le palpò con gusto, come se stesse modellando qualcosa e poi me le succhiò. Ma io volevo molto di più. Pierdavide usciva con un'altra e chissà cos'altro ci faceva oltre a quel bacio che Monica aveva visto. No, non dovevo fermarmi solo al seno, dovevo andare oltre se volevo vincere la guerra. "Giulio, posso farti un pompino?" Lui mi guardò sbalordito. I suoi occhi sgranarono. Per un momento esitò, dopotutto era il fratello del mio (ex) ragazzo, ma ricordate una cosa cari fans...un uomo non potrà mai dire di no a un pompino, anche se quella a farlo è la ragazza del fratello. Si abbassò i pantaloni e i boxer misero in evidenza quel pene che a breve avrei visto. Sfilai le mutande fin sopra le ginocchia e...altro che i 19 cm di Pierdavide! Un mostro di 25 cm sbucò e restava lì impalato pronto a farsi spompinare. Gli vidi le palle belle depilate ( forse perché scopa molte volte e si cura bene) e gliele leccai. Poi passai al glande e ci sputai sopra. Bagnai l'intero cazzo che era completamente caldo, pronto ad essere infornato. Aprii la bocca e iniziai a dare il meglio di me come solo una vera succhia cazzi da fare. Lui godeva, lo capivo dai respiri ( non potevamo urlare perché c'era gente fuori dal camerino) e a me piaceva. 25 cm nella mia bocca. Succhiavo con delicatezza. Succhiavo, succhiavo...e il tempo passava. Il telefono mi squillò e mi staccai dal cazzo di Giulio per vedere chi fosse. Pierdavide, mi cercava, sicuramente. Ma Giulio mi fece riporre il telefono. " No Delia, continua quello che hai iniziato." Continuai a succhiare. Un quarto d'ora di pompino. Io ero stanca, la mia bocca era stanca mentre la mia vagina era affamata. Mi fece sollevare e mi alzò la gonna abbassandomi le mutandine. Mi fece appoggiare al muro con le gambe ben divaricate e mi scopò. "Come sei bagnata, Delia. La tua fica è bella calda." Mi disse, mentre mi sbatteva. Io trattenevo i gemiti per non farmi sentire dall'esterno e il mio respiro si fece forte. Sentivo il rumore delle sue palle sbattermi contro mentre quel cazzone entrava dentro di me. Passarono ben altri venti minuti e ancora non era venuto. Pierdavide e gli altri continuavano a chiamarmi preoccupati e chiedendosi dove mi fossi cacciata...non avevo la suoneria ma la vibrazione. Giulio estrasse il telefono dalla borsa e me lo infilò nella fica. Non è uno di quei cellulari grandi, tuttavia la mia vagina era abituata a masturbarsi con quel telefono. E al via le chiamate di Pierdavide, Monica e Maria...vibrazioni infinite dentro di me e io godevo come una porca e mi piaceva. Chissà cosa avrebbero detto Monica e gli altri sapendo che le loro chiamate le sentivo...e come! Poi, Giulio, uscì il mio telefono dalla fica e mi chiese di continuargli il pompino per farlo venire e poter andare poi dagli altri. Io ero stanca e sfinita, volevo cadere a terra. Ero venuta quattro volte da quando mi aveva scopata a quando mi aveva messo il telefono dentro e non ce la facevo più, anche se mi piaceva. Non volevo deluderlo. Continuai a spompinarlo e finalmente, dopo dieci minuti, disse "sto per venire". Aprii la bocca in attesa del suo sperma mentre lui si masturbava per venire. Il quel momento si sentì bussare ma né io né Giulio rispondemmo perché eravamo troppo presi da quel momento tanto atteso dopo un lungo pompino che non finiva mai. La porta si aprì e trovammo Pierdavide. Giulio mi venne in bocca e io bevvi tutto. Mi alzai pallida in fiso e mi vestii velocemente. Pierdavide andò via mentre Giulio, dopo essersi risalito i pantaloni, lo raggiunse. Io tornai dalle mie amiche che, preoccupate, mi chiesero cosa fosse successo e io, sincera, risposi "Storia lunga". La sera, Monica e Maria mi costrinsero ad andare a casa di Pierdavide per parlargli e lo feci. Lui aveva parlato con Giulio e sapeva tutto: del pompino, della scopata e del telefono. Mentre parlavamo piangeva e piansi anche io, ma non potevamo continuare così. Gli dissi di Monica, che lo aveva visto al bar con la troia e lui pianse ancora di più inginocchiandosi e chiedendomi scusa, dicendomi che l'aveva solo baciata e che non aveva fatto nient'altro. Tuttavia non riuscivo a stare con lui, anche perché questa volta il cornuto era lui e mi confessò che non sarebbe riuscito a stare con me dopo quello che successe, anche se voleva provarci. Ci provammo, ma dopo due giorni capimmo che era una cosa stupida e non ci sentimmo mai più. Giulio mi contatta a volte ma non abbiamo mai più scopato, anche perché adesso è fidanzato.
    Ma io non dimenticherò mai quella giornata e quel pompino...quindi grazie Giulio per avermi fatto godere come una maiala.
     
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