La scoperta del piacere [SHOTACON - YAOI]

racconto erotico shota gay

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Group
    Geniv's Supporter
    Posts
    212

    Status
    Era il 2000, era estate e faceva caldissimio. Io, Luca, avevo 13 anni e come quasi tutti i giorni mi recavo dal mio migliore amico, Emanuele, che ne aveva 17, per suonare assieme; lui era infatti un eccellente pianista, io un chitarrista mediocre, i suoi genitori uscivano per andare al lavoro alle 8 per tornare alle 6, dunque avevamo per buona parte della giornata casa sua libera per esercitarci. Quel giorno ci esercitavamo su una partitura per piano e chitarra dell'aria sulla quarta corda di G. S. Bach e dopo che sbagliai per ben 4 volte lo stesso pezzo, Ema propose di fare una pausa, erano infatti le 3 e mezza, per fare merenda. Mentre mi versava un bicchiere di aranciata, esordì con la frase - già che fa proprio caldo - io distrattamente annuii mentre guardavo fuori dalla finestra i suoi canarini. Allora continuò - quasi quasi mi tolgo i pantaloni - io trasalii sentendo quella frase e mi imbarazzai moltissimo, tuttavia risposi che se voleva poteva tanto eravamo a casa sua e non mi dava fastidio, poi tra uomini...Egli allora mi invitò a fare lo stesso e allora si che mi imbarazzai ancora di più, cercai di baipassare l'incomoda situazione dicendo che a casa di altri non è educato, che poi sarebbe stato un po' da gay e ammontando altre scuse in cui certo non credevo ma che mi avrebbero risparmiato dal mostrarmi a lui in mutande. Tuttavia egli mi rispose con una frase che per un tredicenne è un colpo troppo forte per il proprio ego da sopportare, disse infatti - non ti vergognerai mica ? - allora si sfilò i pantaloncini, li posò sulla sedia e si sedette sul divano, rimanendo in t-shirt e slip e guardandomi con un ghigno, che pareva di sfida. Allora messo alle strette da quella frase non potei che fare lo stesso, e mi tolsi i pantaloni, lasciandoli a terra, e mi sedetti accanto a lui sul divano. Allora una cosa mi colpì di Emanuele. Vidi infatti che aveva un pacco enorme. Il suo pacco era confissimi tanto che il pene e i testicoli erano quasi compressi nelle mutandine bianche, e si poteva riconoscere la forma del pene e dei testicoli, addirittura a lato la mutanda si scostava tanto dal linguine che si vedeva una parte della palla destra, gonfia e pelosissima. Al contrario il mio pacco era semivuoto, tanto che proprio davanti a livello del pene il tessuto si ripiegava. Sollevai lo sguardo e vidi che anche Emanuele aveva notato la differenza, subito divenni rosso e pensai che da allora non sarei riuscito più a guardarlo in faccia; mentalmente mi preparai a tutte le prese in giro che mi

    avrebbe rivolto, ma fu allora che mi sorrise e mi disse - vedrai che crescerà anche a te prima o poi -. Le sue parole sprigionarono una tal tenerezza che ancora oggi non mi abbandona. Allora si tolse la maglietta e la tolse anche a me, con un gesto quasi materno, sfilandomela a partire dal basso. Di fisico eravamo simili, entrambi magrolini, ma lui molto più alto e con la barba, a me non era ancora spuntata. Allora mi prese la mano e me la mise sul suo paccone e mi disse - ora accarezzamelo un po' - cominciai a strofinare la mia mano sul suo sesso ancora contenuto dalle mutande. Era ancora molle tuttavia sentivo distintamnte il pene, l'asta, la cappella, e le palle. Mentre io gli accarezzavo il pene lui mi mise una mano tra i capelli, che avevo biondi e piuttosto lunghi, e mi incominciò ad accarezzare, allora conciò a dire - bravo, bravo, mi piace molto -; dentro di me sentii anch'io un grande piacere nel farlo godere. Dopo pochi minuti si tolse le mutande e le tolse pure a me. Vidi allora i due cazzi, così diversi e così belli. Il mio era molto piccolo, anche per la mia età, da moscio raggiungeva appena i 6 cm, il glande era tutto coperto dalla pelle che anzi sporgeva per 2cm, non era tanto largo nè ricoperto di pelo, cen'era giusto poco all'attaccatura dell'asta, mentre sotto le palle, anch'esse piccole, erano mollicce. Sembrava uno di quei peni delle statue greche e latine. Ricordo che di inverno, quando faceva freddo, il pisello si accorciava tanto da rimanere solo la cappella. Quello di emanuele era totalmente diverso. Da moscio era lungo almeno 15cm, la cappella era grossa e quasi totalmente scoperta, si vedevano tutte le vene lungo l'asta, risaltate dal fatto che il pene era quasi nero, a differenza del mio che era piuttosto palliduccio. Tutto era ricoperto da abbondante pelo nero arricciolato che partiva dall'ombelico e arrivava alle palle, che erano grosse e molto cadenti. Il fatto di avere il pene molto più piccolo mi eccitava tantissimo. Allora mi propose di farci una sega a vicenda. Allungai la mia mano verso il suo pene e stretto a pugno cominciai a menarglielo, era molto caldo e quasi troppo grande per la mia mano, tanto che no n riuscivo a chiudere il pugno, andavo su e giù per l'asta sempre più veloce, e sentivo ch il cazzo gli diventava sempre più duro, fin quando completò l'erezione. Saranno stato 22-24 cm di cazzo, lungo, grosso, scurissimo, la cappella quasi viola completamente scoperta, e con una curvatura varso l'alto. Le palle prima molli ora si erano quasi acsciugate.Lui fece lo stesso con me. allungò la mano e prese tra il suo pollice e il suo indice il mio pisellino, lo cominciò a segare velocemente e subitò diventò duro, era "lungo" 10cm e la cappella sempre coperta, allora mi tirò un po' il prepuzio ed esclamò - hai proprio un bel cazzino, sembra quello di un bimbo - questo mi eccitò moltissimo. Mi scapocchiò il pene e riprese a segarmi. dopo pochi minuti venni, senza però sborrare, mentre lui cominciò a sussurrare, con la testa piegata all'indietro - ah si si, così luchino - io ispirato andavo sempre più veloce e lui aumentava sepre di più l'intensità dei suoi sospiri, dopo venti minuti scoppiò nell'orgasmo, e allora grido forte - si si si- e venne. Subito dalla sua cappella partì una lunga gettata di spema che gli sporcò il tappeto, allora il cazzo gli tornò mollicciò benchè continuasse ad emettere sperma, ne prese un po' col dito e me l mise in bocca, era caldo, denso e dal sapore strano, e a quel punto mi guardò negli ochhi e mi baciò in bocca. Ricordo ancore le nostre lingue impastate del suo sperma mentre mi accarezzava i capelli.
     
    Top
    .
0 replies since 29/5/2014, 10:37   1978 views
  Share  
.