Stuprato in palestra [SHOTACON - YAOI]

racconto erotico shota gay

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    Quello che sto per raccontarvi è una storia vera che mi è successa ormai un po di anni fa quando avevo 14 anni e vivevo in un paesino del sud italia.
    Era fine maggio del 1986, le giornate si erano allungate, la scuola stava per terminare ed io cominciavo ad avvertire quel senso di tristezza perchè non avrei più potuto frequentare la palestra della scuola. Si, mi dispiaceva per la palestra perchè era lì che passavo molte ore a settimana quasi tutte le sere, ad allenarmi con il mio maestro e la squadra di karate. Sono sempre stato un ragazzino forse un po cresciutello di aspetto, di sicuro me ne davano 16 di anni, all’epoca ero alto 1 e 75 e pesavo quasi 85kg ero bello massiccio e già pelosetto sia sulle gambe che sul petto…bhe poi anche in mezzo alle gambe dove avevo un pisellotto niente male, non lungo ma bello tozzo e con una cappella grossa e tonda. Per quattro sere a settimana mi allenavo nella palestra della scuola che la sera dalle 18 in poi veniva messa a disposizione della mia scuola di karate. Il nostro allenatore Salvatore era un uomo dalla corporatura massiccia, due braccia grosse e pelose al punto giusto. Le gambe erano possenti, pelose, muscolose; i piedi con i pollici grandi, le dita tozze e la pianta grossa, forse un 45. Salvatore era alto 185cm pesava più di 95kg, rasato, occhi scuri scuri, pelle scura, pizzettone nero nero, tipiche caratteristiche dell’uomo del sud e lui era un uomo tutto d’un pezzo, autoritario, deciso, mai una parola fuori posto. Un suo cenno, una sua parola, un suo sguardo tutto si muoveva con il massimo rigore e la massima disciplina, mai un eccesso, mai un abbozzo di cedimento, durante la lezione vigeva la regola della concentrazione e del rilassamento. Mi ero sempre allenato concentrandomi sugli insegnamenti, sulle tecniche, sui colpi e sull’esecuzione perfetta dei movimenti e dei consigli e comandi che mi venivano impartiti. Per quattro anni a questa parte non mi ero mai curato dei miei compagni di corso dei loro interessi, ma anche del mondo fuori, del sesso o di qualsiasi altra cosa che potesse circondarmi. Ero concentrato su di me sulla mia crescita tecnica, sul mio perfezionamento che di lì a qualche anno mi avrebbe permesso di partecipare ai campionati mondiali. Tutte le sere ero l’ultimo la lasciare la sala a volte il mio maestro mi faceva eseguire alcuni movimenti o esercizi che mi avrebbero permesso di perfezionarmi. Tutte le sere quando avevo finito mi infilavo nella doccia solo soletto e lasciavo il posto alla fine al mio maestro. Una sera però successe una cosa alquanto diversa che mi cambio definitivamente e

    mi fece scoprire un mondo tutto nuovo. C’eravamo attardati un po’ troppo quel venerdì e non avevamo molto tempo, di lì a poco sarebbe arrivato il custode che ci avrebbe cacciati fuori. Salvatore mi disse di infilarmi nella doccia e di fare presto. Mentre mi stavo lavando ad un tratto vedo aprire la porta ed entrare il mio maestro tutto nudo e venirsi a mettere nella doccia accanto alla mia. La doccia era una di quelle aperte a 3 posti, tipico di tutte le scuole vecchie, non c’erano divisori, vetrate o altro. Non so perchè ma non riuscivo a non smettere di lanciare delle occhiate al mio maestro, gli guardavo il culo, le gambe, la schiena, non so cosa mi stava succedendo ma mi sentivo molto strano. Salvatore si gira, è ad un metro da me, mi parla dei movimenti che devo migliorare, degli esercizi che devo ripetere ogni giorno, ma non so perchè io non lo ascolto molto, con gli occhi sono attratto dal suo corpo; gli guardo il petto, le braccia le gambe e poi mi soffermo proprio lì in mezzo alle gambe. Cavolo che bestia. Non avevo mai visto una roba del genere. Un cazzone moscio grosso come una lattina di coca cola, un cappella grossa, attorno una folta peluria tutta nera, con gli occhi non riuscivo a smettere di guardare l’acqua scendere a terra fluttuando dolcemente su quel corpo e su quel pisello gigantesco. Ad un certo punto la mano imbevuta di sapone comincia a strofinarlo tutto, il pelo nero si mischia alla schiuma bianca, anche la cappella si colora di bianco e quasi si ingrossa, io sono come rapito. Salvatore si accorge del mio poco interesse per quello che mi sta dicendo e del mio completo interessamento per altro. Non so nemmeno come, mi sento arrivare un sonoro ceffone sulla faccia che mi fa un male porco ma mi riporta alla realtà e finalmente ascolto Salvatore che dice:”Uè ricchiò! La smetti di guardarmi il cazzo!” ed io:”No maestro che dite, non sono ricchione” e lui:”eh si diglielo al cazzo drizzato che c’hai in mezzo alle gambe ahhahah mentre mi guardi arrapato!”. Mi guardo in mezzo alle gambe e mi trovo con il mio cazzo di dimensioni enormi, totalmente scappellato, duro come il marmo e rosso fuoco! Adesso avevo capito cos’era quella sensazione strana che mi sentivo addosso. Mi sentivo morire dalla vergogna ma nonostante tutto non accennava a diminuire. Salvatore ad un certo punto mi dice:”Bhe ti sei guardato abbastanza? Il mio comunque è più grosso del tuo, vieni qua!” e cosi dicendo mi afferra con forza per un braccio e con l’altro sulla testa bagnata mi spinge a se fino a quando i nostri corpi si toccano. La mano sulla testa mi spinge verso il basso ed io non riesco a tenermi in piedi tant’è che mi inginocchio di colpo e lui senza dire altro mi da un altro sonoro ceffone e poi afferrandosi il cazzo ormai barzotto mi dice:”Dai su, succhia sta minchia frocetto e fai presto che è tardi e se ci becca il custode poi sono guai”. In pochi secondi mi vedo arrivare sta nerchia gigante in gola, con una foga che non avrei mai pensato mi sento spingere in gola e poi uscire e rientrare con forza e velocità. La saliva mista all’acqua che scorreva dalla doccia aveva un sapore strano, no so cosa fosse ma ogni tanto sembrava si mischiasse a qualcosa di rancido che però mi piaceva.
    “A vedi come ti piace troietta, chi lo avrebbe detto. Sei più bravo di una donna” e così dicendo mi dà ancora un altro ceffone ma questa volta sul culo. Non so cosa pensare, sono inginocchiato nella doccia, in bocca un cazzo gigante da un sapore strano ma buono, in mezzo alle gambe una strana sensazione che pulsa e mi spinge dentro spingendosi quasi dietro al culo e il custode di fronte a me che mi guarda con un ghigno da pervertito. Cazzo, no il custode! Salvatore si ferma, quasi pietrificato, il suo cazzo ancora affondato nella mia gola, la sua mano sopra la mia testa, io con una mano che tocco il mio cazzo e con l’altra attaccata alla gamba pelosa del mio maestro che con fare sommesso dice al custode: “Ehm, Peppe non è come sembra, aspetta che ti spiego” e lui “Uè e che devi spiegare? U ricchiuncello e u ricchiunazzo! Ahhhhh” e mentre ride mi guarda con un’aria da porco perverso e si porta la mano sul cazzo. “Queste cose non si fanno Salvatore lo sai?” “Si Peppe lo so ma è stato un caso io mi stavo lavando e sto qua mi si è lanciato addosso…e lo sai la carne poi è debole!” e Peppe “Salvatore, queste cose non si fanno da solo, devi condividerle sennò sei proprio un egoista” e così dicendo aveva già sbottonato la patta e tirato fuori il suo cazzo semieretto. Peppe aveva sui 60 anni, era un omone alto con due braccia grosse una bella pancia pronunciata, due baffi folti e due mani grosse e callose. Il cazzo era enorme, lungo oltre 20cm e largo molto più di quello del mio maestro, la cappella era un fungo gigante, tutta lucida e già bagnata, il vecchio porco era lì da un po e si stava godendo lo spettacolo. Il tempo di dire “Mho facciamo sul serio uagliò, e ci divertiamo un po!” che già si era posizionato dietro di me con la punta del suo cazzo dietro la mia testa e le sue gambe dietro le mie spalle.
    “Mho se non volete passare un guaio qui comando io e voi due fate quello che dico io” così esordisce Peppe guardando prima me e poi Salvatore. Con i piedi mi allarga le gambe e con una mano sulla spalla e l’altra sulla testa mi spinge la testa verso il cazzo di Salvatore e dice “Su dai riprendi la giostra e fai vedere come spompini il tuo maestro….e ti consiglio di non tirartelo fuori dalla bocca, ahahhah!” Il tempo di finire la frase che mi sento le sue mani che mi esplorano la schiena e il culo. Di colpo prende il suo dito indice e me lo infila in un sol colpo nel culo. Io comincio a gemere, vorrei staccarmi e urlare ma Salvatore mi tiene ben ferma la testa e guardandomi mi fa cenno di continuare e ubbidire. Il dolore inizialmente è forte e Peppe nel momento in cui si accorge che comincio ad abituarmi mi infila anche un secondo dito e poi un terzo. Io gemo e mi contorco come una cagna in calore, Salvatore geme dal piacere perchè i miei lamenti mi spingono a muovere all’impazzata la lingua provocandogli un piacere pazzesco. Peppe mi dice "Uè mho facciamo sul serio e cominciamo a ballare, fai il bravo mi raccomando!" non ha ancora finito la frase che già sento spingere forte sul mio buchetto qualcosa di grosso e spinge spinge….cazzo che dolore! Provo a gridare ma il mio maestro mi tiene ben ferma la testa e accorgendosi che mi voglio staccare mi spinge ancora più forte la testa e il suo cazzo turgido in tutta la gola quasi a togliermi il respiro. Ad un tratto senso lacerami completamente le budella, e in meno di 10 secondi dal dolore comincio a sentire un movimento sempre più forte, sempre più forte. Il cazzo di Beppe, era durissimo e lui mi pompava come un forsennato, spingeva, spingeva e poco a poco il dolore si trasformava in un piacere mai provato. Mi mancava il respiro, volevo gemere ma non potevo, ero colpito da più parti; ogni tanto mi arrivavano degli schiaffi sulla faccia o sul culo e sentivo chiamarmi zoccola, succhia cazzi e mille altri insulti che invece di offendermi mi eccitavano come non mai. Apro gli occhi e vedo il mio maestro con un ghigno di godimento che non gli avevo mai visto, mi eccitava, mi riempiva…ad un tratto il mio maestro guarda il custode e gli dice "Sei pronto" e lui gli fa cenno di si, allora si rivolge a me e mi fa "Bene troietta ora ti sentirai finalmente pieno, mi raccomando non buttare via niente ahahahh !" e così dicendo comincio a sentire dei gemiti sempre più forti da entrambi e di colpo avverto nella gola qualcosa di liquido che scorre a che mi spinge in gola, non riesco a trattenerlo devo ingoiarlo altrimenti soffoco, una parte prova ad uscire fuori dalla bocca ma il mio maestro se ne accorge e con la mano riporta il liquido sul suo cazzo e nella mia bocca, non si butta via niente! Il mio culo comincia a bagnarsi anche lui, sento riempirmi come qualcosa di caldo mi stesse riempiendo, cazzo mi stava sborrando nel culo e gridava come un forsennato! Wow la sborra aveva reso il cazzo enorme di Beppe più scivoloso e mi stava procurando un piacere pazzesco, ero eccitato come non mai, volevo sborrare anche io. Ad un tratto vedo il mio maestra che mi fa mettere in piedi e comincia a toccarmi il cazzo quasi a menarmelo mentre il custode con la mano mi massaggia il culo, non passano nemmeno 30 secondi che dico "Cazzo, sborro anche io, wow che bello" e mentre dico questo comincio a sentirmi addosso qualcosa di caldo che mi scorre, è la mia sborra, però cavolo quanta e così liquida! No cazzo non era solo la mia sborra era anche il piscio dei miei due stalloni, si mi stavano pisciando addosso e se la ridevano tra di loro. Io ero ormai completamente zuppo, misto tra sborra e piscio. Beppe mi prende la faccia con una mano e con l'altra mi da un ceffone di quelli sonori e mi dice "Uè ricchiò è tardi! Ce ne dobbiamo andare a casa! Sciacquati e subito che non ho tempo da perdere. E mi raccomando, rimane tra noi se vuoi continuare a vivere in questo paese e non vuoi che tutti sappiano che sei ricchione. ahhahaha" e se la rideva come non mai. "Poi domani dopo l'allenamento te lo faccio bere il piscio così ti disseto dopo tanta fatica ahahah " e se la rideva con il mio maestro che nel frattempo si stava preparando come se nulla fosse per andare via.
    Non riuscivo a crederci, avevo perso la mia verginità, violentato da due omoni che mi avevano usato come la loro troia, ma ero felice perchè me l'ero goduta come non mia per la prima volta….e per la prima volta non vedevo l'ora che venisse domani per provare di nuovo e proporre un nuovo gioco……ma questo è un altro racconto.
     
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