Agli allenamenti di calcio [SHOTACON - YAOI]

racconto erotico shota gay

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    Quando avevo 13 anni,mi allenavo 2 volte a settimana con una squadretta di periferia di Roma. Ero entrato nella fase dello sviluppo, il mio corpo si stava modellando ed i miei muscoletti mi rendevano molto sicuro di me, rispetto ad altri compagni di squadra che ancora non erano entrati nella fase adolescenziale. A causa della varicella saltai gli allenamenti per più di un mese, e quando tornai non riuscivo a stare al loro passo. La mia condizione fisica era molto scadente così quando si trattava di fare il giro di campo di corsa ero sempre nelle retrovie. Per la prima volta mi accorsi dello splendore delle gambe dei miei compagni di squadra. Erano perfettamente lisce, leggermente abbronzate e con un sottile strato muscolare che le rendeva ben modellate. Premetto che a me piacevano le ragazze ed avevo già avuto delle piccole esperienze con alcune compagne di classe. Però adesso guardavo quei polpacci, quelle cosce così perfette, che mi scombussolavano. Avevo paura a chiedermi se fossi diventato gay, per paura di una risposta affermativa. Così, guardavo ma non indagavo su me stesso. Poi, rientrammo negli spogliatoi. Ero affaticato per i postumi della varicella e mi sedetti spossato sulla panca mentre gli altri iniziavano a spogliarsi per fare la doccia. Un altro universo si spalancò davanti ai miei occhi. La perfezione di quei corpi mi lasciò estasiato, sarei stato per ore ad ammirare quei pettorali in via di definizione, quei corpi splendenti che evidenziavano lo sviluppo delle loro parti più intime. La mia sicurezza vacillò, mi sentivo diverso da loro, non mi piacevo più come prima. Mi sentivo più brutto rispetto a molti miei compagni di squadra. Iniziavano a crescermi i peli sulle gambe e sopra il pube avevo già un folto cespuglietto. Desideravo sfiorare quei corpi, toccare le loro pelli lisce come la seta, ma non lo avrei mai fatto. Di questo ero sicuro. Ma il mio corpo non lo era, una forte eccitazione cresceva dentro di me, così decisi di aspettare che gli altri avessero liberato le docce per sfogarmi da solo e non mostrare agli altri la mia eccitazione. Una volta svuotato lo spogliatoio mi denudai ed entrai nelle docce, guardai verso il basso e notai la mia forte erezione, mai così potente! Mi accertai che lo spogliatoio fosse completamente libero ed iniziai a dare sfogo alla mia eccitazione. Ma naturalmente, il destino beffardo ci mise lo zampino, perché proprio mentre ero concentratissimo sulle mie azioni, non mi accorsi del rientro negli spogliatoi di un mio compagno di squadra. Non uno qualsiasi, ma quello sul quale mi ero più soffermato durante i miei giri di campo. Una pelle bianca come l’ebano, un paio di gambe meravigliosamente lisce ed un viso incantevole. Mi beccò proprio nel momento del mio massimo coinvolgimento, alzai gli occhi e lo vidi che mi fissava con quel suo sorrisetto furbo mentre con una mano si trastullava il suo gioiello. Ero impietrito,non sapevo come reagire, a dispetto della mia ostentata spavalderia volevo sprofondare, sparire dalla faccia della Terra. Invece, Marco (così si chiamava), ancora sorridendo mi disse con naturalezza :
    -Stai messo bene lì sotto, ti dispiace se me la faccio pure io………………………….?
     
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