Scopata con il fratellastro

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    11,422

    Status
    Ciao a tutti.
    Mi chiamo Denise e ho diciotto anni, ho un fratellastro piu grande di me di tre anni che si chiama Pietro. Io sono alta, occhi azzurri, capelli lunghi castani. Lui è molto più alto di me, ha i miei stessi occhi, capelli biondi, bel fisico.
    Abitiamo con nostra madre, dormiamo nella stessa camera, e il nostro è sempre stato un bellissimo rapporto. Ci raccontiamo anche le cose piu intime, se uno dei due ha un appuntamento, la sera ci diciamo ogni dettaglio.
    Nell'ultimo anno, Pietro era geloso dei miei fidanzati, dei miei amici, se gli raccontavo che avevo fatto qualcosa con qualcuno lui cercava di fare l'indifferente, ma si capiva che la cosa lo infastidiva.
    Parlavamo spesso di sesso, ci veniva naturale, ci mettevamo nei nostri letti la sera e ne parlavamo fino ad addormentarci.

    Una sera, ci eravamo messi nel divano a guardare un film horror. Io mi ero messa una sua maglietta, me le mettevo sempre per andare a dormire, e sotto avevo solo le mutandine. Lui era in jeans, senza maglietta.
    Ero distesa accanto a lui, con una gamba sopra le sue.
    A volte scherzando gli mettevo una mano lì, sopra ai jeans, sperando di sentirglielo duro, giusto così, per scherzarci un po', e lo feci anche quella sera.
    Sentii cheaveva il ... duro, ma non avevo voglia di scherzare, quindi lasciai la mano ferma lì, senza muoverlo, e lui fece finta di non accorgersene. Finito il film andammo a letto, io avevo tantissima paura, e lui mi faceva sempre sentire protetta, quindi mi alzai dal mio letto, e mi infilai nel suo. Mi misi li accanto e mi feci abbracciare.
    Sentii un brivido in basso al ventre, e lungo tutto la schiena. Non capivo cosa avessi, ma l'istinto mi fece allungare una mano verso i suoi addominali, e poi sempre piu in basso. Non aveva piu i jeans, quindi questa volta lo sentivo meglio, quel ... che era già duro. Questa volta lui non fece finta di niente, mi guardò, fece un sorrisetto provocatorio, e mi prese per i fianchi, mi mise sopra di lui e iniziammo a baciarci. Sempre con più passione, le nostre lingue si intrecciavano, le mani si muovevano lungo i corpi, sempre più caldi.
    La mia patatina era sempre più bagnata, e era esattamente sopra al suo ... sempre più duro.
    Glielo presi in mano, e lui mise la sua sotto le mie mutandine. Era bravissimo. Mi toccava il clit.oride come neanche una donna sa fare. Si bagnava le dita con la saliva e poi mi toccava e io stavo impazzendo. Infatti dopo poco venni con un orgasmo spettacolare.
    Nel frattempo, la mia mano andava sempre più veloce, finchè venne anche lui, un po dopo di me. Sbor.rò sulla mia mano, e io mi misi le dita in bocca, leccai ogni singolo dito ricoperto di ... Poi non ci siamo detti più nulla, ci siamo messi a dormire senza dire una parola.
    Nei giorni successivi non parlammo mai di quello che era successo, e continuammo a comportarci normalmente.
    Circa una settimana dopo, ci mettiamo a letto, e io inizio ad avere tantissima voglia ripensando a quel che era successo, così aspetto che lui si addormenti per masturbarmi.
    Faccio scendere la mia mano fino ad arrivare lì, abbasso le mutandine ed inizio a toccarmi.
    Qualche minuto dopo, non riuscendo a venire da sola, mi tolgo le mutandine, mi alzo e vado di nuovo nel suo letto.
    Lui si sveglia, e io inizio a baciarlo, a toccargli il ... che quasi subito diventa duro. Mi metto sopra di lui e inizio a strusciare la mia patatina contro il suo ... ancora coperto dalle mutande. Lui mi stringe forte i fianchi e mi muove seguendo i miei movimenti.
    Ci baciamo sempre più intensamente, poi mi metto accanto a lui, e gli dico sottovoce "Ho troppa voglia di te".
    E lui risponde dicendo "Non immagini quanta ne ho io".
    Gli tolgo le mutande e glielo prendo in mano, mentre lui inizia a toccarmela come la scorsa volta. Venni quasi subito, ma avevo voglia di lui dentro di me. Avevo voglia di sentirmelo tutto dentro, di sentirlo spingere con tutta la sua forza fino a scoppiare entrambi in un orgasmo.
    "Scopami, ho troppa voglia", gli dico.
    Lui non risponde, continua a baciarmi il collo, la bocca, a stringermi le tette.
    ... Pietro per favore!"
    Di nuovo nessuna risposta.
    Iniziavo ad innervosirmi, non avevo mai avuto così tanta voglia.
    Lui ce l'aveva durissimo, e io continuavo a toccarglielo.
    Visto che lui non si decideva, mi misi sopra di lui, e prendendoglielo in mano me lo appoggiai lì, e cercai di farlo entrare. Aveva un ... enorme.
    Lui subito mi prese e mi mise giù, mi disse "Deny, no".
    Con un ... tono autoritario.
    ... risposi seccamente.
    Ero arrabbiatissima, l'avrei preso a schiaffi, ma feci finta di tranquillizzarmi subito, iniziai a baciarli il collo e poi sempre più in giù.
    Arrivai li, glielo leccai prima dalla base alla punta, mostrando ilmio piercing alla lingua che a lui piaceva tanto.
    Poi gli diedi dei piccoli bacini sulla ca.ppella, fino poi a prenderla in bocca, muovendo la lingua. Iniziai a fargli il ... più bello che io abbia mai fatto, glielo prendevo in bocca e lui era lì senza fiato che non riusciva neanche a parlare. Mi prendeva latesta e me la spingeva giù, e io seguivo i suoi movimenti, avevo capito cos'era che gli piaceva, e lo facevo.
    Quando stava per venire mi avvertì "Sto pervenire", io improvvisamente mi fermai, mi alzai dal letto e tornai nel mio, senzaaverlo fatto venire.
    Io avevo voglia di scop.are, e lui non mi avevadato ciò che volevo, e neanche io gliavrei dato il finale che sperava.
    Mi misi a dormire, sentento il rumore di lui che si smanettava sotto le coperte. Lo odiavo.
    Nei giorni successivi non ci siamo rivolti la parola, neanche un "ciao":

    Quattro giorni dopo, noi ancora non ci eravamo mai scambiati neanche uno sguardo, vivevamo nella stessa casa ma era come se non esistessimo.
    Tre suoi amici vennero a casa nostra, si misero tutti in camera a parlare, e io sapendo di piacere a due tra questi tre, entrai in camera in perizoma e reggiseno, guardandoli con uno sguardo che diceva "vieni e prendimi". Mi misi distesa sul mio letto, con la pancia in giù e il culetto in bella vista a far finta di leggere un libro. Sapevo di avere tutti i loro occhi puntati addosso.
    Chiamai uno dei due a cui sapevo di piacere, e gli chiesi se poteva venire un attimo con me.
    Lui fece un cenno col capo, si alzò, e mi seguì nel garage.
    Si arrivava al nostro garage passando dalla casa, quindi non mi ero neanche dovuta vestire.
    Sam era più grande di mio fratello, aveva 24 anni, occhi verdi, fisico atletico, capelli corti castani, altissimo.
    "Sam mi puoi prendere quella scatola lassù? Non ci arrivo"
    Lui la prende e me la porge, aveva lo sguardo imbarazzato.
    prendo la scatola e la poggio a terra.
    "Io in realtà non volevo la scatola, voglio te".
    Gli presi il colletto della maglietta e lo abbassai per arrivare a baciarlo, poi gli abbassai mutande e pantaloni e glielo presi in bocca.
    Qualche minuto dopo lui mi tira su per un braccio mi prende di peso e mi appoggia seduta su un mobilino. Mi toglie le mutandine e inizia a lecc.armela, era bravissimo e io stavo impazzendo. Era andato diretto al clitor.ide, lo leccava, lo succhiava, ci girava la lingua sopra con una destrezza impressionante. Venni velocemente, e lui si rialzò, e con qualche colpo deciso mi pe.netrò. Era bellissimo, si muoveva veloce, forte, stringendomi il ... e i fianchi.
    Non avrei voluto che si fermasse mai. Venni tre volte, lui mi sb.o.rr.ò sulla pancia, lasciandolo colare sulla patatina. Ci rivestimmo e tornammo su.
    Io l'avevo fatto praticamente solo per far ingelosire Pietro, perchè io volevo sco.pa.re con lui..ma lui no.
    Entriamo in camera, dai nostri sguardi, e dal tempo che ci avevamo messo, capirono tutto, ma non dissero niente.
    Quando gli amici di Pietro se ne andarono, lui si mise seduto sul mio letto, in cui io ero distesa. Mi fissò con lo sguardo arrabbiato per qualche minuto, io facevo finta di niente, poi iniziava davvero a infastidirmi gli dissi "che ... vuoi?"
    "Non puoi s.co.p.ar.ti i miei amici"
    "Si che posso".
    "No".
    "Se lo facessi tu al posto loro non ne avrei bisogno."
    "Smetti", dal suo tono di voce era davvero serio, ma non m'importava, volevo divertirmi.
    "Guarda che poi tocca anche agli altri se non mi s.c.opi tu."
    Si alzò e andò via.
     
    Top
    .
0 replies since 27/5/2014, 09:03   3616 views
  Share  
.