Il dottore [RACCONTO EROTICO SHOTACON YAOI]

racconto erotico gay

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    Da quando ho avuto la prima polluzione notturna mia mamma ha cominciato ad insistere perché io mi facessi visitare dal nostro dottore perché
    “Per i maschi è meglio far verificare dal dottore che tutto è a posto”. Figuriamoci!
    Io non volevo andare dal medico di famiglia perché avevo paura di dover rivelare al dottore che ormai da tempo mi facevo delle seghe.
    Ogni volta che me ne veniva voglia, e succedeva spesso, mi rinchiudeva in bagno, me lo prendevo in mano, lo scappellavo, lo insalivavo ben bene e provvedevo a far scivolare la mia mano lungo tutta l’asta del mio cazzo che, per me, era di dimensioni già considerevoli. Stavo attento ad andare avanti/indietro lentamente così da far durare la sega il più a lungo possibile. Quando arrivavo alla sborrata disperdevo il seme nel water perché nessuno mi aveva insegnato che quella crema si poteva anche assaggiare e gustare.
    Ho resistito per almeno sei mesi poi sono dovuto crollare alle insistenze di mia madre, che voleva capire la ragione dei miei rifiuti, ed accettare di farmi visitare dal nostro medico di famiglia, dr. Ferretti.
    Il giorno dell’appuntamento mamma ed io ci siamo recati all’ambulatorio. All’ora stabilita il medico ci fa entrare e, dopo alcuni convenevoli, chiede alla mamma la ragione della visita.
    Mamma, pur con un po’ di imbarazzo, dichiara al dottore che, secondo lei io “ho sviluppato” e le sembrerebbe opportuno che lui mi facesse una visita per controllare che tutto proceda regolarmente. Mamma precisa anche che la richiesta deriva dal fatto di aver constatato che io ho “delle robe notturne… insomma, dottore …. Lei capisce …”
    Il dottore loda la mamma per aver pensato ad una visita di questo tipo ma, sorridendo, le dice:
    “Signora, come lei capirà queste sono situazioni un po’ delicate e questo tipo di visite non si fanno alla presenza dei genitori. La prego quindi di accomodarsi fuori e, siccome sarà una cosa lunga, di aspettare o andarsene.”
    Mamma esce ed il dottore esordisce con un
    “Non aver paura. Io sono il dottore e quello che mi dirai o faremo qui resterà fra noi. Stai tranquillo. Sai cos’è il pene?” – “?” – “Sai cos’è la vagina?” – “?” “Sono i termini medici per indicare il cazzo e la figa. Sai cos’è lo sperma?” – “?” – “E’ quella che voi ragazzi chiamate sborra” Comincia con lo spogliarti. Togliti scarpe e calze. Bene. Togliti la maglietta”
    Io eseguo e per l’emozione ho delle difficoltà a levarmi la maglietta. Lui mi aiuta immediatamente e nel far questo passa la sua mano sul mio torace. Si sofferma sui miei capezzoli dicendo
    “Hai dei capezzoli già molto ben marcati, sono belli, rotondi. Adesso te li accarezzerò e poi te li succhierò prima uno e poi l’altro e tu dimmi quale sensazione rilevi e se senti differenza fra i due capezzoli” – Mi fa sdraiare sul lettino dell’ambulatorio, si china su di me e mi accarezza il torace più di una volta dicendo “Hai una bella pelle liscia” - poi si sofferma in particolare sui capezzoli; li accarezza, li titilla, li stringe fra le dita e poi si china su di me e le sue labbra avvolgono il capezzolo, si stringono attorno ad esso e quindi il dottore me lo succhia come se poppasse. Si sofferma un po’ a succhiare e mi chiede
    “Che sensazioni provi?” – Mi piacerebbe dirgli
    “mi fa tirare il cazzo” (perché in effetti il mio cazzo si è già gonfiato e desidera tanto drizzarsi fuori dalle mutande) ma mi vergogno e dico “Mi piace” Lui si solleva, mi guarda, guarda la mia patta dove il cazzo è già in erezione e mi dice
    “Non devi inventarti le risposte. Se ti fa tirare il cazzo devi dirmi sinceramente che te lo fa tirare. Chiaro? Bene. Che sensazione provi?” – “Mi fa tirare il cazzo!” – “Bene. Devi sempre essere sincero. Proviamo l’altro capezzolo” Si china anche sull’altro capezzolo al quale riserva lo stesso trattamento del primo ed alla sua domanda rispondo “Mi tira da morire”
    “Allora non comprimerlo così nelle mutande. Le erezioni non vanno contrastate. Se ti tira, tiralo fuori e menatelo! Dai svestiti, non aver timore. Non essere timido. Togli tutto e resta nudo.”
    Mi alzo dal lettino, calo i pantaloncini, e, mentre il medico mi dice “Non temere a farti vedere nudo. Sei un bel maschio e devi essere orgoglioso di mostrarti.” Calo le mutandine e mostro il mio uccello dritto e alto: sta in verticale, sull’attenti, davanti al dottore che mi dice
    “E’ proprio un bel cazzo. Da quando ti fai delle seghe?” Non rispondo e lui “Non devi vergognarti. E’ normale che un uomo si faccia delle seghe. Si fanno a tutte le età. Eiaculi al termine della sega?” – Non so cosa rispondere – “Sborri al culmine del piacere?” – ah ecco cosa voleva dire “Si, sborro” – “Tanto?” – “Si” – “Bene. Adesso verifico come reagisce il tuo pene a certe stimolazioni.” Così dicendo avvolge il mio bastone nella sua mano e, lentamente, me lo scappella. Poi inumidisce con la propria saliva il dito pollice e lo utilizza per accarezzarmi la cappella del cazzo. Io, per il piacere, ho uno scatto e lui mi dice “Ah il maialino, guarda come gode!” Lascia libera la mia asta che per la tensione ha dei brevi scatti verso l’alto, con una sensazione di piacere che non avevo mai provato. Il dottore riprende la mia mazza e stavolta quando scende accarezza dolcemente il filetto che c’è sotto la cappella dandomi una sensazione di godimento fantastica. Il dottore continua metodicamente la sega finché sente che il mio uccello sta vibrando e si affretta a mettermi davanti un’ampolla nella quale riverso tutta la mia sborra e una parte finisce sulle dita del medico che, cosa per me strana, se le lecca ingoiandola.
    “Questa ci serve per le analisi” mi dice. “Hai avuto una reazione normale. Adesso sdraiati a pancia sotto.” - Eseguo.
    Lui palpa delicatamente il mio sedere, lo massaggia con ambedue le mani, si sofferma sul taglio fra le chiappe e con un dito ne segue il percorso, fino ad arrivare al buchetto. Passa il dito sul buchetto più e più volte e questo mi eccita. Con entrambe le mani mi dilata la fessura fra le chiappe e poi sento che mi sta leccando il buco del culo. La sua lingua calda e scivolosa accarezza il mio buchetto eccitandomi moltissimo. Lui, ad un certo punto, si mette un guanto e mi dice “Devo analizzare il tuo buchetto. Ti penetrerò con questo dito guantato. Non ti farà male, anzi, dovrebbe farti bene. Vedremo”. Mi chiede di sollevare il culetto finché assumo la posizione alla pecorina. Lui mi accarezza ancora il buco del culo, me lo lecca e poi, delicatamente, mi introduce un dito procedendo molto lentamente. Mentre mi penetra, con l’altra mano mi palpa l’uccello che, stimolato dal trattamento al buco del culo, è ridiventato durissimo. – “Ti piace, vero?” – “Si” – “ Se muovo il dito nel tuo culo, ti aumenta il piacere e ti fa tirare ancora di più il cazzo?” – “Si”
    Lui introduce il dito fino a fondo e poi esegue il movimento avanti e indietro chiedendomi “Così godi di più e ti piace?” – “Si, tanto!!” Effettivamente sentirlo dentro che mi accarezzava le pareti interne del culo mi ha dato una grande sensazione di piacere e mi ha fatto indurire ancora di più il mio uccello (adesso ho capito che uccello è sinonimo di cazzo bello duro). Il medico cessa di ispezionarmi il culo, si toglie il guanto e mi dice: “Adesso verifico l’elasticità del tuo culo”. Mette un nuovo guanto e mi introduce due dita nel buco del culo. Lo fa lentamente e mi dice “Avvertimi se ti fa male”. Muove un poco le due dita e poi ne aggiunge un terzo e spinge decisamente verso l’interno. Siccome non dico niente esclamando “Sei bravissimo” mi introduce tutt’e cinque le dita e spinge entrando bene nel mio culetto mentre io non sento che un lievissimo dolore. Estrae la mano e da un cassetto, estrae un cazzo di plastica, di discreta dimensione, e mi dice “Adesso proviamo con questo. Ti farà un po’ male. Se ti fa troppo male dimmelo. Devo verificare l’elasticità in profondità” Io assento e lui, mettendomi sempre alla pecorina, con delicatezza mi introduce il cazzo di gomma che mi penetra facilmente. Il dottore prova a farlo muovere avanti/indietro senza che io mi lamenti. Allora estrae l’arnese, mi dà più di uno schiaffetto sul sedere e palpandomi le chiappe mi dice “Sei proprio un bel maialino, sai! Vedo che il cazzo ti piace proprio tanto. E’ tutto a posto. Ci vediamo domani così vediamo i risultati delle analisi sullo sperma e completiamo l’analisi dell’elasticità rettale. Ti do l’appuntamento per un orario non previsto per le visite così facciamo le cose con comodo. Ti do il biglietto da dare a tua madre”
    Il giorno dopo conto i minuti che passano troppo lentamente. Ho voglia di sentire le carezze del dottore, di farmelo menare ma, soprattutto, di sentire quel bel cazzo di gomma che mi ha fatto tanto godere quando l’ha messo nel mio culetto Finalmente arriva l’orario concordato ed io mi presento in ambulatorio. . Non c’era nessuno, neppure la segretaria. Mi ha ricevuto il dottore. Indossa la vestaglia completamente abbottonata davanti.
    “Spogliati, debbo verificare alcune cose.” Eseguo e resto nudo di fronte a lui che mi dice:.
    “L’altra volta non abbiamo verificato le tue reazioni sessuali. Lo facciamo adesso. Al computer, ti faccio vedere delle foto e verifico come reagisci.” Al computer appare la foto di una donna nuda e io, forse per l’emozione, ho una debole reazione col cazzo piuttosto sgonfio. Segue la foto di una donna nuda ma di schiena ed il mio cazzo si gonfia un po’, poi la foto della figa in primo piano e quella ferita con quella pelle in mezzo alle gambe non mi attira per niente. Adesso appare la foto di un uomo bello, muscoloso, con un bellissimo cazzo dritto, grosso e duro e il mio uccello vola subito alto. Il dottore mi guarda e mi dice: “Sembra proprio che tu gradisca di più il cazzo della figa. Complimenti, hai buon gusto! Proseguiamo gli esami.” Mi fa sdraiare mi guarda sorridendo e poi mi dice “C’è qualcosa nell’esame dello sperma che non mi convince Debbo analizzare meglio il tuo cazzo” Così dicendo impugna il mio cazzo tornato moscio e me lo palpa a lungo, ottenendo immediatamente un inizio di erezione. Poi mi fa scivolare la mano verso il basso e mette allo scoperto la cappella che si sta gonfiando rapidamente. Esegue il movimento più volte e in poco tempo mi ritrovo con l’uccello dritto e voglioso di godere. Il medico mi dice:
    “L’esame dello sperma non è riuscito perché contaminato probabilmente dalle mie dita. Adesso otterremo lo sperma in altro modo.” E con mia grande sorpresa si china sul mio uccello e bacia la punta dove ci sono le labbruzze. Un bacio che dura a lungo e poi, senza staccare la bocca, scende lentamente lungo la cappella finché la succhia in bocca facendomi godere in modo pazzesco. Lui si ferma e mi chiede “Ti piace?” – “Tanto!” – “Allora continuo.” E così dicendo lecca con voluttà la cappella del mio cazzo che per il piacere e la tensione diventa violacea come una prugna. Le leccate si susseguono finché decide di succhiare nuovamente il mio fragolone e poi, dopo essersi soffermato un po’, fa scendere la bocca per ingoiare il mio bastone anche se mi pare non gli stia tutto in bocca. Inizia così un movimenti avanti/indietro che mi esalta per il piacere; sento che sto per arrivare, cerco di dirlo al dottore che dovrebbe essersene accorto perché il mio cazzo freme. Non lo tengo più e gli sborro tutto quanto in bocca, con diversi schizzi. Sono preoccupato ma poi guardo il dottore che si sta leccando le labbra ed ingoia il mio sperma e mi tranquillizzo anche perché il dottore mi dice “E’ buono, non l’hai mai assaggiato? Non hai mai fatto un bocchino coi compagni? NOooo…? Vuoi provare?” – Io sono un po’ emozionato e sorpreso e gli dico “Ma io non arrivo a succhiarmi il cazzo” – “Il tuo no ma se vuoi, il mio si” così dicendo si toglie il camice e resta nudo di fronte a me, col cazzo già duro in orizzontale. “Prova. Vedrai che ti piacerà!” E’ un bel cazzo e io provo. Mi avvicino con la bocca al suo cazzo, do un bacio al filetto, impugno l’asta e la scappello, lecco sotto il filetto e poi con le labbra circondo la cappella e la bagno con la mia saliva. Il dottore ha una scossa e mi dice “Così! Sei bravissimo! Ti piace?” Certo che mi piace. Il suo cazzo ha un odore che non avevo mai sentito, un odore che mi eccita e fa tirare la mia verga. Adesso con le labbra succhio dolcemente la cappella e poi, sempre lentamente, scendo lungo l’asta e ingoio quel bel pezzo di carne. Mi soffermo un attimo ed infine, con grande soddisfazione, gli faccio una bella sega con la bocca e continuo finché non sento il suo cazzo vibrare per la tensione . Aspetto a bocca aperta i suoi schizzi che non tardano ad arrivare copiosi. Non riesco a tenere tutto in bocca, anzi, buona parte mi fuoriesce ma quello che assaggio è un gusto buono, sa di pane e lo ingoio volentieri. Estraggo il cazzo dalla bocca e, siccome è cosparso di sborra, la lecco tutta e me la ingoio nuovamente. Lui è eccitatissimo e mi “Ti è piaciuto, vero? Anche a me. Tantissimo. Sei stato proprio un bravo porcellino Adesso pulisciti la bocca e mettiti alla pecorina, che completiamo l’esame di questo bel culetto” – Sono eccitato. L’altra volta l’esame mi era piaciuto. Cosa dovrà fare ancora? Speriamo che mi faccia godere almeno come l’altra volta. Lui intanto mi accarezza a lungo le chiappe, con ambedue le mani i allarga la fessura del sedere e poi esclama “E’ proprio un bellissimo buchino che vuole godere, vero? Ti è piaciuto l’altra volta, vero?” – “Si, tanto” – “Allora lo faremo godere anche stavolta” Appoggia la sua lingua sul mio buchetto del culo e lo lecca a lungo; poi introduce un dito guantato e lo muove avanti e indietro. Mi piace e lui me lo chiede. Io rispondo “Si, molto” Lui introduce due dita e poi tre ed infine tutte e cinque spingendo un po’ più in profondità. Mi piace da morire. Lui mi fa vedere il cazzo di plastica e mi dice “Adesso te lo introduco, dimmi se godi subito o ti fa male.” Si mette bene dietro di me e, con delicatezza, mi introduce quell’arnese che non mi fa male, anzi mi fa godere. Lui lo muove alcune volte avanti e indietro poi sento che l’estrae e me lo reintroduce …. Ma ….. non è quello di plastica! E’ più grosso, è caldo e quando il dottore lo muove avanti e indietro mi accarezza dolcemente le pareti interne facendomi godere. Lui si ferma un momento e mi chiede “Ti è piaciuto il mio cazzo in culo?” – “Si, tanto!” – “Adesso te lo spingo fino in fondo così godiamo al massimo” e così dicendo sento che il suo bastone di carne si spinge più a fondo finché sento le sue palle che sbattono contro le mie chiappe. E’ una sensazione paradisiaca: mi piace un casino e glielo dico “Forza! Inculami bene che mi piace! Voglio il tuo cazzo! Dammelo! Sbattimi che godo!” – Lui non aspetta altro e esegue un avanti/indietro con sbattimento di palle sulle chiappe che mi fa impazzire dal piacere.
    Quando sta per sborrare estrae il cazzo e mi inonda la schiena di schizzi di sborra. Mi giro sullo schiena sporcandogli il lettino, guardo il suo cazzo diventato moscio e gli dico “Mi è piaciuto tanto. Si può fare ancora?” –
    E lui “Possiamo rifarlo ogni volta che ne hai voglia. Basta che mi telefoni ed io sarò felice di leccare, ciuciare, prendere in bocca e farmi sborrare in faccia da un bel maialino come te.
    Dammi il tuo numero di telefonino così, ogni volta che me ne verrà la voglia, sarò io a chiederti di venire qui a godere con me. Ti va?”
    Se mi andava?! Non aspettavo altro! Avrei telefonato tutti i giorni perchè non passava giorno in cui non desiderassi quel bel cazzo nel culo oppure non fosse il medico a chiamarmi per farsi inculare dal mio uccello che, come ho scoperto in seguito, era già di ottime proporzioni.

    E' stato un periodo bellissimo che, purtroppo, come tutte le cose belle, ha avuto fine dopo qualche anno.
     
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