Mamma Cara Mamma

Incesto

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  1. Black Wings of Yuen
     
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    Maggio 1998, me lo ricordo come fosse ieri; avevo 14 anni ed ero diventata signorina da due o tre anni. Era il periodo in cui i miei turbamenti adolescenziali stavano sfiorando punte altissime di picchi ormonali, ma ad aggiungersi a tutto ciò c'erano i miei problemi intestinali. Mesi prima mi erano stati trovati alcuni taglietti all'interno del retto, dovuti a un sacco di cose che non sto neanche a spiegare, prevalentemente avevo secchezza nel retto e i tagli erano dovuti a ciò.
    Quel pomeriggio, subito dopo pranzo, ero in camera mia ad ascoltare musica e mia madre venne a ricordarmi che nel tardo pomeriggio avrei dovuto andare ad una visita di controllo del retto.
    Di conseguenza era necessario fare una peretta per liberare il retto, per non causare spiacevoli imprevisti nella visita.
    Era ormai da giorni che mi crogiolavo l'anima per il timore di questa maledetta peretta. Avevo una paura esagerata ed indomabile. Non avendo mai provato nulla di "anale", mi sembra logico che sentissi quei turbamenti.
    Dopo un'oretta, mia madre si era accorta che non ero passata per il bagno a prendermi la peretta e intuì probabilmente che avevo qualche problema.
    Andò a prenderla in bagno e bussando alla mia porta ed entrando contemporaneamente mi disse dolcemente: "Teresa? Vuoi una mano con la perettina?". Umiliata in quel momento, avrei voluto solamente seppellirmi e non badare più a niente e nessuno, ma purtroppo dovetti accettare, sennò non ne sarei mai uscita da quella situazione. "Sì grazie mamma" le dissi abbastanza scocciata.
    Dopo un minutino tornò, dopo essersi assentata in cerca di una bacinella e un paio di cuscini e asciugamani.
    Posò due cuscini uno sopra l'altro per terra e distese gli asciugamani di fronte ad essi, posizionandoci sopra la bacinellina.
    Con la mano, mi fece cenno di andare a sdraiarmi lì, posizionando il fondo schiena sui due cuscini per rialzarlo da terra.
    Appena vidi la peretta, capii che la cosa si faceva seria: la "linguetta" che doveva entrarmi nel sedere era molto più spessa di come la immaginavo. Venni colta da tremendi sudori freddi.
    Quella santa donna di mia madre sapeva che nulla aveva mai attraversato il mio ano e allora si era già munita di una crema lubrificante.
    Se ne spalmò un pochina sull'indice e pian piano cominciò ad avvicinarlo al mio buchetto. Il tremendo freddo che sentii mi fece capire che il dito colpo di lubrificante era arrivato a destinazione. Me lo spalmò per bene su tutta la superficie. Mentre cominciava delicatamente a spingere, iniziai stranamente a sentire piacere. Provavo una leggera sensazione di piacere in quel massaggio e senza volerlo chiusi gli occhi e iniziai ad inarcare la schiena come scossa da un profondo piacere. In pochi


    istanti anche il mio bacino iniziò ad ondulare.
    Mia madre capì la situazione e delicatamente spinse il suo dito dentro l'ano. Dannata me! Mi uscì un urlettino colmo di piacere, quasi un gemito. Lì mia madre capì definitivamente che quella situazione mi stava eccitando, non di meno la mia vagina, che si prostrava proprio di fronte a lei, iniziò a bagnarsi dandole ulteriore conferma della mia situazione.
    Vide soprattutto che mi stavo vergognando molto di come si stavano mettendo le cose e con voce ferma e amorevole disse: "Stai tranquilla tesoro di mamma. E' normale che tu prova piacere. Fidati di me lasciati andare, non bloccarti perché certi istinti bisogna sfogarli!".
    Quelle sue parole mi fecero ancora più bagnare e mentre lei inserì anche il dito medio all'interno del mio culo, io mi portai una mano verso il seno e l'altra fra le gambe intenta a toccarmi la figa.
    Non feci in tempo a raggiungere la vagina che lei aveva già provveduto con la sua mano libera. Le sue dita umide mi stavano massaggiando le grandi labbra e sfioravano il clitoride con grande passione.
    Mi accorsi solo dopo un po' che le sue dita indice e medio erano completamente dentro il mio culo e all'interno si piegavano leggermente.
    Cominciai a godere follemente di quella situazione e la mia vagina stava sgorgando di liquido. I miei gemiti erano diventati ormai abitudine per le sue orecchie. D'improvviso tolse lentamente le due dita dal mio ano e se le pulì.
    In quel momento mi sentii molto triste che la cosa non stesse ulteriormente continuando, ma venni subito interrotta da una scena che mi fece bagnare ancora di più: mia madre sfilò le dita dalla mia figa e se le portò in bocca e con fare da vera puttana le succhio! Si leccò tutto il mio liquido e guardandomi con aria sensuale si avvicinò a me. Non capii subito il suo intento, ma quando vidi che il suo viso non si stava ergendo verso la mia faccia, ma verso le mie gambe capii che si stava accingendo a leccarmela.
    Ecco fatto! Stavo ancora di più godendo con le labbra di mia madre sulla mia vagina e la sua lingua che mi penetrava. Era una grandissima leccatrice e ciò mi fece pensare che probabilmente aveva già avuto altre esperienze lesbo.
    Tutto ciò mi fece salire il piacere a mille, tanto che appoggiai le mie mani sulla sua nuca e la spinsi ancora di più verso la mia vagina bagnata. Lei sembrò apprezzare e continuò a leccarmela come se non ne avesse mai abbastanza.
    Io ero già venuta tra o quattro volte, ma non volevo che si fermasse e lei proprio non dava cenno di volerlo fare.
    Mi alzai leggermente appoggiandomi sui gomiti e vidi che i suoi enormi seni erano fuori dal vestito e la sua mano era tra le proprie gambe intenta a sditalinarsi.
    Non volevo assolutamente che si sentisse in obbligo di doversi soddisfare da sola, per cui presi l'iniziativa di spostarle la testa dalla mia vagina e ribaltarla a pancia in su. Le saltai sopra e mi posizionai a 69. In pochi istanti avevo già di nuovo la sua lingua dentro di me e le avevo sfilato le mutandine giù dalla gonna.
    Non avrei mai pensato nella mia vita di leccare una figa, ma in quel momento non desideravo altro che quello.
    Mi avvicinai alla sua vagina curata nei minimi particolari, pochi peli e molto definita, e cominciai a leccargliela tutta. Era già enormemente bagnata e ciò mi fece gemere a tal punto da spingere il mio bacino fortemente verso la sua testa.
    Ci leccammo a vicenda per molti minuti e nessuna delle due sentiva probabilmente la voglia di smettere, ma d'improvviso mia madre mi spinse giù per terra con forza. Pensai che era arrivato il momento di dare un taglio a tutto ciò, ma invece mia madre si distese di fronte a me e prendendomi le gambe, allargandole e intrecciandole alle sue, fece toccare le nostre due fichette belle bagnate e iniziò a strusciarsi insistentemente.
    Ci strusciammo per almeno 10 minuti, gemendo e leccandoci le dita a vicenda. Ad un certo punto arrivai al limite, ero venuta almeno 5 o 6 volte dall'inizio del rapporto. Per cui con voce roca e stanca dissi: "Mamma non ce la faccio più!"
    Lei continuò ancora per un minuto, finché non sentii gemerla con una tale foga che capii che era venuta definitivamente.
    Ci spostammo da quella posizione e mia madre dopo che ci fummo asciugate, mi diede uno sguardo malizioso e amorevole allo stesso tempo, dopo il quale non ci fu bisogno di dire parole.
    Mi riposizionai sui cuscini e finì con il farmi la peretta.
    Da quel pomeriggio io e la mia mammina abbiamo condiviso ancora diverse volte quella esperienza e sinceramente se abitassimo ancora assieme non avremmo smesso tutt'oggi di farci godere a vicenda.
     
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