L'abbondanza

Tradimento

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  1. Black Wings of Yuen
     
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    Mi chiama presto, ancora avevo i ragazzi in macchina da accompagnare a scuola: ”Passi?” telegrafica ed autoritaria, al solito: ”Possiamo vederci tra mezz’ora, nove o nove e un quarto, non ho problemi” faccio al cell, simulando un incontro di lavoro. “Mi raccomando, parcheggia distante” e mette giù. Dopo una mezz’oretta, sono sotto casa, sbircio con discrezione i dintorni e via, su per le scale, col cazzo duro come il ferro. Lo so, prima o poi qualcuno si chiederà dove va quell’uomo, quasi sempre in giacca e cravatta, vabbè cavoli suoi. Lei è la moglie di un tale che conosco, anonimo e occupato a far soldi, signora benestante e annoiata, bisognosa di cazzo e attenzioni. Io ovviamente le passo solo il primo, con frequenza quasi settimanale. Dico quasi perché, sinceramente, di più non posso: ho cinquant’anni e devo badare anche a mia moglie. Ma questa porca la trovo irresistibile: è sovrappeso e con una carica di libidine che spesso mi fa paura. Questa donna cicciottella mi arrapa da morire: puttana all’inverosimile, si fa fare qualsiasi cosa, con entusiasmo e l’eccitazione di scoprire sempre qualcosa di nuovo . Al marito non ha mai concesso il culo, ad esempio, mentre io in tre mesi glielo ho sbracato, ci entra ormai una mazza da baseball. Mi attende sempre rigorosamente in lingerie raffinatissima, mentre col marito indossa mutande contenitive e, quando arrivo, non mi guarda quasi neanche in faccia: punta dritta al cazzo, infilando le mani nei pantaloni. E’ capitato anche di ricevere telefonate tipo: “Sto entrando in un camerino al centro commerciale e sono senza mutande, che fai vieni?” io, quando riesco a liberarmi, arrivo e realizzo un sogno, cioè me la fotto nel camerino. Una volta mi ha chiamato e ha mandato il marito a girare al negozio di elettronica: “Prima di venti minuti non torna”, s’è sollevata il vestito sui fianchi, mi ha mostrato la fica depilatissima e senza intimo, s’è abbassata e mi ha fatto un pompino incredibile, facendosi riempire la bocca, inghiottendo tutto e mandandomi fuori dal camerino senza neanche salutarmi. Trovo la mia vacca sul letto matrimoniale, mentre si sta allargando la fica con un cazzo trasparente di gomma gel: ”Ti ho visto arrivare e ho lasciato la porta aperta, mi eccita che possa entrare qualcuno che non sei tu” sussurra appena mentre se la apre con un aggeggio, che sarà almeno 30 cm., dentro la caverna enorme, con un rumore di crema impiastricciata. Gambe per aria, fa su e giù con l’arnese: ”Da mezz’ora mi sto facendo, lui è uscito e avevo bisogno del tuo cazzo” a disposizione madame. Mi gusto la scena: la porcona a fica spalancata, s’è vestita in autoreggenti e io adoro quel filo

    interdentale che scompare nel culone, scarpe col tacco alto, adoro questa sua perversione feticistica. Mi spoglio con calma, voglio scoparla per un paio d’ore almeno, non voglio riempirla subito come l’altra volta: la puttana apre la bocca, vuole succhiare il cazzo. “Mettimelo in bocca, presto” ecco, appunto. Glielo sbatacchio sulle labbra, meravigliose, carnose e disegnate all’insù. Passo le mani sul culone, impasto quelle natiche generose, schiaffeggio la parte vicino alla fica:”Ahh, porco, mi fai impazzire” affondo il cazzo giù nella gola della vacca, a soffocarla: “Ti sfondo” la minaccio sottovoce, mentre le infilo subito tre dita nel buco del culo. Scuro, quasi nero, dilatato ormai già di suo, completamente mio, il marito non glielo ha mai neanche chiesto, io lo sfondo di continuo. Mugola, con mezza mano dentro il culo. Sfila il dildo gocciolante, mi spalanca la voragine che ha per vagina, la apre per mostrarmela bene: “Oggi potresti prendere il cazzo di un cavallo!” lei di rimando “Devi portare un tuo amico, dovete scoparmi in due!” sarà fatto madame, col marito sempre più contento. Le rivolto le dita della mano dentro la vagina, lei mi guarda arrapatissima: “Fottimi, dammi il cazzo fino all’utero” sussurra lei. Il marito tornerà prima di pranzo, mi spoglio con calma, lei si sditalina la fica bagnatissima. Glielo punto sulla spacca, la faccio impazzire col cazzo solo poggiato, glielo picchio sul clito. I capezzoli sulle enormi tette sono dritti, durissimi, scuri e grossi, la vacca se li pizzica furiosamente: “Scopami, scopami, scopami, scopami” infilo il cazzo nella fica slabbrata, temo non lo senta neanche; lo affondo tutto, tenendolo fermo giù in fondo contro l’utero, le metto due dita in bocca, gliele faccio succhiare, come se facesse un pompino ad un altro cazzo, ecco il primo orgasmo, fortissimo. Già avevo messo il cazzo in una pozza d’acqua, ora dopo l’orgasmo sento anche lo sciacquettìo mentre la fotto: “Troia, puttana, bagascia, rotta in culo, vacca sfondata” continua a sborrare come una cagna, ad occhi chiusi, tanta è la libidine che la prende; ”Non smettere ti prego” non ci penso neanche troiona. La faccio venire ancora, poi ancora e ancora e finalmente mi decido di levare il cazzo dalla voragine, senza rischiare la vita per questo. Ammiro questa donna piena di voglia di sesso, che non si lascia condizionare da sciocchi clichè di magrezza ad ogni costo; lei non è certo asciutta, anzi, ma vivaddio, fotte come un ciclone, non è mai sazia e adora essere insultata.
    Si mette a pecora, divarica le cosce: si spalanca il paradiso con le mani, guardandomi furbetta. L’enorme fica rossa prenderebbe due cazzi, il buco del culo s’allarga da solo, gliel’ho proprio sfondato. Salgo in piedi sul letto, dietro di lei. Schiaffeggio il culo, arrosso le natiche per bene. Mugola delirante. Piegata a pecora ha le tettone che poggiano sul piumone: afferro le bocce, ci metto il cazzo in mezzo, non resisto. Lo sguardo penetrante e sfacciato della zoccola, me lo fa indurire ancora di più, sa benissimo che mi sta facendo impazzire. Sputa sulla cappella, le tette scivolano attorno più facilmente, slinguata alle palle, mi sega guardandomi dritto negli occhi: ”Mi vuoi inculare oggi o no?” abbandono quei morbidi cuscini da sogno e le vado di nuovo dietro. Sputo a mia volta tra le natiche, infilo le dita nell’ano mentre lei già gode: ”Fatti inculare da tuo marito stasera, fallo contento” provoco la troia e lei:” Mi faccio inculare dopo pranzo, con la tua sborra ancora nel culo, così forse riesce a metterlo dentro” mi spiazza lei ancora una volta. Glielo spingo dritto in fondo, tutto in una volta, un lungo gutturale lamento le esce a bocca chiusa, un’altra donna avrebbe urlato e perso sangue: ” Spingi, spingi in fondo porco, fammelo sentire” le raccolgo i capelli a mò di briglie del cavallo e la cavalco accovacciato sul culo. Adoro sentire il rumore che fanno le mie gambe sulle sue natiche, delle mie palle che le sbattono sulla ficona. Mi concentro, solo gemiti ritmici, ad ogni affondo nel culo, lei emette un gemito di piacere. Lo sfilo d’improvviso:”Noooo, non venire, non smettere” scatto foto col cellulare del buco orrendamente dilatato e largo, ci infilo due, tre dita dentro, la scopo un po’ così, poi rimetto il cazzo fino in fondo, ancora. Lei si riempie la fica con l’attrezzo di plastica, in una doppia senza il secondo maschio:”Siiiii, così voglio fottere, mi sento piena!” cambio buco: il cazzo nella fica e il dildo nel culo. Poi vengo, la riempio, le sborro in culo, le sborro anche sulle autoreggenti, le imbratto la balza ricamata, la porca si gira a pancia in su e continua a spalmarsi la sborra ovunque: apre le gambe e se la spalma sull’interno delle cosce: “Ora mi faccio scopare da mio marito senza neanche lavarmi” so che lo farà, puttana nell’anima. Si spalma bene il liquido sulla fica, continua a masturbarsi il clitoride, è già pronta di nuovo: si spara un ditalino davanti a me, a gambe aperte, meravigliosa troia affamata. Viene con contrazioni incredibile, si scuote tutta, le tettone strette fra le braccia ondeggiano in maniera eccitante. Le mordo i capezzoloni scuri, grossi e duri:”Ahhhhhh non smetterei mai oggi” Sale a smorzacandela su di me, con incredibile agilità. Afferra il palo e smanetta, masturba e stuzzica il cazzo finchè quello non ha, di nuovo, una parvenza di erezione. Guardandomi fisso con i suoi splendidi occhioni azzurri, si stuzzica l’imbocco della fica, gioca col cazzo, poi ci si cala sopra d’un colpo: rovescia piano la testa all’indietro, i curatissimi capelli neri scivolano sulle spalle, spalanca la bocca, senza un suono, gli occhi sono chiusi. Si gode il momento, il silenzio della stanza, i suoni attutiti dell’esterno, il cazzo piantato dentro, tutto fino all’utero. Si muove piano sopra di me, tentando forse di incastrarlo ancora più dentro, col tempo che sembra essersi fermato. Le accarezzo piano la fica bagnatissima e dilatata all’inverosimile, completamente depilata, iniziando ad ancheggiare col bacino sopra di me: ”Prendimi il seno” quei tettoni enormi sono tra le mie mani, cioè una parte di essi, perchè il resto deborda. Stringo di nuovo, strizzo, pizzico i capezzoli, poi li imbocco e succhio forte, lei a quel punto sborra. Poggia le mani sulle mie spalle, le grandi tette mi sbattono sulla faccia, lecco e lecco a mai finire, mentre le tette dondolano accompagnando la scopata. E’ lei che mi sta scopando, io sono immobile sotto. Viene ancora, ho il ventre completamente bagnato. La faccio scendere e la faccio poggiare al letto messa a pecorina: scatto foto col cell di quell’immenso, rotondo e perfetto culo, adornato dalle autoreggenti, snellito dagli altissimi tacchi: ”Apriti il culo” ordino. Lei si spalanca le natiche, allarga il buco posteriore e io entro, entro tutto fino in fondo: ”Spaccami il culo, rompimi tutto! Sbatti forte!” le ripasso il culone ancora una volta, glielo slabbro a dovere ancora e poi ancora, aggrappato alle sue tette immense, ai suoi capelli lunghi nerissimi per un tempo che mi pare infinito e vengo, lo riempio tanto che cola di fuori, sono distrutto. Mi butto sul letto esausto: ”Mi hai riempito, mi hai aperto tutta quanta, ma ne voglio ancora”, si inginocchia a cosce aperte e inizia un leccamento di palle con la punta della lingua da far resuscitare un morto, succhia i coglioni uno per uno, poi si riempie la bocca con tutti e due! La porca insaziabile si sditalina e viene a ripetizione. Il cazzo si rizza ancora, non mi sembra possibile. Imbocca fino ai peli del pube: labbra meravigliose e morbide lo avviluppano fino alle palle, riesce a leccarmi i coglioni con la bocca piena. Pompa a più non posso, le zinne sono attorno al membro in una spagnola da sogno, ma quando s’accorge che sto per venire, rallenta, piccoli colpettini di lingua in punta poi ricomincia. Chiaro che non posso durare molto, le riempio la bocca. Le scola anche dagli angoli, lecca e tenta di raccoglierla con la punta della lingua, le cola sul seno, lei porta le tettone alla bocca e succhia le gocce, raccoglie ogni filo di sborra, mi guarda fisso negli occhi, straordinaria meravigliosa cicciona puttana. Spero solo mia moglie non chieda nulla stasera o dovrò inventare qualcosa.
     
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