MIA ZIA MI HA SCOPERTO

racconto erotico incesto

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    Ci vado ogni anno malvolentieri dagli zii in montagna.
    I miei mi mandano regolarmente per una settimana o due perché il medico ha detto loro che io ho bisogno di aria pura, di aria di alta montagna. Come quando da piccolo avevo la tosse canina.
    Ci vado malvolentieri perché lo zio è un vero montanaro, burbero e senza tante parole, a volte ho l’impressione che sia arrabbiato con tutto il mondo, anche con me.
    Con la zia Marta è addirittura di una scortesia irritante, penso addirittura che quando non ci sono io la picchi, credo che ne sarebbe capace. Ogni tanto lo sento che la rimprovera di essere come una pianta secca, senza frutti dice lui. Non hanno figli, e ho capito che per lo zio questa è una cosa imperdonabile.
    La zia, poveretta, sembra veramente una pianta secca. È magra e pallida, dalla pelle bianca come una ammalata, tenta forse di apparire giovanile con una tintura di capelli a buon mercato sul rosso, che invece la fa apparire ancora più malaticcia, però è sempre gentile ed affettuosa con me, forse sono come il figlio che non ha, e mi copre di attenzioni materne.
    Passare un paio di settimane in montagna dove non c'è proprio niente di niente, è una cosa noiosa al massimo, i giorni non passano mai, al giorno del mio arrivo comincio già a contare i giorni che mancano per tornarmene a casa. Mi sono portato qualcosa da leggere e così mi passa il tempo. Lo zio è via dalla mattina alla sera, fa la guardia forestale, e la zia non sa parlare di niente con me, si finge sempre affaccendata, e quando non ha niente da fare, guarda la televisione, immancabilmente trasmissioni stupide. A volte l'ho scoperta imbambolata come se stesse sognando, chissà se ha tutte le rotelle a posto.
    Il pomeriggio, di solito mi metto a letto per un paio d'ore e leggo, mi sono portato anche un paio di riviste porno e … ogni tanto mi sparo delle seghe favolose, sborro sempre in un fazzoletto che nascondo e lo lavo nel lavandino al mattino.
    Un pomeriggio ero come spesso nella mia stanzetta, stavo guardando una rivista porno, mi era venuto il solito magone in gola e il cazzo si era indurito a tal punto che ho dovuto abbassarmi i pantaloni, e come sempre me lo menavo pian piano con gusto.
    È una cosa che faccio spesso e mi immergo talmente nelle mie fantasie che non mi sono accorto che la zia era entrata nella mia stanza, non lo fa mai e io mi ero sempre sentito sicuro, e mi menavo l'uccello con piacere come sempre.

    Non so da quanto la zia era nella camera, so solo che ho sentito un rumore, mi sono girato e l'ho vista che stava appoggiata alla parete con una mano, a momenti mi veniva un colpo.
    Mi sono sentito morire dalla vergogna e non sapevo cosa dire. Ho cercato di nascondere il cazzo duro, ma lei mi ha sorriso, non lo fa spesso e la cosa mi ha fatto diminuire l'imbarazzo.
    -- Scusa Raffaele, non volevo … mi dispiace … non pensavo che … che sei già un ometto, e un bel ometto anche. --
    Ho visto che non aveva assolutamente l’intenzione di andarsene e che guardava con troppo interesse il mio uccello. Mi sono sentito stupidamente orgoglioso e non ho fatto più niente per nasconderlo.
    Lei con mio stupore si è accomodata sul ciglio del letto e con un sorriso ambiguo che mi piaceva mi ha sussurrato.
    -- Se vuoi continua Raffaè, mi ero scordata che i ragazzi … che gli ometti hanno certe voglie … ti dispiace se resto qui ? --
    Ero imbarazzato al massimo, ma il suo sorriso ed il modo che aveva di sussurrare mi hanno incoraggiato, e mi è venuto il groppo in gola ancora più grosso … le mie seghe me le ero sempre fatte da solo, ma ora davanti ad una donna mi batteva il cuore da impazzire.
    -- Su dai Raffaè, non farti riguardo … mi piace vederti … hai un bel pisello … è davvero bello grosso … --
    Mi sono sentito veramente maschio, ho preso l'uccello e l’ho tirato per farlo diventare ancora più lungo, ma non era necessario, la presenza della zia ed il suo bisbigliare confidente con voce ansante, me lo avevano già fatto già indurire allo spasimo.
    Me lo sono menato timidamente guardandola … diomio come teneva gli occhi fissi sul mio cazzo, sembrava divorarlo con gli occhi … ho visto che il suo seno ansava, anche se era piccolo andava in su e giù vistosamente. Mi sono sentito frizzare il cazzo e ho cominciato a menarlo sul serio.
    -- Mmmm, che bello ... hai veramente un bel cazzo ... lascia che te lo baci, Raffaè, lasciami baciartelo … solo un poco … --
    E senza aspettare che io dicessi qualcosa, si è chinata, me lo ha levato di mano, lo ha preso con la sua manina magra e ha cominciato a leccarlo.
    A me sembrava di svenire, mi ero fatto miliardi di seghe, ma non avevo mai sentito una lingua leccarmi l'uccello, e la zia non so se era molto pratica di queste cose, ma le leccate che dava alla mia cappella erano talmente appassionate che se non stavo attento le venivo in bocca.
    Lei forse a capito che io stavo impazzendo, anche perché non riuscivo a trattenere gemiti che uscivano dalla mia bocca da soli, mi ha stretto il cazzo forte forte e mi ha sussurrato.
    -- Non godere subito Raffaè, lasciami leccarlo ancora … mi piace il tuo cazzo … hai un bel cazzo tesoro, e io ti voglio bene … --
    Non potevo godere subito, mi stringeva così forte che la voglia di sborrare mi è salita alla testa, io mi sentivo come brillo, ma il cazzo lo sentivo solo duro e basta.
    Volevo dirle che anch’io le volevo bene, ma lei sempre tenendomi stretto l'uccello come se avesse paura che volasse via, mi ha detto ansimante :
    -- Aspetta, ora mi spoglio … mi vuoi nuda ? --
    -- Oooooh … si … --
    Si è levata la camicetta e il reggiseno e mi sono trovato a portata di bocca le sue tette bianche.
    Non sono belle come quelle delle due ragazze alle quali sono riuscito a dare un succhiotto, ma anche se erano leggermente penzoloni erano a mia disposizione, le potevo leccare quanto volevo senza dover fare tante lotte. E poi, in quel momento mi sembravano delle gran belle tette. Le ho leccate con foga, mi piaceva sentire che i capezzoli si indurivano nella mia bocca e che la zia ansimava e me le spingeva in bocca.
    Alla faccia delle ragazzine che le tiravano sempre via, queste mi venivano incontro a schiacciare il mio viso e mi piaceva da morire sentire come erano calde. Se la zia non mi avesse tenuto ancora il cazzo stretto credo che sarei venuto.
    -- Siii Raffaè, leccami le tette … diomio come succhi …. ti piace ? --
    Cazzo se mi piaceva !
    -- Si zia, mi piace … mi piace da morire … --
    -- Lecca caro, leccami … --
    Anche se non me lo diceva non avrei lasciato le sue tette per niente al mondo, nel cervello io ero pieno di sborra, era come se avessi la nebbia della val padana tutta nel cervello.
    Mi ha stretto ancora una volta l'uccello con ferocia e poi si è svincolata. In un secondo si è levata la gonna e le mutande e mi ha detto :
    -- Spogliati Raffaè, su dai spogliati nudo, ti voglio vedere tutto nudo … --
    Mi sono spogliato così in fretta che penso di aver battuto il record mondiale, volevo levarmi anche i calzini, ma vedendola nuda e mettersi comoda a gambe aperte mi è mancato il tempo.
    Mi sono messo con la testa fra le sue gambe aperte e ho guardato la sua fica. Quando la vedi una fica così da vicino e con questa comodità ?
    -- Ti piace la fica ? Se vuoi puoi leccarla … hai già leccato una fica ? --
    Come potevo dirle che non ne avevo mai visto una così da vicino, che le fiche che avevo visto io erano quelle delle riviste, sempre di carta, e che già quelle mi facevano impazzire, e poi, non potevo dirle niente perché avevo un groppo in gola che non potevo assolutamente parlare.
    -- Raffaè, se non vuoi … a me piacerebbe … --
    Non ero in grado di parlare, ma la voglia di leccare la fica ce l'avevo, e come!.
    Mi sono tuffato fra le sue cosce e ho sporto la lingua. L'ho infilata subito nel solco rosso tra i peli, ho sentito un odore stranamente nuovo, acre, un odore di fica che mi faceva impazzire, e il gusto salatino mi pareva meglio del gelato alla fragola.
    E più leccavo e più si apriva il solco rosso, potevo entrare a più non posso nella carne calda e vischiosa, cercavo di infilare la lingua fino a che potevo, a momenti mi slogavo la mascella.
    -- Diomioooo come lecchi … siiii Raffaè, lecca … lecca …. fai piano tesoro … diomio mi fai bagnare … si, cosìììì … --
    Ci avevo trovato veramente gusto, anche se il sapore e l'odore della fica erano del tutto nuovi per me, avevo deciso che la fica è veramente buona, è veramente da leccare. Ci ficcavo quasi anche il naso dentro e mescolavo la mia saliva col brodino untuoso che usciva dalla fica della zia.
    Anche a lei deve essere piaciuto un mondo perché mugolava di continuo e diceva cose che mi facevano rabbrividire dal piacere.
    -- Lecca caro … lecca la fica … sei bravo, dai vai avanti così … lo senti? … mi fai bagnare come una troia … lecca caro, lecca … --
    Io leccavo tutto quel che veniva fuori, ho pensato che anche se mandavo giù tutto non morivo di sicuro, caso mai morivo di piacere.
    Sarei stato per delle ore a succhiare il suo brodino, per conto mio si poteva anche svuotare fino a morire nella mia bocca, tanto io ingoiavo tutto, ma forse non ne aveva più, perché mi ha scostato di scatto, si è messa a gambe spalancate e mi ha detto quasi strillando.
    -- Dai chiavami Raffaè, mettimi il cazzo dentro … dai, sbattimi il cazzo nella fica … pompami per bene, ne ho una voglia da morire … --
    Pensavo che la zia fosse timida, forse lo era con il prepotente dello zio, ma con me non lo era di certo, mi parlava come le troie delle riviste, e diceva proprio le parole che sognavo quando mi faccio le seghe, mi faceva venire brividi di piacere anche nella testa, e il cazzo cominciava a tremare.
    Ho guardato bene mentre lo infilavo nella sua pancia, si è infilato quasi da solo, e ho sentito un calore che mi ha fatto gemere.
    -- Si caro, chiavami … infilati tutto … dio come lo sento … dai, sbattimi forte … chiavami … sfogati Raffaè … sfogati … --
    La zia si dimenava come un'anguilla, le sue tettine floscie ballavano che era un piacere e smaniava menando il culo di qua e di là, la tenevo ferma per i fianchi e stringevo per non far scappare fuori il cazzo che sembrava voler esplodere da un momento all'altro, il calore che sentivo nella sua fica mi aveva scaldato tutto, mi sembrava che stesse per scoppiare un incendio nelle mie palle.
    Lei si dimenava talmente che non potevo resistere, ho dato quattro o cinque colpi … mah, forse sono stati solo tre, e ho sentito che le fitte non le potevo fermare. Ho gridato un " ooooooh " che sembrava un ruggito e la sborra mi saliva che sembrava lava bollente di vulcano.
    Volevo ritirarmi, uscire dalla sua fica e fare la mia sborrata come sempre all'aria aperta, ma la zia mi ha attaccato la fica alle palle, si è spinta su di me con le gambe e ha cominciato a sbraitare.
    -- Sborra Raffaè, sborra caro, sborra tanto … riempimi la fica … mi fai godere tesoroooo … sborraaaaa …. --
    Diomio quanta sborra ho fatto, non finiva mai, mi pareva di svuotare nella fica della zia, che non stava ferma un secondo, anche la spina dorsale, mi uscivano fiotti che li sentivo bruciare, quando mi faccio le seghe strozzo un po' il mio cazzo, ma adesso non era possibile, sborravo intensamente a ruota libera, fino all'esurimento.
    Quando ho ripreso coscienza mi sentivo sfinito, non sentivo più neanche un briciolo di forza, come se avessi fatto la traversata della Manica a nuoto, e la zia anche, ora non si muoveva più come prima, stava ansimando e si teneva ancora stretta a me con tutta la sua fica. Il mio uccello mi sembrava non avercelo più, lo sentivo mezzo mollo imprigionato nella sua fica e non mi muovevo per non farlo uscire, ci stavo troppo bene dentro.
    La zia ha alzato una gamba come al circo e mi ha fatto passare di fianco, è stata così brava che il mio uccello non è uscito.
    -- Diomio che sborrata … bravo Raffaè, sei un bravo ometto … mi hai fatto godere … vedrai che chiavatore diventi … ti è piaciuto ? --
    Diomio se mi è piaciuto, mi pareva di morire sborrando !
    -- Si zia … diomio zia, che bella che sei … ti amo … ti amo zia, mi hai fatto morire … --
    Al momento ero veramente sincero, la zia mi sembrava la più bella del mondo, sentivo ancora il calore della sua fica e tutto il bagnato che ci univa.
    -- Ora stai un poco dentro, vedrai che ti diventa duro ancora … vuoi ancora fare all'amore ? --
    -- Oh si, si zia … ancora … è troppo bello. --
    -- È la prima volta ? --
    -- Si … si, la prima … --
    -- Allora sono io la prima … la prima donna della tua vita … ti ho sverginato … sei il mio tesoro ora … e hai chiavato bene, sai ? Sei un bel chiavatore credimi … e sborri come un muletto … dai, dammi un bacio, bel sborrone …--
    Mi ha ficcato la lingua in bocca e ha cominciato a rovistare che mi sono sentito innamorato di lei, anche le sue tettine e la sua carne bianca erano magnifiche, l'avrei tenuta stretta per sempre … e mi faceva sentire forte.
    -- Zia … --
    -- Si caro … --
    -- Sono venuto dentro … --
    -- Non ti preoccupare tesoro, mi puoi riempire di sborra quanto vuoi, tanto non succede niente … e quello screanzato dello zio manco se ne sccorge … tanto lui ci ha perso l'abitudine di farmi contenta … ogni tanto una botta e via … mi fa rabbia a volte … --
    -- Ma tu sei bella zia … io ti chiave … ti bacerei sempre. --
    Mi fa un sorriso mesto e mi accarezza, poi muove il culetto e si stringe a me con tenerezza.
    -- Sei un tesoro Raffaè, sono contenta che tu sia qui … verginesanta, stai diventando ancora duro … lo sento sai ? Al tuo cazzo piace stare nella mia fica vero ? --
    -- Oh, si … si … --
    -- Aspetta Raffaè, coricati e lascia fare a me … vedrai, ti chiavo io, lasciati chiavare tesoro … --
    -- Si zia, chiavami … fammi sborrare ancora … --
    Mi pareva di sognare, un sogno meraviglioso, lo vedo come se fosse ora. Mi adagia sulla schiena e si mette su di me a gambe larghe, mi prende l'uccello bagnato e se lo infila nella fica, l'uccello entra che è un piacere, scivola dentro come niente, fino alle palle. La zia è come una piuma, una piuma dalla fica che brucia, si alza e si abbassa lentamente stringendo la fica che mi pare che mi faccia una sega col suo ventre. Una cosa così non potevo immaginare che ci fosse. Mi sento gemere ancora come uno stupido, le ondate di calore che salgono dal mio cazzo mi costringono a farlo, e lo faccio volentieri, quando mi faccio le seghe e sborro, lo devo sempre fare in silenzio, ma così, gemendo forte, fa molto più piacere, è almeno il doppio più bello.
    -- Si tesoro, ti chiavo … lo senti come ti chiava la mia fica ? Ti sto bagnando tutto il cazzo, lo senti ? --
    La zia con il suo saliscendi mi fa impazzire.
    -- Oh siii … lo sento zia … diomio … ooooh … --
    -- Si caro, gemi pure … è bello sentire che ti piace … il tuo cazzo e duro come un bastone … piace anche a lui la mia fica vero ? È la sua prima fica vero ? --
    Diomio, se continua a parlare così mi fa venire subito un'altra volta.
    -- Lo senti Raffaè che fica piena di sborra che ho ? È la tua sborra sai … e anche la mia … diomio Raffaè, ti sto bagnando ancora … dimmi che vuoi la mia sborra Raffaè, dimmelo …--
    -- Si zia, voglio la tua sborra … --
    -- Dimmi che sono la tua fica … dimmi che sono la tua troia, dai dimmelo !--
    La zia è veramente forte, mi fa scricchiolare il cervello per come parla … mi fa impazzire …
    -- Siii, sei la mia fica … mi piace da morire la tua fica, sei la mia troia … la mia bella troia … mi piaci da morire zia troiona … mi fai morire … --
    -- Si caro, mi piace così … diomio come mi piace … dai, dimmelo ancora … dimmi quello che vuoi … mi piace sentirti, mi fai godere … --
    Anche a me fa godere, sentirla su di me con la fica che mi munge meglio di cento seghe e poter dare sfogo a tutta la libidine che ho sempre soffocato mi fanno ballare il cervello e scoppiare le palle.
    -- Si bella troia, sborrami tutto … godi … godi troiona … spaccati la fica sul mio cazzo … --
    -- Siii … siii .. --
    -- Sborra zia … ti sfondo la fica … sei una bella fica, mi piace un mondo la tua fica, sei una bella troia … mi fai morire … ooooh … zia, sborroooo … sborrooo … --
    -- Siii sborraaaaa … anch'iooooo … ooooh, sboroooooo …. --
    Si è impalata e anche se sto morendo sento che il mio cazzo viene inondato da una vampata di calore liquido che si mescola con la fontana che mi è scoppiata nel cervello e nell'uccello.
    Istintivamente la prendo per il culo e la stringo con violenza sul mio cazzo, sono infilato del tutto, fino alla radice e sento che gli spruzzi di sborra si perdono nel suo ventre, forse nello stomaco. La zia continua a sussultare su di me e sbraita come una matta " sborrooo ... godo .... ", fa diventare matto anche me.
    Non sapevo di avere ancora così tanta sborra, non smette mai. Anche quando mi sembra di non farcela più, la sua fica mi munge con contrazioni che mi obbligano a spremere ancora sugo. Oddiomio che fica, se avesse i denti penso che mi masticherebbe l'uccello, me lo sta letteralmente mungendo.
    Sono mezzo incosciente, sono scosso da sussulti che non vogliono smettere, anche perché la zia mi sta insalivando orecchie e viso, sono tutto bagnato di saliva e la sua lingua che si infila nelle orecchie mi fa scorrere acido nelle vene.
    -- Sborra Raffaè …. sborra … riempimi di sperma tesoro, riempimi … --
    Non ne ho più di sborra, dovrei farmela prestare, ho sborrato anche l'anima.
    Dopo mezzora … mah, forse due minuti, mi sembra di ritornare sulla terra come un astronauta, mi rendo veramente conto di essere sul letto con mia zia che si è accavallata su di me e mi sta fissando con occhi lucidi da matta, la sua fica sta ancora stringendo il mio cazzo mezzo morto e mi sento colare sborra mia e sua giù per le cosce, siamo inondati.
    -- Diomio Raffaè … mi fai morire tesoro … sborri come un mulo e mi fai godere come una matta … mi piace sentire quando sborri … il tuo cazzo si gonfia e mi spruzza l'utero di lava … diomio come chiavi verginello mio … --
    -- Oh zia, non ho più fiato … mi fai morire … ti voglio bene zia … --
    -- Anch'io tesoro … mi hai spolpata … diomio quanto ho goduto … era da un pezzo … --
    Ora che sono spolpato riesco anche a pensare, e penso che lo zio è davvero un po' rincoglionito, se io avessi una donna come la zia me la chiaverei cento volte al giorno, anche a costo di giocarmi la spina dorsale. La zia è veramente forte … e poi come parla mentre chiava! Ti fa rammollire anche il cervello, non solo ti munge il cazzo con la su afica, ma ti fa anche sputare il midollo con la sua libidine.
    -- Raffaè, quando c'è lo zio non farti scappare una parola mi raccomando, fai finta di niente, fai come sempre, chiaro ? --
    -- Ma certo zia, non sono mica scemo … mi sarà difficile, ma stai tranquilla … --
    -- Bravo, vedo che hai capito … sei un tesoro … vedrai che belle vacanze avrai … ti è piaciuto ? Ti ho fatto godere ? Mi piace che tu me lo dica … dimmelo che ti ho fatto sborrare tanto ... mi piace sentirmelo dire quando sono in calore ... mi piace sentirmi troia ...--
    -- Oh zia … mi hai fatto morire … vorrei morire così … nella tua fica … ho sborrato tanto ... ho sborrato nella tua fica ... sei una bella troia zia, e io ti voglio bene ... mi piaci ... --
    Sorride e mi bacia, mi liscia il petto ed io mi sento come un re. È bellissimo quando sei nudo e tutto bagnato di sborra che odora tutta la stanza e una donna ti accarezza, e ti dice che è una troia per te, sembra di essere in paradiso.
    La zia mi accarezza e si scosta, mi bacia il petto, il ventre e la pancia e si avvicina con la lingua al cazzo floscio lasciandomi una scia di saliva per tutto il corpo.
    Poi prende il mio cazzo bagnato e comincia a leccarlo e toglie con la lingua tutta la sborra che ci stava sopra.
    -- Mmmm, che buono … ti lecco tutta la sborra tesoro, ti lavo tutto … --
    Non sta lavando, mi sta leccando per bene, mi succhia la cappella e mena lentamente in su e giù stringendo e palpando.
    I suoi succhioni mi fanno uno strano effetto, mi sembra che dentro al cazzo stia crescendo un bastoncino, proprio nel mezzo della carne floscia.
    -- Mmmm che buona sborra … e che bel cazzo … chissà se ha ancora un po' di sborra per me … vediamo … --
    I suoi succhioni mi piacciono, sono morto e non ho più niente nelle palle, ma sento salire ancora fitte dall'inguine, e la bocca della zia sembra pompare sangue da chissa dove. Accarezza le palle e succhia anche quelle con tenerezza, ma anche se usa tenerezza i succhioni alle palle mi fanno stringere le chiappe del culo anche se non voglio.
    Mi ha fatto rizzare ancora l'uccello, non tanto, non è duro come lo era prima, ma sta dritto e diventa sensibile.
    -- Ooooh … forse c'è ancora qualcosa per me … forse ancora un po' di sborra per la bocca della zia ? Mmmm … io penso di si … vediamo … --
    Mi rilasso ... per modo di dire, le fitte che sentivo salire si fanno più forti e la zia se ne è accorta di sicuro perche comincia con foga a menare e a succhiare l'uccello, me lo scappella e infila la punta della lingua nel buchetto del piscio facendomi vedere stelle filanti.
    La sua mano non mi da tregua, ha cominciato a farmi una sega coi fiocchi, mena sempre più velocemente e succhia sempre più forte.
    Se prima credevo di essere morto, ora mi sembra veramente che sia arrivata l'ultima ora per me, sento le palle gonfiarsi e la schiena inarcarsi. La mia mente comincia a ballare ed il mio corpo anche, mi scappa un urlo, il cazzo comincia a contrarsi e comincia a spruzzare qualcosa.
    La sborra che esce non è tanta, ma fa un male della malora, vorrei scansare la bocca della zia che mi sta tormentando e mi sta facendo venire succo di limone in bocca, ma lei mi tiene il cazzo stretto e mi sta succhiando come una pompa, ed io non ho scampo. Non mi rimane altro che contorcermi e gridare mentre, contraendo il ventre, sborro goccette nella sua bocca.
    Mi ha succhiato fino all'ultimo respiro, e sta leccando le gocce che non è riuscita ad ingoiare, sento che le cerca con la lingua sul mio ventre e sulle cosce, la mia sborra le deve piacere un mondo.
    -- Hai visto che la zia ne ha trovato ancora ? Diomio Raffaè, ti succhierei tutto … vedrai che la zia ti berrà tutti i giorni, te lo prometto tesoro … mi farai fare una scorpacciata di sborra vero ? … --
    Sono mezzo rimbambito, ma il programma mi piace, le vacanze cominciano a piacermi …
    Ed è stato veramente così, e nonostante la zia mi avesse spolpato quasi tutti i giorni a forza di chiavate e di pompini, quando sono tornato a casa tutti mi hanno detto che mi trovavano in forma, che avevo fatto una bella cera e che si vedeva che l'aria di montagna mi aveva fatto veramente bene.
    Se sapessero …
    Mah … sarà una questione di opinioni, ma io sono della convinzione che per i giovani la fica fa bene, cento volte più bene dell'aria della montagna !

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