Sara si fà gli uomini di casa

racconto erotico incesto padre sorella fratello

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    Erano ormai passati anni da quando Sara era passata dall'età dell'innocenza a quella della maturità: aveva scoperto il sesso, tutto ciò che esso comporta. Sara aveva scoperto le sue perversioni, le sue più accese fantasie erotiche. Ogni volta che una bollente fantasia la coglieva di sorpresa, non poteva fare altro che soddisfarla. E ciò non le riusciva molto difficile: con la sua bellezza poteva tranquillamente adescare numerosi ragazzi, anche tra i più belli. Sapeva scegliere anche quelli più dotati, perché Sara si associava assolutamente alla corrente di pensiero che afferma: "le dimensioni contano, eccome se contano!". I ragazzi erano addirittura spaventati dalla sua perversione e dalla sua sicurezza, ne erano intimoriti a volte. Tutto ciò Sara lo sapeva fare senza risultare una troia. Anzi, era ammirata dalle sue amiche, che, senza però avere lo stesso successo, cercavano di imitarla. Ciò che però colse alla sprovvista Sara fu un incredibile e crescente desiderio nei confronti del padre e del fratello Marco. Entrambi erano bellissimi uomini, muscolosi, con i capelli scuri e corti, gli occhi colore del ghiaccio. Si era anche resa conto con varie osservazioni (mentre erano in spiaggia oppure sbirciandoli quando erano sotto la doccia) che i due erano veramente dotati. Sara, spaventata da questo desiderio, non poteva fare a meno di scacciarlo. Ma ogni volta che vedeva, ad esempio, suo padre o suo fratello senza maglietta, si doveva trattenere dal saltar loro addosso. Quell'estate, nel mese di luglio, la madre di Sara dovette partire per gli Stati Uniti per motivi di lavoro. Sara dunque si trovava a casa sua da sola con gli uomini che occupavano le sue fantasie più proibite. Quel giorno la temperatura raggiunse i 40 gradi, ed era quindi impossibile rimanere vestiti. Tutti giravano per casa in mutande, tranne Sara che aveva anche il reggiseno. La visione del fisico e dei muscoli scolpiti del fratello e del padre la eccitavano da matti, tanto che si chiuse in camera a masturbarsi, colta da un desiderio fortissimo a cui non riusciva a porre fine. Mentre si stava masturbando con uno dei suoi grossi dildo, Sara avvertì che il padre la stava chiamando: "Sara, scendi! Vieni a farti un bagno in piscina!". Scese di corsa, nascondendo con cura il dildo ancora umido e intriso dei suoi umori. Disse, una volta arrivata: "Io rimango fuori dall'acqua a prendere il sole, voi fate pure il bagno". I due non esitarono a tuffarsi, mentre Sara si sdraiò sul lettino, non potendo però fare a meno di osservare i due "bronzi di Riace" giocare a palla in acqua. Allora cominciò a toccarsi. Sfiorò piano il clitoride. Poi cominciò a muovere velocemente il dito contro lo stesso clitoride, non potendo fare a meno di
    gemere. Allora, presa dal timore che i due potessero vederla, mise le gambe sotto il telo da spiaggia, e proseguì nella masturbazione. Infilò il dito ed iniziò a masturbarsi velocemente. Fece però l'errore di farsi prendere troppo. I due, sentendo i gemiti, la guardarono, e capirono cosa stesse accadendo. Subito i loro membri diventarono duri come la roccia. L'idea che piombò nelle loro menti per un attimo li terrorizzò, ma il caldo di luglio e l'eccitazione posero fine ad ogni inibizione. Allora uscirono velocemente dalla piscina, procedendo in direzione di Sara. Lei, vedendoli, si fermò e, imbarazzatissima, farfugliò delle parole senza senso, cercando di giustificarsi. I due, avvicinatisi ulteriormente, sorrisero a Sara e le dissero di non preoccuparsi. Tra i tre bastarono solo degli sguardi d'intesa per capire che volevano solo una cosa in quel momento. Mentre il padre di Sara si chinò in direzione della sua "amica", Marco estrasse il suo pene e lo mise davanti alla faccia di Sara. Non fece nemmeno in tempo a chiedere se lei fosse sicura di volerlo fare, che Sara si era già gettata sul suo grosso membro, impossessandone con la bocca. Succhiava e leccava avidamente quella verga di carne, oggetto del desiderio. Lui gemeva per il godimento. Intanto il padre, che le aveva già abbassato le mutandine, aveva anche cominciato a leccare le grandi labbra con un movimento circolare della lingua. Raggiunse dunque il clitoride, e lo stimolò con la punta della lingua, facendo godere immensamente Sara. Dopodiché, oltre a stimolare il clitoride ormai turgidissimo, cominciò a penetrarla con un dito. Intanto Sara si dedicava all'enorme membro di suo fratello, leccandone e assaporandone ogni parte, scendendo e risalendo lungo tutta l'asta fino alle palle per poi re-impossessarsi della cappella. Il trio proseguì per un po' questa sessione orale. Allora il padre di Sara, dopo aver estratto il grosso e durissimo pene, penetrò la figlia tutta in un colpo. Il padre era sdraiato sotto di lei, e lei stava sopra, con la faccia rivolta verso di lui. Sara cavalcava rapidamente il membro gonfio del padre, soddisfatta di aver potuto realizzare la sua più grande fantasia. Il fratello, soddisfatto del pompino, accarezzò il sedere di Sara, dedicandosi al buco rimasto libero. Lo leccò, lo lubrificò e lo allargò. Allora infilò il suo pene nell'ano di Sara, facendola urlare di dolore. Penetrata in ogni buco, Sara godeva ora come una matta, non riuscendo a credere di aver soddisfatto la più porca e perversa tra le sue fantasie. Il suo seno rimbalzava verso il viso del padre, che cominciò a leccarlo e a baciarlo, accarezzando i capezzoli rigidi. Il fratello le massaggiava il sedere sodo. Tutti e tre godevano immensamente. Sara, per aumentare il piacere, si iniziò a massaggiare il clitoride. I due uomini, poi, si invertirono i ruoli nel possesso di Sara. I tre vennero tutti insieme, segno dell'empatia e della sintonia che c'era sempre stata fra di loro. Dopo quella volta lo fecero molte altre volte, dominati da un folle desiderio e accecati dalla passione. Sara, anche questa volta, era riuscita a soddisfare una delle sue voglie. Nessun uomo, così come il padre ed il fratello, riuscì a farla godere così tanto. Mai aveva avuto un orgasmo così abbondante. Tutto il suo liquido si era sparso sull'addome del padre, che nel frattempo le era venuto dentro, nell'ano. Il fratello, dopo averla sollevata, schizzò un getto di caldo e copioso sperma, che arrivò alla pancia e al seno di Sara. Soddisfatti e per niente stanchi, lo fecero ancora e ancora. Quella notte la loro passione non riuscì a trattenersi e, dopo essersi ritrovati nel letto matrimoniale dei genitori lo fecero ancora. Dopo quella giornata la loro vita insieme fu fatta da questi piccoli incontri segreti, fatti di passione e di desiderio.
     
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