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Novembre, la stagione invernale è arrivata alle porte, i colori della natura cambiano continuamente, il marrone e il verde scuro prendono il sopravvento, le tinte morte fanno valere la loro dominante sugli altri colori.
Questo è il mese inoltre portatore di una delle festività più tristi dell'anno, e prepara la gente a giornate corte e a periodi di gelo e di freddo.
Come tutti gli anni, mia madre ed io raggiungiamo in auto un piccolo paesino dell'entroterra romagnolo per portare un segno di presenza ai nostri defunti, e sopratutto per fare sentire un ipotetica presenza a mio padre morto quattro anni prima in un incidente stradale, lasciandoci soli mia madre ed io ad affrontare la vita quotidiana, con tutti i suoi problemi e le sue insidie.
Mia madre Eleonora è una donna molto bella di 39 anni è insegnante all'istituto Musicale “G.Verdi” di Rimini, è il simbolo della donna forte e sicura, figura molto importante per me, è grazie a lei quando mio padre è morto, che sono riuscito a superare il periodo più brutto della mia vita.
Il viaggio da casa nostra al paese dove è nato mio padre dura poco più di un ora, e dopo un oretta passata al cimitero la mamma decide di fare una sosta a casa di suo cugino, per un saluto breve dal momento che erano già le cinque e cominciava a fare buio.
Arriviamo nell'aia della casa colonica, si apre la porta d'ingresso e ne esce un omone, mia madre mi sorrise e mi dice “ Marco non fare caso ai suoi modi che possono sembrare invadenti ed irritanti”.
L'uomo si avvicina mi guardo e mi chiede se sono il figlio di Eleonora, alla mia risposta affermativa mi porge la mano in segno di amicizia, poi rivolto a mia madre dice “Madonna che bella donna sei diventata” l'abbraccia, e con forza la solleva da terra baciandola sulle labbra.
La cosa mi lascia perplesso, ma lo diventa ancora di più quando vedo la sua mano palpare il sedere di mia mamma, lei mi guarda e dice “Cosa ti avevo detto” e facendo finta di nulla s'incammina per entrare in casa.
Dopo le solite domande di rito e i normali convenevoli, lui la chiama e dice “Eleonora vieni con me nel granaio, che ti preparo un po di uova da portare e casa” lei lo segue, ed io rimango da solo in questa cucina immensa riscaldata dal fuoco del camino, dopo un poco stanco di aspettare il loro ritorno, mi dirigo nella loro direzione orientato dal loro vociare e vedo mia madre parlottare con suo cugino piuttosto animatamente.
Cercando di non farmi notare nascosto da un muretto e con il favore dell'oscurità raggiungo una posizione da dove posso ascoltare i loro discorsi senza essere visto, sento mia madre dire: “ ma dai!!! allora eravamo ragazzini ora siamo adulti e io per giunta ho anche un figlio” l'uomo con risentimento dice: ” Però allora ti divertivi quando ti scopavo” rimango allibito per quello che sento, Lui si era scopato mia mamma NO !!!!non era possibile....lei taglia corto dicendogli: “Erano altri tempi, poi scusa eh!! cosa pretendi che stanotte faccia sesso con te con mio figlio li accanto, ma tu sei pazzo e si fa una risata.
Avevo sentito abbastanza rientro in casa, senza farmi notare ed inciampo su alcuni attrezzi agricoli per via del buio procurandomi una sbucciatura.
Poco dopo li vedo tornare mia madre ora sembra più tranquilla e con la sua solita aria spensierata dice:” Marco prepariamoci che andiamo vado un attimo in bagno poi partiamo.”
Valuto la situazione alquanto strana, mi trovo con mia madre, in una cascina in campagna, con un cugino che vuole trombarla remore di antiche scopate fatte in gioventù, un figlio (io) molto frastornato dalla gelosia, dalla rabbia, dall'amore per la madre, ed eccitato per i discorsi ascoltati precedentemente, ed una mamma impaziente di sparire velocemente.
Mia madre esce dal bagno si raccoglie come sua consuetudine i capelli in una coda di cavallo, indossa la giacca a vento rosa saluta suo cugino ed entriamo nell'auto.
Lei gira la chiave dell'accensione, ma il motorino d'avviamento dopo alcuni giri si ferma lei riprova una seconda volta, con il disastroso risultato che il motorino neanche si muove....... il mio primo pensiero è..... Ma porcaccia la miseria!!!!!! ora siamo bloccati qui.
Dentro di me mi viene da ridere, al contrario di mia madre sulla soglia di una crisi di nervi.
Le dico:” Mamma stai calma non succede nulla chiamiamo il meccanico per farla riparare” lei risponde:” Ma quale meccanico oggi è festa......... e non c'è neanche un servizio taxi in questo paese di merda, ed ormai sono quasi le sette di sera”.
Il cugino di mia mamma che fino ad allora si era tenuto in disparte, interviene...... io non ho la macchina ho solo il motorino, ora vado a cercare Ugo il meccanico, se lo trovo lo porto qui, salta in sella al suo ciclomotore e si dirige verso il paese.
Vedendolo partire dico: ”Però che bravo tuo cugino mamma, si è preso la briga di andare a cercare il meccanico” lei con insofferenza risponde Si!! Si!! vedrai con quanti meccanici torna quello là, e con un filo di voce quasi impercettibile aggiunge, so io cosa vuole!!!!”
Come aveva predetto mia madre suo cugino torna da solo mia madre mi guarda e mi dice: “Visto che ti avevo detto!!!!”.
L' uomo si avvicina e con un mezzo sorrise e dice: “ Ho cercato il meccanico anche a casa, ma di Ugo neanche l'ombra, mi sa che stanotte dovrete fermarvi qua da me”.
L'imbarazzo di mia madre era più che evidente ad un certo punto dal momento che non era molto intenzionata a passare la nottata lì, chiama con il cellulare alcune conoscenze ma nessuno risponde, chi più chi meno avevano usufruito di quei giorni festivi per fare dei ponti e recarsi alle loro località d'origine
Mia madre a malincuore prende la decisione che sembra la più ovvia, fermandoci lì per la notte contando anche sulla mia presenza lei si sente più rassicurata.
Suo cugino prepara un ottima cena ma mia madre ne mangia poco, anche perché la dieta a cui si sottopone le impone un'alimentazione controllata....
Suo cugino cerca in tutti i modi di essere disponibile e propone a me e mia madre di dormire nella sua stanza da letto, mente lui si sarebbe adeguato nel vecchio divano situato nella cucina, mia madre sollevata da questa proposta accetta immediatamente l'offerta,.
Dopo un poco di televisione decidiamo di andare a letto.
La stanza da letto e riscaldata dal camino come la cucina e il bel tepore invita a riposare mia madre con un aria più rasserenata mi confessa che aveva temuto per se.
Le chiedo il perché di questa sua paura in fondo suo cugino anche se rozzo non mi era sembrato maleducato.
Mentre chiudeva a chiave la porta della camera disse:” Marco ti devo confessare una cosa quando ero giovane per un anno ho vissuto in questa famiglia, quando la nonna e il nonno si separarono sentendomi sola e abbandonata ho stretto un amicizia con mio cugino molto intensa”
Pur sapendo la risposta le chiedo “Vuoi dire mamma che scopavi con lui”.
Lei alquanto imbarazzata dice: “ Si Marco io e lui abbiamo fatto sesso tantissime volte, aspettavo che i suoi genitori andassero a letto per poi farlo venire in camera mia.”
Preso da una fortissima morbosità le chiedo: ” E lui che ti ha sverginato mamma”
La vedo trasecolare la sua risposta viene emessa con voce flebile quasi impercettibile: “Perché vuoi saperlo” le prendo il suo volto fra le mani e la bacio con delicatezza sulla fronte.
Questa mia mossa ha la facoltà di scioglierla e mi risponde con infinita dolcezza: ”Si tesoro è stato lui a sverginarmi”.
Mamma ora ti spoglio e poi ci stendiamo sul letto e se vuoi parlare ti ascolto, nel frattempo mi sono tolto pantaloni e maglia rimanendo in slip e maglia della salute.
La faccio alzare in piedi, in un primo momento lei non approva questa mia idea, poi forse perché si sente protetta da me, oppure per voler provare questa novità lascia che io la spogli.
Con delicatezza le cavo la giacca a vento poi le faccio alzare le braccia e gli sfilo il maglioncino, guardandomi con quanto impegno e delicatezza faccio queste cose, le scappa un sorriso si avvicina e mi bacia, ma non come le altre volte sulle guance, questa volta lo fa sulle labbra.
Osservo il suo viso è stupendo, spontaneamente le dico: “mamma io ti amo”
Lei sorridendo divertita: “Ehiiiii!!! che parola impegnativa hai detto questa volta, stai dicendo che ami la tua mamma” e ridendo anch'io le ripeto: “Si amore mio ti amoooooo”
Continuando nella mia opera di spogliazione m'inginocchio davanti a lei e comincio a farle scendere la gonna.
Sempre più divertita lei scruta ogni mia mossa cercando d'interpretare cosa sto pensando durante questa operazione.
La gonna scende sul pavimento si arrotola ai suoi piedi, davanti ai miei occhi si apre uno scenario bellissimo, le gambe di mia mamma sono bellissime affusolate e lunghe, coperte dai collant e sotto le calze un perizoma nero di pizzo, copre la fonte del suo piacere, la tentazione di allungare la mano e toccare il suo inguine e molto forte, la mia mano si ferma timorosa a mezza aria, il mio sguardo sale verso l'alto ed incrocia il suo.
Probabilmente la mia espressione deve essere da idiota galattico, visto la faccia con cui mi guarda ed io non trovo altra soluzione che fare un fischio e dire:” mamma, che pezzo di fi...gliola che sei”.
Passa un breve attimo e dalla sua bocca esce: “meno male che hai corretto la frase all'ultimo momento” poi una fragorosa risata esce dalla sua bocca, si alza ed invita anche me ad alzarmi cosa che faccio con qualche difficoltà dal momento che sto avendo una erezione e la cosa si vede benissimo, posando lo sguardo su di me, lei cambia la sua espressione e diventando seria mi dice: “Marco tu hai un'erezione, ma scusa ti avviso che sono tua mamma, tu non puoi, non devi, come puoi fare dei pensieri erotici su di me, io ti ho fatto”.
Poi rendendosi conto del mio stato di prostrazione, mi abbraccia e non curante della mia situazione appoggia la sua pancia contro la mia mi stringe forte sento il mio pene adattarsi fra le sue gambe.
Mentre siamo abbracciati ne approfitto per sganciare il reggiseno la sento irrigidirsi e dire: ”ma che fai, ma...ma.... guarda te!!!!! …...... figlio mio non demordi mi vuoi proprio vedere nuda” poi in un attimo il suo atteggiamento cambia e diventa autoritario: “Ti prego Marco bisogna che ci fermiamo non è giusto quello che stiamo facendo ma ti rendi conto che mi sto facendo spogliare da mio figlio, devo proprio essermi rincretinita, con tutti gli uomini che ci sono in giro mi trovo in una cascina, con un cugino che mi vuole trombare e un figlio che chissà quali idee ha per la testa “.
Restando avvinghiato a lei incurante delle sue parole, faccio sbollire la sua ribellione mentre scendono le spalline del reggiseno le scopro il petto la mia bocca si appoggia alle tenera carne e scorre con la lingua la forma circolare del seno, mentre io continuo con libidine ad “assaporare mia mamma” lei ha smesso di parlare ha socchiuso gli occhi, la bocca e leggermente aperta e ne esce un gemito quando le mie labbra titillano i seni succhiandoli con voracità baciandoli e leccandoli lasciando una scia vischiosa di saliva attorno all'aureola del capezzolo.
Ma gli occhi si aprono sgranati, quando la mia mano s'infila dentro il collant e s'insinua sotto il pizzo del perizoma.
Sento i primi peli della figa, ma lei con agilità e furbizia esce da questa situazione,lasciandomi in mezzo alla stanza come un cretino.
Poi con calma mi prende per mano e mi fa sedere vicino a lei ai bordo del letto, la sua voce è calma anche se il viso e molto teso e tirato.
“Ora ti faccio alcune domande e voglio risposte precise ascolta Marco nella mia vita ho fatto tante cose di cui mi vergogno e di altre invece no, perché le ho fatte volutamente, oppure sono stata costretta, ho avuto tanti uomini, ho fatto sesso con donne, mi hanno violentata, e sono stata con più uomini a letto contemporaneamente, ora ti chiedo ti sembra giusto che faccia sesso con mio figlio? Dopo cosa potresti pensare di me e gli altri cosa potrebbero pensare se lo venissero a sapere? E siccome momentaneamente non posso prendere la pillola se rimanessi incinta cosa dovrei fare?.
Dopo un breve attimo la mia risposta scaturisce naturale senza alcuna esitazione: “Mamma io ti voglio bene ...anzi ti amo e mi sento di potere fare l'amore con te perché ti amo e ti ho sempre amato, tu non sai quante volte mi sono masturbato annusando le tue mutandine e i tuoi collant per sentire l'odore del tuo sesso e venire pensando a te...............cosa possono pensare gli altri non lo so, e neanche m'interessa, il resto non ha importanza, e se tu rimani incinta beh!! mi piacerebbe avere un figlio mio e tuo, ma so che questo non si può, perciò cercherò di stare il più attento possibile perché non voglio farlo con il preservativo”
Con gli occhi gonfi di lacrime si rende conto che la mia intenzione è quella di scoparla, si lascia andare sul letto e non reagisce quando le sfilo i collant e annuso il perizoma per carpirne i suoi profumi di sesso e pipi, che miscelati formano un mix di odori altamente erotici, le bacio le gambe le lascio diversi succhiotti sulle cosce, le sfilo il perizoma e le allargo le gambe, il suo monte di venere ricoperto da una bionda lanugine lascia intravvedere l'accesso alla pancia di mia madre, la fessura e invogliante con le labbra mi avvicino a quel agognato antro e comincio a leccarla punta della lingua entra dentro di lei e ne segue le varie increspature della vagina.
E bagnata e quello che le sto facendo non le dispiace visto l'aumento di secrezioni che fuoriescono dal suo utero.
Voglio vedere il suo viso e per un ennesima volta i nostri sguardi s'incrociano, mi distendo sopra lei il mio volto è all'altezza del suo, sento il suo seno contro il mio petto, “Mamma stai piangendo? in un attimo di lucidità mi sento un violentatore non vuoi che continui” lei con voce flebile risponde: “ Marco amore mio non so cosa voglio, da una parte vorrei cacciarti via dall'altra non desidero altro che essere penetrata da te, sono in uno stato confusionale pauroso” a sentire la parte finale del discorso in mio cazzo con delicatezza viola la sua pancia lei se accorge e si raccomanda:” Marco ti prego non venirmi dentro non lasciarmi incinta”.
I suoi capezzoli sono gonfi e turgidi li bacio, con le labbra prendo il bottoncino rosato del capezzolo e lo mordicchio è tutto un susseguirsi di piccoli gemiti che fuoriescono dalla bocca di mia madre poi e la volta della pancia la bacio e le faccio dei succhiotti quasi a voler certificare che quel corpo è mio e non deve essere di nessun altro, mi colpisce il suo ombelico leggermente all'infuori, e la piccola cicatrice sulla parte sinistra, spontaneamente le chiedo mamma: “ perché c'è questa cicatrice
Come te la sei fatta” potrebbe sembrare una cretinata ma qualcosa mi dice che riguarda un qualche episodio in relazione ad una disavventura della sua vita
Dopo un attimo di esitazione, dice: “Mi ricorda una storia poco bella, una sera, tu eri piccolino, stavo rientrando a casa dalla istituto musicale sono stata aggredita da tre individui e trascinata in una casa in costruzione mi hanno strappato i vestiti e uno alla volta mi hanno violentato, volevano portarmi in Turchia per farmi prostituire, fortunatamente sono riuscita scappare, solo che durante la mia prigionia oltre che violentarmi a tutte le ore mi hanno anche torturata e questo è un ricordo di quell'avventura”.
Quanta tristezza e quanto amore provavo in quel momento per lei non la sentivo più come madre ma come la mia donna............ la bacio sulla bocca le nostre lingue si toccano s'intrecciano questi sono baci particolari, sento di amarla dal profondo della mia anima, ora il mio cazzo è tutto dentro mia madre.
Le pareti della vagina pulsano e sono lubrificate il mio cazzo comincia il balletto del su e giù,
mentre la sto possedendo lei mi guarda negli occhi ” Mamma sono innamorato di te “sento una vibrazione nel suo corpo e un sospiro profondo anche lei annuisce e risponde: “ anch'io tesoro ti amooooooo, scopami non ce la faccio più sto per venire, che piacere immenso mi dai tesoro“ il mio uccello affonda in profondità nella sua pancia fino alla radice è duro e possente, ora anche lei e presa dall'eccitazione urla e diventa un rantolo di godimento,quando la sento dire “amore anche se mi sborri dentro fa niente se rimango incinta lo farò.
Il mio ritmo è forsennato sto scopando la mia mamma ho annusato la sua pelle i suoi odori vaginali ho succhiato il suo seno come quando ero piccolo ed ora sto per riempirla la pancia con la mia sperma la fonte della mia vita sta per unirsi con il suo ovulo dentro il suo utero e il mio sogno e quello di lasciarla incinta vedere il suo pancione crescere con una parte di me dentro di lei.
Con un rantolo animalesco vengo e nello stesso istante la sento urlare anche lei ha raggiunto il culmine del godimento le sue gambe si stirano al massimo i tendini delle dita dei piedi sono tesi come corde di violino, stanco ma felice la copro e ci abbracciamo nudi sotto le coperte l'ultima cosa che dico” mamma mi sa che tuo cugino abbia sentito tutto”.
Alla mattina presto dopo esserci vestiti usciamo dalla camera il cugino di mia madre e il meccanico sono nell'aia della casa che stanno riparando la panda di mia madre, rimaniamo sorpresi e meravigliati lui ci viene incontro sorridendo e con aria felice dice “ mi sono fatto una dormita eccezionale come da tanto non facevo, poi sono venuto a prendere il meccanico per farvi una sorpresa” mia madre sollevata e felice dice:” bravo cuginone vieni che ti do un bacio”lui felice si avvicina e la bacia poi come sempre le da una toccatina al sedere, ma la cosa non mi crea problema mia mamma mi guarda e ride.
Dopo poco eravamo sulla strada che ci portava a Rimini, quando dico: “mamma guarda che zona solitaria e che bel boschetto c'è laggiù ci guardiamo e con una risata …..............................
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