Il gioco del mio fratellino

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    1,084

    Status
    Con un filo di voce, sommersa tra i versi di goduria fuori controllo, Francesco riuscì a dire:
    "Se continui a fare così succede che grido di nuovo come ieri… Ahh… No… Così mi fai sborrare…"
    Ormai senza più alcuna possibilità di reagire Francesco si rassegnò al fatto che entro pochi secondi si sarebbe ritrovato pieno di sperma, nel suo letto, sotto il pieno controllo del suo fratellino Luca, che con un ghigno quasi malefico stampato in faccia, ormai da più di mezz'ora si era infilato insieme a lui sotto le coperte per giocare con il suo cazzo.

    Luca era un bel bambino biondo, con i capelli a caschetto, magro magro, educato e ubbidiente. La mattina usciva di casa insieme a Francesco che, come fratello maggiore, aveva il compito di accompagnarlo alla scuola media che si trovava di strada per il Liceo.

    Francesco, sedicenne un po paffutello ancora senza barba, si era da circa un anno trovato a frequentare una compagnia di ragazzi che non erano della sua scuola. Da quando li aveva conosciuti, Francesco stava cambiando e Luca se ne era accorto. Era più spiritoso, più sicuro di sé ma anche meno disponibile, più distante. I giochi con la play, nella cameretta, erano sempre meno frequenti. Guardare un film insieme era diventato impossibile perché la sera Francesco usciva sempre e Luca non poteva andare con lui perché era troppo piccolo.

    Quella pratica serale, Luca, l'aveva iniziata da un mese. Tutte le sere era la stessa storia. Quando era ora di andare a dormire si mettevano ciascuno nel proprio letto, Luca aspettava che la mamma chiudesse la porta dopo aver dato la buonanotte, e quando tutto sembrava tranquillo, dopo aver sentito i genitori andare finalmente a dormire, zitto zitto si alzava dal proprio letto e si infilava in quello del fratello che, senza fiatare, obbedendo scrupolosamente alle regole del gioco, si lasciava letteralmente catturare da quella situazione altamente erotica che sarebbe durata almeno un'ora.

    Francesco meccanicamente si metteva nella posizione corretta: pancia in su, braccia stese all'indietro, gambe divaricate. Luca si sdraiava di fianco, con la testa appoggiata sul petto di Francesco, e iniziava quel lento e travolgente massaggio al cazzo, da sopra il pigiama.

    "Dai, inizia a raccontare." ordinò Luca stringendo leggermente il cazzo, come se il cazzo fosse la leva che serve per azionare un congegno.
    "Allora, oggi siamo andati al parco e abbiamo fatto i compiti all'aperto. Ahh!…" Francesco fece un urletto un po forte causato dal troppo godimento che la manina di Luca gli provocava.
    "Franci, dai!" E gli diede un pugno in pancia, affondando bene.
    Francesco non riusciva più a respirare perché il pugno non se lo aspettava e l'affondo nella
    pancia fu completo. Sapeva che il gioco sarebbe finito se si fosse mosso e per questo si doveva sforzare di rimanere in quella posizione, pancia in su, braccia stese all'indietro e gambe divaricate. Subito Luca riprese a massaggiargli il cazzo da sopra il pigiama e disse: "Non gridare. Vuoi che mamma e papà ti sentano?"
    Francesco a quel punto chiuse gli occhi e piano piano si riprese.

    "Dai, racconta!" ordinò per la seconda volta, sempre stringendo leggermente il cazzo.
    "Allora, oggi siamo andati al parco. Antonio aveva uno spinello ma io… Ahhh... non ho voluto fumare."
    "Bravo Franci!" e strinse ancora il cazzo.
    "Ahh!…" Francesco fece un urletto di godimento ma riuscì a contenersi e non fu troppo forte.
    Luca disse: "Andrea mi ha raccontato che suo fratello una volta ha fumato uno spinello ed è stato male. Sai come si fa a fumare?"
    Francesco rispose: "No, non ho mai provato".
    "Allora devi mettere in bocca lo spinello" Luca si alzò, tolse le coperte, si inginocchiò di fianco al letto, in modo da avere il cazzo di Francesco più vicino possibile "Facciamo finta che sia lo spinello". Lo prese in bocca e se lo mise tra le dita indice e medio, proprio come si tiene la sigaretta. Mentre lo teneva in bocca guardava Francesco e ridacchiava come un bimbetto stupidello e simpatico. Francesco respirava velocemente, stava impazzendo. Non poteva resistere ancora a lungo. Senza toglierselo dalla bocca Luca cercava di spiegare e anche se le parole erano poco chiare per via del cazzo, comunque riusciva a farsi capire. "Dopo averlo messo in bocca devi aspirare". Lo fece.
    Francesco gridò. "Ahh!!!"
    "Ma sei scemo?" Luca gli tirò un altro pugno in pancia ma senza togliere il cazzo dalla bocca. Questa volta Francesco non riuscì a restare in posizione. Con le braccia si aiutò a mettersi seduto, mantenendo le gambe divaricate. Non riusciva a respirare. Era tutto rosso e tutto sudato. Allora Luca si tolse il cazzo dalla bocca e lo afferrò con la sua manina stringendo forte.
    "Se non ti rimetti sdraiato giuro che ti faccio sborrare nel letto come la settimana scorsa!"
    Francesco cercava di parlare e a fatica riuscì a dire: "Non riesco a respirare!"
    "L'hai voluto tu!" Luca iniziò a fargli una sega velocissimo. Francesco senza fiato inarcò la schiena, si fece cadere con la testa all'indietro e si rassegnò al fatto che avrebbe sporcato tutto il letto. E così fu. 15 secondi di sega frenetica e iniziò a sborrare. Sul cuscino, sul materasso, alcune gocce in faccia. Luca non modificava il ritmo e anche se la sborra era finita continuava a fagli la sega fino a che il cazzo non si sgonfiò completamente.
    "Così impari!" gli disse. Si pulì le mani sulle lenzuola e se ne tornò nel suo letto.
    Francesco era sconvolto e anche quella sera doveva risolvere il problema del letto, prima che arrivasse il giorno e la madre se ne accorgesse.

    La mattina seguente Francesco si rifà il letto, ma senza cambiare le lenzuola, prima ancora di andare a fare colazione, così sua madre non si dovrebbe accorgere di niente. Il fratellino Luca invece è già in cucina.
    "Francesco! Vieni che la colazione è pronta!" Dice la madre. Arriva un po assonnato e si siede al suo posto, di fianco a Luca. Appena seduto, Luca inizia subito ad importunarlo con le sue diavolerie erotiche riprendendo il massaggio al cazzo da sopra il pigiama. La madre non può vedere, perché sono seduti bene vicini al tavolo. Francesco allarga un pochino le gambe e diventa leggermente rosso sulle guance e, fissando Luca in faccia, tenta di bere un sorso di latte. Ma non prende bene la mira e si sbrodola sul pigiama.
    "Ahahaha! Che scemo!" ride Luca continuando a massaggiare "Guarda mamma! Si è sbrodolato tutto addosso! Ahahaha!"
    "Luca piantala" lo rimprovera la madre. "Francesco, vatti a cambiare."

    Luca molla la presa, Francesco si alza senza dire niente e si incammina verso la cameretta come un pupazzo. Non si rende conto della sua vistosa erezione. Per fortuna la madre non lo guarda, ma Luca fa una smorfia di panico sbarrando gli occhi e fissando un po l'erezione del fratello e un po la madre che sistema la cucina.

    Da un mese Francesco, sedicenne un po paffutello ancora senza barba, è la vittima del suo fratellino Luca, che con quel suo gioco erotico lo mantiene costantemente in uno stato quasi di schiavitù. Questa notte, per esempio, Francesco ha dormito nel letto tutto sporco di sperma perché la sera Luca lo ha letteralmente costretto a lasciarsi andare mentre gli faceva una sega velocissima, per punirlo del fatto che si fosse mosso dalla posizione obbligatoria pancia in su, braccia indietro e gambe divaricate durante il solito massaggio al cazzo da sopra il pigiama.

    Il problema di Francesco, ora, è quello di riuscire a sistemare il letto, cambiando le lenzuola, senza farsi accorgere da sua madre. Ma guardando l'orologio si rende conto che non c'è abbastanza tempo. Così lascia tutto com'è e si prepara per uscire, tanto il letto è fatto e le lenzuola sporche non si vedono.

    Come tutte le mattine Francesco e Luca escono insieme. Francesco deve accompagnarlo alla scuola media, che è di strada per il Liceo. Arrivati davanti al cancello della scuola media Luca si guarda intorno e, assicuratosi che non lo stia guardando nessuno, fa un massaggino al cazzo di Francesco, come se fosse la stretta di mano per salutarlo e augurargli buona giornata.
    Francesco come sempre lo lascia fare. E' come una droga ormai. Deve accumulare la dose per non andare in crisi di astinenza. Il problema
    è che quando si trova in quello stato non campisce più nulla e spesso non si accorge delle persone che gli passano vicino e lo salutano, perché il suo corpo è continuamente stimolato dal quel gioco erotico di Luca che dura ormai da un mese.

    Finalmente Luca se ne va. Francesco resta fermo lì per qualche minuto, lascia passare un po l'eccitazione, si aggiusta in qualche modo le mutande, cercando di non farsi vedere, e si incammina verso il Liceo.
    Ad aspettarlo vicino all'ingresso c'è la sua compagna di scuola Silvia. Silvia è cotta di Francesco ma a lui sembra non interessare. Però sono molto amici e lei non si arrende, prima o poi qualcosa succederà.
    "Ciao Francesco. Che faccia che hai! Non stai bene?"
    "Ciao Silvia. No no, sto bene. Dai entriamo che è tardi."
    Lei cerca di prendergli la mano ma lui si incammina e la lascia leggermente indietro.

    Durante l'interrogazione di Matematica Silvia inizia a chiacchierare sotto voce.
    "Francesco sei sicuro di star bene? Mi sembri così strano."
    "Ma si, dai. Sto bene. Sono solo un po stanco perché questa notte non ho dormito."
    Dopo 5 minuti Silvia riprende
    "Perché non vieni da me questo pomeriggio? Potremmo finire la ricerca così non ci pensiamo più!"
    "E' una buona idea… Ma oggi è mercoledì o giovedì?"
    "Ahahah! Che scemo che sei Francesco, non sai neanche che giorno è? Oggi è mercoledì"
    "No, non posso allora. Oggi mio fratello non ha il pomeriggio a scuola e devo stare a casa con lui".
    "Ma perché devi stare a casa con lui? Non può stare da solo? Non ha già 12 anni?"
    "Sì ha 12 anni, ma quando lui è a casa devo esserci anche io. Facciamo domani."
    "Ok"
    Silvia, un po delusa, si arrende e riprende a seguire l'interrogazione.

    Francesco sente gli spilli alle gambe, i suoi ormoni sono impazziti. Tutti quegli stimoli di Luca senza arrivare a nulla. Mal di pancia, una forte eccitazione, fortissima. Si alza e chiede di andare in bagno.
    "Non si sente bene?" Chiede il prof, perché in faccia si vede che è un po rosso, non è come tutti i giorni.
    "No, sto bene grazie. Devo solo andare in bagno"
    "Esca pure"
    Arrivato al bagno si chiude dentro e si abbassa i pantaloni. L'erezione non è mai cessata e le mutande sono piene di umori. E' eccitato e vorrebbe farsi una sega ma sa che se se la farà, il gioco del pomeriggio con Luca non sarà della massima intensità.
    Decide di non farsela, si pulisce un po con la carta igienica, esce dal bagno, si lava bene la faccia bagnando anche i capelli e rientra in classe. Ora va meglio, l'erezione lentamente scompare e le ore passano piuttosto in fretta.

    Finalmente suona la campanella. Francesco mette tutto nello zaino velocemente e se ne va.
    "Ciao Silvia, ci vediamo domani" dice senza quasi guardarla.
    Deve correre un po perché Luca sarà già uscito da scuola e gli accordi sono che devono tornare a casa insieme, dato che nel tragitto fino a casa ci sono alcuni punti pericolosi senza marciapiede.
    In appena 5 minuti raggiunge la scuola di Luca. Luca è appena uscito. Si salutano e si incamminano.
    Durante il cammino incrociano Antonio
    "Ciao Francesco! Ci vediamo questa sera alle otto e mezza?"
    "Certo che ci vediamo." Risponde Francesco entusiasta.
    "A stasera, allora!"
    In dieci minuti arrivano. Francesco apre la porta con le sue chiavi. In casa non c'è nessuno, perché i genitori lavorano entrambi e rientrano dopo le sette. In cucina è già tutto pronto, devono solo preparare la tavola e scaldare un po l'arrosto con le patate.
    Mentre Francesco gira le patate, Luca che ha appena finito di preparare la tavola si avvicina a lui e inizia il massaggino.
    "Francesco oggi mi fai provare a fare una pozione nuova? Voglio fare una miscela con lo sciampo della mamma"
    Francesco fa sì con la testa, senza dire nulla, mentre continua a girare le patate.
    Ottenuto il consenso, interrompe il massaggino e si siede al tavolo.
    "Ho tanta fame! E' pronto?"
    "Si, è pronto. Stai calmo" risponde Francesco mentre si gira verso il tavolo con la pentola in mano per riempire i piatti.
    Dopo aver fatto le porzioni Francesco dice:
    "Mi hai scombussolato il pisello. Mi metto un po comodo" Si toglie scarpe, pantaloni e mutande e rimane nudo dalla vita in giù. Il cazzo è in erezione.
    "Visto cos'hai combinato?" dice Francesco. Luca sorride e inizia a mangiare.
    Francesco si siede e mangia anche lui.

    Francesco non aspetta altro che inizi il pomeriggio. Mangia velocemente, posa il piatto nel lavandino e con l'uccello all'aria si incammina verso la cameretta, con molta tranquillità. Ormai è normale che lui si faccia vedere dal suo fratellino così, perché è proprio il suo fratellino che lo vuole. In cameretta si sdraia sul suo letto in posizione ben precisa, perché il gioco della pozione magica prevede che lui, nudo dalla vita in giù, sia sdraiato da metà letto in poi in modo che le ginocchia siano piegate e i piedi siano per terra, oltre la coda del letto.
    In questo gioco matto di Luca Francesco diventa come una mucca che deve essere munta in continuazione per ottenere il liquido base che serve per creare le pozioni magiche. Luca arriva dopo dieci minuti con un un bicchiere e una bottiglia di plastica. Nella bottiglia di plastica c'è un po di sperma della volta precedente. Si mette in ginocchio davanti alla coda del letto, impugna il cazzo di Francesco e comincia a fargli una sega abbastanza veloce.
    "Francesco devi darmene di più questa volta perché altrimenti non basta"
    "Va bene. Ahhh… Forse riesci a farmene quattro, oggi, perché questa mattina ho res… Ahh! Resistito"
    Luca sorride e aumenta la velocità.
    Francesco non si rende conto più del tempo. Rimane per quattro ore sdraiato sempre in quella posizione, con Luca che ogni tanto ritorna in cameretta dopo aver guardato un cartone e ricomincia a fargli di nuovo una sega per accumulare altro sperma all'interno della bottiglia di pastica. Gli fa una sega, cercando di farla nel minor tempo possibile, lo fa sborrare nel bicchiere. Poi si mette alla scrivania e con un cotton fioc aiuta lo sperma ad entrare nella bottiglia. Da un bacino a Francesco e se ne va in sala a guardare la televisione. Ogni tanto ritorna in cameretta e ricomincia di nuovo.

    Quando sono le cinque e mezza Francesco si alza stordito e va in bagno a farsi la doccia. Poi si cambia e si sdraia sul divano a guardare la televisione fino a che non arrivano i suoi. I compiti li farà dopo cena, se Luca glie lo permetterà.

    Quando tornano i nostri genitori io sono ancora sdraiato sul divano, mi sto riprendendo da quel lungo pomeriggio in cui sono stato munto per ore dal mio fratellino pazzo Luca.

    Sono le 7 di sera. Mamma sta preparando la cena. Mi alzo e vado in cameretta perché devo decidere cosa mettermi per uscire e poi devo ancora risolvere il problema delle lenzuola.
    Provo a sollevare la coperta e vedo che ormai è tutto asciutto. Chi se ne frega, lascio tutto così.

    Mi spoglio e apro l'armadio per scegliere un paio di pantaloni ed una camicia. Luca ovviamente si precipita vicino a me ed inizia a tastarmi l'uccello. Ma perché è così scemo? Non so come sia possibile, ma nonostante il trascorso pomeriggio il mio coso ha ancora la forza di andare in tiro.

    Mentre Luca mi fa una specie di sega afferro i jeans neri e la camicia viola. Sono quasi vestito. Lentamente mi giro per sedermi sul letto. Mentre Luca mi masturba mi allaccio la camicia e tiro su i pantaloni fino ai boxer, senza allacciarli. Luca ha intenzione di farmi sborrare ancora. Gli dico di stare attento a non sporcarmi i vestiti che mi sono appena messo. Lui risponde: "Ok!" facendo un sorriso da monello.

    Al ritorno da scuola avevo incontrato Antonio che mi aveva chiesto se sarei uscito con loro la sera dopo cena. Antonio è uno studente dell'Istituto Tecnico vicino al mio liceo. E' maggiorenne ma ancora non ha la patente, ha due anni in più di me. Nella stessa compagnia ci sono anche alcuni suoi amici, della sua stessa età.

    "Luca, così mi fai sborrare ancora! Ahh!". Mi lascio cadere con la schiena all'indietro appoggiandomi completamente sul letto. Sono mezzo disteso, con le ginocchia piegate. Sto sborrando per la sesta volta. Non riesco nemmeno a preoccuparmi di dove stia andando a finire il mio nettare… Speriamo di non essermi sporcato. Quando l'orgasmo finisce, dopo alcuni istanti trascorsi con gli occhi chiusi e un po di fiatone, controllo com'è la situazione. Luca è stato bravo. Con un fazzoletto di carta si è preoccupato di raccogliere bene tutto il mio nettare.

    "Dai, andiamo a mangiare che è pronto!" mi dice con aria da rimprovero, come se lui non c'entrasse niente con il fatto che io sia mezzo stordito. Mamma dalla cucina grida: "Allora! Volete venire a mangiare? E' pronto!" Velocemente mi lazo, finisco di vestirmi, dò uno spintone a Luca per farlo cadere sul letto e corro in cucina lasciandolo indietro. Luca reagisce con un "Vaffanculo!".

    "Mamma questa sera esco con Antonio e i suoi amici"
    "Va bene, ma non fare troppo tardi che domani c'è la scuola. Alle
    undici devi essere a casa."
    Finito di mangiare corro in bagno a lavarmi i denti.
    Dopo un po bussa Luca. Entra e mi dice: "Ma poi mi farai venire con te qualche volta? Anche io voglio uscire". Che cucciolo, con quel faccino da monello. Gli ho sempre voluto bene e non ci separeremo mai.
    "Certo! Ma non durante la settimana, perché c'è la scuola. Forse sabato sera si può fare."
    "Ok"

    Mentre finisco di lavarmi i denti, Luca mi abbraccia da dietro e con le sue manine indisciplinate ricomincia a massaggiarmi l'uccello da sopra i pantaloni.
    Io cerco di continuare a lavarmi i denti. Ogni tanto faccio un gemito e socchiudo gli occhi.
    "Dai Luca, devo uscire… Ahh! Tanto non torno tardi, ci vediamo al massimo tra due ore. Ci mettiamo nel mio letto e ci coccoliamo quanto vuoi. Ok?"
    "Va bene" E mi da un bacino sulla schiena strizzandomi il cazzo.
    "Aiaaa!" Grido. Lui si mette a ridere ed esce dal bagno.
    Mi sciacquo la bocca, mi sistemo i boxer e i pantaloni per nascondere l'erezione ed esco dal bagno anche io.

    "Ciao. Allora io esco!"
    Finalmente sono fuori. Cammino dieci minuti e arrivo al solito parcheggio. Sono già tutti lì.
    "Ciao!"
    "Ciao. Allora, che si fa questa sera?" chiedo ad Antonio.
    "Volevamo andare alla cascina. Guarda che cos'ho?" e mi fa vedere tre canne già pronte da fumare.
    "Ma sei matto? E se ci scoprono?"
    "Ma chi ci deve scoprire? Alla cascina non c'è nessuno. Dai, non ti preoccupare"
    Ci incamminiamo per la strada della cascina. Una bella strada dritta che taglia in due un prato enorme.

    "Devo pisciare" dice Antonio ad un tratto e se ne va nel prato. Anche gli altri lo seguono. Penso che abbiano bevuto prima che io arrivassi. Si sono messi a pisciare tutti nel prato. Io non avendo ormai più alcuna inibizione, visto che stavo sempre col pisello di fuori davanti al mio fratellino, mi sono tirato giù pantaloni e mutande e mi sono unito a loro, senza vergogna. Com'era prevedibile mi eccito quasi subito e mi va in tiro. E Antonio se ne accorge.
    "Ahahahaha! Guardate Francesco, si è eccitato! Ma non è che sei finocchio?"
    "Ahahaha!" Ridono tutti, ma senza volermi offendere. In fondo faccio parte della loro compagnia e mi vogliono bene. Anche io mi metto a ridere. Finisco di pisciare, mi rivesto e ritorno sulla strada.

    Riprendiamo il cammino verso la cascina, che ormai dista solo due o trecento metri. Quando arriviamo cerchiamo un posto appartato. Antonio ci guida verso il fienile. All'interno ci sono ancora alcuni attrezzi da contadino e anche un vecchio trattore tutto arrugginito. Ci sediamo a terra in cerchio e Antonio accende la prima canna.

    Osservo la canna con attenzione, mentre gira tra il gruppo. Ognuno assume un'espressione diversa durante il proprio turno. Antonio, per esempio, socchiude un occhio quando tira; Andrea invece li chiude tutti e due completamente e quando ha fatto il tiro li riapre, sgranati, fissando la canna fino a che non ha buttato fuori tutto il fumo. E così via gli altri. Sono tutti affascinanti mentre fumano, come se quel gesto donasse loro un tono di virilità.

    Arriva il mio turno. Avevo già fumato in passato, ma avevo fatto solo mezzo tiro. Antonio lo sa e mi spiega come devo fare. Io seguo alla lettera le sue istruzioni e riesco a fare un tiro moderato senza tossire. Dopo il secondo tiro sento l'effetto che mi pervade. La mia prima reazione la sento al basso ventre, tanto per cambiare. E mi viene da toccarmi.
    "Ti stai eccitando, vero?" Mi chiede Antonio.
    "Sì" gli rispondo.
    "Fa sentire?" e mi tasta l'uccello.
    Io faccio un gemito.
    "Ahahaha!" Tutti si mettono a ridere e non la smettono più. Anche io mi metto a ridere.

    Passa più di un'ora da quando siamo arrivati e le tre canne ce le siamo fumate tutte. Abbiamo gli occhi rossi e io sono sempre più eccitato. L'effetto della canna sull'uccello è allucinante perché il piacere sessuale aumenta a dismisura. Basta una leggera carezza per farmi gemere.

    Ma adesso per me si sta facendo tardi.
    "Ragazzi io devo andare a casa. Se non rientro per le undici i miei non mi fanno più uscire durante la settimana". Mi fanno tutti un saluto.
    "Fa vedere se sei ancora eccitato?" chiede Antonio. Io mi alzo la camicia che avevo lasciato fuori dai pantaloni e gli faccio vedere. Lui prova a tastare. Io socchiudo gli occhi. Risata generale.
    "E tu invece?" gli chiedo io. "Fa sentire!" E gli metto la mano sul pacco. Wow! Anche lui è eccitato e non poco! Risata generale, stavolta ancora più intensa perché Antonio non se l'aspettava.
    Saluto definitivamente. E mi incammino verso casa.

    Continuo a toccarmi e mi rendo conto che la situazione sta degenerando. Ho bisogno del mio fratellino matto Luca. Chissà come sarà dopo aver fumato. Penso che sarà pazzesco. Aumento il passo e finalmente arrivo. Faccio molta fatica ad aprire il portone perché in quello stato non riesco a riconoscere la chiave e quando la trovo la infilo al contrario nel buco della serratura. Per fortuna qualcuno apre da dentro con l'apriporta. Io mi spavento ma riesco ad entrare passando inosservato.
    "Buonasera" dico con la testa bassa. E vado velocemente nell'ascensore che è già pronta al piano terra.
    In ascensore provo a slacciarmi i pantaloni e a tirarmi fuori l'uccello. Sono eccitatissimo e stare con l'uccello di fuori mi fa provare una sensazione incredibile. Finalmente l'ascensore si ferma. Mi copro velocemente, raggiungo la porta di casa, provo ad aprire e vedo che è aperta. Meno male!
    Sono già tutti a letto. Cercando di non far rumore vado in cameretta e chiudo la porta. Luca è sveglio.
    "Ciao"
    "Ciao Luca. Mi hanno fatto fumare. Sono un po svarionato. Vieni qui"
    Mi spoglio nudo e mi faccio vedere dal mio fratellino con il pisello completamente in tiro. Provo una sensazione incredibile su tutto il corpo. Sono eccitato come non mi era mai successo prima. Luca si avvicina e inizia a farmi una sega. Io sto impazzendo dal piacere ed inizio a gemere. Luca si ferma e mi rimprovera.
    "Ma sei matto? Mamma e papà stanno dormendo! Dai, mettiti sotto le coperte"
    "No, voglio stare scoperto." Mi distendo sul letto a pancia in su. Luca si mette in ginocchio sul tappeto di fianco e riprende a masturbarmi con la mano destra mentre con la mano sinistra mi tappa la bocca. Io sto al gioco. Sto impazzendo dal piacere.

    "Cosa avete fatto" mi chiede Luca e toglie la mano liberando la mia bocca.
    Mentre continua a masturbarmi cerco di rispondere.
    "Abbiamo fumato tre canne. E' bellissimo. Ahhh!!"
    Luca rimette la mano sulla mia bocca per non far sentire i miei lamenti a mamma e papà e aumenta la velocità della sega.
    Io sto per venire. Sto per venire. E' tutto rallentato e tutto aumentato. E' intenso. Sto godendo come un pazzo. Ahhha!!! AHahhh! Inizio ad avere l'orgasmo e non finisce più. E' veramente diverso. E' intenso come non avevo mai provato. "Ahhh!!!" L'orgasmo dura almeno venti secondi.
    Io distendo le braccia all'indietro, come se volessi mostrarmi e concedermi interamente al mio fratellino, che via via diminuisce la velocità.
    L'orgasmo poi finisce e Luca mi massaggia delicatamente il pisello che è ancora in erezione. Io continuo a godere tantissimo.
    "Continua a massaggiarmelo, ti prego. Sto benissimo, Luca. Ti prego continua a massaggiarmelo."
    Lui ubbidisce da bravo fratellino e mi massaggia ancora per un bel po, fino a che si fa mezzanotte.
    Io sono quasi svenuto. Non parlo più. Luca mi sistema bene nel letto, cercando come può di mettermi sotto le coperte. Mi da un bacino e se ne va a dormire.
     
    Top
    .
0 replies since 3/5/2014, 13:55   7024 views
  Share  
.