Il prof di educazione fisica [RACCONTO EROTICO GAY SHOTA]

racconto erotico gay

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    Pronti a partire per la solita gita scolastica 3 giorni a Genova. Tutti sul pullman, con 3 professori al seguito.
    Come sempre ero suduto sul fondo del bus, ed ecco che all'improvviso compare un giornale porno, tutti i miei compagni si accalcano per vedere qualche bella foto.
    Il prof di educazione fisica, si accorge della situazione e si avvicina, con un candido sorriso ci chiede "Cosa c'è che vi tiene così occupati".
    Ci dice "no ragazzi niente masturbazioni notturne o giornaliere", e con il solito sorriso prende il giornale e dice che ce lo restituirà al ritorno.
    Arriviamo a Genova, scendiamo dal mezzo e ci avviamo all'albergo. Ci sistemiamo 2 per ogni stanza, ma essendo noi studenti dispari e i prof anche, uno di noi dovrà dormire con un adulto. Fortuna o sfortuna vuole capito io con il prof di ginnastica.
    Entriamo in stanza e c'era un letto matrimoniale.
    Il prof mi chiede se avevo delle difficoltà a dormire in quel letto, io gli rispondo che siamo tra uomini.
    Arriva sera e ci prepariamo per la notte, va in bagno prima lui, sento che si sta facendo la doccia, dopo un pò esce solo con lo spugnone addosso e con lo spacco aperto sul davanti, noto un bel cazzo. Abbasso gli occhi e faccio finta di niente, invece nel vedere ciò mi ero turbato.
    Entro in bagno inizio a fare la doccia e nel contempo ripenso alla scena di poco prima e inizio a fantasticare e a toccarmi. Esco dal bagno e faccio la stessa cosa che ha fatto lui, il prof guarda e dice sorridendo: "Però ti difendi bene a proporzioni!". Con imbarazzo, chiedo scusa e copro la parte intima, mentre lui era sul letto sdraiato solo con gli slip addosso.
    Prendo gli slip dalla valigia e con accortezza mi abbasso con le chiappe rivolte a lui e vedo che le guarda con interesse.
    Mi sdraio sul letto e lui mi chiede se quel giornale che aveva sequestrato era il mio. Allora scende dal letto, si abbassa e dalla sua valigia tira fuori il giornale e me lo passa dicendomi "Se vuoi qui lo puoi guardare".
    Vedo che il suo slip ha una certa pertuberanza è eccitato. Nel vedere questa situazione ho la stessa reazione e per timidezza mi giro a pancia in giù. Prendo il giornale e lo metto sul comodino: "Non lo leggi?" mi chiede.
    "No prof non mi sembra il caso, sono stanco e ho voglia di dormire."
    Mi metto soto le lenzuola e così fa anche lui spegnendo la luce.
    Ma chi riusciva a dormire, ero super eccitato e dal respiro che sentivo di sicuro anche lui, infatti si rigirava nel letto.
    Dopo Adv circa 20 minuti, sentii i suoi piedi toccare i miei, feci finta di dormire, ma quel sfioramento mi fece salire il sangue alla testa, l'adrenalina era salita a mille.
    Non avendo risposta, il prof si avvicinò di più, io davo le spalle e sentivo il suo respiro sempre più affannoso.
    Sentii che si sfilava gli slip e si avvicinò piano piano il suo cazzo alle mie natiche, continuai a far finta di niente e inarcai la schiena per sentire meglio quel pezzo di carne che toccava le mie mutande.
    A quel punto, le sue mani dolcemente mi sfilarono gli slip, io ero immobile e non vedevo l'ora che mi abbracciasse.
    Non ce la facevo più, allungai la mano e glielo presi tra le dita, indirizzandolo tra le natiche.
    Lui mi disse: "No così, aspetta" spostò le lenzuola e iniziò a baciarmi e inumidirmi il buchino.
    Si alzò e prese una crema che me la spalmò ben bene nell'orifizio e mi entrò con un dito, poi con due girandoli.
    Mi disse: "Ora fai un bel respiro e trattienilo spingendo come se dovessi andare in bagno".
    Così feci, sentii il suo cazzo penetrarmi dolcemente, prima un gran dolore e poi un immenso piacere, mentre con la sua mano mi masturbava. Venni in pochi minuti, mentre lui continuava a scoparmi. Dopo un pò me lo tirò fuori e mi disse di aprire la bocca che stava per sborrare, l'accontentai e mentre lo avevo in bocca iniziai a masturbarmi e divenne duro in pochi movimenti.
    Sentii la sua sborra calda invadere la mia gola e non lo lasciai fino all'ultima goccia.
    Poi si mise in ginocchio e mi ricambiò il piacere.
     
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