Il collegio [RACCONTO EROTICO GAY SHOTA]

racconto erotico gay

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    A quattordicianni i miei genitori mi misero in un collegio maschile dove passavo la maggior parte dell'anno scolastico escluse le festività. Ero giovane, efebo, capelli castani lunghi e culetto sodo. La mia sessualità è iniziata da giovane a undicianni andavo nella stanza di mio zio e prendevo giornalini porno di ogni genere ma quelli che mi eccitavano di piu' erano quelli gay! Quando ero nel letto mi toglievo il pigiama e restavo nudo cominciavo a toccarmi il cazzo che era durissimo e il culo. Quelle carezze mi piacevano da matti e il mio cazzo diventava scivoloso di liquido presperma,poi mi giravo e il cazzo duro finiva dalla parte del materasso. Facevo su e giu' come se scopassi e venivo. Facevo i miei bei schizzetti di adolescente.

    Arrivato nel collegio mi diedero il posto letto e l'armadietto dove mettere i miei effetti personali. La camerata era composta da dodici letti, quindi Mauro mi fece vedere i bagni e mi portò alle docce. Quindi mi misi la divisa e andai a lezione. Finite le ore di lezione tornai nella camerata e, vidi due compagni che erano in slip e canotta uno disse all'altro: "Dai fammelo vedere il tuo bel cazzo che io ti faccio vedere il mio". E, detto questo si tirò giu' gli slip facendogli vedere il cazzo moscio, scappellato. Vedere quel cazzo mi aveva eccitato e Mauro mi disse: "Non ti scandalizzare qui è normale vedere i tuoi compagni nudi con il cazzo duro e di notte sentire gemiti ci spariamo seghe in continuazione siamo sempre eccitati!".
    Mi spogliai restando in slip,quindi Mauro mi venne vicino si avvicinò alla gabbia calda e mi tirò fuori il cazzo davanti a tutti dicendo:
    "Questo è il tuo cazzo una meraviglia della natura non volevi farcelo vedere, è enorme".
    Io risposi: "Si toccamelo senti com'è duro iniziami alle vostre seghe, a me piace il cazzo e il buco del culo". I compagni si avvicinarono nudi a guardare il mio cazzone duro e incitavano Mauro a spararmi una sega. Ma lui disse:
    "Andiamo alle docce cosi' nessuno ci disturberà". Ci avviammo alle docce,arrivati li'mi spogliai subito restando completamente nudo senza dover controllare il cazzo che divenne subito duro per l'eccitazione.Vedendomi nudo Mauro e i miei compagni si denudarono.I loro cazzi erano semiturgidi e cominciarono a menarseli.Poi incitarono Mauro a segarmi e io gli dissi: "Senti com'è duro e le palle sono gonfie di liquido seminale dai scapucciamelo e toccami palle e buco". Non se lo fece dire due volte mi prese la pelle e la tirò giu' scappellandomelo poi accarezzava l'asta e le palle ebbi un gemito di piacere. Vedendo questo bellissimo spettacolo i miei compagni si segavano reciprocamente, i loro cazzi erano eretti come pali .Mauro mi toccò il buco del culo sditalinandomelo e mettendomi due dita dentro e il mio cazzo divenne durissimo.
    Mi disse: "Ti piace puttana, senti che bel buco largo hai te lo sei già sditalinato eh". E io gli menavo il cazzo selvaggiamente con unandarevieni veloce. Lui mi strizzava le palle e mi segava piano piano. Gemevo e urlavo come non mi era mai capitato. Intanto i compagni supereccitati segandosi a vicenda non resistettero e urlando sborrarono come animali con lunghi schizzi che riempirono il pavimento delle docce. Si avvicinarono a Mauro e me con i banani gocciolanti e incitavano Mauro a menarmelo piu' veloce. Aumentò il ritmo e, dalla cappella fuoriusciva liquido presperma. Il cazzo era scivoloso e le vene gonfie come non mai tutto violaceo. Ero prossimo alla sborrata aumentò il ritmo in maniera impressionante toccandomi le palle gemevo e urlavo come non mai mentre qualche compagno mi toccava il buco del culo.Finchè sborrai in maniera idescrivibile urlando.La sborra usciva a flotti lunghissimi coprendo Mauro di seme. Quindi gli dissi:
    "Adesso ti faccio sborrare."Glielo presi in bocca e gli feci un pompino meraviglioso".
    Partivo dalla cappella fino all'asta e gli succhiavo le palle con risucchio. Non resistette a lungo lo tolsi dalla mia bocca e lo segai. Urlò dicendo: "Sborro schizzo" E venne copiosamente sulla mia faccia riempiendomela di sperma. Ci lavammo e pulimmo le docce dal nostro dolce miele sul pavimento e ci avviammo alla camerata. Ci mettemmo a letto ma tutti non erano ancora appagati e di notte in camerata si sentivano gemiti e urla strozzate. Insomma eravamo tutti intenti a segarci i piselli.
    Io avevo sborrato sei volte quella notte talmente ero eccitato.
     
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