Alle scuole medie [RACCONTO EROTICO GAY SHOTA]

racconto erotico gay storie vere

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    Era oramai gli ultimi giorni di scuola prima delle vacanza estive, la voglia di stare in classe era molto poca. E come spesso capita negli ultimi giorni di scuola, non si fà quasi nulla o quasi, c'è solo chi si fà interrogare per aggiustare qualche voto, ma nulla di che. Così che chi come noi non doveva essere interrogato cazzeggiava se non girando per la scuola, ma anche rimanendo in classe magari a scherzare o giocare tra compagni. Ed infatti fu propio mentre si schezava che un mio compagno di classe Savio si prese le mie chiavi di case, ed inizio a nascondersele o passarle ad altri. Dopo un pò la cosa inizio a darmi fastidio, e mentre altri due si erano stancati di oassarsi le le mie chiavi tra di loro e se ne andarono, a Savio l'idea di restituirmi le chiavi non gli passava minimamente nella mente. Finchè inizio a strusciarsi sul suo pacco le chiavi, insomma la cosa stava sempre più prendendo una brutta piega. Prima si mise le chiavi tra le gambe da sopra i pantaloni, e mi disse che se le volevo le dovevo prendere da li. Poi mentre mi ero quasi fatto forza per prendere le chiavi da li, quel bastardo riprende le chiavi in mano e se le mette nei pantaloni all'altezza del pacco. E dal pantalone della tuta che indossava faceva intravedere la sagoma delle chiavi che si notava da sopra i suoi pantaloni. Inizio a giocarci con le chiavi ne suoi pantaloni spostando le chiavi da una parte all'altra del suo pacco. Poi allargo un pò i pantaloni della tuta e mi fece vedere dove aveva le chiavi, praticamente erano sopra i suoi bianchi slip di cotone, e mi disse:
    -Se le rivuoi prendile, che aspetti??

    Io mi vergognavo, anche se la voglia di mettere le mani li iniziava quasi ad eccitarmi, perchè ricordavo bene come spesso e volentieri lui ha il vizzietto di palparsi spesso il pacco per sistemarselo o che ne sò io in maniera anche vistosa davanti a tutti come se fosse una cosa normale. Riallacia il cervello e mi dissi che non potevo mettere le mani li, altrimenti mi avrebbe sfottutto per chissà quanto tempo. Ed allora mi feci coraggio e con voce dura gli dissi:
    -Prendile tu da li e ridammele, questo scherzo mi ha già scocciato!!

    Lui capì che aveva lui il coltello dalla parte del manico, ho forse questo gioco iniziò sempre più a piacerli, se non propio ad eccitarlo, ed allora iniziò a rincalzare la dose dicendomi:
    -Se le vuoi te le prendi le tue chiavi da qui, altrimenti rimangono qui. Anzi se non ti sbrighi a prenderle metto le chiavi nelle mutande così vi diverto un pò.

    Stava facendo il bastardo nel miglioro modo possibile e ci stava riuscendo, iniziò persino a fare il conto alla rovescia prima di mettersi le mie chiavi nei suoi slip. Io non mollavo, perchè pensai questo mi vuole fregare, vuole vedere se io cedo e gli metto le mani sul pacco per ridicolizzarmi magari. Ma io non mollo! Mi dissi tra me, sono sicuro che a fine conta se non gli dò più tanto spago si scoccierà e mi restituirà le chiavi. Fini di contare e quel bastardo si prese le chiavi e se le mise veramente negli slip, ed iniziò a sfottermi dicendo che il freddo delle chiavi a contatto con il suo cazzo gli piacava, lo stava eccitando. E mi fece vedere la sagoma delle sue chiavi che ora erano nei suoi bianchi slip. La paura mia e che quel bastardo si tenesse le chiavi nelle sue mutande, era quasi finita quella giornata di scuola e non potevo tornare a casa senza chiavi. Così cercai di desisterlo e di farmi restituire le chiavi, ma lui:
    -Se le vuoi te le prendi, altrimenti niente. Anchè perchè mi stà piacendo veramente sentirmi le tue chiavi affianco alle palle ed al cazzo.

    La cosa però da un lato inizio ad eccitarmi, soprattutto quando vedevo che quel bastardo si palpava il pacco in maniera molto intensa, e dalla patta sembrava come se veramente il contatto delle mie chiavi con il suo cazzo e le sue palle gli stesse piacendo fino ad eccitarlo. Continui ad insistere, e vidi che mancava pochissimi a suonare la campanella, non sapevo che fare. Allora mi feci coraggio e gli dissi:
    -Almeno apriti un pò più le gambe ed i pantaloni così posso prendere le mie chiavi.

    Quel bastardo non ci pensò due volte, dalle sue mutande oltre a notarsi la sagome delle mie chiavi si vedeva anche al sagoma del suo cazzo, non propio in erezione, ma quanto meno non era moscio. Mi guarda attorno anche se ero infondo alla classe all'ultimo banco, ma volevo essere sicuro che nessuno mi vedesse fare questa cosa. Allungai la mano ed una volta aver passato il confine con i suoi pantaloni, alzò anche l'elastico del suo slip per facilitarmi la presa delle mie chiavi. Quando una volta che avevo raggiunto il contatto con alcuni suoi peli pubici, lui chiuse subito le mutande ed i pantaloni, chidendo le gambe ed afferrandomi il polso inizio a massaggiarsi indirettamente con la mia mano il suo cazzo e le sue mani. A quel bastardo veramente la cosa gli stava eccitando, in verità anche a me un pò. Iniziavo a sentire il suo cazzo che diventava duro, e lui continuava con sempre più foga mentre io cercavo di liberarmi dalla sua presa, stava veramente infoiato non capiva più nulla. Con tutte e due le sue mani spingeva con il mio polso a scendere ancora di più fino a toccare le sue palle pelosette. Sentivo anche le mie chiavi ora, infatti le afferai e dopo un pò suonò la campanella e tutti si fiodarono sulla porta; tutto quel rumore prese di soprassalto anche Savio che allentò un pò la presa ed io approfittai per sfilare la mia mano da li. Struscia con la mia mano oltre che le sue palle anche tutto il suo cazzo che era diventato durissimo. Non sò se fù per quel veloce strisciare della mia mano sul suo cazzo, o forse la chiave che li graffiò il cazzo, quel che sò e che una volta fuori la mia mano lui si ranicchio come un pò e lo vidi come tessissimo. Mi alzà e con lo zaino a tracollo anche io me ne usci dalla classe.
    Ad oggi mi chiedo ancora se Savio si sia fatto male allo strusciare della chiave sul suo cazzo o sulle palle, o se in quel momento abbia sborrato.
    A questa domanda non sò dare, ancor'oggi, risposta.
     
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