Prima volta con mio nipote

racconto incest

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    Mio nipote A. è sempre venuto a trovarmi nella mia casetta al mare. La vicinanza con sua madre ha sempre favorito queste visite che cominciate quando lui aveva 12anni sono proseguite fino ad oggi che ne ha 40. Circa 15 anni fa mi venne a trovare per un fine settimana di luglio, io ero sola, mio marito come al solito era stato trattenuto per ragioni di lavoro a Roma e le mie due figlie stavano all’estero per una vacanza studio. Arrivo così all’improvviso un sabato mattina in sella alla sua moto sportiva. Già allora la sua virilità era evidente ed avevo sempre sospettato che nutrisse una certa attrazione nei miei confronti, i suoi sguardi spesso impertinenti gli affettuosi saluti …. mi avevano sempre fatto un certo effetto!!
    Allora a 40anni mi mancavano le attenzioni di un uomo e da sola ero molto debole, la sua presenza risvegliò in me la voglia di essere corteggiata. Si cambiò ed andammo insieme al mare in una spiaggetta un po appartata. Il tragitto fu immerso nel silenzio e giunti in riva al mare trovammo un posto riparato dalla vista degli altri e senza parlare troppo ci stendemmo a prendere il sole.
    Il caldo l’acqua di mare la brezza leggera fecero il loro effetto… guardai il suo giovane e forte corpo imperlato di sudore e mi domandai se…. gli fossi ancora piaciuta… Così cominciai a chiacchiera e cercai di indirizzare il discorso sulla sua vita sessuale. Mio nipote prima imbarazzato nel tempo divenne incredibilmente loquace e mi confessò la sua passione per le donne mature. Ricordo ancora il suo sguardo le sue labbra tradivano una strana eccitazione. Per stuzzicarlo gli dissi che avrei invitato per cena una mia amica 50enne e che avrei avuto piacere se fosse rimasto con noi. Mi chiese subito come fosse ed io cominciai a descriverla con dovizia di particolari, ben conscia del fatto che la mia amica F. era una vera seduttrice e che avrebbe sicuramente cercato di portarsi a letto quella sera mio nipote.
    Venne la sera e preparai una succulenta cenetta a base di pesce innaffiata da un buon vinello bianco chiacchiere, risate, racconti sempre più sboccati e lo sguardo di mio nipote sempre più insistente ed indiscreto. Non sapeva più dove guardare i suoi occhi cercavano di rapire qualche lembo del mio decolté e poi si soffermavano sul corto vestititino della mia amica F. Poi finita la cenetta rimasi a sparecchiare mentre loro due abilmente si defilarono lasciandomi sola. Mi ricordo che aspettai in preda ad uno strano languore il rientro di mio nipote A. finché all’una lo vidi rientrare furtivo. Con tono perentorio gli chiesi dove fosse finito e vidi crescere imbarazzo e rossore sul

    suo viso… Allora lo incalzai quasi in preda ad un attacco di gelosia e Lui tenero confesso di essere andato a casa di F. Lo pregai di sedersi e di raccontarmi tutto… Prima rimase sul vago ma incalzato dalle mie domande cominciò ad arricchire il racconto con dettagli sempre più intimi. Ogni particolare risvegliava in me il desiderio che dapprima lieve come un vago malore divenne sempre più prepotente. Mi ritrovai a stringere le gambe alla ricerca di un piacere che da mentale diventasse fisico. Decisi allora che volevo mio nipote e comincia a far scivolare lungo le cosce abbronzate sapientemente la mia leggera gonna. Avevo indossato dell’intimo di pizzo che emergeva dalla scollatura. La sua bocca semiaperta il suo respiro sempre più profondo ed il suo sguardo impertinente che cercava di frugare sotto la gonna. Poi cominciò a descrivere l’amplesso con F sottolineando volutamente la passione di quel momento e fu allora che gli dissi che era un vero porco e Lui capì che lo volevo ad ogni costo, sì perché mi si avventò addosso e con forza mi allargò le gambe e strappate le mutandine cominciò brutalmente a leccarmi le grandi labbra. Ricordo ancora il senso di impotenza ed il fiotto di piacere. Le sue labbra erano insaziabili succhiavano, baciavano e la sua lingua come un membro si insinuava sempre più a fondo… Poi d’un tratto si alzo e si slacciò i pantaloni e vidi per la prima volta il sua turgida cappella in preda ad una febbrile eccitazione mi avventai su di lei e la succhiai come non avevo mai fatto in precedenza con nessuno. Mi sentivo una vera troia in calore volevo che mi penetrasse con vigore e mi prendesse con forza volevo godere. Così usai la mia lingua per gonfiare oltre misura la cappella ma non succhiai… e quando divenne così grossa da entrare a fatica dentro la mia bocca mi girai e lo invitai a scoparmi e Lui con un gesto energico mi impalò con una violenza inaudita ed io ebbi un brivido di piacere e cominciai a pregarlo di scoparmi selvaggiamente fino a che non venni copiosamente, pochi istanti dopo sentii il suo caldo seme riempirmi tutta.
    Ancora oggi nel ricordare mi sono bagnata tutta e non nego di avere una voglia matta del mio nipote preferito, che vedrò nel pomeriggio dopo che si sarà divertito con un’altra mia amica….
     
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