Anna, che gran troia!

racconto erotico

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar
    Group
    Member
    Posts
    11,422

    Status
    Con Anna sul lavoro c’è sempre stato un buon affiatamento. Ci siamo trovati simpatici da subito nella ditta di import export dove siamo impiegati. Lei ha sui 45, sposata da 20, tre figli, bassina, fisico minuto e con belle curve nei punti giusti, soprattutto un bel culo, mora con capelli lunghi, mi ha sempre ispirato tenerezza, ma non ci ho mai provato sul serio essendo anch’io sposato e non avendomi dato lei mai un accenno a disponibilità sentimentale. In ufficio, durante le pause dal lavoro, il suo argomento preferito è sempre la famiglia, i figli e il marito Paolo, e come spesso accade, per lamentarsi. Non ci ho mai badato troppo perché di solito le donne tendono a far passare il marito per distratto, poco attento e poco utile in casa. Lo fa anche mia moglie e davanti a tutti…. perciò non trovavo strano che Anna si lamentasse. Lo faceva anche con me ed io tendevo a difenderlo, soprattutto per solidarietà maschile. Un giorno scendemmo più in profondità con i discorsi e le chiesi se facessero l’amore spesso. Lei diventò rossa, mi guardò con un velo di tristezza negli occhi e disse che erano mesi che non scopavano. Obbiettai che forse da parte di lei non c’era cura nel proporsi. “Come devo fare - disse - gliela sbatto in faccia tutte le sere, ma lui è come morto. Non gli piaccio più”. Mi confessò che l’aveva fatto spiare, ma non aveva amanti. Era proprio che non ne aveva voglia. Allora, per consolarla, mentii dicendo che anche mia moglie non me la dava più da tanto tempo e che per scoparla dovevo quasi violentarla. “Anche il mio gigetto è triste – le dissi – spesso mi debbo fare delle seghe per farlo smettere di protestare!” Il nostro linguaggio sull’argomento cominciò a diventare esplicito, usavamo termini crudi. Tutte le mattine ormai si informava sulla mia vicenda sessuale. “Avete trombato stanotte?” Io immancabilmente le dicevo che avevo tentato, ma che alla fine mi ero chiuso nel bagno a masturbarmi. Anche lei mi confessava qualche masturbazione, ma diceva che non riusciva ad arrivare all’orgasmo. “Mi bagno come una fontana – mi confidava – ma poi mi sento sfatta e nervosa”. Un giorno le proposi di uscire una sera e di andare in un ristorante al mare per passare alcune ore e fare conoscenza intima. Lei disse di si, ma a patto che non le chiedessi cose del tipo di andare a letto “Non sono una puttana – mi disse – e tu Gio non te ne devi approfittare!” Venerdì sera al ristorante ordinammo pesce e un frizzantino. Lei era veramente golosa e terminammo con un tiramisù. Durante la cena le facevo piedino e lei rispondeva sorridendo, ma quando salivo verso le cosce mi dava delle occhiatacce e allora desistevo per poi ricominciare. Quella sera si era vestita con una quasi minigonna molto leggera e quasi trasparente e quando passava davanti alla luce si intravedevano le minuscole mutandine. Dopo cena, andammo verso il piano bar per accennare a qualche passo di danza lei mi si appiccicò tanto che ebbi un’erezione e mi sembrava di sentire la sua patonza scaldarsi. Ogni tanto alzavo il ginocchio tra le sue cosce e le avevo piazzato le mani sul culo e la stavo tirando verso il mio cazzo per farglielo sentire per bene. La saletta era quasi al buio, così dopo un po' le misi le mie labbra sulle sue e le aprii la bocca con la lingua. Fu come se prendesse fuoco. Si attacco alla mia bocca e cominciò a bere come una disperata e siccome è piccolina stava anche sulla punta dei piedi per raggiungermi e imboccarmi la sua lingua. Aveva un buon sapore. Poi le portai una mano lungo il corpo e la feci scivolare tra di noi fino al mio randello che nel frattempo aveva cominciato a tirare su la testa. Lo accarezzò e ne saggiò la consistenza e stava sempre attaccata alla mia bocca ticchettando con la sua lingua la mia. Poi ci spostammo su un divanetto mentre la cantante continuava con alcuni lenti. Anna mi stava incollata, io le riaccompagnai la mano sul mio pisello e lei iniziò a massaggiarlo lentamente. Mi disse: “Gio, com’è grosso”. “Sei stata tu amore”, risposi e cominciai a strusciarle i capezzoli che sentivo grossi e duri. Poi la portai in auto, andammo verso il mare e ci fermammo in un parcheggio isolato. Era buio e c’erano altre automobili con coppie clandestine come noi che si muovevano e a volte dall’auto proveniva qualche grido subito represso e qualche risata allegra. “Perché sei venuto qui”? Mi disse guardandomi un po' accigliata e impaurita. “Ti amo, Anna”, dissi e le appoggiai una mano dolcemente sull’inguine. “Non facciamo questa sciocchezza – disse – portami a casa. Ti prego, voglio rimanere fedele a Paolo”. Io continuai a dirle che l’amavo e salì con la mano verso le sue bocce. Lei usci improvvisamente dall’auto e si fermò col sedere appoggiato allo sportello. Uscì anch’io, mi avvicinai, le accarezzai il viso, ma lei mi colpì improvvisamente con uno schiaffo. Allora io non ci vidi più e istintivamente le mollai un sonoro ceffone. Lei si mise a piangere e allora la abbracciai e lei cominciò a singhiozzare ancora di più. “Saliamo in macchina” dissi. Salimmo. Abbassai i sedili e cominciai a spogliarla. La giacca, la sottana, la maglietta e poi il reggiseno, lei lasciava fare e si coprì il seno con le mani. Aveva due tette fantastiche. Anche da sdraiata erano belle sode e i singhiozzi le facevano ballonzolare come gelatina. Mi tolsi tutto, le misi una mano sulla patacca che sentii calda. Lei si mise a singhiozzare ancora di più e mi pregò di non farlo, ma si capiva che ne aveva voglia. Allora le tolsi le mutandine, annullando i suoi tentativi di tenersele addosso, le salii sopra e con una mano le tastai la fregna. Mi sembrò un po' secca; allora sputai un po' di saliva sulla mano e le bagnai l’imboccatura della vagina sditalinandola qua e là nella fica. Anna continuava a piangere istericamente, dicendo che non ce la faceva, allora le dissi di sfogarsi e lei prese a darmi degli schiaffi; mi colpì con rabbia, strillando che ero un maiale. Le infilai il cazzo nella bernarda e lo spinsi dentro per farle male, era stretta. Lei urlò, ma aprì al massimo le cosce e alzò le ginocchia, così mi facilitò il compito e arrivai con l’asta fino in fondo. Smise di schiaffeggiarmi, io mi avvicinai per baciarla e lei cominciò a mordermi e poi a baciarmi e a sputarmi in faccia e nella lingua. Mi fece eccitare e così cominciai a slinguazzarla in bocca e a trombarla ritmicamente e con foga. Anche lei prese a muovere il culo e a chiavare. Ormai il suo pianto era diventato un continuo vagito di piacere. Me ne stavo fermo col randello duro e lei da sotto chiavava disordinatamente. La sentivo stretta e ogni tanto, la sua fregna, emetteva qualche rumorino di risucchio e qualche splash; segno che stava bagnandosi copiosamente. Improvvisamente Anna cominciò ad inarcarsi ancora di più e raggiunse l’acme del piacere urlando come un animale ferito. Uscii dalla sua natura in fiamme e, accucciato in basso, cominciai a leccarle la passera e il buco del culo. Lei riprese a godere e mi schizzò del liquido sul volto come se stesse pisciando. Credevo pisciasse: “Che fai – dissi – mi pisci in faccia”? “Mi capita sempre così quando vengo tanto, scusa Paolo, ma non è pipì”, rispose ansimante. Alla fine si calmò, ma io non ero venuto, mi ero concentrato troppo su di lei e avevo la nerchia più infiammata e dura che mai e le palle mi dolevano. Mi misi sopra di lei a 69 e cominciai ad osservarle la fica ed il culo, mentre le sbattevo in faccia i coglioni un po' maleducatamente. La sua micina era quasi pelata e si capiva che lo era naturalmente. Una patatina prominente ancora un po' slabbrata a causa del recente scontro col mio monellaccio. Si vedevano le piccole labbra e il grillettone abbastanza pronunciato, ma in via di sgonfiamento. Il buchetto era stretto, stretto. Probabilmente da lì non era passato ancora nessuno e mi ripromisi di assaggiarlo al più presto. Iniziai a soffiare sulla figa e sul buco del culo dolcemente, come per ravvivare la fiamma di un focolare ormai spento. Anna stava ferma. La sentivo timida. Era interdetta da tutto l’armamentario che le avevo sbattuto in faccia di malagrazia. Evidentemente Giovanni era molto più delicato, ma si sa, le donne bisogna trattarle un po' da bestie in certi momenti. Metterle sotto, altrimenti prendono il sopravvento e non godono appieno il loro ruolo passivo. Smenai il culo e le sbattei il cazzo che stava perdendo di rigidità, ma ancora duro, sulla faccia. Fu come destarla dal torpore del dopo chiavata. Lo prese in mano e ne constatò la pesantezza e consistenza. Lo osservò meravigliata per la grossezza e la lunghezza. Quello di Paolo era molto più ridotto e anche quello dei ragazzi che aveva conosciuto non erano paragonabili a quel randello di carne dura. Lo scappellò lentamente e cominciò a baciarlo e leccarlo. Così alla rovescia gli sembrava strano. Impugnò la grossa asta e cominciò a baciare e succhiare la cappellona accanendosi sul filetto. Paolo dopo un trattamento del genere di due minuti avrebbe sborrato come una fontana, ma evidentemente Giovanni era di un’altra pasta. Un osso duro oltre che un cazzo duro. Intanto il suo stallone le stava leccando e soffiando sulla fregna e ormai le sensazioni di gusto stavano prendendo il sopravvento. Anna strinse le cosce, era ormai costretta a venire ancora. Allora, malignamente, lasciò perdere la fica e si concentrò sul culo di lei lappandolo e suggendo. Era piacevole, ma era un gusto più lieve e lontano. Ad un certo punto Giovanni la fece alzare, sollevò lo schienale e le fece appoggiare le braccia contro. Prese dal vano portaoggetti qualcosa e cominciò a massaggiarle il buchetto. “Vigliacco”, pensò mentre si accorgeva che le stava spalmando qualche unguento sull’ano. Anna cominciò allora ad agitarsi per togliersi da quella posizione, ma lui la teneva inchiodata lì con una mano sul collo, mentre con l’altra guidava la mazza verso il suo buco del culo. “Stai ferma – le disse – vedrai che ti piacerà un sacco”. Il prepotente allora cominciò a spingere e in un batter d’occhi mise dentro la cappella. Lei urlò e poi si mise a singhiozzare ancora. Allora lui le girò la testa, la baciò in bocca e disse: “Vuoi che smetta Anna?” Lei continuò a piangere, il dolore era lancinante e allora Giovanni spinse dentro il resto della mazza. “Toglilo per favore – urlò lei disperata – mi fai male”. Giovanni rimase un attimo fermo dentro il culo di Anna, poi uscì, riabbassò lo schienale della Mercedes, si piazzò sopra di lei che stava singhiozzando e lacrimando e le sbatté la minchia durissima nello sticchio. “Sei matto – disse Anna piangendo – mi hai fatto un male bestia. Ce l’hai troppo grosso”. Giovanni la baciava e trombava mentre lei, con entrambe le braccia, si era aggrappata al suo collo e cercava di non pensare al dolore che sentiva tra le chiappe, finché Giovanni sborrò come un cavallo schizzandole dentro una quantità enorme di roba e destando in lei grande sorpresa, ma anche sollievo perché finalmente era finita. Alla fine lui, con delicatezza le ripulì la passera con dei fazzolettini e tolse le macchie di sangue dal culetto, poi la riportò a casa. Stettero in silenzio per tutto il tragitto e a cento metri dalla casa di Anna, Giovanni fermò l’auto e la baciò chiedendole scusa. Con sorpresa di lui, Anna rispose al bacio, poi sgattaiolò fuori senza dire una parola. Lunedì la vidi arrivare in ufficio zoppicante i colleghi le si fecero attorno chiedendo cos’era successo. “Nulla - disse lei guardandomi brutto – sono caduta dalla scaletta mentre prendevo della biancheria dall’armadio”. Nella mattinata la avvicinai scusandomi per essere stato brutale. Ma lei mi disse di non preoccuparmi che in fondo era stato bello così e mi stampò un bacio sulla guancia.

    Tag: inculate gratis, inculate gratis, inculate gratis, ventenni incesto, ventenni incesto
    , ventenni incesto, film porno animali, film porno animali, film porno animali, pornostar labrador, pornostar labrador, pornostar labrador
    , webcam storie vere, webcam storie vere, webcam storie vere, universitarie scarpe, universitarie scarpe, universitarie scarpe, raccontieroticigratis
    , raccontieroticiincesto, raccontieroticianimali, raccontieroticilabrador, raccontieroticistorievere, raccontieroticiscarpe, racconti erotici gratis
    , racconti erotici incesto,Teen,Nudist,Photos,Young,Nudist,Teen,Nudist,Sauna,Young,Nudist,Sex,Nudist,Family,Log,Teen,Nudist,Age,Nudist,&,Nudism,Teens
    ,Young,Girl,Orgasm,Kind,Nudist,Girls,Kind,Nudist,teen,Nudist,Fruit,Tube,Young,Sex,Pure,Nudist,Hairy,Nature,Girls
    ,Vintage,Teen,Nudism,Uncensored,Nudist,Films,Shy,Cam,Teens,Sweet,Teen,Nudists,Swiss,Beach,Nudism,Young,Nudist,Pictures, ,Teen,Nudist,Archive
    ,Too,Good,TGP,Young,&,Hairy,Nudism,Nudist,Gallery,News,Nudist,Girls,Videos,Nude,Beach,Teen,Nudist,Teen,Pics,Teen,Nudist,Porn,Nude,Model,Pic,Family,Sex
    ,Orgy,Teen,Nudist,Images,Real,Voyeur,Sex,Little,Nudist,Worl,Young,Family,Nudism,Young,Lover,Nude,Young,Lip,Cams
    ,Family,Nudism,Teen,Nudist,Pics,My,Hidden,Cam,Tape,Sexy,Cam,Teens, ,Categorized,Galleries,Young,Hairy,Nudist,Young,Nudist,Friends,Scooby,Tube
    ,Family,Fucked,Nudist,Show,Pure,Teen,Nudism,Nudist,Sun,Freikorperkultur,Videos,Underground,Videos,Teen,Loca,TGP,Active,Voyeur,Teen,Nudist,Pics,Nudist
    ,Youth,Colony,Teen,Nudist,Tube,Nudism,Tube
    ,Nudist,&,Naturist,Girls,Lil,Nudist,Undies,Soshit,Naked,Cams,Young,Nudist,Movies,Teens,For,Free,Youngs,Photos,Young,Adult,Nudism,Young,Fuck,Family
    ,Teen,Nudist,Gallery,Naked,Girl,Videos,Young,Nudist,Girlies
    ,Teen,Nudist,Porn,Nude,Beaches,Too,Sexy,TGP,Teen,Home,Cam,Tube,Teenag,,Nudists,Lo,Teen,TGP,Young,Tribal,Nudes,Family,Nudist,Movies,Young,Nudist
    ,Club,Nude,Beach,Album,Lala,Naked,Teen,Ethnic,Tribal,Girls,Post,Your,Girlfriends, ,Young,Nudist,Fun,Naked,Teens,Teen,Naturism,&,Nudism
    ,Mom,Son,Bed,Family,Nudist,Movies,Bare,Family
    ,Nudist,Photo,Collection,Public,Flashing,Vids,Naked,Webcam,Videos,Teen,Nudist,Movies,Nudist,Collections,High,Quality,Nudism,The,Young,Nudist
    ,Nu,Photographer
    ,Naked,Teen,Videos,Young,Nudist,Play,Will,It,Hurt,African,Girl,Scans,Teen,Nudist,Girls,Group,Sex,Orgies,Low,Girl,Cams,Very,Good,Cams,Naked
    ,Ethnic,Girls,The,Young,Naturist,Nudist,Beach,Pure,Young,Nudism,Nudisteens,Naturism,Wife,Sex,Orgy,Hot,Fresh,Teens,Good,Nudist,Galleries
    ,Nudist,Teens,Big,Mature,Breasts,Nude,Beach,Photos,Vintage,Nudist,Videos,Naked,Wife,Videos,Moms,Nudist,Explosion,Thumbed,Nudism,Best,
    Mature,Videos,Nude,Beauty,Girls,Public,PussyRacconti di incesto , animal sex , xxx porn , racconti , Storie di sesso incesto, racconti sessuali in famiglia, a scuola, in chiesa , sesso , pompini
     
    Top
    .
0 replies since 21/4/2014, 10:08   3909 views
  Share  
.