LA MIA STRANA PRIMA VOLTA...

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    Era da un po’ che ci fantasticavo ma non avevo mai trovato il coraggio di farlo.
    Quella sera mi sentivo stranamente deciso ad andare fino in fondo…almeno provarci…alla fine, se non riuscivo, potevo sempre tirarmi indietro all’ultimo momento.

    Scesi le scale di casa, in uno strano stato di eccitazione misto a tensione. “Ne sarò capace? “ . pensavo tra me, mentre lo stress andava accumulandosi, all’idea che potessi incontrare qualche conoscente… ma era una strana sensazione che, invece di farmi cambiare idea, mi eccitava sempre più.

    Presi il tram, per non portarmi dietro la macchina, molto riconoscibile (in paese eravamo solo in tre ad avere quel tipo di auto coreana e la mia era molto vistosa, col suo giallo Ferrari)e per sentirmi libero di decidere, al momento opportuno, dove andare e come muovermi.

    Quindici minuti ed ero nella grande piazza della stazione.
    Sapevo che nell’atrio e su, intorno al bar, avrei potuto incontrare quello che cercavo…ma come riconoscerlo? In cuor mio temevo di fraintendere qualche sguardo o qualche saluto…cazzo…era davvero difficile! Salii al bar, che dava sui binari ed era situato tra la Sala d’attesa e i wc. “Che squallore…per nessuna ragione al mondo tenterei un approccio al cesso della stazione…” –pensavo tra me, mentre mi avvicinai al banco del bar per prendere una bibita. Per darmi un certo tono e sembrare un viaggiatore in attesa del suo treno, comprai anche una rivista…e andai a sedermi in sala d’attesa (ma attesa di chi, poi?)!Si erano fatte le 23 senza che succedesse nulla. Mi sentivo sempre più stupido e imbranato e cominciavo a temere che qualche agente della Polfer, vedendomi là da oltre 2 ore, potesse venire a chiedermi la ragione della mia presenza, il biglietto di viaggio, i documenti….il panico cominciava a salire dentro di me…dovevo muovermi…fare qualcosa…andare a casa…

    Scesi quasi di corsa le scale, attraversai l’atrio dirigendomi verso una fermata del tram. Ero nervoso e non vedevo l’ora di tornarmene nella mia quotidianità…avevo fatta una cazzata…che dovevo cancellare al più presto…dimenticare completamente.

    Ero quasi arrivato alla fermata, distratto da mille timori, quando mi sentii spingere con violenza sull’asfalto…realizzai in un momento che, preso dalle mie paure, avevo attraversato senza guardare il semaforo ed un’auto mi aveva urtato. Sentivo solo un forte bruciore al braccio e alla gamba destra…ma riuscivo a muovermi…per fortuna. Intanto la macchina si era fermata e un uomo, intorno ai 50-55 anni, di stava avvicinando a me, preoccupato delle mie condizioni. “Ti sei fatto male? Scusami…ma mi hai attraversato la strada all’improvviso…vieni…se ce la fai ti accompagno in ospedale o vuoi che chiami l’ambulanza?” “ Ma no…sto bene…mi scusi lei….no..niente ospedale…me ne torno a casa…grazie…vada pure…spero di non averle provocato danni. La colpa è mia…ero distratto….” “Ma quali danni…lasciati aiutare piuttosto…” Si avvicinò e, con fermezza prese la mia mano aiutandomi a sollevarmi. “Bel guaio…ti sei rovinato la camicia e il pantalone…non puoi certo andare in giro così…lascia che ti accompagni a casa…ecco, questo è il biglietto da visita…se dovessi avere problemi, puoi chiamarmi e sistemiamo tutto con l’assicurazione”. Intanto, con passo fermo e deciso mi guidava verso la sua macchina, senza lasciarmi il tempo di rifiutare. Mi aiutò a sedermi e poi, chiusa la portiera, si mise alla guida, dirigendosi nel traffico di quel sabato sera. “Dove abiti…dammi l’indirizzo che lo cerco sul navigatore…” “Sono in periferia…a circa 15 minuti…in piazza Toti, 23…grazie…lei….tu… sei molto gentile...” Ero passato al tu, per ricambiare la sua disponibilità…mi pareva assurdo continuare a dargli del lei…era come voler tenere le distanze…

    Guidava con prudenza ma si notava che era bravo con la guida…mi appoggiai allo schienale e mi scoprii a guardarlo, nella penombra dell’auto. Era un bell’uomo…capelli rasati, bella abbronzatura, lineamenti marcati…un filino di barba molto piacevole…aveva delle mani grosse e molto curate…fisico asciutto…jeans… camicia celeste…davvero attraente…” “Piazza Toti…sei arrivato a destinazione…”… la voce elettronica del navigatore ci avvertì che eravamo arrivati. Parcheggiata l’auto a poca distanza dal portone, mi aiuto a scendere e, mettendomi un braccio intorno alle spalle, mi accompagnò sotto casa. Non potevo lasciarlo andare via così…pensavo…sarebbe stato scortese…”Vieni su…dai…ti offro qualcosa…”. Rispose di si con un sorriso “Ok…giusto due minuti…e poi ti lascio riposare…”

    L’ascensore ci portò rapidamente al 3° piano…”Eccoci qua…accomodati…fai come fossi a casa tua…io intanto ti verso da bere…” Il bruciore era quasi completamente sparito ma adesso avevo dolore alla gamba e mi camminavo con difficoltà…e anche il braccio lo sentivo dolorante per l’urto…

    Gli versai un drink e poi mi diressi verso la mia camera, per togliermi quei panni rotti e sporchi di asfalto…”Vuoi che ti aiuti in qualcosa?” disse dal salone, mentre cercavo velocemente qualcosa da mettere…Sbottonai la camicia e…”Aspetta…ti dò una mano…senti dolore al braccio?”…mi girai e lo vidi a due passi da me…”Scusa se ti ho seguito…ma ti ho visto muoverti con difficoltà…” Venne vicino a me e mi aiutò a togliere la camicia…mi sbottoni la cintura e aprii i pantaloni…”Va bene…posso dare da solo…grazie…” farfugliai imbarazzato. Era una strana sensazione. Ero in camera con un uomo di cui non conoscevo neanche il nome e mi stavo spogliando…un senso di pudore improvviso mi fece girare di spalle, mentre facevo cadere il pantalone…mi abbassai piano per sfilare i piedi…piazzandomi col culo verso di lui…

    “Allora sei proprio una troietta…” lo sentii dire…mentre una mano mi accarezzava il culo. Mi resi conto solo in quel momento che indossavo il perizoma che avevo messo quando ero sceso per andare alla stazione. Mi sentii avvampare dalla vergogna…volevo dire qualcosa…ma cosa? La sua mano sempre più intraprendente si era intanto fatto strada tra le mie chiappe…ed io non riuscivo a rimettermi dittro…stavo impazzendo…che dovevo fare…in quel momento sentii il suo dito tentare di forzare il buchetto…stranamente non avevo paura…era una sensazione nuova per me…mi trovai con un’improvvisa erezione che mi mandò nel panico, mentre tentavo di nasconderla…”Allora ti piace…vedo che ti sei arrapato…vieni qui troietta che ti faccio godere…” Così dicendo mi tirò verso di se, facendomi girare…”Hai pure un bel cazzone…penso che ci dovremo divertire un po’ noi due…”- e senza aggiungere altro mi strappò il perizoma, infilandosi il cazzo in bocca. Avevo sognato quel momento ma non avrei mai pensato che potesse succedere così! Continuava a leccarmi il cazzo con frenesia, lappandolo, infilandolo fino a sentirlo in gola, per poi tirarlo fuori e leccare voluttuosamente le palle, scivolando con la lingua lungo l’asta…era davvero bravo…mi stava facendo un pompino da favola…mentre continuava a stimolarmi il buco del culo con il suo ditone… Una sensazione estrema..sentivo la sborra che si accumulava mentre ansimando lo accompagnavo nel pompino, come a fotterlo in bocca…ma così facendo muovevo anche il culo verso la sua mano… Prima che potessi liberarmi in una colossale sborrata, mi prese tra le braccia, mi depose sul letto e si appoggio le mie gambe sulle spalle…ero completamente alla sua mercè…il cazzo che svettava e il culo all’altezza della sua bocca. Cominciò a leccarmi l’ano, delicatamente, cercando di stimolarlo sempre di più…lo sentìì che tentava di fottermi con la lingua…facendola entrare sempre più dentro…ero in estasi…cominciai a masturbarmi mentre mi leccava il culo “Fermati…non sborrare…te lo dico io quando puoi…”e intanto con la sua mano mi carezzava le palle…. mi infilò prima 1 poi due 2 quindi 3 dita in bocca dicendomi di leccarle per bene come un cazzo…mentre con l’altra mano me lo menava…poi..successe all’improvviso…si avvicinò con le dita al mio culo e cominciò a massaggiarmi il buchino…alternando la lingua al dito…alle dita….le muoveva dentro il mio culo…le girava per dilatarmi il buco…poi…le spingeva dentro….piano…piano…sempre più dentro…fino a farle entrare per intero…mi sentivo pieno...mentre mi fotteva con le dita…ma non gli bastava…Si fermò all’improvviso e, con pochi gesti, si spogliò completamente rimanendo nudo davanti a me…aveva un corpo stupendo…e un cazzo duro e grosso che sarà stato almeno 22 cm…Ero eccitato allo spasimo…avrei voluto succhiarglielo…avrei voluto prenderlo in culo…ma avevo paura…era mostruoso ed il mio culo completamente vergine…cominciai a tremare… “Stai calmo…vedrai che è bello…rilassati…” mi disse baciandomi il viso e venendo poi ad infilarmi la lingua in bocca, in un bacio infuocato…Mi accarezzava il viso, i capelli, il collo…spingendomi dolcemente ma con decisione verso il suo cazzo…sentivo il suo odore quasi muschiato..fu un attimo…chiusi gli occhi e lo infilai in bocca cominciando a pomparlo…come avevo sognato di fare da sempre…era grosso…non riuscivo a farlo entrare tutto ma…mi ricordai di tutti i filmini che avevo guardato mentre mi masturbavo da solo…le leccavo…lo succhiavo…lo pompavo…era mio…mai lo avrei lasciato andare….il cazzo…il cazzo…finalmente avevo un cazzo tutto per me…”Siii….sei bravo troietta…una vera zoccola bocchinara…daiiii…succhialo…prendilo tutto in gola…” Ansimava forte mentre possedevo il suo cazzo con la bocca…mi sentivo davvero una troia….e in quel momento non fui più capace di contenere il mio piacere e sborrai sulle lenzuola…mentre lui mi urlava…” Continua così troia…sei veramente una cagna in calore…stai sborrando come una fontana…siiii….fammi godere….”…Andammo avanti così a lungo…con il suo cazzone in gola avevo perso la nozione del tempo…finchè lo sentii irrigidirsi…ansimare più forte…più forte…più forte…ed un mare di sborra mi inondò la bocca…mentre mi teneva stretto per farmela ingoiare tutta…cosa che feci con gusto, fino all’ultima goccia…poi andai a ripulirgli l’asta con la lingua…Mi prese il viso tra le mani e mi baciò con passione, bevendo il suo stesso sperma…leccamdomi la bocca, succhiandomi la lingua, baciandomi le labbra…

    Mi svegliai che il sole era già alto…sul comodino un biglietto con poche parole…”Sei stata fantastica…troietta…ti chiamo appena posso…a presto...Matteo”…
     
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