quell'odore... di cavallo!

racconto erotico animal sex

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    -A vedere delle corse di cavalli? Mmm, avrei voluto fare qualcosa di diverso, sicura che vuoi andare proprio li?-
    -Si...dai che ci divertiremo, facciamo per una volta qualcosa di diverso dai pigrona.. -
    -Ok, vengo, passa a prendermi tra un ora. -

    Lucrezia adora i cavalli da sempre, ne possedeva anche uno da corsa anni fa, ora appena gli è possibile fa un salto all'ippodromo, e oggi non riesco proprio a dirgli di no, ci andrò anche io.

    Ho paura dei cavalli, anche se li trovo bellissimi, ma non c'è niente da fare, ho una paura terribile.

    La compagnia di Martina è sempre molto piacevole, ci siamo conosciute tempo fa, al suo negozio, abbiamo iniziato a parlare del più e del meno, poi siamo andate in vacanza insieme, e molto velocemente la nostra conoscenza si è trasformata in amicizia vera, sono davvero felice di averla conosciuta, le amiche sono cosi rare di questi tempi.

    Dopo mezz'ora mi ritrovo al centro dell'ippodromo, non c'è molta gente, a causa del tempo non bellissimo, comunque abbastanza, ce n'è di tutti i tipi, qualcuno è davvero strano, oserei dire strambo, si muovono come degli automi, dal tondino, alla stanza delle scommesse, poi verso le piste, e di nuovo tutto da capo per la corsa successiva.

    Alla fine scommetto anche io, pochi euro, tanto per divertirmi, siamo vicino al vialetto che conduce i cavalli in pista, quando mi rendo conto che c'è un odore forte in quel posto, forse il sudore dei cavalli, o dei fantini appena smontati dalla sella, non saprei, quello che so è che quell'odore a tratti penetrante, forte, quasi fastidioso, ha su di un un effetto afrodisiaco, eccitante...penso tra me e me che questo è davvero strambo, altro che le persone che ci sono li.

    Martina ha appena incontrato sua sorella, anche lei li, ci presentiamo, molto simpatica, somiglia a lei, questa invita un amico telefonicamente a raggiungerci, e poco dopo arriva e si unisce al gruppo.

    Un tipo niente male, sui cinquantanni credo, brizzolato, bellissimi occhi, un fisico tenuto benissimo, e accidenti, anche simpatico.

    Passiamo un paio d'ore tutti insieme, poi qualcuno suggerisce una braciolata davanti alla scuderia di uno del gruppo, mi tiro indietro, dico che devo tornare a casa, che ho da fare, in realtà voglio solo andare via da li, quell'odore, la presenza di quest'ultimo inizia a farmi sentire strana, e la cosa non mi piace affatto.

    Ma Martina ha voglia di restare, gli altri insistono, cosi alla fine sono costretta a rimanere, ribadisco che non era per la compagnia che volevo andar via, in realtà era perfetta, e Massimiliano lo era anche troppo, e quel profumo, ecco ora iniziavo a chiamare quel puzzo profumo, “sono messa male” pensai.

    Alla fine però, la serata è perfetta, niente problemi, tanta buona carne alla brace, e la bruschetta meravigliosa, risate a non finire, ero grata a tutti per avermi convinto a restare.

    -Quindi hai paura dei cavalli-

    Massimiliano era rimasto stupito da questa mia affermazione.

    -Si, li adoro ovviamente, come tutti gli altri animali, però non chiedermi di avvicinarne uno che muoio dalla paura.-

    Mi piacerebbe invece farti avvicinare una di queste meravigliose creature, basta poco per superare certe paure.-

    Cosi dicendo, prende la mia mano ed inizia a guidarmi verso una delle scuderie, cerco di sottrarmi, ma lui insiste.

    -Davvero non ce la posso fare, finirò per spaventare il cavallo.-
    -Smettila, ti piacerà, prendi intanto questo zuccherino, ti servirà, io sarò vicino, tranquilla.-

    La scuderia era poco distante, dentro c'erano una decina di box, e ovviamente cavalli, me li fece osservare prima a distanza, mi disse il nome di ognuno di loro, uno in particolare attirò la mia attenzione, un purosangue, dal pelo nero e lucidissimo.

    -Come si chiama quello? È stupendo.-
    -Black jack, però!!! tu che hai paura hai scelto il più vivace tra tutti, un vero cavallo, un re. -
    -Ecco, quindi seppur bello lasciamo che resti lontano da me.-

    Invece mi prende la mano ed insiste per portarmi ad accarezzare proprio Black jack.

    Mi avvicino timorosa, ho davvero paura, Massimiliano prende la mia mano, con l'altra mi cinge la vita, e lentamente mi spinge verso il cavallo, inizia lui ad accarezzarlo, gli parla con voce ferma ma dolce, poi quando capisce che è pronto anche alle mie carezze, riprende la mia mano e l'avvicina al dorso di Black jack.

    Il primo impatto è piacevole, devo ancora tenere a bada la paura, il cuore mi batte fortissimo, ma sono orgogliosa di avercela fatta, continuo ad accarezzare quel pelo, lui sempre accanto a me, il purosangue è tranquillo, meno male penso perché alla fine mi sta piacendo davvero.

    Mentre sono li, con le mani su quel corpo cosi possente, ecco che il profumo torna a tormentare i miei sensi, ma solo a me faceva quest'effetto? Bè suppongo di si, sarebbe stato difficile per un fantino, o per chi lavora in un maneggio dover contrastare ogni istante quel senso di eccitazione costante.

    Massimiliano mi guarda...
    -Hei!!! e meno male avevi paura, sembra quasi che tu stia facendo l'amore con questo cavallo, guarda che sono geloso.-
    -Scusa, si...insomma...sono incantata.-
    -Anche a te fa quest'effetto stare qui?-
    -Di cosa parli?-
    Ti ho vista sai, già dalle piste, a tratti svanivi, eri su un altro pianeta, se posso azzardare....eri eccitante, e quando una donna lo è, vuol dire che si sente eccitata....io ti capisco e ho potuto riconoscerlo in te, perché fa lo stesso effetto su di me.-

    Non dico nulla, arrossisco, quindi non ero la sola.

    -Bè, possiamo andare, si staranno chiedendo dove siamo finiti.-
    -Io resterei ancora qui, sai che hai il rossore sul volto? Sei imbarazzata?.-
    -Se lo vedi, allora perché lo chiedi?-
    -Perché parlare è un modo per farti restare, e comunque ti sta bene quel rosso, proprio qui....-

    Allunga la sua mano sul mio viso, accarezza li dove dice di vedere il mio imbarazzo, una mano sotto il mento, solleva il mio volto accanto al suo e mi bacia dolcemente.

    Posso dire di esser restata sorpresa, in tutta la serata non c'è stato un gesto che mi abbia fatto pensare che fosse attratto da me, sorpresa si, ma al tempo stesso estasiata, perché invece io, in più di un momento avevo guardato quell'uomo e immaginato un suo bacio.

    Un gesto brusco del cavallo mi riporta alla realtà, faccio un salto all'indietro dalla paura, inciampo rovinosamente, cadendo per fortuna su un balla di fieno aperta.

    -Ti sei fatta male?-

    Al mio No, Massimiliano scoppia a ridere, scalcio arrabbiata per la sua risata fuori luogo, faccio per alzarmi, ma lui torna serio, si china su di me, e mi tattiene giù, le sue mani bloccano le mie, ed entrambe bloccano il mio corpo per terra su quel fieno.

    -Non volevo prenderti in giro, ridevo per quanto sei bella..qui tra la paglia, rilassati e dimmi solo si.-

    Non rispondo, e deve aver preso quel silenzio come un consenso, la mia camicetta inizia a perdere aderenza con il mio corpo, con fare agile, slaccia tutti i bottoni e la sfila via, resto con il mio reggiseno, non lo toglie, inizia ad accarezzarmi cosi, attraverso il pizzo del mio indumento. Poi porta via anche quello, e avvicina le sue labbra alla mia pelle, sono morbide, calde e al tempo stesso fresco, umide....porta in bocca i miei capezzoli, non li stringe, non li morde, li succhia delicatamente.

    Mi prende in vita, mi solleva leggermente, cerca la lampo della mia gonna, la fa scivolare in fondo, io non lo aiuto, fa tutto lui, e anche questa vola via da me, ora sono davvero rossa in volto, lui se ne accorge, e torna a baciare le mie labbra, bacia i miei occhi. Mi invita a togliergli la camicia, di solito non sono cosi imbranata, ma in quell'occasione mi sento come una ragazzina al primo incontro.

    -Sei sempre cosi timida? Ricorda che sei in un maneggio, accanto ad un cavallo, sul fieno...e lo senti questo odore? Respiralo profondamente... -

    Mi stava prendendo in giro, ma era un modo gradevole, respirai profondamente, quell'odore cosi forte e pungente mi entra dentro e mi droga definitivamente...lo guardo, ed inizio a spogliarlo, camicia, pantaloni, nudi sul fieno mi lascio baciare dove vuole lui, o forse meglio dire, dove voglio io, guido le sue labbra, la sua bocca dove voglio provare piacere, sul collo, sul seno, sul ventre, ed infine spingo la sua testa tra le mie gambe, inizia a succhiare dal mio sesso, prima grandi labbra, poi le piccole, infine il clitoride, lo stuzzica con la lingua, la fa scivolare con maestria, è ruvida, lo sfiora ancora, poi scende a ritroso, e cerca la mia apertura, la fa roteare, ed intanto mi penetra, spingo forte la sua testa, trattenendola con le mie mani...si libera, torna fuori...ricomincia dal mio clitoride... per poi lasciarsi guidare ancora...ed è di nuovo dentro di me.

    Mi fa godere cosi, stesa sul fieno, il mio bacino sollevato da terra, tenuto dalle sue mani forti, immerso tra le mie gambe...gli vengo in faccia mentre continua a leccarmi...con l'odore animalesco che ancora respiro.

    Adoro gli uomini generosi, quelli che riescono a pensare prima a te, che ti portano con generosità al piacere, per percorrere il loro in un secondo tempo, magari insieme, trovo che uomini cosi vadano ripagati, premiati... Mi metto in ginocchio, e gli rendo con impegno e dedizione tutto quel piacere appena donato a me, allo stesso modo, il suo sesso ormai pronto da molto scivola nella mia bocca, lascio decidere a lui come entrare, come uscire, lascio che sia lui a scoparmi cosi...lo sento sta per arrivare, sento il suo corpo diventare quasi rigido, allora lo fermo, mi sfilo da lui, mi sposto di pochi centimetri, abbraccio quasi una sella per cavalli, li accanto a me, gli do la mia schiena, inarco il busto, spingendo il mio fondoschiena verso di lui...

    -Ora si...vieni-

    Lo invito a prendermi in quella posizione, sento il suo fiato sul collo, le sue mani sui miei fianchi, e poi arriva....il suo sesso scivola verso la mia apertura, la strada è facile, un fiume in piena...si ferma un secondo...affonda poi dentro di me...

    Ad ogni colpo mi attira a se...e ad ogni colpo affondo le mie unghie sul cuoio di quella sella...finché non perdo il controllo e sento il suo seme scaldarmi completamente...

    Grida quasi mentre si accascia insieme a me per terra, Black jack nitrisce...

    -Lo senti?-
    -Di chi parli-
    -Di Black jack...sta dicendo che è tutto merito suo...-
    -hahaha...leggi nei suoi pensieri? Ci staranno cercando...ora sarà meglio andare.-
    -Non ho ancora voglia di tornare li, c'è tempo, devono ancora smaltire i fumi dell'alcool....io invece voglio prenderti ancora-




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