Ricordo quella prima estate incestuosa

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    Quell’estate non avendo niente in programma, non avendo impegni e soprattutto avendo rotto con la mia ragazza, me ne andai a passare le vacanze da mia zia, che oltretutto aveva telefonato a mio padre di aver paura a rimanere da sola visto che avevano rubato in un appartamento ubicato sopra il suo. Mia zia aveva 52 anni, era alta 174 centimetri, magra, non bellissima, un matrimonio fallito alle spalle, senza figli, senza legami, aveva modi gentili ed eleganti, ma in me non aveva mai suscitato particolari sensazioni. Possedeva il classico appartamento in cui si trascorrono le vacanze al mare, cucina e bagno piccoli, una sala da pranzo discreta, attigua alla cucina, una stanza con il letto matrimoniale ed una stanza piccola all’incirca tre metri x tre, dove avrei dormito io. Mi ringraziò tantissimo, cenammo insieme, poi uscimmo per un gelato e mi fece un sacco di complimenti per gli studi. Una volta a casa prima di andare a letto, mi strinse forte, lei andò nella stanza matrimoniale, io nella stanza piccola, non prima di avermi baciato affettuosamente sulle guance con un sorriso meraviglioso, ringraziandomi per averle ridato la giusta serenità. Questa cosa del bacio rivoluzionò i miei equilibri, ero in preda ad una grandissima eccitazione ed una volta a letto, non presi sonno se non a notte inoltrata, girandomi non so quante volte; pensavo continuamente a lei, al suo viso al suo corpo alla sua bocca, ma non ebbi il coraggio di andare da lei, feci fatica a non segarmi, ma ci riuscii. Dormii poco e mi svegliai presto, le preparai la colazione, lei gradì tantissimo, cercai di passare al contrattacco, di accattivarmi la sua simpatia. Mi rendevo conto che era tutto assurdo, io avevo appena 21 anni, ero emozionantissimo ed impacciato. Ci recammo al mare, lei era felicissima della mia presenza, per celare la mia eccitazione, passai molto tempo in acqua, anche se facevo fatica a staccarmi da mia zia, rimanemmo in spiaggia fino al primo pomeriggio, poi tornammo a casa per una doccia veloce ed uscimmo di nuovo per fare delle compere in centro, camminammo tantissimo e alle sette facemmo ritorno. Appena tornati zia si allungò sul divano, era stanchissima, mi disse che le facevano male i piedi, con il timore di rovinare tutto, presi coraggio mi avvicinai e le dissi di lasciar fare a me, cominciai a farle un massaggio, che peraltro durò una ventina di minuti abbondanti, mi eccitava tantissimo massaggiarle i piedi e lei di ciò era felicissima, mi disse che l’avevo rimessa al mondo e che ero un ragazzo pieno di sorprese. Cenammo, fu un pasto molto frugale, non avevo voglia di mangiare né di uscire, guardammo la televisione, seduti sul divano, più tardi venne l’ora di andare a letto, prima di alzarci le dissi che ero stato molto bene ed avevo trascorso una bellissima giornata, oltre ogni più rosea aspettativa, lei invece mi colpì dicendomi che mi aveva sentito che non avevo dormito e, pensando che fosse a causa del letto mi disse di andare nella stanza matrimoniale mentre lei avrebbe dormito nella stanza piccola. Presi la palla al balzo e le dissi che mi sarebbe molto dispiaciuto toglierla dal letto dove aveva sempre dormito, poi aggiunsi che era possibile dormire entrambi nel letto matrimoniale, inoltre mi faceva piacere parlare ancora con lei, che senza nessuna perplessità acconsentì. Ricordo ancora la sua camicia da notte lunga, a righe larghe bianco e rosse, non era bella ma aveva classe ed eleganza da vendere, a cui era impossibile resistere. Una volta a letto il cuore mi andò a 200 battiti al minuto, ero emozionantissimo, volevo la zia a tutti i costi, ma nel contempo non volevo rovinare tutto con qualche gesto affrettato. Cominciai a farle i complimenti per la camicia da notte, per i suoi gusti, poi mi spinsi oltre e le dissi che era splendida e che mi faceva impazzire. Non rispose con parole, sentii le sue mani sui miei fianchi che risalivano, poi la sue labbra sulle mie, cominciai a stringerla fortissimo e cercai la sua lingua, cominciò la nostra estasi, il primo bacio sembrava interminabile. La aiutai a togliersi la camicia da notte, e una volta senza, le tolsi il reggiseno, cominciai a succhiare ed a mordere avidamente i suoi capezzoli, prima il sinistro, poi il destro, rimasi lì per qualche minuto, poi mi abbassai ancora finendo sull’ombelico, lei assisteva passivamente ma compiaciuta, più tardi le sfilai le mutandine umide e con la mia lingua cominciai ad assaggiare prima la sua fitta boscaglia, rasata solo ai lati, poi feci la conoscenza della sua figa e del suo splendido umore, nel mentre lei mi teneva la testa con le sue mani e dopo un po’ raggiunse l’orgasmo, lo avvertii dal fatto che mi strinse forte fino a provocarmi dolore, ma non mi importava niente e per me fu il più bel premio che potevo ricevere. Continuai con la lingua a baciare ed a leccare il suo clitoride, dopo un po’ raggiunse nuovamente il piacere, poi decisi di risalire per tornare ai suoi seni, non durissimi, né grandi, ma proporzionati ed in buono stato, al suo ventre piatto, dovuto al fatto di non aver avuto gravidanze e mi riappropriai della sua bocca e della sua lingua e tutto finì con un lunghissimo bacio. La feci girare, la misi alla pecorina, un bel massaggio con la lingua, ed iniziai a penetrarla, il mio uccello entrò senza nessuna difficoltà nella sua cavità fradicia, stavo facendo l’amore con zia ed era fantastico, con il pollice le solleticavo il culo, e questo le dava maggior piacere, la penetrai facendo attenzione a non venire, dovevo soddisfarla come nessuno aveva fatto, poi dopo un bel po’ di tempo lo tolsi dalla fica, feci scivolare le gambe sotto di lei al fine di ritrovare la sua fica sulla mia bocca, ed il mio cazzo nella sua, in quello che fu un magnifico sessantanove, sentivo in bocca l’umore della sua fica e del suo culo e la cosa mi inebriava, la zia cominciò a succhiare il mio cazzo rovente, aveva perso tutti i freni inibitori come la peggiore delle zoccole e dopo un po’ venimmo all’unisono, so solo che le venni in bocca e lei gradì tantissimo, avevo tanta di quella sborra che per poco non la soffocavo. Felici ed esausti decidemmo che poteva bastare, non andammo nemmeno in doccia, era troppo bello rimanere abbracciati e sentire i nostri aromi. Prendemmo sonno senza fare cena e ci svegliammo il giorno seguente a mezzogiorno. Rimasi con la zia fino ai primi di settembre. Il nostro idillio non è terminato con le vacanze, nonostante siano passati diversi anni, continua ed è bello come il primo giorno e nessuno sospetta niente
     
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