La voglia di provare, tutto.

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    Nella vita, vuoi sempre provare tutto. Il dolce, il salato, l'amaro e qualunque cosa ti stuzzichi. Quando ti capitano certe occasioni nella tua testa riesci solo a pensare: "Quando mi ricapiterà mai più? che cosa ho da perdere?"
    Ed ecco che così si svolse la mia prima volta con una ragazza.
    Lei si chiama Tamara, ed era una mia compagna del liceo. Mora, capelli lunghi, visino d'angelo, un corpo normale ma con le curve al punto giusto e soprattutto una bocca carnosa che, al solo vederla, ti innesca solo pensieri poco casti.
    Io avevo 18 anni e nonostante fossimo compagne di classe ci parlavamo poco e niente perchè non avevamo mai legato veramente, ma un giorno tutto cambiò. Era primavera e la mia professoressa di scienze ci aveva assegnato dei lavori da fare in coppia e a caso capitai con lei. Ci organizzammo per vederci nei pomeriggi seguenti, a casa mia, per completare il progetto. Verso le 16.30 mi suona al citofono di casa, vado ad aprirle e la trovo splendida nei jeans e camicia, mentre io ero in tuta per stare più comoda e a mio agio in casa. Ci salutammo e ci dirigemmo dentro la mia camera, una stanza abbastanza piccola con una scrivania, il letto singolo e l'armadio. Per fare la ricerca stavamo utilizzando il mio computer portatile ed entrambe eravamo sdraiate sul letto, cercando qualcosa sull'argomento. Trovai subito qualcosa che faceva al caso nostro su un sito e con un rapido copia e incolla avevamo pensato che la ricerca, fortunatamente, per noi fosse finita. Così, annoiate e con tutto il pomeriggio a disposizione ci mettemmo a chiaccherare un pò sulle nostre rispettive vite. Una parola tira l'altra e arrivammo all'argomento tabù del sesso. Fu lei a parlarne per prima:
    <<senti, Carlotta, ma tu l'hai già fatto?>> mi chiese.
    <<ehm... no. Ho avuto solo qualche toccata e fuga col mio ex ragazzo. E tu?>> le risposi.
    <<io.... no. Perchè sono troppo timida. Mi vergogno del mio corpo e penso di avere una vagina anormale>>
    <<in che senso?>> le chiesi, sempre più curiosa.
    <<ho un labbro della vagina, più lungo dell'altro>> Alt. Sapevo di cosa parlava perchè un'altra mia cara amica ne soffriva, così, decisi di parlarle apertamente.
    <<stai tranquilla, Tamara. Non è un problema di cui vergognarti, è una cosa normale che può succere. Comunque quando vorrai esiste sempre l'intervento chirurgico che risolve il problema, quindi non avere paura.>>
    <<sì, lo so... ma se ti dico una cosa, non ti scandalizzi e non la dici a nessuno?>>
    <<no, stai tranquilla puoi dirmi tutto quello che vuoi.>>
    <<quando diciamo... mi tocco, ecco, non so per quale motivo non riesco a...... venire. Non sarà mica colpa di quello?>>
    Bastò quella piccola immagine di lei che si masturbava che il basso ventre mi si incendiò e nella mente avevo solo la sua immagine che si masturbava.
    <<posso chiederti, come ti tocchi? Sai noi ragazze non parliamo mai di queste cose e io posso esserti d'aiuto>>
    <<diciamo che prima mi guardo un video.. poi dopo mi infilo una mano in mezzo alle gambe e mi infilo uno o due dita dentro e inizio a fare il "dentro-fuori" poi con l'altra mano mi tocco la clitoride ma non trovo mai la frizione giusta e non riesco a capire perchè. Mi sento frustrata e inappagata>> mi spiegò lei, lasciandomi a bocca aperta. Lei era sempre stata una ragazza un pò timida su quel fronte, non si spogliava mai davanti alle altre in palestra, non l'avevo mai vista con un ragazzo e quindi non la facevo... così. Io ormai ero totalmente andata ed eccitata. Morivo di caldo e non per colpa della temperatura ambientale. Fortunatamente quel pomeriggio in casa ero sola, quindi sapevo che non c'erano rischi.
    <<mi sembra strano... se vuoi e se non ti imbarazza troppo possiamo vedere un video su internet così capisci meglio. Ti va?>> le chiesi con una voce molto bassa, perchè sapevo rischiare chiedendo una cosa al quanto insolita.
    <<ti prego, sì. Non ce la faccio più a stare così...>> io imbarazzata come non mai arrossì e mi misi subito su internet alla ricerca di qualcosa. Dopo un paio di clik arrivo ad un video dove una bella mora si masturba.
    <<ecco guarda lei come fa...>> le indicai. Eh sì, la moretta con le sue dita stava proprio facendo un bel lavoro. Si toccava tra le labbra, si infilava le dita dentro e sul viso aveva quell'espressione di beatitudine di chi sta godendo. Io ero già abbastanza eccitata da prima, in più la vista di quel video di annebbiò la mente.. E mi girai per vedere la faccia della mia compagna e non staccava gli occhi da quella fica sullo schermo e con una mano galeotta si stava proprio.... toccando. Avevo tanta voglia di farlo anche io... entrambe ci fissamo per un paio di secondi e poi lei imbarazzata per essere stata colta in con le mani nel sacco, anzi nella mutanda, si fermò subito. E ansimando mi disse quello che mai mi sarei aspettata:
    <<scusami ma mi stavo.. emozionando troppo. Non riesco lo stesso però.. non è che puoi darmi una mano tu? Cioè farlo davanti a me, ti prego non mi prendere come una pervertita o chissà chi.....>>
    Io ero scioccata, non riuscivo a capacitarmi di quello che stava succendo e di cosa stava accadendo al mio corpo che nel frattempo si era liquefatto tanto era il desiderio... Così, decisi. O ora o mai più. Farlo con una ragazza mi aveva sempre suscitato curiosità ma vuoi l'opportunità che non era mai arrivata, vuoi le proibizioni morali, non c'era mai stata l'occasione. Così, mi buttai e le sussurrai quasi:
    <<se vuoi... posso fare di più. Posso farlo io al posto tuo.. ma solo le vuoi tu.>>
    <<sei sicura?....... perchè io ti giuro non ce la faccio più.. aiutami>>
    Dopo la sua risposta affermativa mi alzai e mi fiondai su di lei. Aveva un ottimo odore, di fragola, e così decisi che per farla impazzire dovevo portarla sull'orlo del baratro per poi buttarla giù e farla volare.
    <<non ti dispiace se esploro un pò il tuo corpo? Sai.. per rendere tutto più facile>> le domandai.
    <<nono, va bene... fai pure..>>
    Iniziai sbottonandole la camicia, e l'ammirai nel suo candido reggiseno bianco, lentamente e con delicatezza glielo sfilai. Vidi le sue due tettine non troppo grandi ma nemmeno troppo piccole sbucare fuori. Aveva i capezzoli di un rosa intenso e piccoli come due bottoncini. Iniziai passando la lingua dal collo fino allo sterno, piano dolcemente. Poi con una mano presi un seno e me lo portai in bocca, era morbida come una nuvola, e iniziai a succhiarle il capezzolo piano piano.. poi sempre più forte. Lei stava iniziando ad ansimare e a strusciarsi sul mio corpo. Dal canto mio, io ero totalmente fuori di me ed eccitata come poche altre volte lo ero stata in vita mia.
    Con le dita iniziai a sfiorarle le braccia, il ventre e lei aveva la pelle d'oca. Si strusciava sempre di più, quindi decisi che era il momento di fare sul serio e andare dritta al punto. Con una scia di baci dalla vita in giù arrivai ai suoi jeans e con disinvoltura la spogliai. Aveva delle mutandine bianche, che ai miei occhi, la rendevano ancora più pura e fottutamente eccitante. Le tolsi anche quelle e vidi la sua vagina per la prima volta, non era tutta rasata, ma si vedeva che la teneva in modo curato, era di un rosa scuro e si vedevano i suoi peli neri lucidi e bagnati dalla sua eccitazione.
    La guardai negli occhi, come se le stessi chiedendo se voleva che andassi avanti e lei con un gesto inequivocabile, inarcò la schiena, spingendo il bacino in una tacita richiesta. Senza più remore iniziai a toccarla con le dita, dio era veramente bagnata, con medio e indice roteavo intorno alle sue grandi labbra. Le separai con le dita e con la bocca mi tuffai in quel ben di dio, e con una leccata dal basso verso l'alto gridò. Aveva un sapore mai sentito in vita mia, dolce ma salato. Era la prima volta che leccavo una vagina, e mi piaceva terribilmente. Così continuai, cercando di infilare la lingua dentro di lei, poi, sostituì la lingua con il mio indice e spostai la mia bocca sulla sua clitoride e cercando di appiattire la lingua gli davo dei colpetti. Lei gemeva forte e probabilmente era già quasi al limite, perchè mi prese per i capelli e mi affondò il viso in mezzo alle sue gambe. Succhiai forte la clitoride fin quando non sentì che stava venendo e i suoi umori mi stavano colando sul viso. A quel punto lei era con la testa affossata sul mio cuscino che si mordeva le labbra e diceva parole sconnesse. Io mi alzai e andai a pulirmi il viso e quando tornai nella mia stanza lei aveva il viso stralunato e gli occhi lucidi.
    <<grazie... è stato a dir poco fantastico. Non avevo mai pensato ad una donna da quel punto di vista e invece oggi...... non lo so cosa mi è scattato ma ho agito d'istinto.>> mi rispose con un sorriso.
    <<prego.. sai se devo essere sincera non avevo mai fatto niente di questo genere, ma non so ho seguito il mio corpo.... e adesso... se non ti dispiace vorrei toccarmi perchè non resisto più.>>
    Mi gettai sul mio letto con lei ancora accanto, mi sfilai la tuta e le mutande e mi misi una mano sulla fica completamente depilata e l'altra sul mio seno. Stavo andando lentamente per godermi quella sensazione quando Tamara mi bloccò e con uno sguardo da cucciolo indifeso mi propose di ricambiarmi il favore. Io annuì e mi distesi sul letto e lei incominciò a leccare la mia fica. Andava lentamente, mi dava anche dei baci nell'interno coscia, per poi ripiombare sul mio clitoride. Mi infilò due dita dentro ed io non resistì più, iniziai a dondolarmi per trovare il giusto tocco per venire, ero così vicina.
    <<leccami forte, ADESSO>> le ordinai.
    Così senza togliere le dita dentro di me, mi lecca come se non ci fosse un domani, fin quando non sentì il brivido lungo la schiena, mordendomi le labbra per non urlare, sospirai di piacere come poche volte mi era capitato e venni.
    Il mio cuore stava battendo all'impazzata ed ero in una bolla di beatudine.
    Ripresi il controllo di me stessa ed aprì gli occhi. La vidi, bellissima, con i capelli scompigliati, la bocca sporca dei miei umori e il respiro affannato. Io volevo di più. Le andai incontro e la bacia, le sue splendide e carnose labbra sapevano ancora di me, le misi anche la lingua in bocca e lei non protestò. La buttai nel letto e mi misi a cavalcioni sopra di lei, e facendo combaciare le nostre vulve in una sorta di bacio tra le labbra iniziai a strusciarmi contro di lei piano, godendomi quella sensazione, lei si contorceva dal piacere e si dimenava sempre di più. Dopo un paio di strusciamenti stavo per venire, di nuovo, così aumentai il ritmo e urlai il suo nome. Anche lei era venuta di nuovo, perchè vidi la macchia sotto la mia coperta, e dopo esserci coccolate per un pò ridemmo per quello che avevamo fatto. Perchè era una cosa totalmente inaspettata, almeno da parte mia. Ci rivivestimmo e con entrambe un sorriso sulla faccia ci salutammo con la promessa che l'indomani pomeriggio ci saremmo riviste per quel compito..... o forse per godere.
    Non mi sono mai pentita di quello che ho fatto e posso solo dirvi, che la varietà è il sale della vita e che il "carpe diem" catulliano, funziona, con me. ;)
    Ps. lascio a voi, capire dove finisce la realtà e inizia la fantasia e viceversa.
     
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