Il gusto per il preliminare

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    Ho scelto questa vita da nomade, perché più si confaceva al mio carattere ribelle. Vivo cercando di vendere a deficienti compratori i merdosi prodotti della mia azienda di cosmetici.
    Mi hanno preso perché sono una bella topa ma non la elargisco in cambio di niente. In questo so tosta e spocchiosa e c'ho pure rimesso spesso e volentieri ma non me ne frega niente; se dovevo vendermi facevo la prostituta o la escort come si chiamano oggi.
    Nel mio lavoro sono molto abile e muovo un certo numero di affari. Ammetto che è capitato pure che finissi a letto con qualche compratore, particolarmente attizzante. Giuro era un caso e se non mi credete pazienza.
    Io sono affettivamente nomade. Se dovessi analizzarmi, potrei azzardare a definirmi egoista, ma sono leale questo sì. Non illudo mai i miei amanti con promesse d'amore irrealizzabili. Sono presa dalle mie beghe di lavoro e non voglio avere uomini tra i piedi, se non per far sesso. Ammetto di essere cruda ma vi assicuro che è una consapevolezza dei miei trentacinque anni. Sono troppo innamorata della vita per fermarla tra due sole braccia.... sarebbe falso e io non amo la falsità.
    Mi sono fermata a Roma solo una settimana, tanto per sistemare un po' di affari rimasti in sospeso.
    Accendo il pc e vado a vedere la mia casella di posta elettronica. Poi mi posto su facebook per vedere che succede sulla piazzetta virtuale. Vedo il pallino verde sul profilo di Guglielmo, oddio avevo proprio voglia di un maschietto e Guglielmo è proprio un bel pezzo di maschio.

    Eterno precario della scuola, figuriamoci poi con Lettere, è arrivato alla soglia dei quarant'anni sempre a correre dietro ad una supplenza. Ama il suo lavoro e quando me ne parla mi incanta.
    E' un sentimentalone però.... da buon letterato sognatore, pur essendo un bonazzo da paura è sempre piuttosto solo.
    « Non ce la faccio a stare più di una mezz'ora in mezzo alla gente, mi viene la nausea. » mi disse tempo fa e io di rimando:
    « Scusa ma allora a scuola come fai? »
    Scoppiando in una risata fragorosa, mi guardò tra il severo e l'eccitante e sentenziò:
    « Che c'entra la scuola. Quello è il posto dove mi trasformo. Non sono più io con le mie fragilità. Lì sono il condottiero e quella mia ciurma deve poter toccare terra. »
    L'ho amato per quel suo calore nel difendere il suo lavoro. Estremamente poetico mi ha dedicato poesie e racconti, che conservo gelosamente; ma non posso essere la sua donna, o almeno la donna come la intende lui.

    Questo per dirVi che, pur avendo voglia di un maschietto, non potevo chiamare Guglielmo. Era serio, sensibile ma pure divertente e soprattutto fantasioso e fare l'amore con lui era da oscar. Ma aveva pianto per me e le sue lacrime le avevo raccolte una ad una con i miei baci. Non sono capace d'amare ma non mi piace far soffrire nessuno. Ho pensato che scomparire un po' dalla sua esistenza fosse una buona idea. Quando sono fuori non vado molto su facebook ma quelle poche volte ho sempre evitato di rispondergli. Questa sera però è diverso. Ho voglia di vederlo e se fa il primo passo rispondo, stasera rispondo.
    Mentre penso quel che vi ho detto poc'anzi, un rumore e il pallino rosso della chat. E' lui, mi pensa ancora, apro trepidante il messaggio, perché ho una voglia matta di Guglielmo, dei suoi baci roventi, della sua lingua su tutto il mio corpo, del suo sudore. Ma ho una paura fottuta che sia incazzato a morte con me.
    « Silvia perché mi eviti? Che cosa ti ho fatto? Perché non rispondi ai miei messaggi?»
    Rimango basita, non è arrabbiato? Non mi odia? Che gli dico?
    Mi guardo intorno vagamente smarrita e poi propendo per la verità, che è sempre meglio:
    -Non ti ho mai evitato; piuttosto credevo che tu fossi arrabbiato con me e per rispetto mi sono fatta piccina, piccina.. però ti chiedo perdono ho sbagliato, sbaglio sempre tutto io -
    -Sei una scemotta lo sai che io sono troppo innamorato di te per odiarti. Sono sicuro che un giorno ti fermerai e quel giorno ci sarò solo io che ti amo ad aspettarti -
    E' innamorato fino a questo punto? Non lo merito e glielo scrivo ma lui mi chiede a bruciapelo – - -Dove sei, ti voglio vedere, voglio fare l'amore e basta. Se mi ami o non mi ami a questo punto non me ne frega niente -
    Si da un tono da duro, mmmmmmmm, mi fa impazzire e a quel punto mi viene istintivo fare la scolaretta con il professore – Sono a casa mia prof che fai vieni? -
    -ARRIVOOOOOOOOOOOOO – con tanti cuoricini e tante sorrisini, i soliti emotion cazzari , con i quali sostituiamo le parole.
    Sono eccitatissima e mi butto sotto la doccia. Voglio farmi bella per Guglielmo, voglio vederlo sorridere, sempre così serio e compassato, un po' rigido e mai frivolo...ci penso io... conosco le strade della beatitudine, hanno pertugi stretti ma molto, molto accattivanti.

    Arriva che sono appena uscita dalla doccia. Stava da queste parti, ormai con questi cellulari stai sempre collegato e non ci si capisce più niente.
    Uffa volevo truccarmi, mettermi un vestitino sexy, per vedere i suoi occhietti neri brillare di voglia da dietro gli occhiali, invece.....
    Sembra brutto non aprire e, mentre mi infilo l'accappatoio, passo davanti allo specchio del corridoio e mi guardo un attimo: diamine mi piaccio anche senza tanti fronzoli.

    Apro la porta e nello slanciarmi incontro a Guglielmo per baciarlo, lascio le estremità dell'accappatoio, che tengo con le mani e lo accolgo praticamente nuda.
    Non vi dico il dolce Guglielmo che mi guarda ed esclama:
    « tanta beltà non mi credea il destino così magnanimo in questa fosca notte »
    sempre poetico il mio professore, mentre mi cinge i fianchi con le mani fredde e un brivido mi corre per il corpo, lui lo percepisce dal fremito e mi bacia con un calore da squagliare un iceberg.
    Che cultori di sesso siamo io e questo sedicente letterato squattrinato.
    Con una gamba chiudo la porta di casa, che ho due vicine impiccione e invidiose, che se potessero mi cucirebbero la patata. Loro sono due zitelle con la puzza sotto il naso, che preservano la loro presunta verginità in virtù di una serietà morale, de sta ceppa penso io.
    Quando si accorgono che sono in casa, sembra aspettino di vedermi scendere, per esibirsi in tali discorsi sulla morale al giorno d'oggi e altre cazzate simili. Giustamente chi mi conosce lo sa come reagisco di fronte a queste fetenti pettegole: canticchio, sorrido, ancheggiando vistosamente e batto il tacco dodici, per irritare i loro nervi e per farle crepare d'invidia.
    Sono fatta così, mi piace la provocazione a volte forse fine a se stessa.
    Ma ritorniamo a questo pezzo di maschio, che con sorprendente passione mi abbraccia e fa scivolare le mani in ogni dove.
    Che presa ha Guglielmo! Sono piacevolmente colpita che in questi due mesi, tanto è trascorso dall'ultima volta che abbiamo fatto l'amore, sembra aver zittito la sua timidezza e il suo riserbo. Mi odia forse e quel che io scambio per passione erotica è forse qualcos'altro.... non so e non posso rovinarmi il fegato se ho questo animo libertino... vuol dire che Guglielmo è il mio amante di Roma... chissà se ne sarà felice di questa rivelazione..... non credo, meglio tacere e prendersi egoisticamente il meglio di lui: quel gingillo non indifferente che ha tra le gambe, strumento di indubbia fattura e, se lo dico io che ho esperienza, credetemi.
    Sbaciucchiandoci con fervore ci dirigiamo in soggiorno. Il disordine dentro casa mia regna sovrano, sembro più un maschietto che una femminuccia, me lo hanno sempre rimproverato. Sono viziata e della vita voglio prendere il meglio che offre.
    « Uao Gugli da quanto non ti vedevo... proprio non mi aspettavo...»
    « Non capisci proprio una mazza di me, lasciatelo dire senza poesia. Mi hai lasciato senza tue notizie, senza neppure una telefonata o un messaggio insignificante, neanche una risposta. Oggi sono rimasto che hai risposto, avevo fatto un altro tentativo dei miei, falliti in partenza.. Che ti avevo detto di grave? Che ti amo ? E' colpa mia se mi innamoro delle persone sbagliate. So coglione ma perché mi eviti? »
    Oddio e mo' che je dico? Devo velocemente trovare una risposta che riporti il testosterone ai massimi livelli.
    « E' vero sono rimasta imbarazzata dalla tua dichiarazione. Mi sono sentita una merda di fronte al tuo sentimento ero una cosa da buttar via. Io ti amo pazzamente Guglielmo ma il mio amore è diverso dal tuo e non voglio che tu soffra per me » mentre gli dico questo lascio cadere sul divano l'accappatoio e mi dirigo verso lo stereo. Ci vuole la musica, magari un ritmo esotico che ti fa ancheggiare e l'attenzione si sposta.
    Lo guardo mentre si gira per la stanza tra l'incazzato e l'eccitato, non ha ancora deciso quale personaggio vuole essere. Vedo la sua natura tenerona, che cerca di nascondersi dietro quel maschio dalle mani grandi e forti.
    Non lo lascio pensare troppo, gli porgo un sorso di un amaretto particolarmente dolce, mentre sballonzolo, lasciando che il mio seno quasi lo schiaffeggi.
    Non c'è niente di più bello che circuire un maschio imbronciato per amore. Ci vuole maestria sapiente e io per raggiungere i miei scopi ne ho imparata gran tanta.
    Gli sbottono la camicia facendo scivolare le mie mani sul suo petto. Mi guarda e il broncio si è disteso, lo bacio e continuo nell'opera di spoliazione. Cede sotto le mie mani, non ha voglia alcuna di ribellarsi ma nella lotta dell'amore c'è sempre il momento della resistenza; è subitaneo, rende più gustoso il seguito.
    Ci intrecciamo sul divano e finiamo a terra in mezzo ai cuscini e al tavolino. Il mio gatto spicca un salto e si defila altrove, quella concitazione lo spaventa.

    Se c'è una cosa di bello di Guglielmo è il suo gusto per il preliminare, per la visione poetica dell'amplesso. Io sono una povera commerciante e ci capisco poco ma vi posso assicurare che, seppur non colgo il valore delle sue poesie, di certo apprezzo la sua lingua che, forgiata nelle lettere, ha di sicuro maggior attitudine per il romanzo fantasioso del mio orgasmo clitorideo.
    Seleziono i miei amanti dal grado della loro maestria nel trovare la mia chiave di lettura. Quelli che ci riescono hanno in premio una scopata che se la ricorderanno per molto tempo. Il tempo giusto che io ripassi dalle loro parti.

    Posso assicurarvi ragazzi che questa sera con Guglielmo abbiamo toccato livelli da guinnes dei primati.
    La dopamina è schizzata sulle pareti del mio cervello invadendolo. Sono schiantata sul pavimento. Sembro un tappeto di quelli fatti di pelle animale con la testa della povera bestia, che ti guarda con i suoi occhi di vetro sbarrati e terribili, avete presente?
    Nuda, braccia e gambe scompostamente aperte, gli occhi chiusi nella percezione della beatitudine.
    Posso garantirvi che per una buona mezz'ora il mio corpo ha perso il suo peso, si è fatto aria, si è dissolta la gravità e mi sono sentita leggera come fossi l'eterno nulla che ci portiamo dentro.
    E' quell'inconsistenza di cosciente inconscienza che regala l'amore a farmi dire che: vivere è proprio una gran bella esperienza.
     
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