Racconto Erotico: Scuola di sesso anale

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. dargheon
     
    .

    User deleted


    Faceva caldo, quel pomeriggio di inizio estate e Gianni era a casa da solo con la matrigna. Nonostante la separazione, avvenuta anni prima, i rapporti fra i suoi erano rimasti ottimi.



    Il padre si era poi risposato ma la cosa non aveva dato origine a nuovi problemi, se si escludono i rapporti non proprio idilliaci tra lui e Luisa, la nuova compagna del padre. Il trascorrere del tempo, tuttavia, sembrò portare dei miglioramenti tra loro, ma nessuno dei due sapeva fino a che punto sarebbero arrivati, questi miglioramenti. L’avrebbero scoperto in un pomeriggio di mezza estate...



    Gianni era sul letto intento a leggere un libro, quando sentì Luisa aprire il rubinetto della doccia. Lui, ragazzo single di 20 anni, all'idea di trovarsi solo in casa con una donna ancora molto sexy nonostante l’età sentì un brivido lungo la schiena. Resistette all’impulso di andare a curiosare e decise di cercare di dormire.



    Si era appisolato da poco quando avvertì Luisa, che aveva terminato di farsi la doccia, entrare nella sua stanza vestita del solo accappatoio. A metà tra il sorpreso e l’infastidito per questa intrusione Gianni chiese: "Hai bisogno di qualcosa?" Per tutta risposta Luisa si sfilò l'accappatoio e iniziò a baciarlo sul collo, mormorando: "Era tanto che volevo farlo, ora rilassati e lasciami fare..." Sfilò la maglietta del giovane e cominciò a baciargli il torace, dando lunghe leccate ai capezzoli a l t e rnate a piccoli morsi decisi. Scese verso l’inguine e aiutandosi con i denti gli sfilò i boxer. Con delicatezza cominciò prima a massaggiare il pene e poi i testicoli, dopo qualche minuto finalmente abbassò la bocca sul sesso e con fatica lo prese tutto quanto.



    Rimase ferma per abituarsi alle dimensioni del giovane e quindi iniziò lentamente a succhiarlo. Accompagnava al tutto sapienti movimenti con la lingua che lo fecero trasalire finché il ragazzo venne esplodendo. Ma non era finita, Luisa non era affatto soddisfatta e riprese a menarglielo, riaccendendo subito la sua eccitazione. Una volta ottenuto l’effetto desiderato, la donna si mise a cavalcioni del giovane.



    Emise un sospiro, misto di godimento e sofferenza, ma ben presto iniziò a godere come una forsennata. Luisa venne quasi subito con un orgasmo violento al punto da farle urlare a pieni polmoni il suo piacere, per poi cadere sfinita sul torace del giovane, quasi deluso per non aver raggiunto il culmine del piacere. Dopo qualche istante la donna si alzò in silenzio e se ne andò in bagno, per poi fare ritorno dopo circa cinque minuti con un cofanetto in mano.



    "Il nostro pomeriggio è ancora lungo! Però, dobbiamo uscire a fare spesa e voglio mettermi alcune cose e voglio che tu mi guardi. Sarà divertente."



    Detto questo, estrasse dalla scatola un paio di piccole spille a forma di fiore, e con gli occhi chiusi e i denti serrati dal dolore si infilò l'ago della spilla nel capezzolo destro.



    La fitta la passò da parte a parte, ma resistette e con mano incerta si appuntò anche l'altra spilla. Anche stavolta non cedette al dolore, più intenso di prima. Con il viso ancora segnato, indossò un reggiseno molto stretto ed aderente, che le schiacciò le spille contro i seni martoriandole ancora di più i capezzoli: stavolta Luisa urlò.



    Prese un grosso cetriolo con la buccia e qualche spina. Sospirò, trattenne il fiato e se lo infilò nella vagina con un unico movimento. Stavolta il dolore era misto al piacere. Si mise le mutande e si vestì. "Andiamo a fare la spesa?" disse come se niente fosse. "Ssi...andiamo" rispose Gianni, il quale non aveva mai assistito ad una scena del genere. Gianni non riuscì a non pensare a quanto fosse successo e si sorprendeva di come riuscisse a muoversi con naturalezza nonostante le spille nel seno e quell’affare là sotto.



    I due tornarono a casa praticamente senza parlarsi. Una volta dentro, Luisa si spogliò di tutto quanto e si distese sul letto con un sospiro. "Mi faresti un massaggio? Ho bisogno di rilassarmi!" Gianni non si fece pregare e prese un olio balsamico dal bagno. La donna era distesa prona, con la testa volta verso destra. Con le mani avvolse i seni a coppa massaggiandosi i grossi capezzoli dolenti.



    Gianni si mise a cavalcioni della donna, cospargendole la schiena di olio e iniziando un lento massaggio che lei dimostrò di apprezzare. Giovanni ripensò al mancato secondo orgasmo fissando il sedere della donna. Perse la testa e decise che avrebbe tentato la sorte.



    Il suo pene era duro e teso come non mai. Si scostò da lei e prima che la donna potesse reagire si gettò su di lei bloccandola con il peso del suo corpo e mettendo le gambe tra quelle di lei. "Ma che fai?!!!" disse Luisa tentando di divincolarsi "Ti piace soffrire, vero? Adesso soffrirai e io godrò della tua sofferenza!" Giovanni si sollevò sulle ginocchia tenendola ferma con una mano sul collo.



    Con la mano libera estrasse il sesso e in un solo colpo lo infilò nel culo di Luisa. Questa emise un urlo di dolore così terribile che per un attimo Gianni si fermò impaurito, ma quasi immediatamente riprese a muoversi avanti e indietro. Ad ogni spinta Luisa urlava disperatamente e chiedeva di smettere, ma invece lui spingeva sempre più forte. Dopo qualche minuto esplose con un'ultima vigorosa spinta che le strappò un urlo atroce. Lui uscì e andò a lavarsi, mentre lei non ne aveva la forza.



    Il ragazzo tornò dopo un po' e le disse: "Beh non ti alzi?" "Mi hai spaccato in due e come tento di muovermi ho delle fitte fino al cervello! Controlla se non ci sono lacerazioni o sangue" "Stai tranquilla è solo molto più largo di prima!" "Quello lo so anche io, grazie! Non riesco più a stringerlo, cazzo! Quando si sodomizza una donna lo si fa con un po’ più di delicatezza!"



    "Non l'avevo mai fatto prima e pensavo che ti piacesse così" "Così è difficile che piaccia a chiunque! Temo che dovrò insegnarti ad inculare come si deve! Da giovane l'ho dato via parecchie volte, ma a quanto pare ho perso l’elasticità di allora..." "Accidenti, sei tosta però!" "Credo di avertelo appena dimostrato beccandomi il tuo affare nel culo, non ti pare? Ma quanto è dilatato, che me lo sento tutto aperto?" Lui inumidì due dita e gliele infilò senza alcun problema. "Due dita!"



    "Accidenti! Son proprio messa male! Spero proprio che passi in fretta." Da quel giorno, appena ne avevano la possibilità, i due rimasero spesso soli e lei lo guidò lungo i sentieri del sesso.
     
    Top
    .
0 replies since 9/2/2014, 01:17   16378 views
  Share  
.