Terza media

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    Frequentavo la terza media in un collegio della Toscana. Ero un ragazzino timido e riservato che riscuoteva la simpatia di tutti i compagni perche' ero gentile e molto carino con tutti. Avevo un fisico minuto,asciutto e ben fatto che tutti ammiravano. Tutti mi invidiavano poi il viso: occhi chiari, denti bellissimi, capelli neri ed un sorriso che ispirava simpatia.
    Quando i miei compagni giocavano a pallone io restavo seduto in una panchina con in mano un libro o un giornaletto di fumetti.
    Un pomeriggio mentre stavo leggendo tranquillamente il mio libro avvertii una presenza dietro di me. Mi girai e vidi che Andrea, un ragazzo delle superiori, stava guardando il libro che leggevo.

    "Ciao- mi disse- una lettura impegnativa! Ma non ti sembra che questo libro sia poco adatto ad un ragazzino della tua eta'?"

    In effetti il bibliotecario mi aveva consentito di prendere, senza problemi, "Il giardiniere spagnolo" di Cronin, in cui veniva raccontato il rapporto "affettuoso" fra un adolescente ed un giardiniere.
    Io diventai rosso in viso e non riuscii a dire niente.

    "Senti - mi disse Andrea- se vuoi io ho un libro che sarebbe molto adatto a te che sei un ragazzino cosi' acerbo, carino e dolce".

    A fatica riuscii a dirgli che mi avrebbe fatto piacere.

    "Allora vieni con me... anzi facciamo cosi', io vado avanti e tu mi segui senza dare nell'occhio"

    La proposta di Andrea mi procuro' un po' d'imbarazzo ma, in maniera automatica, lo seguii come mi aveva detto.
    Una volta arrivati nella sua cameretta mi invito' a sedermi davanti alla sua piccola scrivania e, restando alle mie spalle, comincio' a rovistare fra i suoi libri.
    Sempre rovistando chino' la testa verso di me e delicatamente mi sfioro' l'orecchio destro con la lingua.
    Io non reagii perche' non sapevo che cosa potesse significare quel gesto.
    Andrea invece, interpretando il mio silenzio come un assenso, poggio' la lingua sull'altro orecchio e poi comincio' a baciare tutto il mio viso.
    Io non sapevo cosa fare,il cuore mi batteva forte forte.
    Andrea slaccio' i pantaloni, tiro' fuori un cazzo di dimensioni veramente notevoli e lo avvicino' al mio viso.
    Quel cazzo aveva un odore particolare che mi conquisto' subito.
    Cerco' di mettermelo in bocca ma io non aprii la bocca per cui Andrea mi prese la mano destra e l'appoggio' sul suo cazzo dicendomi:
    "Adesso ti faccio vedere come si fa"
    E mi imsegno' a fargli una sega.
    La mia prima sega che mi procuro' un grande turbamento.
    Del sesso, infatti, io non sapevo nulla.
    Tornai alla mia panchina prima della fine della ricreazione e nessuno si accorse di nulla.
    Il giorno
    dopo, mentre leggevo Andrea mi passo' vicino e mi fece capire che dovevo seguilo.
    Lo feci in maniera molto discreta.
    Mi aspettava ai gabinetti.
    Mi fece entrare, chiuse la porta e mi presento' il suo cazzo in piena erezione.
    Come mi aveva insegnato il giorno prima glielo presi in mano e gli sparai, in assoluto silenzio, una sega sicuramente migliore rispetto a quella del giorno prima.
    Tutta la notte il mio pensiero fu per Andrea.
    Per Andrea,per i suoi 18 anni, per il suo corpo robusto, per i suoi occhi azzurri, per i suoi capelli biondi e per il suo cazzo che mi aveva fatto provare qualcosa di strano.
    Il giorno seguente Andrea mi si avvicino' di nuovo durante la ricreazione e mi disse che il pomeriggio seguente, alle 15,30 avrei dovuto raggiungerlo nella sua camera perche' mi avrebbe dato il libro che mi aveva promesso.
    Il giorno dopo, l'Assistente, fidandosi ciecamente di me, mi dette il permesso di uscire dalla stanza di studio senza chedermi dove andassi. Era sicuro che andavo in biblioteca.
    Raggiunsi Andrea.
    Appena entrato mi abbraccio' forte e mi guardo' a lungo negli occhi sorridendo.

    "Io ti voglio bene... e tu?" mi disse.
    "Andrea, io credo di amarti"

    Dissi cosi' perche' una frase del genere l'avevo trovata in uno dei libri che avevo letto.

    "Allora devi fare quello che ti chiedo... vedrai ti piacera'"
    Si slaccio' i pantaloni, si calo' gli slip bianchi ed avvicino' il cazzo alla mia bocca.

    "Apri... senti che buon sapore che ha il mio uccellino... oggi e' un po' triste ha bisogno di qualche bacino"

    Con delicatezza cominciai a baciare la sua cappella, grande, lucida e profumata.

    "Ti piace?" mi chiese.
    "Si... mi piace molto!"
    "Assaggialo!"

    Lo assaggiai e vidi che non mi dava fastidio averlo in bocca.
    Andrea comincio' ad andare avanti e indietro.
    Sentivo che respirava in maniera sempre piu' concitata.
    Ad un certo momento lo tolse dalla mia bocca e comincio' a menarselo da solo velocemente e venne sul pavimento.
    Si puli' velocemente, si allaccio' i pantaloni e mi invito' a sedermi con lui sul letto.
    Mi tenne stretto a se' a lungo.

    'Voglio insegnarti tante belle cose... pero' mi raccomando, non dire niente a nessuno"

    Ogni giorno pensavo ad Andrea e cercavo mille scuse per vederlo anche di sfuggita.
    Ogni due o tre giorni mi faceva cenno di seguirlo in qualche stanzetta o mi dava appuntamento nella sua camera.
    Un sabato, su suggerimento di Andrea, non andai al cinema con il mio gruppo fingendo un gran mal di testa.
    Lo raggiunsi nella sua stanza.
    Aveva un paio di pantaloncini corti che facevano risaltare le sue gambe robuste ed il suo cazzo gia' bello duro..
    Mi buttai fra le sue braccia. Mi bacio' teneramente e mi tenne stretto a se'.

    "Oggi e' un giorno importante,soprattutto per te"
    "Perche'?" gli chiesi.
    "Fra un po' lo capirai"

    Mi spoglio' lentamente e comincio' ad accarezzarmi.
    Poi con la lingua esploro' tutto il mio corpo finche' si fermo'con la lingua sul mio cazzo duro che, nonostante l'eta', era gia' di buone dimensioni.
    Con delicatezza mi fece un bocchino... il primo bocchino... un meraviglioso bocchino che si concluse con una bella sborrata nella sua bocca.

    "Adesso tu farai la stessa cosa a me"
    Ubbidii e mi venne in bocca. Superato un primo momento di difficolta' inghiottii tutto.
    "Bravo - mi disse - ti isegnero' molte altre cose".

    Mentre diceva queste parole mi accarezzava il sedere e ogni tanto con un dito cercava di entrare nel mio buchetto.
    Il piacere mentre cercava di forzarmi era molto grande, e ancora di piu' lo fu tre giorni dopo quando con il suo stupendo cazzo me lo sfondo' aprendo la strada a future, sempre piu' piacevoli scopate
     
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