il dolce culo di mia sorella racconto incesto fratello sorella

Incesto fratello e sorella

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    La prima donna a cui l’ho infilato nel culo è stata mia sorella. All’età di quindici anni io e tredici anni lei. La figa però me l’ha data parecchio tempo dopo, e più precisamente in occasione del mio diciottesimo compleanno. Fino a quel giorno potevo solo incularmela e sborrarle in bocca. Le piaceva un botto essere inculata. Pensare che mi disse che mentre la stantuffavo nel culo veniva sempre. Le piaceva pure spompinarmi e bersi la mia sborra. Ha due anni meno di me, ed è una vera puttana. Mi è cresciuta sotto il naso e ho visto il suo corpo svilupparsi… quando ha avuto le tette abbastanza grandi mi sono fatto fare una magnifica spagnola e non so più quante volte sono venuto in mezzo a quelle fantastiche zinne. Ho anche visto la sua figa ricoprirsi di peli neri, e a me la patata pelosa e nera fa uscire di testa. Non perdevo occasione di chiedergliela, di bussare con la mia cappella su quella apertura pelosa. Ma lei niente. Sosteneva che la sua bernarda fosse destinata solo a chi l’avrebbe sposata. Il giorno del mio compleanno, durante la festa, mi si è avvicinata e mi ha sussurrato che il più bel regalo l’avrei avuto più tardi. Non riuscii ad immaginarmi di cosa potesse trattarsi, e dopo qualche minuto già non me ne ricordavo più. Quando me ne tornai in camera per andare a dormire, mi ero già infilato nel letto quando si aprì la porta. Senza accendere la luce, mia sorella entrò silenziosa e mi si avvicinò. Era avvolta in una vestaglia che la ricopriva da capo a piedi. Non era la prima volta che di notte si intrufolava di soppiatto nella mia camera, e pensai che come al solito fosse vogliosa del mio cazzo. Noi dormivamo nella mansarda, sopra al piano dove stavano i nostri genitori, che non si erano mai accorti di nulla. Non posso dire di essermela inculata tutte le notti, ma poco ci manca. Ancora oggi mia sorella ha un gran bel culo, ma adesso solo suo marito è il beneficiario di tanta bellezza. Lei mi ha detto di essere fortunata perché anche a lui piace metterglielo dietro. Peccato che da quando abbia avuto un bambino lei non mi abbia dato proprio più nulla, nemmeno un casto bacio sulla guancia. Quella sera, però, era lì solo per me. "Ti ho portato il regalo che ti avevo promesso" mi disse. "E dov’è?" "Eccolo qui…" mi rispose, aprendosi la vestaglia e restando in mutandine e reggiseno. Era proprio uno schianto. Il mio cazzo reagì subito al pensiero di quello che sarebbe successo di lì a poco: culo, bocca e zinne, secondo i miei desideri e la mia
    resistenza. Rimasi di stucco quando le mi indicò la passera. "Non la vuoi?" chiese, con un sorriso malizioso disegnato sul volto. "Minchia se la voglio… è una vita che ho voglia di spaccartela in due…" risposi, quasi urlando. "Ho tanta voglia anch’io e non posso più aspettare che arrivi quello giusto e farmi sverginare da lui… non è neanche sicuro che un giorno mi sposerò!" Si tolse la vestaglia e si infilò nel mio letto, posando qualcosa che non vidi sul comodino. Nonostante avessi un letto ad una piazza e mezza ci stavamo a malapena, in due. Ci girammo di fianco, uno di fronte all’altro. Inutile dire che avremmo potuto stare più comodi se ci fossimo messi uno sopra l’altro. Senza perdere tempo mi abbassò le mutande. Prese il mio cazzo già bello duro in mano e iniziò a farmi una sega. "Che bello il tuo cazzo… bello grosso e mi piace sempre di più. Ho paura che me la romperai, la figa, da tanto è grosso… per favore fai piano… Maura mi ha detto che ha sentito un male boia, la prima volta…" mi disse continuando a menarmelo. Le misi le mani sul culo, scostando le mutandine e mettendo un dito dentro il culo. Cominciò subito a gemere e andai a tastarle la figa come avevo già fatto altre volte, quando me l’aveva permesso. "Vuoi che ti faccia una pompa, prima?" mi chiese. "No. Voglio infilartelo subito nella fregna. E’ da troppo tempo che aspetto… mettiti a pancia in su e allarga le cosce" le ordinai, preso dall’eccitazione e non vedendo l’ora di ficcarglielo dentro. La sua bella patacca pelosa mi si presentò davanti, con il clitoride già gonfio per l’eccitazione. Raccolsi i suoi succhi con un dito e li assaggiai. Nonostante fosse tanto tempo che me la faceva sognare, le appoggiai leggermente la cappella sulla sorca, trattenendomi a stento. "Sei rincoglionito? Vuoi che resti incinta già la prima volta?” Si allungò a prendere un pacchetto dal comodino e ne tirò fuori un preservativo. Dopo mi disse che li aveva avuti da Maura, nostra cugina. Con mosse impacciate, mi appoggiò il preservativo sulla punta e me lo spinse giù aiutandosi con la bocca. Ero così eccitato che venni subito dentro al preservativo. "E io?" mi chiese, delusa. Per fortuna, però, era arrivata ben fornita e me ne mise subito un altro. Il mio cazzo era rimasto ancora bello duro, come capitato in altre occasioni. "Mettimelo dentro, ma fai piano…" Iniziai spingendolo dentro lentamente, ma poi mi trattenni e con un colpo solo glielo spinsi tutto dentro. Emise un grido, ma non credo che abbia provato poi tutto ‘sto gran dolore. Iniziai quindi a scoparmela. Allungò le braccia verso le mie spalle e mi trasse a sé, abbracciandomi forte. Sentii i suoi capezzoli duri anche attraverso la stoffa del reggiseno. Prendemmo subito il ritmo giusto, io che affondavo i colpi e lei che mi veniva incontro con il bacino. Avvertii un fremito e compresi, nonostante fossi inesperto, che era venuta. La raggiunsi in un attimo, versando litri di sperma nel preservativo. Rimasi su di lei per qualche minuto, aspettando che il cazzo si ammosciasse per poi toglierglielo da dentro la figa. "Che scopata fantastica! Il più bel regalo che potessi mai desiderare!" Mi sfilò il preservativo e ne bevve tutto il contenuto. Mi disse che questa volta aveva un sapore diverso, che era più buono del solito. Andò nel bagno e dopo poco sentii lo sciacquone del cesso. Tornò da me e si infilò nuovamente nel letto. Questa volta ci mettemmo su un fianco, lei davanti a me, con il culo appoggiato sul mio pacco. "Ma è di nuovo duro! Preferisci incularmi, stavolta? " mi chiese. "Voglio di nuovo la tua fica”. Ci alzammo dal letto per controllare le lenzuola. Erano leggermente sporche di sangue, come le sue cosce. Togliemmo le lenzuola per metterle a lavare e poi rifacemmo il letto. Mentre mia sorella andò a portare le lenzuola sporche nel locale lavanderia io mi distesi sul letto e cominciai a menarmelo. Quando fece ritorno mi ritrovò con in mano un bel palo di carne pulsante. "Adesso però voglio scoparti io…" Preso un altro preservativo, si mise a cavalcioni sul letto, mi foderò nuovamente l’uccello e poi con una mano lo guidò dentro di sé. Mi cavalcò con foga, mentre io le palpavo ora il culo ora le zinne. Venni per primo, questa volta, ma la tenni sopra di me fino a quando non arrivò anche lei. Esausti, ci sdraiammo uno accanto all’altra, abbracciati. "Sei stato proprio come papà, non hai pensato solo a te stesso…" mi disse dopo qualche minuto che ebbe ripreso fiato. "Come, scusa ?!?" urlai sbigottito. "Sì… papà aspetta sempre che la mamma venga, prima di toglierlo". Mi disse che qualche volta aveva spiato i nostri genitori mentre lo facevano ed era capitato che papà inculasse la mamma, ogni tanto. Di botto il cazzo di venne nuovamente duro. La girai senza una parola, affondando nuovamente nella sua fregna, e me la scopai un botto di volte. Credo sei o sette, non ricordo bene. Mi immaginai mia madre messa a pecorina con mio padre che la inculava. D’un tratto mi sostituii a mio padre e mentre scopavo mia sorella mi immaginai ad inculare mia madre. D’un tratto mia sorella si lamentò dicendo di avere la fregna disfatta, ma io non mi fermai. Il mio cazzo non riusciva più a fare a meno della sua sorca. Dopo un po’ neanche sborravo più, venivo a secco. Avevo i coglioni svuotati e non avevo più bisogno del preservativo. Amavo la sensazione di scopare senza quella cazzo di barriera di lattice in mezzo ai coglioni, letteralmente. Volevo sentire la pelle della sua patata avvolgermi il cazzo. Finalmente, capii che non sarei riuscito ad andare oltre e mi fermai, esausto e soddisfatto. Mi addormentai subito dopo. La mattina dopo ero ancora distrutto da quella notte di sesso selvaggio. Per ben quattro notti non mi sono più scopato mia sorella, ma alla quinta mi ero ripreso abbastanza da tornare a piantarglielo in ogni buco, e potete immaginare la mia sorpresa quando, una volta entrato nella sua stanza, la trovai intenta a farsela leccare da nostra madre. Mi ripresi subito dalla sorpresa e ne approfittai biecamente… ma questa è una storia che vi racconterò un’altra volta…
     
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