Normale lavoro d'ufficio...a 90 gradi

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  1. lance30
     
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    Normale lavoro d'ufficio...a 90 gradi

    Appuntamento alle 7,30 nel mio ufficio. Martedì scade un'importante dichiarazione fiscale e il software non funziona come dovrebbe; dopo aver chiamato invano l'assistenza per due giorni, l'unico tecnico che riescono a mandarmi è disponibile a quest'ora.
    Arrivo in studio pochi minuti prima dell'orario previsto, giusto il tempo di avviare il pc e liberare la scrivania dalle pratiche del pomeriggio prima.
    Apro velocemente il portone al primo trillo del campanello e sento il tecnico salire pesantemente le scale; questo orario a quanto pare non giova nemmeno a lui !
    Non ci conosciamo, so che lavora da poco in questa SW-house, ma mi hanno garantito che di informatica se ne intende. Speriamo capisca qualcosa anche di contabilità...
    Siamo a novembre, a quest'ora di mattina è ancora buio e non ho ancora acceso i neon.
    Sento la porta dell'ufficio aprirsi alle mie spalle mentre appoggio la borsa accanto alla stampante.
    < Entra pure, > gli dico < non sono ancora riuscita a spogliarmi. >
    Mi sfilo la giacca dalle spalle e mi volto per presentarmi.
    Mi porge la mano mentre mi perdo in un fantastico paio di occhi azzurri che mi lasciano per un attimo senza parole.
    Gliela stringo accennando un sorriso e ci accomodiamo l'uno accanto all'altra alla scrivania.
    Apro velocemente il gestionale e gli mostro un paio di stampe di prova indecifrabili.
    E' molto professionale, nulla da eccepire... mi fa fare un paio di modifiche e proviamo a lanciare nuovamente la dichiarazione di prova.
    Niente da fare, ancora non funziona.
    Stampo il file.txt con l'elenco degli errori ed insieme proviamo a decifrare numeri su numeri, cercando di capire dove sia l'intoppo. Siamo vicinissimi, leggendo dallo stesso foglio, e non posso fare a meno di provare un brivido caldo mentre la sua gamba sfiora la mia. Cerco di concentrarmi sulle cifre, ma mi conosco, so che è impossibile: il mio film mentale sta già proiettando immagini molto più allettanti di noi due.
    < ..mi segui?> lo sento chiedermi.
    No, non ti sto seguendo affatto, vorrei rispondergli, sto pensando a cosa mi piacerebbe tu facessi con quella mano anziché stringere la matita.
    Lo guardo fisso negli occhi cercando di ricordare la domanda che proprio non credo di aver sentito, mentre mi sfilo la sciarpa che ho ancora attorno al collo.
    < Giusto, > mi dice sorridendo,
    Mi osserva mentre mi alzo a riporla e torno alla scrivania.
    < Già finito?>
    Come già finito? Era solo una sciarpa, vuoi forse lasciarmi in slip e reggiseno? Beh si, non sarebbe male, caro il mio informatico.
    Inarco le sopracciglia in una domanda implicita mentre lui scosta la sedia e mi si para davanti.
    Una mano dietro la schiena e mi tira a se in un bacio.
    Oh merda.... Cosa si fa in questi casi?
    Si ricambia, si ricambia alla grande.
    La sua lingua mi esplora con lentezza, mentre una mano mi accarezza la schiena.
    Che faccia così con tutte le clienti ? Chissefrega....
    Senza staccarmi da quella bocca arretro di qualche passo finché trovo la scrivania contro di me e mi siedo sul tavolo.
    Una mano si insinua sotto la mia camicia e con un pizzico mi stringe un capezzolo. Mi sfugge un piccolo gemito e lo stringo ancor più a me.
    Chi 'avrebbe mai detto che la mia mattina sarebbe iniziata così bene?
    Faccio scorrere le mani sul suo petto, scendendo piano gustandomi tutto e mi fermo infilati i pollici tra la cintura dei pantaloni.
    Mi sposto un po' indietro guardandolo senza parlare. Ho già detto di quegli occhi strepitosi?
    Sorrido compiaciuta e maliziosa sbottonandogli il primo bottone dei jeans.
    < Sei molto diretta, mi piaci.>
    E vorrei vedere che non ti piacessi... te lo sto tirando fuori dai pantaloni senza aprir bocca.
    Si ok, la bocca la apro solo un attimo, giusto per leccarmi le labbra. Credo di non aver nemmeno più traccia di rossetto ormai.
    Mi gusto lo spettacolo con lo sguardo, io seduta sulla scrivania e lui davanti a me ancora completamente vestito con un bel cazzo in mostra pronto per essere usato.
    Con una piccola spinta sulle spalle mi fa sdraiare e sento distrattamente il mouse cadere a terra.
    Si avvicina al mio viso, io sono già pronta per succhiare.
    Accetto con piacere l'invito e mi sporgo appena per ingoiarlo. Un paio di leccate veloci per bagnarlo, e mi scompare in bocca. Succhio a fondo, stringendo le labbra e giocando con la lingua mentre con una mano mi accarezzo il seno.
    Anch'io sono ancora vestita, ma non è un problema; sento la gonna scivolare pericolosamente verso l'alto e una mano è in mezzo alle mie gambe.
    L'hai capito tesoro che anch'io voglio qualcosa in cambio del mio pompino mattutino?
    Mi accarezza piano, sopra gli slip, e spontaneamente mi inarco per sentirlo meglio.
    < Sei già bella carica, > mi dice continuando a scoparmi in bocca , < credo dovremmo rimediare alla svelta.>
    Con un colpo deciso mi sposta gli slip e mi infila due dita dentro.
    Sono decisamente pronta a quel colpo, sento che si muove facilmente dentro di me da quanto sono già bagnata.
    Ancora un paio di leccate, e torno a sedermi sul tavolo con le gambe vergognosamente aperte e lui davanti a me. Gli indico la sedia e lo invito a sedersi.. praticamente gliela sto sbattendo in faccia e non me ne vergogno: ti ho succhiato fino adesso, è ora che ricambi il favore, tesoro.
    Non si fa pregare; prendendomi per i fianchi mi avvicina a sè e sento subito la sua lingua calda insinuarsi tra le cosce.
    Me la passa piano sul monte di venere, il suo alito caldo che mi manda in estasi, prima di spingerla un po' dentro. Con la mano mi accarezza una gamba e sento che sta rovistando tra i miei cassetti.
    Ho la schiena inarcata e la testa inclinata in dietro, non vedo cosa stia facendo, quindi posso solo immaginare cosa stia cercando di infilarmi nella figa quando si stacca da me.
    < Rilassati e stai ferma, > mi dice < scommetto che questo ti piacerà.>
    Oh si che mi piace... qualsiasi cosa sia, è decisamente duro e decisamente grosso.
    Mi penetra con forza e inizia a muoverlo. Passo distrattamente in rassegna tutti gli oggetti della cassettiera. Spillatrice ? No... Levapunti ? Nemmeno...
    Credo sia il pennarello giallo che uso per i poster delle presentazioni, e ringrazio mentalmente il mio capo fissato con le lavagne luminose.
    Non accenna a smettere , continua a martellarmi avanti e indietro , sicuramente potrei venire in questo preciso momento, tanto inizio a contrarmi.
    Seguo il suo ritmo sempre più vicina all'orgasmo, ma me lo sfila brusco. Sei sadico, sai?
    E' di nuovo in piedi davanti a me e si sta massaggiando con lentezza.
    Mi tira a sé penetrandomi con un'unica stoccata.
    Ora si che ci capiamo. Afferro le sue spalle ed accetto ogni affondo, colpo su colpo mentre mi morde il collo.
    Mi scopa veloce, e ci perdiamo nei rispettivi gemiti di piacere.
    Vorrei venire, vorrei che non smettesse, non so nemmeno io cosa vorrei in questo momento.. so solo che sto godendo terribilmente.
    Quando si ferma di colpo, con quel bel cazzo piantato dentro di me vorrei urlare. Mi guarda un attimo, mi afferra per i fianchi e trascinandomi giù dalla scrivania mi fa voltare.
    Gli piace il mio fondoschiena, penso.
    Così glielo offro su un piatto d'argento, piegandomi in avanti, le braccia ben stese oltre la tastiera del pc.
    Mi passa un dito tra le gambe per bagnarselo un po' e me lo spinge piano nel culo.
    < Ti piace farti inculare, vero? Perchè è quello che sto per farti>
    Ma perchè parla tanto?
    < Adesso ti scopo come la puttana che sei.>
    Ecco bravo, l'hai capito finalmente.
    Non mi volto nemmeno per assecondarlo. Annuisco, chissà mai se se ne accorge, e muovo appena i fianchi verso di lui.
    Un colpo secco e mi sfonda. E' dentro di me, spinge senza ritegno tenendomi premuta contro il tavolo.
    Mi porge la mano da succhiare, e mentre rigiro vogliosa la lingua tra le sue dita che sanno ancora di me, penso al pompino che farei ora, mentre lui mi sta inculando alla grande.
    Sento i muscoli delle gambe cedermi sull'onda di un orgasmo da favola, mentre il suo seme caldo si riversa nelle mie viscere.
    Mi succhia un lobo mentre ci stacchiamo piano, mi riassetto la gonna e mi volto a guardarlo; la faccia soddisfatta di certo ce l'abbiamo entrambi...
    Raccoglie il mouse e me lo porge gentile, mentre con un espressione affranta guardo l'ennesimo messaggio di errore apparso sul monitor.
    Beh, l'informatico infondo ce l'ho affianco...
     
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