Sergio. Tripletta al mare

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  1. lance30
     
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    Dopo le prime due esperienze con il mio caro amico Sergio, passò un po' di tempo senza che ci incontrassimo.
    Vi ricordate di me? Sono Sara, diciannovenne con tanta vogli di divertirsi... Ed in effetti il mese di luglio lo passai divertendomi un sacco con Riky, il mio fidanzato che, terminati gli esami, tornò per quasi tutto il mese in paese.
    Ne approfittammo per scopare quasi tutti i giorni, a volte anche più di una volta al giorno. All'inizio di agosto dovetti anche iniziare a prendere la pillola anticoncezionale. Infatti, dopo un ritardo di 5 giorni sul ciclo, decisi che era meglio non rischiare più... Anche perchè ad Riky piaceva farlo senza protezione ed una volta il suo primo schizzo mi colse mentre si stava sfilando dalla mia patatina.
    Verso il 10 di agosto Riky partì per l'Erasmus: la sua meta era la Spagna. Io invece partii con i miei per il mare, insieme alla mia sorellina.
    Furono giorni molto noiosi: passavo il tempo a leggere, a prendere il sole, a dormicchiare, a giocare con la mia patatina... mi mancava molto il contatto con un bel pisello duro.
    La noia finì il pomeriggio di Ferragosto. Ero a casa quando sentii un clacson suonare. "Ciao... Sara". Era Sergio. Scese dall'auto, ma il mio entusiasmo si spense quando, dal lato del passeggero vidi scendere Laura, con uno stupendo abito che le segnava un corpo da favola. Andò verso di lui, lo abbracciò e lo baciò, dopo di che si avviarono verso l'ingresso di casa. Erano passati da me, di ritorno da un viaggio in Puglia. Ero gelosa, ma cercavo di nasconderlo: mi dava parecchio fastidio che un figo come Sergio non potesse pasticciarmi come aveva fatto altre volte in passato.
    La sera, dopo cena, uscimmo insieme alla compagnia del mare. Eravamo circa una ventina di persone. La serata scorse lenta in attesa di entrare in un disco bar sulla spiaggia per fare quattro salti. Ma, verso mezzanotte, Laura volle tornare a casa: aveva le sue cose e si sentiva stanca. Così Sergio e lei salutarono tutti ed andarono via. Ma, sorpresa, dopo un quarto d'ora Sergio tornò. "Vieni a fare due passi con me sulla spiaggia?". Inutile dirvi che una sensazione di bagnato mi invase la passerina. "Certo". Ci allontanammo dalla compagnia. Iniziammo a camminare, fino a quando Sergio prese un lettino sdraio da una pila e lo aprì vicino alla spiaggia, dietro una barchetta di pescatori. "Vieni" e io non seppi dire di no. Ci mettemmo sdraiati uno a fianco all'altro, lui allungò un braccio per stringermi a se. Si sentiva solo il rumore delle onde, i suoni del lungomare sembravano distanti. "Sara...". "Dimmi". Non disse altro: mi baciò allungando repentinamente
    la lingua che mi esplorò a lungo la bocca. Le sue mani scesero fino ad alzarmi la maglietta e a mettere in vista il mio reggiseno striminzito. Le mie difese erano nulle: sollevò in fretta la mia mini in jeans, scavallò con le dita il filo del perizoma che indossavo ed iniziò a stuzzicarmi il clitoride che nel frattempo aveva preso una lieve consistenza. I miei occhi caddero sul rigonfiamento sotto il suoi sottili pantaloncini di lino... era pronto per prendersi il suo piacere. Ma stavolta il pompino non gli bastava: mi stese sul lettino sfilandomi rapidamente il perizoma. Si ergeva su di me. Abbassò la zip e tirò fuori il suo stupendo cazzo, teso. Lo toccai e percepii il gonfiore delle sue vene, la punta era bagnaticcia. Si abbassò su di me e con un colpo secco e repentino entrò dentro di me. "Che cazzo fai!". In realtà era quello che volevo, da sempre. "Shhhh....zitta!". Iniziò una serie di movimenti lenti, sfilandolo quasi completamente e rinfilandolo repentinamente. Con i miei piedi puntai i suoi polpacci per dargli il ritmo che volevo sentire. Non aveva il preservativo, ma questo non mi preoccupava. Il ritmo divenne più intenso, il suo ansimare mi rendeva elettrica. Le sue spinte arrivavano fino a farmi sentire i testicoli sbattere contro il mio ano. Percepivo il suo pisello che si ingrossava ad ogni spinta. "Sergio... Più veloce". Volevo che arrivasse alla fine. Lui non perse tempo, iniziò a cavalcare a ritmo sostenuto. Il mio orgasmo arrivò prima del suo, sentii la vagina contrarsi intorno al suo uccello... Dopo qualche secondo, Sergio cercò di sfilarsi.... "No, Sergio, resta dentro.... tranquillo...". Volevo il suo sperma dentro di me. Qualche colpo e poi iniziò a schizzare: sentii il primo in modo abbastanza netto, un calore si espandeva dentro il mio pancino. Finito il tutto, mi infilò la lingua in bocca, in modo quasi violento. Uscì per ricomporsi, il suo uccello luccicava di umori della mia fighetta.
    Mi alzai in modo da potermi rivestire, ma non riuscii a farlo, perchè il seme che mi aveva appena buttato dentro decise di uscire: una striscia di umori bianchi iniziò a scivolarmi sulla parte interna della coscia e la cosa non mi dispiaceva. "Sei proprio una troietta". Mi chinai per fare uscire tutto, così feci anche pipì sulla spiaggia.
    Ci rivestimmo rapidamente, per raggiungere gli altri.
    Finita la serata, andammo a dormire, lui vicino a Laura, io da sola.
     
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