Due 18enni molto libidinose

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    Era sabato pomeriggio, un amico di famiglia mi aveva chiesto di dargli una mano a casa sua per dei lavoretti, i classici del fine settimana e siccome non ha molta dimestichezza con gli attrezzi fai da te mi aveva chiesto di aiutarlo. Mi fa piacere dargli una mano quando posso, è una bravissima persona, buona famiglia, sposato con una figlia. Ed eccomi in casa sua, cercando di sistemargli un armadio un po’ vecchio, ma pur sempre utile da riempire di qualsiasi cosa non serva più e che non si butta mai via. Sua moglie è al lavoro, fa la commessa in un negozio; sua figlia in camera sua sul computer a fare chissà che. Noi siamo li che proviamo a montare le ante dell’armadio, ma come al solito non fila mai liscio niente; mancano alcune viti e dei fori per assestare bene le ante. Lui esce e va in ferramenta a comprare le viti e la punta, mentre io intanto monto l’altro mobile. E cosi lui parte e va a prendere tutto il materiale occorrente, mentre io comincio a studiare come montare l’altro armadio. Ma dei rumori colpiscono la mia attenzione, vengono dalla camera di Jessica, la figlia di Vincenzo. La cosa mi incuriosisce e piano piano mi avvicino alla porta chiusa. Non posso far altro che guardare dal buco della serratura. E cosa vedono i miei occhi: Jessica che si sta togliendo i jeans e si mette a gambe larghe davanti al computer. Ha 18 anni, castana, occhi chiari, un bel fisico ed un bel viso, belle tette e bel culo, niente male insomma. Non capisco le sue intenzioni, cerco di non fare rumore, non vorrei essere scoperto e interrompere così lo spettacolo. Noto una cosa però, sopra la scrivania vedo una webcam che forse è la chiave di tutto. Ed infatti lei ogni tanto si tocca in mezzo alle gambe e ogni tanto digita sulla tastiera. Avevo afferrato tutto, si stava masturbando online con chissà chi. Mentre il giochino va avanti e di sicuro io non mi muovo da lì, suona il cellulare di Jessica e dopo pochi minuti suona il campanello: io scappo nell’altra stanza per non essere colto in flagrante e lei va ad aprire. E’ Valentina, una sua amica di scuola, che conosco solo di vista. Appena entra in casa si rinchiudono tutte e due in camera di Jessica. Ecco che le sento parlottare e sghignazzare da vere amichette, non posso far altro che tornare nella mia postazione dal buco della serratura. Jessica è ancora in mutandine e a quanto pare aveva già spiegato alla sua amica cosa stava combinando. A quanto pare la cosa era estremamente interessante anche per Valentina che in due minuti si tolse di dosso i suoi pantaloni di velluto e si mise anche lei a gambe aperte sulla scrivania. Lo spettacolo era da non credere, vedere di nascosto due 18enni ed i loro giochini erotici, ma era solo l’inizio. Cominciarono a toccarsi, a masturbarsi, ognuna la sua fighetta, con ancora indosso le mutandine e la mano che affondava dentro, lasciando a chi guarda, quella voglia di vedere di più ma che nello stesso tempo vorrebbe non vedere. Le mani cominciavano a prendere un certo ritmo costante e avrei scommesso che le dita erano finite dentro le loro giovani fichette, ma loro non demordevano e continuavano con le mutandine a nascondere il tutto. La situazione si faceva sempre più intrigante ed i loro dolci visi cominciavano ad avere strane espressioni di godimento; a quel punto, quasi contemporaneamente tolsero le loro mani dalle rispettive mutandine e l’una la infilò negli slip dell’altra. C’era complicità nella cosa ed era a beneficio di entrambe che iniziarono a prendere la cosa sul serio. Si alzarono dalla scrivania e andarono sul letto, si spogliarono completamente, due corpi fantastici in preda ad una sfrenata voglia di sesso. Erano nude, iniziarono a baciarsi, Jessica cominciò a leccare i capezzoli a Valentina, ma non era contenta, presa Jessica, la buttò sul letto e allargatole le gambe si butto con la bocca in mezzo alla sua fica. Jessica era in preda ad un attacco di godimento, era già un po’ che se la menava, quindi era vicina all’orgasmo che non tardò ad arrivare. Si capì da come la sua voce iniziò ad ansimare e non voleva assolutamente che Valentina smettesse di leccare. Io ero là fuori dalla porta che non resistevo più. Avevo già tirato fuori l’uccello, era durissimo, non resistevo dalla tentazione di masturbarmi anch’io. Le ragazze continuavano nella loro perversione e io nella mia. Non ce la facevo più, mi staccai dalla porta per masturbarmi meglio, chiusi gli occhi per immaginare le due bamboline avvolte nel loro piacere e godere con loro. Ma ad un tratto Jessica, sentendo dei rumori forse causati dalla mia esagerazione di godimento, mi aveva scoperto. Lei era nuda davanti a me ed io ai piedi della sua porta con l’uccello in mano. Rimasi senza parole, ancor di più quando lei, vista la situazione, si inginocchiò verso di me ed iniziò a succhiarmelo. Ero allucinato. Mentre lei me lo succhiava, vedo Valentina venire verso di noi per capire cosa stava succedendo. Capisce al volo la situazione e non si fa alcun problema, vedendo Jessica protesa in ginocchio verso di me, si accascia pure lei e inizia a leccarle la figa da dietro. Era una cosa libidinosa. Stavo facendo sesso con due ragazze vogliosissime con nessun tipo di pregiudizio. La scena era fantastica, ero in visibilio di fronte a cosi tanta eccitazione. Jessica poi, smise di succhiarlo e mi si mise a cavalcioni, infilandoselo dentro; il mio uccello venne completamente risucchiato e avvolto dalla sua figa fradicia, grazie anche alla leccata di Valentina e cominciarono una serie di movimenti pelvici di una goduria estrema. Ero steso completamente per terra, con Jessica sopra di me a smorza candela. Valentina, che non aveva nessuna intenzione di stare li a guardare senza far niente, venne dritto al mio viso e si sedette quasi sopra di me, sbattendomela in faccia. La mia lingua cominciò ad affondare e a leccare la fica desiderosa di godere. Era fantastico sentire i lamenti goduriosi delle due bamboline, ormai anch’io ero al limite, quella situazione mi aveva eccitato così tanto che ero durato pochissimo. Allora spostai Valentina da sopra di me e feci capire ad Jessica che stavo per venire. Si tolse appena in tempo; tutto il mio sperma esplose in alto cadendo sulla mia pancia. Le due amiche sembravano soddisfatte di ciò che era successo e di sicuro anch’io. Sentimmo dei passi salire le scale, forse era Vincenzo, il padre di Jessica. Loro scapparono dentro la camera e io di corsa in bagno. Mentre mi lavavo, ripensavo alla cosa incredibile che mi era appena successa.

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