La storia di Marinella si confessa orgie e trasgressioni

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  1. lance30
     
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    Marinella si confessa orgie e trasgressioni

    Stuzzicando Marinella nel campo della trasgressione e dei ricordi venne fuori che...................

    Ricordi quando trovai quel lavoretto per la ditta di costumi e biancheria?........Quando andai per un paio di mesi in Calabria?........Ecco, in quell’occasione effettivamente ti misi un po’ di corna!!
    Dovevo accompagnare un rappresentante nelle visite ai clienti ed indossare il campionario dei loro prodotti che erano costumi da bagno e intimo.
    Partii ed arrivai a Lamezia dove mi aspettava il tipo, uno di 45 anni, moro, si chiamava Paolo, mi accolse e mi accompagnò in albergo, mi spiegò rapidamente ciò che avremmo fatto, in un mese avremmo dovuto girare tutta la Calabria.
    Stando insieme dalla mattina alla sera pian piano entrammo in confidenza…..mi disse che era sposato, mi chiese cosa facessi al mio paese, se ero fidanzata ecc. ecc………..dissi che ero studentessa universitaria, che stavo per laurearmi e che questo lavoretto mi faceva comodo per guadagnare qualche cosa, dissi anche che non ero fidanzata.
    Negli albergi dove ci fermavamo a dormire erano sempre prenotate due camere e la sera dopo aver cenato insieme e fatte due chiacchiere si andava a dormire.
    Nei primi giorni visitammo alcuni clienti e la mia opera fu assolutamente marginale tanto che non ci fu mai bisogno che io indossassi nulla, poi una sera a cena Paolo mi disse che il giorno dopo avremmo fatto visita ad un cliente molto importante che aveva una decina di negozi, ci avrebbe ospitato nella sua villa vicino Tropea per esaminare il campionario e che quindi era necessario che io indossassi i capi cercando di essere nello stesso tempo carina e simpatica, mi chiese se avessi mai sfilato e mi chiese di fare qualche prova……in camera.
    Acconsentii, salimmo nella sua camera e lui mi propose alcuni capi da indossare per vedere quelli da proporre l’indomani, iniziò con alcuni costumi interi, quindi mi chiese d’indossare alcuni modelli di bikini, lui se ne stava seduto su un divanetto ed io di volta in volta prendevo il capo che lui mi indicava andavo in bagno, lo indossavo, uscivo e facevo due passi avanti e indietro nella camera, avevo ben notato che i suoi occhi, oltre a valutare il capo indossato, spessissimo si soffermavano su di me con aria maliziosa………
    Ad un cero punto disse che per quanto riguardava i costumi poteva bastare e mi chiese d’indossare diversi capi d’intimo, indossai capi molto sexy, alcuni con reggiseni e slip assolutamente trasparenti che lasciavano intravvedere tutto.
    Paolo fu molto professionale e corretto ma nello stesso tempo avevo percepito il suo sguardo sensuale e da porco, sfilare in quel modo, seminuda, davanti a lui non mi aveva creato imbarazzo.
    Alla villa del commerciante cercai di fare le cose per bene…..mi ero depilata alla
    perfezione ed incremata nel modo giusto, abbronzata, ero proprio una bella gnocca…………
    Fecero un’ottimo ordine e di questo Paolo fu molto soddisfatto, mentre tornavamo in auto in albergo mi fece molti complimenti e disse che se era riuscito a fare un ottimo affare molto merito era anche mio…….nel dirmi queste cose spesso mi fissava negli occhi e poi spostava lo sguardo sulle mie gambe, seduta in auto e con un semplice vestitino estivo avevo le cosce molto scoperte, ad un certo punto allungò una mano sulle mie gambe ed accarezzandomi mi disse che i commercianti erano rimasti molto soddisfatti e che ci avevano invitato per la sera in villa per una festa, poi aggiunse…..”Credo che tu abbia fatto proprio colpo………e che in realtà più che me vogliano te alla serata…”
    Mentre mi diceva così il suo sguardo si fece più intenso e la sua mano continuò ad accarezzarmi tra le gambe, capii subito il senso di quelle parole e lasciando che continuasse ad accarezzarmi gli dissi……”Ho visto che a parte i capi i loro sguardi erano molto interessati a me………era un lavoro ed ho cercato di fare del mio meglio".
    Sapevo dall’inizio che dovendo indossare costumi ed intimo non avrei potuto evitare qualche situazione così, faceva parte del rischio e l’avevo accettato, rientrammo in albergo e Paolo mi disse di prepararmi entro un’ora, non avevo un gran guardaroba dietro e la scelta quasi obbligata: un tubino nero con una profonda scollatura dietro, perizoma, tacco e niente reggiseno.
    Paolo nel vedermi mi fece molti complimenti, salimmo in auto e durante il breve tragitto allungò di nuovo la mano sulle mie cosce, anche stavolta non lo respinsi, il gioco mi piaceva.
    La serata andò avanti come previsto, molta gente di varia età, molte belle donne, mangiammo bene….e bevemmo anche…….come immaginavo mi ronzarono attorno in molti……….con discorsi più o meno allusivi sul mio lavoro da “indossatrice”……….cercavo essere cortese e stare al gioco nei giusti limiti.
    Finita la cena ci spostammo sulla veranda a bordo piscina, ad un certo punto si avvicinò il padrone della villa e si sedette accanto a me iniziando a parlarmi affabilmente, mi versò ripetutamente da bere e mentre parlava aveva allungato un braccio sullo schienale del divanetto e mi sfiorava il collo e la spalla, nel frattempo Paolo si erano allontanato, rimasi col tipo che si fece più audace, la sua mano dalle spalle scivolò sulla schiena e poi sui fianchi cercando di stringermi a lui, mi ritrassi un po’ ma lui insistette ed iniziò a toccarmi le cosce, prima accarezzandomi poi cercando di infilarmi una mano tra le gambe, ero un po’ in imbarazzo, lui sempre più insistente, non avevo molta scelta, o mandarlo a cagare creando un casino oppure starci e cercare di risolvere prima possibile la situazione, ero in ballo e decisi di fare la mignotta nel vero senso della parola, allargai un po’ le cosce e gli dissi con voce sensuale:”Accidenti……vuoi andare subito al sodo….Paolo mi ha detto che sarebbe stata una cenadi lavoro……ma non avevo capito che genere di lavoro intendesse…”
    Il tipo era eccitatissimo e subito approfittò del mio movimento per far infilarmi la mano tra le cosce e l’altra nella scollatura del vestito:”Mi piaci…..sei bellissima……da quando ti ho vista ho desiderato averti………” mi disse con voce eccitata ed io gli risposi:”Sei un bell’uomo molto affascinante………ma capisci che io son qua per lavorare………non posso permettermi divagazioni……” il tipo era infoiatissimo e continuando ad accrezzarmi mi disse:”Lo so che sei qui per lavorare……non ti preoccupare…mica si lavora tutto il giorno, stasera ci si rilassa……ora vieni con me……” mi fece alzare e tenendomi abbracciata mi portò verso la villa, non vidi nessuno, Paolo era sparito, entrammo e mi fece visitare quasi tutta la villa, mentre parlavamo mi stringeva a sé toccandomi il culo, sinceramente anche io ero andata abbastanza su di giri, avevo bevuto un bel po’ e mi rendevo ben conto che stavo facendo una marchetta e la cosa mi intrigava molto, ero li col vecchio porco, mi sentii molto troia e decisi che avrei fatto la mignotta fino in fondo, voleva giocare con una bella gnocca giovane? Ok!! Avrei cercato di trarne il massimo vantaggio!!!
    Visitate le diverse stanze del piano terra salimmo al piano superiore ed entrammo in una grande camera lussuosa con un grande letto, a quel punto, come stimolata da non so che, assunsi io l’iniziativa e voltandomi verso di lui sorridente e maliziosa iniziai a slacciargli la camicia, lui non disse nulla ma sentivo le sue mani che mi scorrevano sulla schiena dal collo giù fino al culo, mi abbassò la zip del vestito che scivolò giù a terra lasciandomi nuda davanti a lui col solo slip, continuai a spogliarlo togliendogli la camicia ed accarezzandogli il torace villoso, aveva molto pelo e ormai bianco data l’età e la cosa mi eccitò, passai a slacciargli i pantaloni e li feci scendere, mi abbassai all’altezza del suo uccello ed iniziai a toccarlo con sensualità, aveva un bel cazzo ancora non in tiro e la cosa mi eccitò, gli toccavo anche le palle, grosse e pendenti, pian piano il suo cazzo andò in erezione e divenne bello grosso, aveva una cappella molto larga, il tipo cominciò ad ansimare e poi si sedette sul letto abbandonandosi all’indietro disteso, io continuai a toccarlo, lo masturbai anche un po’ fino a quando il suo cazzo divenne bello duro poi gli dissi con voce sensuale:”Hai un bel cazzo……mio caro maialone……sei eccitato, ti piace essere palpato vero??…..Sei proprio un porco……ora cosa facciamo?....Ricordi cosa ti ho detto prima??......Son qui per lavorare…….vero che tu sarai molto generoso con me maialone??”
    L’uomo ansimava come un mantice, con voce rotta dall’eccitazione mi rispose:”Certo…certo che ricordo……avanti continua a toccarmi, non te ne pentirai, avrai tutto ciò che vuoi……non ti preoccupare!!”
    Mi ero immedesimata sino in fondo nel ruolo di mignotta e non nascondo che ero anche io eccitatissima, mi stavo prostituendo con quel vecchio maiale e la cosa mi piaceva da morire:”Così mi piaci…” gli dissi “….vedrai che neanche tu ti pentirai di avermi invitata qui………volevi fare il porco con me….bene…..ora vediamo se ti piacerà…” e così dicendo gli presi il cazzo in bocca, lo leccavo e succhiavo e mi piaceva sentirlo ansimare e contorcersi sul letto, ero padrona della situazione e mi piaceva dominare quell’uomo che in altri momenti sembrava essere il padrone del mondo, succhiavo la sua cappella gonfia ed ogni tanto affondavo la bocca sul suo cazzo facendomelo entrare tutto in bocca fino alla gola per poi farlo uscire succhiando forte, l’uomo mugolava dal piacere e più volte lo sentii arrivare sul punto di sborrare, ma io rallentavo facendolo calmare per poi riprendere il pompino come prima, lo volevo far impazzire, ad un certo momento, mentre continuavo a succhiargli il cazzo, percepii un rumore dietro di me, mi voltai e vidi che nella camera erano entrati gli altri due uomini, rimasi sorpresa ma non feci in tempo a dire o fare nulla, erano entrambi già nudi e con il cazzo in tiro, uno dei due si rivolse al padrone di casa dicendogli: ”Volevi giocare con questa bella puledra solo tu!!.....Non essere egoista….ci siamo anche noi…….è proprio una bella gnocca ……ho visto come succhia il cazzo…….ci farà contenti tutti…!!”
    Non potei fare nulla per oppormi e capii che forse ero in caduta in trappola, che tutto era stato predisposto per farmi la festa e sbattermi insieme, mi trovai con i tre uomini nudi addosso che iniziarono a toccarmi e palparmi in ogni angolo del corpo, erano eccitati e probabilmente non nuovi a questi giochi, mi fecero stendere sul letto e cominciarono a farmi di tutto: uno mi venne a cavalcioni sopra e mi disse di prendergli il cazzo in bocca, senza usare le mani dato che intanto dovevo palpare il cazzo agli altri due che si misero ai miei lati, così si alternarono più volte, uno ne succhiavo mentre stringevo in mano gli altri due, tutti mi rivolgevano frasi e parole forti dandomi della troia e dicendomi che fin dalla dimostrazione avevano voglia di scoparmi.
    Una volta ben eccitati e con i rispettivi cazzi in tiro iniziarono a scoparmi a turno, uno mi trombava mentre gli altri guardavano e mi palpavano strizzandomi le tette, strusciandomi i loro cazzi sulla faccia e altro, io ero stravolta in balia di loro, mai mi era capitato di scopare con due uomini e quella sera erano addirittura tre, mi fecero mettere alla pecorina ed a turno mi trombavano da dietro mentre prendevo in bocca il cazzo di un altro ed il terzo mi strizzava le tette, quando uno stava per venire smetteva e lasciava il posto ad un altro pronto ed in tiro.
    Mi fecero allargare le cosce e tutti si alternarono nel leccarmi la fica, non capivo nemmeno più chi lo stesse facendo in quel momento, mi strusciavano il cazzo sul viso e mi chiedevano di succhiare i loro coglioni gonfi e duri, la cosa andò avanti a lungo, non so dire quanto, ero completamente fuori di testa in balia di quei tre maiali, il gioco diventò sempre più pesante, uno dei tre iniziò a palparmi le chiappe del culo e ad infilarmi un dito nel sedere, lo avevo già preso dietro ma solo di rado e quindi ero ancora molto stretta, dopo avermi titillata un po’ ed avermi lubrificato il buchetto con non so cosa mi appoggiò la cappella dura e spinse con decisione, mandai un grido di dolore ma lui continuò imperterrito a sodomizzarmi, io gemevo dal dolore chiedendogli di fermarsi ma senza esito, anche gli altri non vollero perdersi l’occasione ed a turno mi incularono incuranti delle mie lamentele, il dolore era fortissimo ma nello stesso tempo ero anche eccitatissima, il cazzo nel culo mi procurava una sensazione di piacere altrettanto forte e pian piano mi abituai godendo come una troia nell’essere inculata in quel modo, mi possedettero come animali per ore senza che io potessi fare nulla per evitarlo, ad un certo punto uno dei tre mi prese le mani e con un nastro mi legò le braccia dietro la schiena, io mi opposi ma non potei far nulla, mi portarono nel bagno dove c’era una vasca idromassaggio enorme, mi fecero inginocchiare nella vasca con le mani legate dietro la schiena e loro si misero in piedi davanti a me iniziando a masturbarsi tutti e tre insieme, avevo i loro cazzi davanti alla faccia, le loro cappelle gonfie e dure davanti agli occhi, mi dissero che mi avrebbero fatto una bella doccia e che non avrei dovuto farne cadere a terra nemmeno una goccia pena una severa punizione, di lì a poco iniziarono a sborrare, prima uno poi un altro poi il terzo, io legata in quel modo dovevo protendermi con la bocca cercando di raccogliere i loro schizzi di sperma prima che cadessero, vi riuscii solo in parte mentre ero tutta schizzata, sul viso, sulla bocca, sulle tette, sugli occhi, sui capelli, ero inondata dai loro schizzi, mi liberarono le mani e mi ordinarono di spalmarmela addosso, cosa che feci con gesti sensuali, mi chiesero poi di leccare i loro cazzi grondanti di sperma e di pulirli alla perfezione, feci anche quello docile e troia come mi chiedevano, finalmente paghi ed anche loro sfiniti aprirono i getti di acqua calda e riempirono la vasca dove restammo tutti insieme in relax, uno dei tre prese una bottiglia di champagne con relativi bicchieri e bevemmo, dopo un po’ il padrone disse che era ora di andare, i tipi si dileguarono nelle varie stanze ed io feci una doccia per poi rivestirmi e scendere insieme al padrone di casa.
    Scendendo incontrai nell’atrio Paolo che stava conversando, non dissi nulla, con uno sguardo gli feci capire che volevo andarmene, nella borsa trovai una busta con una somma di denaro che non avrei guadagnato nemmeno in sei mesi, avevo fatto proprio la mignotta, fui soddisfatta di questo ma nello stesso tempo avevo chiarissimo il gioco in cui mi avevano coinvolto, probabilmente tutti d’accordo, Paolo compreso, non dissi nulla e rimasi del tutto indifferente, dopo alcuni giorni il contratto fini e tornai a casa.

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    Edited by lance30 - 29/10/2013, 23:15
     
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