La mia vicina

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    Da non molto tempo nel mio palazzo si è trasferita una donna con la sua famiglia.

    Il marito è un tipo strano che non è mai presente in casa e quando ce sta sempre in giro o al bar.

    La graziosa Angela, questo è il suo nome, è sempre sola e esce raramente di casa.

    Quelle poche volte che esce lascia il suo profumo nell'ascensore, un buon profumo che a sentirlo fa salire gli ormoni alle stelle.

    Angela non ha che 35 anni, fisico esile ma ben essa, piccola di statura capelli mori corti e degli occhi incantevoli.

    Nell'ultima estate, quando l'indifferenza del marito alla sua bellezza è arrivata al culmine, ha iniziato ad indossare vestiti più sexy e tacchi più alti.

    Giorno dopo giorno la guardavo dalla finestra spingendo il mio pacco sul termosifone mentre i suoi fianchi ancheggiavano su quei tacchi 12.

    capitava spesso di incontrarla nell'androne e sentire il suo passo e poi il suo profumo che si impossessava del mio eccitamento facendomi impazzire.

    La desideravo, cosi iniziai a andarle dei fiori con dei biglietti anonimi apprezzando la sua femminilità e la sua bellezza. Era ignara che fossi io. Questa storia durò per un po fino a quando un giorno decisi di lasciargli una lettera nella posta sempre in maniera anonima.

    La volevo a tutti i costi. Sul biglietto c'era un invito, se voleva scoprire chi era questo ammiratore segreto si doveva recare in un albergo fuori porta, corredato di data ora e numero di stanza.

    La curiosità è donna e accetto l'invito.

    Volevo gustarmi fino in fondo il gioco e invece di farmi trovare direttamente li la seguii.

    Si era vestita bene, aveva un vestitino chiaro, aderente e un po trasparente, si intravedeva il perizomino che aveva addosso. La scollatura dava una bella visuale su quel piccolo ma ben fatto seno e le scarpe la facevano molto più alta di quanto era sollevandola da terra di 14 cm con l'aiuto di una zeppa.

    Iniziai a seguirla, senza farmi notare.

    Era pomeriggio quindi il marito non dubitava di nulla e lei senza pesi sulla coscienza si apprestava ad arrivare al parcheggio dell'albergo.

    Nella al chiese della stanza ed entro dentro.

    Per fare il gioco più intrigante prima di bussare, indossai una maschera tipo quelle veneziane.

    Dopo due colpi si senti una voce chiedermi chi fossi.

    Ed apri la porta, era li ancora vestita ed era bellissima.

    La salutai dicendo che ero io il suo spasimante segreto.

    Chiusi la porta alle mie spalle e la strinsi tra le mie braccia.

    Sentivo il profumo della sua pelle che mi ubriacava, la stingevo e iniziai a baciarla.

    Non oppose resistenza e inizio a baciarmi.

    La sua lingua era come impazzita e si muoveva con passione, le sue labbra erano morbide.

    Durante il bacio, il profumo ed l'averla tra le mie braccia fece esplodere il mio eccitamento, facendo diventare di marmo il mio membro.

    Ma il bacio non si arrestava e la spingevo verso il letto finché non cadde sdraiata.

    Era a li, aspettava solo me.

    Iniziai a baciarle il piede destro, mano a mano salivo e baciavo il polpaccio poi la coscia.

    Prosegui con il sinistro facendo la stessa medesima cosa.

    Arrivato alla coscia alzai la gonnellina e si mostro uno spettacolo meraviglioso.

    Il perizoma era bagnaticcio, era di colore nero e si vedeva bene l'alone dell'eccitamento, era piccolissimo e copriva a malapena.

    Ero ancora con la maschera per non rivelare la mia identità, ma avevo la bocca libera da ogni vincolo, una bocca vogliosa di assaggiare il sapore di quella donna.

    Gli sfilai il perizomino cosi da lasciarla senza nulla sotto pronta ad essere assaporata.

    Allargai per bene le gambe e il mio viso si avvicino tra le cosce.

    Da quella distanza sentii il profumo dell'eccitamento, era meravigliosamente squisito.

    La mia lingua inizio ad accarezzare dolcemente le labbra della sua fica.

    La sentii gemere e appoggio la sua mano sulla mia testa.

    Dolcemente la leccavo, passai dalle labbra all'interno, la leccavo con tanta passione che non si distingueva più il suo eccitamento dalla mia saliva, dopo che avevo assaporato leccando iniziai a succhiarle il clito.

    I gemiti erano più forti, era una gioia sentire quella voce godere per l'operato della mia lingua.

    La passione ben presto fece posto alla ferocia che ha un matto in astinenza.

    Con la lingua impazzita iniziai a penetrarla. Entrava e usciva provocando godimento e contrazioni dei suoi muscoli.

    Non ero contento volevo di più, cosi che dal davanti inizia a leccare il dietro.

    Alzai le gambe prepotentemente, lasciando le sue chiappette ben divaricate.

    Si vedeva perfettamente quel buco scuro tra quelle chiappe perfette.

    Ero impazzito, la mia lingua inizio a leccare per poi penetrare quel buco.

    Con tutto stupore entro con un facilità alquanto sorprendente.

    E per appurare la mia sorpresa infilai un dito.

    Non ci fu difficoltà, allora provai con due e poi con tre.

    Intanto sentivo gemere di piacere lei che avevo sempre desiderato, il mio sogno erotico alla quale avevo dedicato centinaia di seghe.

    Con tre dita dentro inizia a masturbargli quel culo cosi accogliente, intanto godeva come una pazza.

    Il mio eccitamento stava per esplodermi nei pantaloni e li slacciai.

    Impaziente tolsi le tre dita e le sostituii con il mio cazzo e inizia a stantuffarla.

    Era generosamente largo ed entrava con facilità.

    Godeva come una pazza e io facevo più forte, non mi interessava fosse vestita, l'importante era vedere sul suo viso le smorfie di godimento che le provocava la penetrazione.

    Era stupenda, a gambe larghe le leccavo i piedi attraverso le scarpe e intanto gli scopavo il culo.

    Non potevo resistere ad uno spettacolo simile e mi staccai per evitare di bruciare quell'attimo.

    La feci alzare e si la feci spogliare nuda, lasciando solo le scarpe.

    Accompagnandola con le mani si mise a pecora sul letto lasciando il suo culo al mio completo volere.

    Approfittai subito e infilai furiosamente il mio cazzo eccitato, in quella posizione potevo vedere le sue chiappette ballare, la sua schiena inarcata che si contraeva per far si che la mia asta scivolasse il più possibile tutta dentro.

    Le mie palle sbattevano sulla sua fica e si bagnavano del suo eccitamento.

    Godeva come una porca che non veniva posseduta da parecchio.

    Gli scopai il culo come un matto, non mi era mai capitato e mi eccitai parecchio.

    Il porco si faceva sempre più feroce e l'afferrai per i capelli, tirandola a me la scopavo sempre più forte.

    Mi sentivo venire, sarebbe stato bello riempirgli il culo, ma volevo fare una cosa che immaginavo durante le mie seghe.

    La feci inginocchiare davanti a me, dall'alto vedevo la sua bocca che ingoiava per bene la mia asta e il suo corpo che si muoveva, vedevo il suo culetto meraviglioso, lo stesso che avevo scopato come un matto, fino ad arrivare a quelle scarpe che il rumore nell'androne mi stregava.

    Afferrai i suoi capelli e inizia a scopargli la bocca, ora le mie palle sbattevano sul suo mento, e cercavo di farlo entrare il più possibile, provocandogli dei piccoli strozzamenti.

    Lacrimava da quanto la facevo strozzare ma non mi interessava, come il culo scopavo la sua bocca con violenza.

    Il mio cazzo stava per esplodere, ma volevo vederla godere ancora e mi mancava una sola cosa, la sua fica.

    La misi sul letto, gli allargai le gambe e feci penetrare la mia asta nella sua dolce fica.

    Godeva come una matta, io la scopavo tenendogli le gambe dalle caviglie e guardandola in viso.

    In quella posizione si inizio a trastullare il clito da sola mentre il mio cazzo scivolava all'interno con violenza.

    Feci in modo le le sue gambe abbracciassero il mio dorso per potermi slanciare in avanti per succhiare i capezzoli.

    Erano turgidi e dritti come chiodi, pronti ad essere succhiati. Succhiavo come un neonato affamano.

    Godeva, la sentivo, non aveva un freno e si lasciava andare a urla forti e sospiri profondissimi.

    Ora dopo averla fatta godere abbastanza, pensai di poter realizzare il mio sogno.

    Gli slacciai la zeppa e la presi in mano, la feci alzare, era vicino a me, spinsi la testa vicino al io capezzolo per farglielo leccare, mentre con la destra mi feci segare.

    Inizio a leccarlo in maniera superba, era una gran leccatrice e segava con maestria.

    Avevo sulla mia sinistra la sua zeppa e la destra libera e allora decisi di impiegare al meglio quel disimpegno, infilando due dita nel suo buco posteriore, iniziando a sditalinarlo.

    In poco tempo e con quella bravura il mio cazzo sborrò, iniziai a spruzzare getti bianchi e consistenti sulla zeppa, ricoprendola.

    Più vedevo che si riempiva, più sditalinavo forte e più sborravo.

    Alla fine della sborrata gli porsi la zeppa e lei la indosso. Mi vestii e ancora in maschera scappai via.
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    Edited by lance30 - 29/10/2013, 23:05
     
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