due surfisti

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    Siamo all'ultimo venerdì di Giugno, di pomeriggio. Sono diretta verso Viareggio per trascorrere un fine settimana al mare ospite di alcuni amici, quando comincio ad avvertire un funzionamento anomalo dell'auto; mi preoccupo un pochino, ma spero che sia un problema passeggero, d'altronde era già capitato in passato. Ma la macchina strappa ripetutamente fino a quando non dà più segni di vita. Riesco in tempo ad accostare e sconsolata scendo senza sapere cosa fare. Le auto sfrecciavano senza fermarsi, e visto che non potevo rimanere per molto tempo al sole, decido di farmi notare mettendomi ai bordi della strada. Dopo qualche minuto finalmente si ferma uno scooter con a bordo un ragazzo. Probabilmente avrà influito anche il mio abbigliamento, visto che indossavo un pantaloncino ed una canottiera. Quando il ragazzo mi si avvicina capisco dal suo sguardo che prende coscienza del fatto che sono una trans. E' un bel ragazzo moro, abbronzato e con le braccia ricoperte di tatuaggi. Gli dico che mi dispiace di averlo deluso, visto che si aspettava una bella figa da poter fare il cascamorto. Allora lui scusandosi mi dice che mi vuole aiutare, ma l'auto non si riavvia. Il sole picchia e la calura si fa sentire, siamo entrambi sudati, perciò il ragazzo, che si chiama Aldo, propone di andare a casa sua in modo da cercare sull'elenco telefonico un meccanico. Fortunatamente è fornito di un'altro casco e perciò metto la mia borsa nel baule dello scooter e mi siedo sul sediolino. Il contatto della sella arroventata con le mie cosce nude mi ha fatto urlare dal dolore e sorridere Aldo. Il ragazzo è un surfista in vacanza con un suo amico e hanno preso in affitto insieme una villetta sul litorale. Metto le mani sui suoi fianchi per tenermi e posso apprezzare un corpo asciutto e privo di ciccia, un vero fisico da sportivo. Quando siamo arrivati, l'amico, di nome Gianluigi, dopo averci visto da lontano urla complimentandosi con l'amico per aver finalmente abbordato una ragazza. Aldo sorride dicendomi “goditi la scena quando si accorge che non sei una donna”. Gianluigi rimane a bocca aperta e non riesce a parlare mentre sia io che Aldo ridiamo a crepapelle. Anche Gianluigi è un bel ragazzo abbronzatissimo e pieno di tatuaggi; anche lui fisico da surfista. Dopo qualche istante si unisce alle nostre risate e guardandomi dalla testa ai piedi dice “però! Ha un bel telaio, non si direbbe che sia un uomo”; un po' risentita rispondo che non mi ritengo un uomo anche se possiedo quell'appendice chiamato uccello. Dopo aver telefonato al meccanico chiedo il permesso di fare una doccia. Mentre mi asciugavo in bagno potevo sentire i commenti dei
    ragazzi, tra cui quelli di Gianluigi “cazzo! Da lontano sembrava una gran figa. Perchè non ci facciamo fare una pompa, visto che fino ad ora non abbiamo beccato niente?” Aldo non ha avuto il tempo di rispondere che sono uscita dal bagno apostrofandoli “cosa pensate che sono a vostra disposizione? Che non vedo l'ora di assaggiare i vostri uccelli?” Anche se ho fatto la voce grossa i due ragazzi mi piacevano e perciò ho dato loro le spalle e ho fatto scivolare l'accappatoio sul pavimento. “che culo!” è stata l'esclamazione di Aldo, poi mi sono leggermente chinata e ho infilato di nuovo l'accappatoio. “Sei veramente bona, dai facci vedere anche le tette” ha urlato Gianluigi, e così ho fatto scivolare fuori una tettina. Sono chiaramente allupati ed io gli dico di calmare i bollenti spiriti e li ho invitati a fare una doccia (anche perchè puzzavano di sudore). Dopo pochi minuti sono già asciutti e mi ronzano intorno. Accarezzandoli entrambi dietro la nuca dico “ siete sicuri di voler scopare con me? Non sono una vera donna, seppur piccolo, io ho l'uccello”. I ragazzi, che intanto mi massaggiavano le tette, dicono che non si sono mai scopati una donna sensuale come me e così fanno volare via l'accappatoio. Naturalmente il loro sguardo si posa sul mio pisellino e addirittura Gianluigi allunga una mano e lo accarezza. Il suo esempio viene seguito dall'amico, che addirittura prova a masturbarmi. E' capitato raramente che al primo incontro un uomo (che non abbia tendenze omosessuali) non provi schifo verso il mio cazzetto e la cosa mi ha fatto piacere, perciò decido che questi ragazzi meritano un premio. Mi chino e apro gli accappatoi, i loro uccelli già duri come il marmo sfiorano le mie labbra. Inizio a baciare le cappelle alternativamente, poi mi dedico prima a quello di Aldo; lo succhio con forza e poi passo la lingua su tutta l'asta, infine lo faccio sparire completamente nella bocca. Sentivo il ragazzo ansimare e il suo uccello pulsare nella mia bocca, poi Gianluigi mi afferra per i capelli e indirizza le mie labbra verso il suo uccello. Mentre gli succhio la cappella noto che le sue palle sono completamente depilate e perciò (visto che adoro leccare le palle) mi accingo a succhiargliele prima e leccargliele dopo. Visibilmente soddisfatti mi rialzo e dico “va bene? È questo che volevate no? Una pompa da un trans, visto che non vi è capitato di meglio”. “No, vogliamo anche il tuo culo” sono le parole di Gianluigi che dopo averle dette cerca consenso da Aldo. “Si hai un culo magnifico, anche io voglio scoparti nel culo”. Naturalmente è quello che voglio anche io perciò ci dirigiamo sul letto, mi stendo e Aldo mi viene sopra. Gli dico di stare fermo che ci penso io ad indirizzare l'uccello all'ano. Poi dico che può spingere e in un sol colpo affonda dentro di me. Lancio un gemito di piacere ed avvolgo le gambe intorno al ragazzo che inizia a scopare. Gianluigi intanto è al mio fianco chiedendomi di succhiarglielo. Dopo qualche minuto si scambiano i posti e Gianluigi afferra le mie gambe, le unisce e le tira su. Il culo in questo modo è allineato al suo cazzo e senza grandi problemi mi penetra. Questi ragazzi mi stanno facendo godere ed io faccio godere loro; i nostri lamenti si sovrappongono aumentando l'eccitazione. “Vi faccio provare una cosa che non avete mai fatto” dico mentre il ragazzo mi pompa nel culo. Facci0 distendere Aldo sul letto, salgo su di lui in modo eretto e mi impalo. Poi mi chino in avanti appoggiandomi sul bel petto di Aldo ed invito Gianluigi ad entrare. “ Ma sei sicura?” mi chiede, ed io “avvicinalo che ci penso io”. Ho puntato l'uccello nel poco spazio ancora disponibile urlando “vai”. Ho sentito le stelle, ma i cazzi sono tutti e due dentro; i ragazzi increduli mi chiedono come è possibile ed io dico loro di non sprecare il fiato ma di pensare a scoparmi. Si muovono alternativamente dandomi gran piacere e un pochino di dolore. Quando ho capito che ormai stavano per venire li ho fatti togliere, mi sono seduta sul letto aprendo la bocca. I maialini hanno capito subito le mie intenzioni e così si sono masturbati entrambi ad un centimetro dalla mia bocca. Gianluigi ansima sempre di più, perciò mi volto verso di lui e poggiando la punta del suo uccello sulla mia lingua inizio a masturbarlo velocemente. Il primo schizzo arriva direttamente in gola, poi il secondo arriva con meno forza, prendo la cappella in bocca e succhio, chiudo la bocca ingoio e la riapro e il terzo schizzo mi colpisce negli occhi. La sborrata di Aldo è meno irruenta, facendo si che neanche una goccia è stata sprecata. Estasiati delle mie performance, i ragazzi hanno insistito a farmi trascorrere il fine settimana con loro; ci siamo fatte tante di quelle trombate che li ho sfiancati e non hanno avuto la forza di andare in surf. In verità anche io non sono uscita indenne, mi hanno dato una di quelle ripassate che me le ricorderò a lungo.
     
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