Parità tra i sessi

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    Lappuntamento è al solito orario. Questa volta sono riuscita ad essere leggermente in anticipo, lestate finalmente ha sgombrato le strade. Entro al centro fisioterapico e passo davanti al bancone della reception dove limpiegata mi riconosce, mi sorride e mi fa segno di accomodarmi.
    Ho il tempo di riprendermi un attimo. Mi siedo e istintivamente prendo un giornale. Accavallo le gambe ed inizio a sfogliarlo. Un ragazzo seduto di fronte sembra come svegliato dal mio movimento. Mi guarda, e subito dopo dissimula. La cosa né mi dispiace né mi infastidisce: solo non capisco che cosa lo possa avere interessato così, ho una gonna appena sopra il ginocchio, le scarpe col tacco, ma in questa stagione cè talmente tanta carne in offerta per le strade nei negozi negli uffici. Mi rassetto la gonna e continuo la mia lettura.
    Qualche minuto e limpiegata mi chiama alla numero 5
    Mi avvicino alla porta, busso, avanti, si accomodi
    Sorpresa! Non cè Diana la mia usuale massaggiatrice, ma un uomo. Alto sui 45, brizzolato, con gli occhi scuri. Indossa cloggs, pantaloni e maglietta da infermiere. Aperta a v sul petto.
    Piacere, sono Mauro, la vedo un po sorpresa, forse non lavevano avvisata? Diana è in ferie questa settimana e quindi io la sostituisco nei trattamenti già prenotati. Se per lei non è un problema , naturalmente..
    Mi è venuto incontro stringendomi la mano con un sorriso accogliente che quasi sembrava voler giustificare la sua presenza imprevista. Rispondo quasi balbettando
    Si si, non me lavevano detto
    mi dispiace davvero, allora preferisce rinunciare alla seduta?
    Si, cioè no, si figuri e perché?, piacere Loredana
    Bene, si accomodi Loredana
    Ci sediamo uno di fronte allaltra sulle due sedioline davanti alla scrivania, istintivamente accavallo le gambe, e di nuovo colgo quello sguardo che avevo visto prima nel ragazzo. Lui ha già in mano la mia scheda.
    ho letto che stiamo lavorando a problemi di schiena, non lavrei mai detto vedendo le scarpe che indossa
    le porto sempre, non mi hanno mai dato fastidio
    sa sono fisioterapista specializzato in problemi della colonna, e generalmente le scarpe con un tacco sopra i cinque /sei centimetri non possono essere considerate proprio innocenti
    cinque sei centimetri nemmeno li considero, mi scappa spavaldo
    bene ora se si vuole preparare, le do subito unocchiata per fissare i punti critici
    Si alza deciso e mi fa un cenno con la mano verso il paravento.
    Mi slaccio la gonna che cade come allinaugurazione di un monumento. Sento che si è andato a lavare le mani. Mi tolgo la camicetta. Mi accorgo di avere addosso una mise di intimo che forse non aveva preso in considerazione lipotesi Mauro, abituata a non considerare Diana. Perizoma e reggiseno senza spalline neri che risaltano la mia abbronzatura già matura dellultimo fine settimana in barca a Ponza.
    Decido di rimanere con le scarpe, quasi a dimostrargli la mia abitudine.
    MI squadra emi chiede di avvicinarmi a lui tendendomi un braccio. Indubbiamente ha un fare magnetico, ubbidisco. MI sistema la posizione della testa mi tocca le spalle, mi fa aderire bene le braccia ai fianchi. Non può non notare la mia crescente agitazione.
    Mi fa girare, e sfiorandomi un fianco, mi chiede di piegarmi in avanti completamente.
    Il lato migliore del mio perizoma è ora offerto alla sua piena vista, ma il peggio deve ancora venire.
    si tiri su Loredana, a proposito possiamo darci del tu?
    certo rispondo pensando che il check up pre-massaggio sia finalmente concluso
    bene, grazie, voltati per favore con una mano che sfiora appena il mio braccio destro mi invita a girarmi in modo da rivolgere a lui la schiena. Mi scosta con delicatezza i capelli e appoggia i pollici ai lati della spina dorsale partendo dalla nuca. Emetto un respiro profondo.
    vorrei controllare lassetto delle vertebre, ti dispiace se slacciamo il reggiseno? La fascia qui dietro è un polarga
    prego, se è necessario.. gli rispondo senza nemmeno un istante desitazione, salvo ricordarmi di non avere spalline e quindi stringendo subito le braccia ad evitare che anche quello caschi giù come la gonna.
    Un tocco impercettibile e lo ha già aperto. Con le nocchie delle dita mi percorre almeno un paio di volte con gesto comunque delicato tutta la spina dorsale.
    Ti piace prendere il sole? Sei già tanto abbronzata, e non hai praticamente segni sulla schiena
    Io sono rigida davanti a lui, e già mi sto pentendo della libertà che gli ho dato, mail fatto dii volgergli la schiena mi fa credere ancora in grado di difendere un briciolo di pudore nei confronti di questuomo cosi magnetico e suadente.
    Infatti è la sola cosa che riesco a rispondergli li detesto
    Bene rilassati però, non essere così rigida, allarga le braccia, orizzontali per piacere
    Significa rimani in topless che cosi ti guardo meglio, mi dico tra me e me, ben sapendo che il reggiseno non potrà durare a lungo semplicemente appeso alle forme della mia terza piena. Obbedisco ancora, decidendo di prendere il bello della situazione, in fondo non sono mai stata una troppo inibita.
    Ora lui si è seduto dietro di me che in perizoma e con le braccia aperte faccio alternativamente delle flessioni a destra e sinistra. Il reggiseno è per terra.
    Finisce lo spettacolo mi chiede di stendermi sul lettino per iniziare il massaggio. Raccoglie il reggiseno e lo appoggia sulla sedia. Ma non indugia minimamente con lo sguardo su di me.
    Mi distendo a pancia in giù. Si avvicina e mi chiede se voglio essere coperta.
    no grazie
    Mi massaggia con tecnica e vigore, schiena,costato fin sotto le ascelle, collo, spalle, glutei, gambe, senza indugiare a nessuna lascivia, che forse avrei potuto accettare in misura contenuta.
    Finisce il massaggio e questa volta senza nemmeno chiedermelo, mi copre con un telo fino alla nuca, e mi dice di rimanere qualche minuto cosi a rilassarmi. Torna a lavarsi le mani, poi alla scrivania. Adesso cè un silenzio innaturale, ma io mi sento benissimo rigenerata dalle sue carezze.
    se ti sei trovata bene o se ti è più comodo posso seguirti anche a domicilio, ho tutta lattrezzatura io e soprattutto non sono caro, 35 lora. Ti lascio il mio biglietto.
    Appoggia il bigliettino sulla sedia, accanto al mio reggiseno. Si avvicina di nuovo al lettino
    piacere di averti conosciuto, arrivederci Loredana
    Mi giro, prima solo la testa, poi istintivamente tutto il busto. Il telo scivola indietro. Non faccio nulla per nascondere un seno alla sua vista.
    grazie Mauro, arrivederci
    Esce.
    Passano i giorni e più di una volta mi trovo a pensare intorno allopportunità di chiamarlo per un trattamento a domicilio. Ma non mi decido.
    Una mattina pochi giorni prima di ferragosto, mi sveglio di nuovo con un mal di schiena terribile, frutto probabile del caldo insopportabile, e della successiva scelta di tenere laria condizionata accesa tutta la notte.
    Ho preso solo qualche giorno di ferie giusto per staccare un po, ma senza lidea di andare da nessuna parte. Ripenso a Mauro, alla sua offerta, a quanto mimbarazzerebbe farlo entrare in casa, a tutte le menate che mi farebbe al telefono Rudy se lo venisse a sapere. E a tutti i problemi che scioccamente mi faccio di fronte al fatto di rimediare a un mal di schiena con un massaggio. Fatto da un uomo, si; bello e affascinante, si; ma bravo. E quindi chissenefrega. Lo chiamo. Con una certa agitazione che non posso trattenere.
    Al telefono risponde con la solita voce tranquilla, mi dice che sarebbe partito lindomani per prendere servizio in un resort per il periodo di ferragosto. Ma da me riesce a venire nel primo pomeriggio. Gli spiego la strada. A dopo allora.
    Scatta una tempesta di pensieri che spaziano dallordine in casa, alle telefonate di Rudy, a come farmi trovare, eccetera eccetera eccetera. Sono quasi le tre, non ho pranzato, non ci sarei riuscita, la casa è fresca, ho tenuto abbassate le tapparelle apposta. Ho addosso pantaloni in cotone di una tuta da ginnastica, e una canottiera da palestra. E piedi nudi, come adoro stare in casa. Sobria, ma non troppo castigata è vero, ma mica posso farmi trovare in completo blu da ufficio.
    Citofona, terzo piano
    Gli apro. Senza uniforme è ancora più interessante. Ha addosso jeans, scarpe da ginnastica e una polo bianca. E un enorme valigione bianco che maneggia con destrezza e deve esser il suo ufficio mobile: un lettino pieghevole.
    Qualche convenevole sul caldo, la casa graziosa le vacanze imminenti. Mi sciolgo un pochino. Poi gli torna quel tono perentorio che ha sempre il potere di farmi salire lagitazione.
    se per te va bene lo apro qui indicando il centro del mio soggiorno.
    certo fai pure, ti prendo un podacqua intanto, se hai bisogno del bagno è di lae poi che altro ti serve?
    un telo da stendere sul lettino e un altro per coprirti se pensi di averne bisogno
    Apro il cassetto della biancheria nella mia stanza da letto. Tiro fuori il primo telo di cotone sottile, poso la mano sul secondo e se pensi di averne bisogno mi risuona nella testa. Se lo prendo penso di si, se lo lascio qui, penso di no.
    Torno in soggiorno, Mauro si sta strofinando mani e avambracci con lolio.
    Vede che ho un solo telo che mi accingo a disporre sul lettino aperto e accenna un sorriso.
    bene, quando vuoi possiamo iniziare
    Lo guardo fisso negli occhi mi volto e mi sfilo i pantaloni della tuta. Li dispongo con cura su una poltrona, ritorno verso il lettino, inspiro tutta laria che posso, mi stampo un sorriso di ghiaccio, afferro la canottiera da sotto e me la sollevo davanti a lui.
    Questo dovrebbe valere uno sconto, penso cattiva. Lui non fa una piega, ma lo sguardo gli si addolcisce dimprovviso.
    sei molto bella, te lo diranno in cento, sono il centounesimo e poi subito severo a pancia in giù, grazie indicando il lettino
    si, ma fa piacere comunque sentirselo dire, prego
    Mi stendo e inizia il massaggio.
    E poi per sdrammatizzare aggiungo,
    e poi con tutta la palestra che faccio, vorrei vedere..
    Mi fa piacere che ti senta a tuo agio con me, lo sai da questo dipende gran parte della riuscita del mio lavoro
    Mauro sarò sincera: io non vorrei sentirmi così a mio agio, non è così normale, credimi, ma penso che molto sia merito tuo
    Questa volta però la parte sensuale è più evidente. Ma lui la riesce a mascherare o a non farla passare per tale distraendomi e raccontandomi aneddoti del suo lavoro che mi fanno persino ridere. Ha capito che non ci voglio pensare, il bastardo, e così può portarmi dove vuole.
    Ho indosso una brasiliana sulla quale simpiglia spesso il percorso fluido e continuo delle sue mani.
    Al terzo, quarto incidente di questo tipo, mi scappa sempre di risistemarla con le mani, tirando aggiustando, spostando.
    Mi sussurra se ti danno fastidio, non farti problemi
    Rispondo con un gesto automatico spostandole fin sotto i glutei più giù non arrivo.
    ti aiuto e con un lento lungo e sensualissimo movimento mi ha tolto anche lultimo indumento.
    Continuiamo come se niente fosse, e il viaggio si fa sempre più dolce più intenso.
    Senza troppi problemi mi massaggia linterno delle cosce arrivando dove vuole senza chiedere permesso ma senza trambusto, e io lo lascio fare.
    se ti fa piacere ora ti puoi voltare
    alzo la testa per capire se ho sentito bene.
    Sono nuda non vorrei esagerare
    mi pare tu sia abituata a prendere il sole così, o sbaglio? ma ti prendo una salvietta comunque non ti muovere
    Si allontana verso il suo borsone a cercare qualcosa.
    Io nel frattempo mi sono voltata e mi copro il pube con entrambe le mani.
    lascia stare, va bene così, è vero sono piuttosto abituata, ed è la cosa che da più fastidio al mio fidanzato chiudo gli occhi e decido di continuare a rilassarmi in balia dei suoi gesti e della sua vista.
    Lui riprende mettendosi dietro di me dalle tempie dalla fronte e scendendo alle scapole, al petto che sfiora con riverenza ma senza nulla trascurare.
    Ricominciamo a parlare del mio lavoro dei miei progetti delle vacanze .
    In fine con una semplicità totale mi prende le mani e le distende lungo i miei fianchi dischiudendo lultimo frutto alla sua vista.
    Apro gli occhi e lo fisso mentre guarda rapito il mio pube rasato.
    Mauro posso farti una domanda stupida?
    Lui mi si avvicina senza perdere il contatto delle sue mani sulle mie gambe.
    se sei disposta ad accettare una risposta altrettanto stupida si
    Ti eccita massaggiare il corpo nudo di una donna?
    non è stupida, e comunque si, non ho vergogna di risponderti si, ma al contrario di quello che si potrebbe pensare, non è un problema ma anzi..
    anzi?
    Mi parla con una mano appoggiata su una gamba e laltra sul mio stomaco sprigionando un incredibile calore
    mi fa lavorare con maggiore concentrazione sulla persona, vedi questo è un lavoro dove sei sempre a credito di benessere, tu ne devi dare, per forza se no vuol dire che non ci sai fare
    quindi non ti viene voglia di fare lamore ma solo di dare piacere con un ottimo massaggio gli rispondo con tono quasi beffardo.
    Si avvicina verso di me e sposta la mano dalla pancia sopra il mio seno che deve offrirgli un contrasto durissimo per mezzo dei capezzoli che sento scoppiare
    e a te?
    no se intendi adesso no appoggio la mia mano sopra la sua per un istante facendogli intendere che non ho gradito la mossa.
    Ma poi la trattengo però adoro lidea di farti eccitare
    Squiila il cellulare. È su una console a qualche metro dal lettino, gli faccio segno con gli occhi di porgermelo.
    Lui lo prende, me lo porge. Guardo il display. E Rudy. Con un gesto del dito sulle labbra gli faccio capire di rimanere in silenzio. Annuisce.
    Ciao tesoro come va? Io a casa, e dove vuoi ti avevo detto che avrei preso un paio di giorni- ho messo un po dordine- non sono andata al mare
    Mauro intanto ha preso pieno possesso del mio corpo nei suoi punti sessualmente più rilevanti. Mi ha divaricato le gambe e ha iniziato un massaggio a spirale che dal ventre converge verso la mia vagina.
    Sento un godimento lontano e profondo avvicinarsi spinto dalleccitazione di essere al telefono con Rudy che sta oltretutto iniziando la sua solita scenata di gelosia.
    no non ci son più andata- ma lo sai che era solo per il mio mal di schiena si di cui non ti frega un bel niente- diciamo la verità-
    Mauro ha gettato la maschera e mi sta lavorando come un pizzaiolo la pasta della pizza da preparare : una mano fissa sul seno a tormentare i miei capezzoli e laltra prendersi ogni traccia di piacere in mezzo alle mie gambe che tremano.
    si ti importa solo di sapere se mi sono spogliata, quanto mi sono spogliata, chi mi ha visto, chi cera in spiaggia,
    Il bello è fare la voce seccata con Rudy e sorridere a Mauro regalandogli il consenso che cerca. Questionare sui principi con la voce e arrendere completamente il resto del corpo. Mauro lo ha capito perfettamente e non fa niente per forzare la situazione, ma nemmeno niente che lasci intuire una reversibilità delle sue azioni. Mi vuole portare allorgasmo, e sa che lo voglio pure io.
    Prolungo ad arte lestenuante discussione con Rudy, ogni tanto fingendo di arrendermi, e poi improvvisamente riaccendendo la polemica. Mauro è padrone completo del mio corpo e di ogni mio orifizio. Sembra che aspetti solo un mio segnale o che io stia aspettando il suo. A un certo punto si ferma. Io rimango sospesa in silenzio a sentire le rimostranze di Rudy. Appoggio per un attimo il cellulare sul mio sterno. Si sente Rudy ehi ma ci sei ancora?, Loredana, rispondi Loredana
    Mauro senza staccarmi le mani da dosso, si china verso di me e mi da un bacio leggero sulle labbra. E il segno : riparte la marea che mi trascina senza esitazione verso il piacere.
    Insomma Rudy basta, basta, basta, non ne posso più dei tuoi discorsi, la scia- mi- in pa-ce ti prego!
    Scaravento il telefono lontano. La fine è un urlo strozzato da Mauro che mi abbraccia completamente nel momento dellorgasmo come per volermi calmare.
    Restiamo così immobili per qualche secondo.
    Poi lui si stacca, raccoglie il telefono, lo posa sopra una poltrona, e va verso il bagno a prendermi laccappatoio.
    Porgendomelo mi chiede.
    sei stata bene?
    Non ho il coraggio di guardarlo mi stringo addosso laccappatoio come un guscio aderente.
    certo, e tu?
    non era previsto .Sta già richiudendo il lettino e rimettendo a posto le sue cose.
    già tu ti fai pagare per fare star bene gli altri, non è così?
    infatti
    e allora ti chiedo una cosa che mi farebbe stare ancora meglio
    Lo vedo per la prima volta smarrito, come avesse perso la sua sicurezza.
    cosa?
    lolio
    Gli tendo la mano col palmo rivolto allinsu a spettando che mi passi la boccetta che stava per riporre nel borsone. Esegue con lara di non capire dove io voglia arrivare.
    appoggiati e lo spingo con dolcezza verso il dorso della poltrona.
    e ora fammi vedere come sei
    Con un dito aggancio un passante dei jeans e mimo il gesto di tirarglieli giù.
    Loredana, ma sei sicura?
    cosè ? ti è finita quella sicurezza, poco fa mi hai sussurrato, se ti danno fastidio, non farti problemi, coraggio, ora non fartene tu
    Slaccia i pantaloni, compare un paio di boxer a quadretti che denuncia già una difficoltà a contenere i suoi genitali. Prosegue distendendo le mani lungo i fianchi. Il suo sesso è bello, scuro, forte e chiaramente congestionato.
    come sei bello, sarò la centounesima anch'io? lo afferro senza troppi preamboli e lo guardo avida di vedere le sue reazioni.
    Lui si tiene con le mani allo schienale della poltrona e non proferisce parola.
    ti racconto io ora qualche aneddoto da spogliatoio di quando ero istruttrice di nuoto, o di quando ho fatto lausiliaria al 118. Vediamo quanto ti faccio ridere io. Mi verso un po dolio sulle mani e me le strofino come prima ha fatto lui. Lo masturbo senza pietà senza fargli male ma senza un istante di esitazione. Ho solo lobiettivo di ristabilire la parità, non voglio altro. MI obbedisce come un robot. Quando gli tendo lo scroto tirando i testicoli la sua eccitazione aumenta vistosamente per poi ritornare normale.
    Mi inginocchio a guardarlo più da vicino, è al massimo dalla sua eccitazione.
    non ce la faccio più
    adesso puoi io sono qui
    Esplode in una serie di fiotti che bagnano il mio accappatoio e le mie ginocchia scoperte.
    bene ora mi puoi rispondere anche tu. Sei stato bene?O no? visto che non era previsto
    Poco dopo sulla porta di casa lo saluto prima che si infili nellascensore. Un vicino sta rincasando e ci intravede sul pianerottolo.
    bene allora se ti va mi faccio sentire io nei prossimi giorni
    ci penso e magari ti chiamo
    Sorrido a lui, al mio vicino che è rimasto a guardare,e chiudo con forza la porta in faccia ad entrambi.
     
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